Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« RIFLESSIONE DELLA NOTTE,...A CHI, DALL'ALBERO DELL... »

Attualità, Lo strano caso di Josè Salvador Alvarenga, cannibalismo, pratiche antropofagiche, ma io non ci credo

Post n°8515 pubblicato il 16 Dicembre 2015 da psicologiaforense

Questo post propone  un fatto di cronaca con un tema quanto mai scabroso e inquietante, il cannibalismo....  Sono esistite tribù che ricorrevano a pratiche antropofagiche come forme di autosostentamento, altre che vi ricorrevano per fini prettamente religiosi. Ma soprattutto, per molto tempo, è esistito un vero e proprio "mito del cannibalismo".... 

 


MESSICO: IL MIRACOLATO DEL PACIFICO ACCUSATO DI CANNIBALISMO


 

Josè Salvador Alvarenga, il pescatore di El Salvador sopravvissuto tredici mesi alla deriva su un battello nel Pacifico, dovrà rispondere alle accuse di cannibalismo fatte dai familiari dell'amico e compagno del naufragio, morto in mezzo al mare.


Alvarenga, 37enne salvadoregno residente in Messico, è stato tratto in salvo nel febbraio dell'anno scorso dopo essere stato ritrovato nel remoto atollo di Ebon nell'arcipelago delle Marshall, dove era stato soccorso dalla popolazione locale.

Subito dopo, aveva raccontato alla stampa di essere partito in un battello di fibra di vetro con un compagno per pescare squali. Una tempesta aveva distrutto il motore della piccola imbarcazione, spingendoli al largo senza contatto radio. Alvarenga aveva detto di essere sopravvissuto mangiando pesci, uccelli e tartarughe catturati a mani nude, bevendo sangue di tartaruga, acqua piovana, a volte la sua urina. E per lo più da solo, dopo la morte di Ezequiel Cordova Rios, giovane compagno che - aveva dichiarato - non riusciva a mangiare carne cruda, vomitava ed era quindi morto di fame.

Ad accusare il pescatore salvadoregno, e a chiedere un milione di dollari di risarcimento, sono ora i parenti di Cordova, i quali fin dal primo momento avevano sollevato dei dubbi sulle dichiarazioni fatte da Alvarenga, il quale aveva raccontato alla stampa di aver gettato in acqua il corpo del compagno morto.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
job1111
job1111 il 16/12/15 alle 19:20 via WEB
Mi pare ci siano stati altri casi umani di sopravvivenza grazie al cibo prelevato dai cadavedri dei figli o degli amici
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/12/15 alle 19:24 via WEB
Sì ricordo perfettamente per averlo studiato quanto avvenne il 13 ottobre del 1972. In quella data ci fu una drammatica sciagura aerea sulla cordigliera delle Ande, che impressionò e sconvolse il mondo intero: un velivolo che trasportava 45 persone si schiantò a 3657 metri d'altezza contro un vulcano. 12 morirono nell'impatto, 5 il giorno stesso e 1 il secondo giorno. Dopo circa 70 giorni vennero ritrovati e tratti in salvo. Solo 16 persone scamparono alla morte, il gruppo confessò che per sopravvivere si cibò dei cadaveri dei loro compagni.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/12/15 alle 19:24 via WEB
Un caso di genitori antropofagi invece non lo conosco
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/12/15 alle 19:34 via WEB
Mi viene in mente Dante, inferno, il conte Ugolino della Gherardesca: Quel peccatore sollevò la bocca dal feroce pasto, pulendola coi capelli della testa che aveva addentato da dietro. Poi iniziò: «Tu vuoi che io rinnovi un disperato dolore che mi opprime il cuore già solo a pensarci, prima che ne parli.....
(Rispondi)
 
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/12/15 alle 20:14 via WEB
Ciao cara, ricordo bene ciò che successe sulla cordigliera delle Ande, tanto che in seguito fu girato un film, adesso non ricordo il nome. Coloro che si salvarono dal disastro aereo mangiarono la carne dei compagni per sopravvivere.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
LUCIA il 16/12/15 alle 19:22 via WEB
Sarebbe un caso di "legittima difesa" contro la minaccia incombente di morte
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/12/15 alle 19:45 via WEB
Per la legge messicana non è così...
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/12/15 alle 20:18 via WEB
Per quanto riguarda il cannibalismo, si narra che c'è una tribù, chiamata tribu' dei Korowai, gli ultimi cannibali del pianeta. E c'è anche un racconto di un giornalista australiano che li ha avvicinati, scrivendo che consumano la carne umana avvolta in foglie di banano. La parte preferita è il cervello, ma mangiano tutto, tranne i capelli, le unghie e il pene. I Korowai sono tra l'altro i pochissimi popoli su cui si è addensato per anni il sospetto di cannibalismo, anche se gli Antropologi ormai pensano che sia una pratica ormai inesistente, e speriamo che sia così! Un racconto da rabbrividire, buona serata.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/12/15 alle 21:44 via WEB
Esatto. Felice notte:-)
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963