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Post n°8223 pubblicato il 26 Marzo 2015 da psicologiaforense
Esopo, Fedro… la saggezza dei narratori antichi! Spacciandole e contrabbandandole per fiabe per bimbi gli Autori si trasformarono in macchine fotografiche viventi, tramandandoci, attraverso i racconti, verità e saggezza al di là del tempo e della cultura.
È FACILE DISPREZZARE QUELLO CHE NON SI PUÒ OTTENERE Navigando in rete mi è tornata alla memoria "LA VOLPE E L'UVA" una delle più celebri favole attribuite a Esopo. I riferimenti alla favola nel linguaggio comune assumono quasi le caratteristiche del proverbio. "FARE COME LA VOLPE CON L'UVA" significa, metaforicamente, reagire a una sconfitta sostenendo di non aver mai desiderato la vittoria, o disprezzando il premio che si è mancato di ottenere.. In altri termini non riuscendo a saltare abbastanza in alto tanto da addentare il grappolo, la volpe affamata, coda fra le gambe, se ne va, dichiarando, un clamoroso giudizio mistificatorio: “…tanto non è ancora matura…”. Così chi ha perso imputa agli altri la colpa della sconfitta e si lamenta “non hanno capito il mio messaggio”. Come sempre la colpa è degli altri. La reazione dell'animale è, in psicologia, una forma esemplare di razionalizzazione e di dissonanza cognitiva.
Commenti al Post:
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gabbiano642014 il 26/03/15 alle 14:08 via WEB
Non ho conoscenze in materia, pertanto attendo risposta...Si disprezza quello che non si può ottenere è..Una mancata coerenza con le proprie idee, che può spingere l'essere umano a un comportamento opposto...Buon pomeriggio
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 14:40 via WEB
Non sbaglia di certo chi afferma che nel pensiero antico vi è già tutto. Infatti le miserie come le grandezze dell’animo umano vengono descritte nelle fiabe, nei racconti greci e latini. Ma anche nelle gotiche fiabe germaniche, così piene di “furor germanicus”, che ritroviamo sia nei campi di battaglia, sia nella musica sinfonica di Wagner, di van Beethoven, oppure nelle struggenti fiabe scandinave, ed ancora nelle sanguigne fiabe spagnole e russe, che tanto si assomigliano, piene di rosso di nero, di giallo-oro e di bianco abbacinante; ed anche nella delicata e soffusa ferocia delle fiabe giapponesi, o nel languore sensuale di quelle arabe delle “mille ed una notte”…
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 14:41 via WEB
C’era una volta una volpe, furba e presuntuosa.
Un giorno spinta dalla fame, gironzolando qua e là, trovò una vigna dagli alti tralicci. Ecco disse:” finalmente qualcosa di veramente prelibato”. Tentò allora di saltare spingendo sulle zampe con quanta forza aveva in corpo….ma nulla.
Calma, si disse:” io così furba non posso arrendermi ma, devo escogitare qualcosa per raggiungere quell’uva”. Dopo un breve riposo riprese a saltare ma dopo alcuni balzi, non potendo neppure toccarla, così disse mentre mestamente si allontanava: “ Pazienza, non è ancora matura, non mi va di spendere troppe energie per un frutto ancora acerbo”.
(Rispondi)
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alzanussi il 26/03/15 alle 14:45 via WEB
Svilire e denigrare ciò che non si è in grado di fare è tipico del borioso… a volte una sana umiltà aiuta a vivere meglio. Ma ti riferisci a qualcuno in particolare?
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 14:59 via WEB
Esattamente! “Fare come la volpe con l’uva” significa, metaforicamente, reagire a una sconfitta sostenendo di non aver mai desiderato la vittoria, o disprezzando il premio che si è mancato di ottenere.
(Rispondi)
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Ileana il 26/03/15 alle 14:56 via WEB
È uno sport molto praticato quello di dare sempre e comunque la colpa agli altri per ogni cosa che non va bene. Così si perdono splendide occasioni per crescere.
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 15:07 via WEB
Hai proprio ragione. "Crescere e maturare" una volta era l'impegno principale di ogni persona. Solo 50 anni fa non si registravano, infatti, regressioni infantili, bamboccioni, individui totalmente deresponsabilizzati, sindrome di Peter Pan, uomini che non vogliono crescere e donne eternamente ragazzine...
(Rispondi)
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claude888 il 26/03/15 alle 16:55 via WEB
la sindrome di Peter Pan, una situazione psicologica, sociale, culturale sempre più diffusa nella nostra società.
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StregaM0rgause il 26/03/15 alle 15:05 via WEB
in rete è un classico esempi a sfare ed è vero, mai ammettere che forse il salto non lo sai fare abbastanza lungo, che i trucchi usati- calunnia e diffamazione- non funzionano più...niente, la colpa è sempre degli altri. Però una cosa: non ho mai amato questa favola di esopo perché l'autore dimostra di non conoscere affatto la volpe: è un animale astutissimo dotato di grande intelligenza: psico lei il modo per arrivare all'uva lo trova, altroché!!!!ciauuuu
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 15:23 via WEB
...bisogna però distingue tra chi è callido, astuto, furbastro e chi è intelligente. Il nostro impareggiabile Prof. Carlo Maria Cipolla – il più grande storico dell’economia – ci ha regalato uno spassosissimo saggio, che comprende "Le leggi fondamentali della stupidità umana" ( “La Prima Legge della stupidità umana asserisce senza ambiguità di sorta che: Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione".
La Seconda Legge Fondamentale dice che: "La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona".
La terza legge fondamentale presuppone che gli esseri umani rientrino in una di quattro categorie fondamentali: gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi e gli stupidi).Così l’intelligenza, come ci spiega Cipolla, è diversa dalla furbizia. Purtroppo in Italia, troppo spesso, il furbo ha la meglio....
(Rispondi)
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StregaM0rgause il 26/03/15 alle 16:35 via WEB
ma la furbizia non è l'astuzia: l'astuzia si accompagna sempre all'intelligenza...l'astuzia bellica del valentino, per esempio, che per il machiavelli è lo specchio della sua intelligenza... e la volpe è astuta....
(Rispondi)
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daniricercatore il 26/03/15 alle 16:00 via WEB
Mi occupo e sono da tanti anni interessato-occupato, privatamente e istituzionalmente, al socio-assistenziale ed educativo .......
Come braccia ed operaio ! ... preferisco !!! ....
Oggi purtroppo si è ritornati a troppi protocolli ed ISO9milaesagerazioni prima della persona !!! :-(((
Ho letto nei post da stregamorgause del tuo lavoro al tribunale per i minori !!! ...
Buon impegno e buona difesa-tutela per questi piccoli, Grazie per ciò che fai !!! ....
Ho provato a scriverti nella messaggeria, ma era impossibile ed allora eccomi qui.
Anche se non lo pubblichi va bene, anzi meglio !!! ... Grazie :-)))
Piacere ... Daniele
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daniricercatore il 26/03/15 alle 16:42 via WEB
Bene ... annuncio che mi prendo un po' di vacanza da libero community !!! ...
Dio piacendo ci vediamo a Maggio 2015 !!!
Tante belle cose ;-)))
Daniele
(Rispondi)
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daniricercatore il 26/03/15 alle 16:42 via WEB
Bene ... annuncio che mi prendo un po' di vacanza da libero community !!! ...
Dio piacendo ci vediamo a Maggio 2015 !!!
Tante belle cose ;-)))
Daniele
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zanna1999 il 26/03/15 alle 16:00 via WEB
“Chi disprezza compra” centra qualcosa? Secondo me la volpe tira fuori una bella gallina e fa baratto per la uva… Buon pomeriggio
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 16:13 via WEB
E' un modo di dire "parallelo" al "nondum matura est, nolo acerbam sumere". Chi desidera qualcosa, ma non può o non riesce ad averla, recita la parte di quello che non è interessato e disprezza l'oggetto dei suoi desideri per non farsi vedere debole, incapace o, a volte, per autoconvincersi che non ne ha bisogno, che non gli piace....
(Rispondi)
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duca_ombra il 26/03/15 alle 17:08 via WEB
sarei curioso di sapere se tu sei l'uva o la volpe psicologiaforenze, tanto per parafrasare. Senza offesa
il_duca
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 17:25 via WEB
E' il meccanismo mentale che agisce al di fuori della consapevolezza mediante il quale l'individuo giustifica con ragioni nobili e morali i suoi comportamenti guidati invece da intenti meschini.
(Rispondi)
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monellaccio19 il 26/03/15 alle 17:32 via WEB
Poiché statisticamente non sei solita replicare ai commenti postati oltre un certo...limite, confesserò candidamente che nel lontano febbraio 2011, giorno in cui mi concedesti l'onore della tua preziosa amicizia virtuale, la volpe Carlè si chiedeva come mai e nonostante i commenti scritti sotto i tuoi post, tu non ti degnavi di fare altrettanto con i miei post. Ebbene, quel dubbio amletico che ha rovinato le mie giornate e turbato le mie notti rendendole insonni, alla fine lo spazzai con una distaccata decisione "Ma sì, kissenefrega, Lei è solo....uva e niente più". Me la cavai così e non ti preoccupare della replica odierna...ho commentato volutamente in ritardo!!! AhAhAhAhAhAh!!!! La volpe e l'uva...che bella coppia!!!
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 17:37 via WEB
Intanto precisiamo. Ci siamo conosciuti il 14 febbraio 2011 e questo un suo valore simbolico ce l'ha.
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maraciccia il 26/03/15 alle 17:54 via WEB
E' vero.., ma in fondo siamo nati per durare ..e qualche marchingegno si sopravvivenza la nostra mente deve pur inventarselo no?
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 18:09 via WEB
Sì e tu la sai lunga in questo senso. Si utilizzano difese PRIMARIE e SECONDARIE, ma specialmente "meccanismi di difesa".
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 18:17 via WEB
.... che tu conosci quasi come i prodotti che vendi. I meccanismi di difesa sono strategie protettive dell'IO come ad esempio la rimozione, la formazione reattiva, lo spostamento, la condensazione, l'intellettualizzazione, ecc... Peccato che all'inizio difendano, successivamente danneggiano.
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zarina111 il 26/03/15 alle 20:28 via WEB
Gli antichi pensatori si erano resi conto che le persone si comportano e fanno dichiarazioni in base a un effetto che potrebbe essere definito: “L’abbiamo fatto apposta”. Per soddisfare l’umano bisogno di sentirsi in un certo modo, ci si convince che una data realtà interna o esterna sia diversa da com’è. Potrebbe essere meglio, ma siccome è peggio ci accontentiamo. Ci si fa bastare ciò che sentiamo di avere a disposizione.
Narra la fiaba di Esopo che una volpe voleva mangiarsi dell’uva che aveva visto alta su dei filari, ma non riuscendo a raggiungerla saltando, se ne andò brontolando fra sé e sé: “Tanto era acerba!”
La volpe mette in atto un autoinganno per ridurre la sensazione di scorno e delusione. Il senso apparente della conclusione dell’astuta volpe sembra: “Tanto era acerba, anche se l’avessi raggiunta non ne avrei tratto un piacere così grande. Perciò non vale la pena prendersela”.
Il ragionamento che però accade realmente, più o meno consapevole, è questo: “Quell’uva sembrava ben matura e succosa, ma siccome non sono riuscita a raggiungerla, per non sentirmi un’incapace mi convinco che fosse acerba”.
Un autoinganno consiste nel prendere dei dati di fatto, nel modificarli o distorcerli anche a costo di mistificarli, allo scopo di ricavarne maggiori sensazioni di autostima, serenità o soddisfazione.
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 20:55 via WEB
OTTIMA SINTESI:-) Grazie per aver precisato l'atteggiamento mentale dell'AUTOINGANNO attraverso cui l'individuo falsifica consapevolmente l'immagine che ha di sè per non cadere in depressione, perdere l'autostima confrontarsi con la realtà.
(Rispondi)
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zarina111 il 26/03/15 alle 20:29 via WEB
È un processo che ognuno di noi compie di continuo senza rendersene conto. A nessuno piace sentirsi incapace, stupido, inadeguato, impotente o immorale. Perciò, costretti a confrontarsi con gli scogli aguzzi della realtà, gli esseri umani s’inventano convinzioni o atti di segno opposto per ridurre l’impatto e l’intensità delle sensazioni sgradevoli.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/03/15 alle 21:00 via WEB
in definitiva l'autoinganno è una falsa descrizione delle proprie esperienze sia esterne sia interne, attuata attraverso i concetti di "necessità" e di "moralità" posta in essere dalla persona per sottrarsi alla sua schiacciante responsabilità in ordine ad un fallimento, ad uno scacco, ad un insuccesso, ad una ferita narcisistica.
(Rispondi)
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Hamsho il 27/03/15 alle 10:19 via WEB
Colmi di se e vuoti d'obiettività, la gente perdente disprezza inseguendo pensieri fasulli.
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