Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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LA MADRE MALEVOLA

Post n°8140 pubblicato il 04 Gennaio 2015 da psicologiaforense

Separazione, divorzio, affidamento della prole, contesa dei figli...



MALICIUS MOTHER SINDROME


La madre malevola (il genitore malevolo) persegue gli obiettivi di distruggere la bigenitorialità, di allontanare i figli dall’altro genitore, di punire l’odiato ex coniuge, di ostacolare e/o impedire una serena facoltà di visita (normalmente nascondendosi dietro l’alibi che è il bambino stesso a non voler frequentare l’altro genitore, ecc....), di mantenere “l’esclusiva proprietà” sulla prole, di ottenere vantaggi economici e/o patrimoniali, ecc... attraverso uno schema particolarmente pervasivo comprendente tutta una impressionante gamma di azioni malevole che possono arrivare all’estremo del “child snatching”. Brevemente chiarito tutto ciò, bisogna sottolineare che il genitore malevolo identifica le motivazioni del proprio comportamento nel forte amore per i figli, nella incapacità di vivere lontano da loro e nel doverli “salvare” dai danni che inevitabilmente subirebbero per la nefasta influenza dell’altro genitore. La sindrome in parola presenta due peculiari e diverse eziologie:

- la prima si identifica, in quei casi, in cui la sintomatologia, oggetto della presente descrizione, è la manifestazione di desideri vendicativi, punitivi, ritorsivi e, ancora, di meschinità e di piccineria nell’agire e nel pensare, di animosità, livore e/o di callide strategie strumentalizzanti ovvero, di agiti oppositivi, ecc... in assenza di patologie psichiatriche diagnosticate e documentate secondo i parametri del D.S.M.- IV e dell’I.C.D.-10;

 - la seconda si riferisce, al contrario, a quei casi in cui la “Malicius Mother Sindrome” è la manifestazione di una  sofferenza psichica (per es. disturbo di personalità borderline, narcisistico, antisociale, ecc...) che si può conformare, ad es., ai modelli diagnostici ufficiali dei disturbi codificati sull’Asse II del D.S.M.- IV. 

 
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Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 04/01/15 alle 12:31 via WEB
Comunque siano etichettati i genitori, non è mai una bella storia quella delle divisioni e a seguire, l'affidamento dei figli! Certo, i dissapori. le liti caratteriali, gli scontri di interesse, portano le due parti in causa su scontri verbali acuti e vigorosi. Poiché nella "spartizione", il soggetto debole è proprio un bambino, un figlio, diventa automaticamente la "merce di scambio" più appetibile. Cost dirlo, ma la madre, in questo caso, nella partita che deve giocarsi contro il compagno, è avvantaggiata. Ha argomentazioni più o meno accettabili, un ruolo insostituibile in quanto madre. Questo è l'aspetto più doloroso, inqualificabile quando la partita si fa tosta e ancor più quando fino alla fine, passando anche anni, questa "posta umana" è là sul tavolo verde, in attesa di chi vincerà la mano!!! Deprimente e aberrante. Serena domenica mia cara.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 13:45 via WEB
Esattamente! Ora con l'AFFIDO CONDIVISO la scommessa è di vedere se questa legge ha anche un centenuto promozionale ed innovativo che tenda a far cambiare la mentalità ed il costume della gente.Infatti la legge entrata in vigore nel 2006 ha come scopo dichiarato di tutelare I figli nelle vicissitudine della separazione dei genitori garantendo la bigenitorialità.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 13:48 via WEB
...... Francamente mi sembra del tutto improbabile che si possa diventare BUONI GENITORI PER LEGGE ma la normativa che prevede l'affidamento della prole ad entrambi i genitori può accompagnare il cambiamento sociale già in atto e incoraggiare un’ulteriore riflessione sulle responsabilità genitoriali che continuano anche dopo lo scioglimento del matrimonio.
(Rispondi)
 
StregaM0rgause
StregaM0rgause il 04/01/15 alle 13:28 via WEB
"Se una sola uccisione potesse saziare questa mano, non ne avrei perpetrata nessuna. Anche uccidendone due è un numero troppo piccolo per il mio odio. Se qualche creatura si nasconde ancora nel mio grembo, mi frugherò le viscere con la spada e la estrarrò col ferro".
(Medea di Euripide vv 1009-1013). ciaooo giulia
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 13:48 via WEB
BRAVISSIMA! Non potevi commentare meglio.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 13:52 via WEB
Come ho scritto sopra la riforma della normativa in materia di separazione personale “dei genitori” entrata in vigore il 16 marzo 2006 sancisce il principio della bigenitorialità nei confronti dei figli minori, ossia della corresponsabilità di entrambi per quanto concerne la cura, l’educazione e l’istruzione della prole, anche dopo la separazione. Sotto il profilo del suo significato culturale e sociale il testo normativo in esame merita pieno apprezzamento non solo perché espressione di un principio di civiltà ormai da tempo diffuso in quasi tutti i Paesi europei, ma soprattutto, perché orientato a meglio tutelare il reale interesse del minore, a mantenere un rapporto “equilibrato” e “continuativo” con ciascun genitore, con i nonni paterni e materni e con i parenti di ciascuno dei genitori. E’ necessario – allo scopo di rendere la riforma realmente operativa ed efficace – che il giudice ordinario e il giudice minorile, ognuno per la sua competenza, si adoperino attivamente per l’applicazione immediata della normativa valutando caso per caso la rispondenza all’interesse del minore, delle modalità dell’affidamento concordate tra i genitori o pretese dal giudice in caso di mancato accordo.
(Rispondi)
 
villari1980
villari1980 il 04/01/15 alle 14:21 via WEB
Il giudizio di Salomone. Si racconta che al re si fossero presentate due donne, le quali sostenevano entrambe di essere la madre di un bambino. Salomone, per metterle alla prova, ordinò di tagliare il bambino in due parti e di dare a ognuna una metà. Una donna accettò, mentre l’altra, disperata all’idea che il bambino fosse ucciso, vi rinunciò, supplicando che fosse consegnato vivo alla rivale. Salomone capì che era quest’ultima la vera madre e consegnò il bimbo a lei.
(Rispondi)
 
IsabellaMorra
IsabellaMorra il 04/01/15 alle 16:06 via WEB
Dal blog di Red 67 riporto per intero un bel pezzo di Monica Lanfranco, da leggere e meditare, a mio parere.
Le madri cattive esistono: le produce l’ignoranza di sè
Molto in questi giorni di tragedie familiari si sta scrivendo per stigmatizzare come la stampa stia dando pessima prova di sé nello speculare sulla vicenda della madre, forse colpevole, del piccolo Loris. Passando per la città ho visto esposti nelle edicole gli strilli di alcuni quotidiani che promettevano ‘tutti i particolari’, anticipando così i plastici ricostruttivi che presto Vespa esporrà in trasmissione alimentando la consueta banalità del male, mediatica e sociale. Nei media, come al bar, si oscilla tra la santificazione della maternità e la ‘moderna’ tendenza all’insulto sessista: la ministra al giovedì è una madonna rinascimentale ma di venerdì si può di lei dire quanto sia esperta nell’arte della fellatio: eccoci dunque nella scanzonata era del ‘post’ (soprattutto post femminismo), epoca gossipara, fiera della sua amoralità e sessualmente libera di adorare apertamente il porno e il mercato che produce. Una società che si sveglia inorridita alla notizia di una madre (forse) assassina e si corica digerendo la fiera dei padri utilizzatori finali di adolescenti. Si può, allo stesso tempo, sostenere che la 194 è un delitto e poi pretendere che le bambine abbiano spazi dedicati nelle beauty farm per truccarsi da donne ed essere pronte all’uso. A Genova, in un salone di bellezza, il pacchetto con sconto che va per la maggiore è l’offerta mamma-figlia (adolescente) per (finalmente) liberarsi dai peli superflui, per non parlare dei programmi in rosa confetto di alcune spa in Emilia Romagna dedicate alle bambine sotto i 10 anni. Che madri sono quelle che accettano scenari simili per le figlie (e i figli)? Credo che la domanda sia falsata dalla considerazione del materno come di una categoria astorica e apolitica. Le donne e gli uomini sono figlie e figli delle loro famiglie, che a loro volta sono anche il risultato del clima sociale e culturale del luogo dove vivono. Non tutte le donne e non tutti gli uomini dovrebbero riprodursi: mettere al mondo e prendersi cura, educare, insegnare ad assumersi responsabilità adulte non dovrebbe essere un obbligo, ma la cultura diffusa vede nella maternità la forma più matura di espressione della femminilità. Donne e uomini hanno cominciato a sganciare la sessualità dalla riproduzione non da molto: questa separazione significa libertà e autodeterminazione per le donne, così dovrebbe essere, ma non lo è sempre, persino nella nostra parte del mondo che si definisce evoluta, perché di questa libertà si ha paura. C’è ancora una grande pressione, specialmente sulle donne, affinchè si coroni con la maternità un presunto destino femminile che le vuole principalmente mogli e madri, pena l’incompletezza. Io adoro e onoro mia madre, alla quale devo moltissimo, ma so che se mia madre fosse nata oggi quasi certamente non mi avrebbe messa al mondo: mia madre non è stata forzata alla maternità, ma se avesse avuto le possibilità che ho avuto io, grazie a lei, le sue scelte sarebbero state diverse, e anche il suo contributo al mondo lo sarebbe stato: senza di me, e gli anni che ha dovuto dedicare a crescermi, avrebbe sviluppato i suoi talenti meglio di quanto ha potuto. Ciò che dovrebbe farci riflettere è che c’è qualcosa di molto pericoloso nel fatto che, nonostante gli enormi passi avanti nella condizione umana, milioni di donne e di uomini facciano scelte riproduttive non meditate, frutto più spesso di ignoranza o immaturità, a volte in modo forzato, ‘errori’ che si incarnano in figli e figlie che non si è pronte a crescere, semplicemente perché è troppo presto, oppure perché non si dovrebbe diventare genitori e genitrici, ma accade. Quello che cerco di dire è che la decantata ‘famiglia’ è un luogo malato se non trasmette senso del limite, capacità di autodeterminazione, valore dell’ascolto delle proprie aspettative e desideri. Voglio davvero diventare madre, e padre? Domanda apparentemente semplice, ma non la è. Mi chiedo se alle donne e agli uomini che uccidono i figli e le figlie sia stata data la possibilità di scegliere davvero in modo consapevole l’unico impegno definitivo dell’esistenza, o se al contrario queste persone abbiano imboccato senza cultura, supporto, chiarezza la strada di responsabilità che non erano in grado di reggere. L’unico antidoto che vedo, per rendere minime altre tragedie, e per crescere essere umani che possano diventare serene e buone madri (e buoni padri) sta nell’educazione, fin dall’asilo, a non ingabbiare i generi dentro la divisa di future brave mamme e laboriosi papà, insegnando a diventare prima di ogni altra cosa donne e uomini consapevoli. Altrimenti, qualche decennio dopo, il rischio sarà trovare solo mamme cattive e padri cattivi, e noi qui a inorridire senza fare un solo passo avanti.
MOnica Lanfranco
ciao, salutissimi!:-)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 17:42 via WEB
Grazie davvero per questo contributo:-)
(Rispondi)
 
 
diogene51
diogene51 il 04/01/15 alle 22:45 via WEB
Mi associo (se posso) alla padrona di casa nell'applaudire il tuo commento, che descrive mirabilmente un aspetto del mondo in cui viviamo a causa soprattutto della cosiddetta civiltà dell'informazione ovvero della sua inciviltà... Quelle che mi vien da dire (ma so che ho un'ottica assai limitata) è che dovremmo smettere di interessarci a queste cose, a queste trasmissioni sugli omicidi, ecc. ma alla fine se ne accorgeranno no, che non interessa a nessuno...e interessarci invece a cose più costruttive...confesso che sono molto limitato...non succederà mai
(Rispondi)
 
 
svicolo58
svicolo58 il 05/01/15 alle 01:03 via WEB
Ci vorrebbe la patente per potersi riprodurre, non è da tutti, anche per votare ci vorrebbe la patente di educazione civica. La società rurale era essa stessa scuola di genitorialità, uomini e donne crescevano imparando soprattutto a diventare componenti di una Famiglia con dei valori forti. Oggi la dissolubilità (sacrosanta) del matrimonio ha resi più liberi gli individui, ma la nuova società dell'informazione non ha saputo trasmettere i valori fondamentali per una corretta educazione dei figli. Cosi alla terza generazione cresciuta con tele-genitore tette e c..., ci troviamo con soggetti che hanno completamente smarrito sia il ruolo di coppia sia, cosa ben più grave, il ruolo di genitore. buona notte
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 13:36 via WEB
Quando si ha a che fare con una separazione non c'è nulla di più complesso da gestire quanto le emozioni. Nessun accordo, nessun avvocato, nessun giudice può nulla contro le emozioni incontrollate NON RICONOSCIUTE e NON ELABORATE che si scatenano in questi casi. Anche i genitori più "razionali" si trovano a dire e fare cose contro l'altro o contro i figli che non solo non avevano mai fatto prima ma anche che non immaginavano di essere in grado di fare...
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 17:12 via WEB
Pero, spesso lo si vede fin dal "fidanzamento" che è una unione fallimentare: entrambi presentano significative difficoltà sia ad elaborare un modello relazionale e progettuale adeguato alle future necessità del matrimonio, sia a costruire relazioni affettive basate sulla complicità, l’intimità e l’alleanza, nel rispetto della propria e dell’altrui personalità, nell’accettazione di precisi e chiari valori di riferimento, nel vivere con maturità e consapevolezza le fasi evolutive di vita della coppia, nella comprensione e nella tolleranza delle diversità, da quella ideologica a quella affettiva, sessuale, comportamentale e caratteriale.
(Rispondi)
 
 
 
 
svicolo58
svicolo58 il 05/01/15 alle 17:43 via WEB
Purtroppo è vero, ci si ritrova con l'animo scosso da emozioni al nono grado della scala Richter, che scuotono i sensi e annebbiano la mente, ma un genitore dovrebbe essere cosi forte, come sono le case in Giappone, da resistere alle scosse più violente. Solo l'intelligenza e l'educazione possono forgiare genitori in grado di gestire situazioni cosi complesse come il disfacimento di una famiglia. Spesso i genitori che si affidano a pratiche distruttive di solito sono anche i più poveri di cultura e conoscenza.
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 04/01/15 alle 17:50 via WEB
Una donna sa benissimo che suo figlio non è nato per partenogenesi, quindi non ha alcun diritto di privare il padre della possibilità di fare il padre, come lei la mamma. Il bimbo deve crescere con due genitori per poter apprendere da uno e dall'altro. Io penso che una separazione, per non danneggiare i figli, dovrebbe essere organizzata in funzione della famiglia e non del proprio egoismo.. Per fortuna non ne ho avuto bisogno nella mia lunga vita matrimoniale, sono convinta tuttavia che, per quanto amo i miei figli, avrei scelto la mia alla loro infelicità
Buona Domenica, mia cara!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 17:52 via WEB
In forma del tutto peculiare la MADRE MALEVOLA con l'intento di non permettere coerenti, sereni, rassicuranti, significativi rapporti del figlio con l’altro genitore e, contestualmente, nel suo vischioso tentativo di sostituirsi al padre costruisce attorno al bambino quella che in psicologia forense si definisce: “the spider web formation” (formazione a tela di ragno) tale da impedire al padre di esercitare i propri doveri genitoriali.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 17:54 via WEB
BUONA DOMENICA GIOVANNA CARISSIMA:-)))
(Rispondi)
 
Yaris167
Yaris167 il 04/01/15 alle 18:06 via WEB
Buona prosecuzione di anno a te, carissima! :-)))
(Rispondi)
 
 
Yaris167
Yaris167 il 04/01/15 alle 18:16 via WEB
Mi colpisce del tuo post, anche se statisticamente confermato, quanto sia poi la il genitore/madre ad utilizzare i figli contro il genitore/padre. Nella mia esperienza, sia personale, ma anche nella cerchia di colleghi e colleghe, mi è capitato di vedere l'opposto, fino ad arrivare ad assurdità di dover contrattare, nonostante i figli maggiorenni, la possibilità di vederli..
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 18:46 via WEB
Sì, ma nella prima riga del post ho precisato La madre malevola (il genitore malevolo) persegue gli obiettivi di distruggere la bigenitorialità.... Intendendo con questo che se la sindrome si chiama "MALICIUS MOTHER SINDROME" non è che i padri si risparmino nella guerra per la contesa dei figli.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 18:48 via WEB
Così succede anche per la “THE SPIDER WEB FORMATION”. Il genitore che, normalmente, a parole e spesso con sottolineature molto enfatizzate, si dichiara felicissimo di permettere coerenti, sereni, rassicuranti, significativi rapporti della prole con l’altro genitore ed il suo contesto, nella realtà dei fatti costruisce attorno ai figli quella che, appunto, in psicologia forense si definisce: “the spider web formation” in modo tale da impedire all’ex coniuge di esercitare il proprio munus genitoriale. Abitualmente “la tela di ragno” è costituita principalmente dai presunti “impegni” del minore che, in coincidenza con i tempi di visita del genitore non affidatario, si trova, immancabilmente, occupato nelle più svariate attività (allenamenti di calcio, ginnastica preparatoria per il tennis, scuola di musica, catechismo, gioco organizzato con compagni, lezioni di equitazione, allenamenti o gare di nuoto, frequentazione di parenti, feste per onomastici, compleanni, e/o per altre occasioni, ecc...) e/o impedito per motivi di salute e/o per altri impegni scolastici, extrascolastici, ludici, diversionali, ecc…. La sindrome in parola, che genera pericolosissimi schieramenti intergenerazionali, alleanze, conflitti di lealtà, disarmonie psicoaffettive, ecc… costituisce, di norma, il percorso propedeutico, l’anticamera e/o la traiettoria diretta verso l'alienazione genitoriale
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 04/01/15 alle 18:57 via WEB
..e i figli diventano vittime innocenti delle meschine guerre..in questo sono stata fortunata a non dover assistere a simili situazioni. Pur avendo una situzione in famiglia, il nipote è di tutti..e la famiglia si riunisce in buona armonia, anche se le case poi son separate. Devo dire che i genitori sono bravi genitori, e per questo son riusciti a rimanere in buoni rapporti parentali
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 20:05 via WEB
Sì, figli sereni di amori perduti...
(Rispondi)
 
 
maraciccia
maraciccia il 04/01/15 alle 22:22 via WEB
non so misurare l'amore degli altri e a malapena il mio..
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 22:48 via WEB
E' difficile qui parlare di AMORE. Parliamo di conflitto esasperato tra ex coniugi, di genitore malevolo, di astio, rancore, desideri di rivalsa, odio, di madre o padre che ritiene che la separazione valga per lui e per i suoi figli, ecc.. E parliamo anche di tante altre cose.... ma NON di AMORE!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/01/15 alle 22:53 via WEB
............ VEDI MARA, tutto ciò rinvia a quanto precedentemente richiamato e alla specifica realtà di un sodalizio matrimoniale fallito che focalizza in tutta la sua dolorosa significatività come le dinamiche della dissoluzione di coppia si esprimano attraverso una sofferenza articolata ed approfondita con un conflitto che trova le sue espressioni di più alto profilo nelle questioni economico-patrimoniali da risolvere e nella contesa dei figli minori.
(Rispondi)
 
job1111
job1111 il 04/01/15 alle 23:45 via WEB
Proprio per la presenza di genitori malevoli che impedivano ai figli di mantenere validi rapporti con l'altro genitore si è modificata la legge ordinando l'affido condiviso per tutti.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 00:02 via WEB
E' vero anche questo. Però l'AFFIDAMENTO CONDIVISO non ha nulla in comune con il "vecchio" 'affidamento congiunto' dove la triade genitore-genitore-figlio doveva trovare, anche attraverso scossoni e crisi, un proprio equilibrio definitivo.... Con l'affidamento condiviso, infatti, i genitori, spesso, non si parlano neppure è c'è, di fatto, una ripartizione della vita del minore che lo stesso deve trascorrere metà con uno e metà con l'altro dei genitori a seconda della “turnazione” di questi ultimi con un costante e ossessivo cambiamento del proprio stile di vita, delle attività scolastiche ed extrascolastiche....
(Rispondi)
 
Marion20
Marion20 il 05/01/15 alle 00:00 via WEB
Quale che sia il caso di madre malevola (ovvero sia quello che rientra in una patologia psichiatrica vera e propria, sia il caso che non vi rientra), i figli subiscono inconsapevolemente un danno notevole, proprio perché vengono privati o si tenta di privarli di una delle due figure genitoriali. Questo è senz'altro il danno maggiore; e tra l'altro la madre, che in questo caso si macchia di meschinità notevoli, non sarà mai una buona madre. Se non altro perché rovescia sui figli sotto forma di critiche e ostilità verso l'ex coniuge la sua incapacità di accettare di aver creato un legame non duraturo, di essere responsabile, evenutalmente, della rottura di tale legame. Io credo che quando si stabiliscono legami di coppia, con matrimonio o convivenza, ci vuole una notevole dose di pazienza per mantenerli vivi. Bisogna vivere e guardarsi intorno, rendersi conto "in tempo reale" di ciò che non va, bisogna voler riflettere sui propri errori, e cercare di porvi rimedio. Non è facile, ma comunque ci si deve provare. E se un legame è finito, non possono sempre e comunque pagare i figli. Buonanotte Giuliana, bellissimo post come sempre e Auguroni per il 2015! Marion
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 00:10 via WEB
GRAZIE MARION, la dissoluzione del sodalizio matrimoniale si configura come un evento stressante a rischio di slatentizzare aspetti psicopatologici in soggetti, ritenuti in precedenza normali, che erano tenuti in fase di compenso dalla relazione coniugale e dal rapporto genitore-figlio. La conseguenza è la possibilità dell’emergere, in tutti i componenti della famiglia, di disagi psichici, già classificati nel novero dei disturbi psichiatrici....
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 00:19 via WEB
..... e danni derivanti ai figli sono incommensurabili: nei bambini più piccoli sembra prevalere una dinamica di tipo regressivo, con irritabilità, pianto, riduzione del gioco, perdita del controllo sfinterico. Si osservano anche disturbi cognitivi, del linguaggio e comportamenti etero o auto-aggressivi. Dopo i sei anni é presente una maggiore comprensione della situazione di vita in cui é maturato il divorzio dei genitori. Quelli più dotati sembrano, a tratti, cogliere come questo ponga fine a una convivenza oramai del tutto negativa. Ciò nondimeno - sempre se il processo di dissoluzione di coppia avviene in forma disfunzionale con coniugi che si "dimenticano" le loro responsabilità genitoriali o che, peggio, strumentalizzano i figli nella loro guerra contro l'altro - la lacerazione é grave; é frequente in questi bambini la produzione di fantasie distruttive e si possono osservare disturbi come tics, comportamenti ossessivi o disordini alimentari. Questi disturbi sono in generale acuti e transitori. Certi bambini sviluppano invece una sorta di maturazione precoce esibendo una improbabile capacità di comprensione e di consolazione dei genitori, in particolare di quello "abbandonato".... E MI FERMO QUI...
(Rispondi)
 
 
svicolo58
svicolo58 il 05/01/15 alle 00:39 via WEB
Quanto dolore e Sofferenza ho rivissuto leggendo questo post e suoi commenti. vittima con mio figlio di madre malevola. Lui, mio figlio, ha sviluppato in età dello sviluppo diversi disturbi di apprendimento e del comportamento che si porta dietro ancora oggi che ha 16 anni. un disastro che nessuno medico, avvocato, magistrato ha saputo evitare. inconcepibile in una società evoluta. e mi fermo qui si mi fermo qui......
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 17:14 via WEB
Ti capisco perfettamente. Ad un certo punto il matrimonio diventa il luogo privilegiato per esigere la soddisfazione di bisogni regressivi con manifestazioni di dipendenza o di possesso da parte di uno nei confronti dell'altro e ricalca forme molto infantili e incompiute di individuazione e di coesione caratterizzate dal tratto egocentrico. Il consorzio familiare è tipicizzato, tra l’altro, da un atteggiamento di non accettazione da parte di entrambi del fatto che il matrimonio non é una condizione data ma un processo, ovvero qualcosa di attivo, qualcosa per cui occorre “lavorare”.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 17:20 via WEB
SUI DANNI DERIVANTI ALLA PROLE SCRIVERO' UN APPOSITO POST...
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
svicolo58
svicolo58 il 05/01/15 alle 17:44 via WEB
grazie!
(Rispondi)
 
 
Marion20
Marion20 il 05/01/15 alle 00:44 via WEB
Credo che quello che hai scritto sia molto veritiero perché io ho avuto modo di osservare questi comportamenti in bambini ed adolescenti di genitori divorziati. Molti ragazzi che hanno problemi a scuola vengono da famiglie conflittuali o separate. I figli soffrono tantissimo e soffrono anche quando ci sono conflittualità (inevitabili) tra i genitori che non sono così gravi da sfociare in una separazione. Bisogna assumersi le responsabilità che il ruolo di genitori comporta... un abbraccio! Marion
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 17:19 via WEB
E' così Carissima Marion perchè troppo spesso la guerra tra coniugi si estende "a tutto campo" e il conflitto si inasprisce e acutizza, in una spirale autopoietica: tutto viene vissuto come persecutorio; ogni azione é strumentalizzata al fine di raggiungere il proprio tornaconto finale. Appare chiaro che, così stando le cose, al centro della discordia agita tra genitori si trova ad essere coinvolto senza difese il figlio minore che, preso in trappola in una separazione così drammatica, viene ad essere oggetto di una accanita contesa per il suo affidamento.
(Rispondi)
 
Afroditemagica
Afroditemagica il 05/01/15 alle 01:14 via WEB
É triste e meschino che questi poveri bambini "vengano programmati" dal genitore malevolo.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 17:39 via WEB
Il danno sui figli é direttamente proporzionale al prolungarsi del contenzioso tra i genitori. E' infatti ampiamente acquisito che a produrre effetti negativi sulla prole non é tanto la separazione dei coniugi in sé quanto piuttosto l'esasperata e aspra conflittualità esistente tra gli stessi che, come tutta la letteratura specialistica sottolinea, influisce in forma altamente negativa sulla strutturazione della personalità del minore. I genitori non sembrano aver compreso tutto ciò e nascondono, forse inconsciamente, il bisogno ossessivo di possesso sui figli dietro l'alibi dell'amore, unica molla che, a loro dire, li spinge a tanta lotta per salvarli dall'influenza "negativa" dell'altro genitore.
(Rispondi)
 
cuoresolitario_2000
cuoresolitario_2000 il 05/01/15 alle 11:27 via WEB
buon giorno, secondo me, visto che come le metti le metti le cose, hanno sempre parte negativa verso i figli, e pure verso quel genitore onesto, a questo punto, proporrei un contratto scritto, da gente consapevole, tipo magistrati di un certo livello, di modo che chi si sposa deve accettare le regole, che oggi magari ritengono superflue perché accecati da quell'amore che prima o poi tramonta sempre, quindi studiarsi bene le regole, e poi decidere se sposarsi o no, ed ogni uno, si prende cio' che si porta al matrimonio , senza litigi di proprieta,'sia per i figli che per il patrimonio, lo so che non e' facile, ma nemmeno si puo andare avanti cosi, buon giorno a tutti, Gigi ciaoo,, ma ci sarebbe troppo da dire ancora , scusatemi.....
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psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 17:52 via WEB
In Italia il contratto prematrimoniale non ha alcun valore legale. Però, si possono "mettere al sicuro" i beni materiali. Si chiama CONVENZIONE MATRIMONIALE ed è, appunto, il contratto con il quale i fidanzati stabiliscono un regime patrimoniale coniugale diverso dalla comunione legale. La CONVENZIONE deve essere stipulata in forma di atto pubblico.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 17:55 via WEB
.... nulla a che vedere con i contratti prematrimoniali di cui si legge in USA e altrove. Un esempio è sicuramente quello di Tom Cruise e Katie Holmes che è stato molto utile, visto che i due hanno divorziato ma anche quello segretissimo tra William d’Inghilterra e Kate Middleton. IL PIU' FAMOSO IN ASSOLUTO resta quello tra Aristotele Onassis e Jacqueline Kennedy che fu stipulato in ben 22 pagine e 170 clausole in cui venne pianificata praticamente ogni cosa compresi i rapporti sessuali....
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camnisi1943
camnisi1943 il 05/01/15 alle 16:41 via WEB
Post molto interessante Giuliana cara amica. or ch'è giorno ed a pieno sole, poni le tue mani sul mio cuore, che fungerà da pompa di calore, da trasmetter fino al tuo cuore. Così la stella ch'è in te brillerà ancor di più e parlerai solo di pace. Poni la tua calza stasera, e domattina vi troverai solo baci firmati da coloro che ti vogliono bene, Camillo. (da Camillo Nisi)
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ferrarioretta
ferrarioretta il 05/01/15 alle 18:21 via WEB
Mi fanno pena e li bastonerei volentieri certi genitori..tanto per dire come la penso.
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ferrarioretta
ferrarioretta il 05/01/15 alle 18:29 via WEB
Una delle mie figlie è separata ed ha una figlia di 13 anni..che è la ragione di vita di questi due genitori. Nessuna famiglia allargata,ambedue nuovamente single,ma con in mente solo il benessere della loro figliola che hanno aiutato a comprendere ciò che hanno vissuto. Certamente è stato un trauma la separazione dei genitori.....ma grazie anche al loro impegno nel volere il suo bene,nel non coinvolgerla nelle loro tematiche,la mia nipotina è una ragazzina.certamente più matura di altre coetanee, va bene a scuola..è incredibile... Anche se qualche volta vedo il suo sguardo malinconico,tutto non si può avere, purtroppo..
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psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 18:58 via WEB
Devo affrontare ancora delle sfide molto importanti... per cui non bastonarli:-)))
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psicologiaforense
psicologiaforense il 05/01/15 alle 18:57 via WEB
Perfetto. Essere "bravi" genitori anche dopo la dissoluzione del vincolo coniugale favorisce la "RESILIENZA" dei figli e le loro capacità autoprotettive.
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anthos13
anthos13 il 07/01/15 alle 01:14 via WEB
La mia sensazione e' che alcuni bambini debbano sviluppare la resilienza indipendentemente dai genitori o i loro surrogati, altrimenti soccombono alla vita.
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