Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« IL MONDO SI PREPARA AL 2...ORRIBILE VECCHIACCIA, I... »

RIFLESSIONE DI INIZIO D'ANNO

Post n°8531 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da psicologiaforense

.... persino qui in community, non siamo costruttori della pace, ma tutt'al più nemici delle liti, della guerra, della violenza. Non si tratta di essere vili, ma di seminare elementi di pace, di distensione civile, di serenità, di amicizia, di dialogo

 

LA PACE POSSIBILE


 

Colpiscono giusto le nuove generazioni quando ci giudicano come  persone che credono poco alla pace, anche se ne provano un grande desiderio.  Infatti  noi dentro le nostre coscienze la riteniamo un sogno irraggiungibile. Ci rendono pessimisti - al riguardo - gli ultimi  anni. Per non parlare del passato.  Quanti conflitti abbiamo visti in casa nostra e nel mondo! Quante paci solennemente stipulate sono state infrante! Così ci siamo abituati a considerare la guerra come un male inevitabile. Quando si parla di disarmo, sorridiamo increduli. Non vogliamo apparire bambini ingannati da un miraggio!  Siamo arrivati ad una non confortante conclusione: in effetti , persino qui in community, non siamo costruttori della pace, ma tutt'al più nemici delle liti, della guerra, della violenza. Non si tratta di essere vili, ma di seminare elementi di pace, dl distensione civile, di serenità , di amicizia fra uomini e popoli, di dialogo fra le classi, i partiti, i sindacati, le chiese, le razze. La strada della pace, se ha i suoi massimi responsabili nei reggitori dei popoli, può trovare in noi preziosi collaboratori, se diventiamo capaci di far maturare - in una sempre più ampia opinione pubblica - il desiderio di una civile e pacifica convivenza. La palestra per questa maturazione è la vita quotidiana. ln essa si verificano, sia pure in dimensione ridotta, le stesse tensioni, gli scontri dolorosi di passioni, di interessi, di mentalità, di partiti, di affetti. Ne nascono odio e incomprensione. Esiste infatti, anche tra   blogger o vicini di casa  una conflittualità permanente, che ben conosciamo, radice di molti  problemi. Il compito di disarmare i cuori e di aprirli a migliori relazioni con gli altri, nel rispetto della giustizia; ecco un contributo concreto che ci è richiesto per la costruzione di una possibile pace futura! Isolare psicologicamente i violenti, rimuovere le cause di dissensi, difendere - anche in minoranza - i diritti dei deboli e degli oppressi: ecco una serie di impegni che dovremmo assumerci. Non possiamo rimanere spettatori inerti, o spaventati dell'isolamento in cui siamo chiamati a vivere.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
>> A ben guardare i fondamentali su tirillio
Ricevuto in data 02/01/16 @ 14:36
Ecco a ben guardare la piaggeria della catenella di pace mi accorgo che piaggeria non è un termin... (continua)
 
>> Catenella di pace conclusa su tirillio
Ricevuto in data 02/01/16 @ 14:36
La catenella di pace del Presepe Arcano è conclusa ma non chiusa perchè l'idea è sempre quella di... (continua)
 
Commenti al Post:
alzanussi
alzanussi il 02/01/16 alle 14:10 via WEB
La convivenza civile e la pace sono possibili, ma ci vuole coraggio!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 15:13 via WEB
Come ho scritto in altro post tutti sanno che piangersi addosso non serve a niente, anzi, irrita eppure ci si lamenta perchè "fa bene". Fa bene? A chi? Certamente non alla community e/o alle persone con le quali interagiamo: irritate, impietosite, in ogni caso perturbate. Forse bene a noi? Lì per lì, può anche essere. Ma intanto indeboliamo la nostra forza interiore.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 15:13 via WEB
.... Più ci si lamenta e più si perde coraggio. Quando sento blogger che si lamentano sempre, a lungo, sono convinta che se si evitasse il più possibile di piangersi addosso, si guadagnerebbe molto tempo in conversazioni intelligenti.
(Rispondi)
 
ester.mi00
ester.mi00 il 02/01/16 alle 14:17 via WEB
Più di tre milioni di italiani, nel 2015, hanno fatto causa al condomino e sono ai ferri corti in tribunale. La community è un condominio e c'è chi fa rumore, chi non porta rispetto, chi fa cattivi odori, chi disturba, chi è molesto e petulante. La lista delle doglianze è infinita.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 15:24 via WEB
Carissima ESTER, si tratta QUI come nel condominio di una lotta riguardante "principi" o la ricerca di status, di potere e di risorse rare, dove lo scopo delle parti contrapposte non è soltanto il raggiungimento degli obiettivi desiderati, ma anche quello di neutralizzare , danneggiare, ostacolare o eliminare i rivali
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 15:29 via WEB
....fermo restando quanto precede è chiaro che nei gruppi chiusi come appunto il condominio o la community l'influenza dei conflitti tende ad assorbire la personalità totale dei loro membri
(Rispondi)
 
ester.mi00
ester.mi00 il 02/01/16 alle 14:22 via WEB
Sai Giuliana la rissa in piazza come nella community attira moltissima gente ma degrada il luogo dove si svolge. Per questo la community di Libero è sempre più asfittica, per questo vengono chiusi o abbandonati decine di blog al giorno e chi vuole aprirne uno è dirottato su altra piattaforma
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 15:42 via WEB
E' vero. Già nel Colosseo lo spettacolo aveva successo solo se c'era la "mattanza". (Infatti l’anfiteatro era stato costruito – e questo faceva impazzire i romani – per far sì che il sangue scorresse a fiumi. Sangue di animali che si mescolava a quello dei gladiatori in un truculento miscuglio di sadismo, di ferocia e di morte).
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 15:46 via WEB
Ancora oggi le risse televisive e i "fatti di sangue" fanno registrare picchi di ascolto ineguagliabili
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 15:56 via WEB
sarebbe il "CARATTERE MORBOSO DELLA FOLLA" di cui parlava Pasquale Rossi
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
GELINDO il 02/01/16 alle 14:27 via WEB
La pace nel mondo si costruisce dalle piccole cose, dai contatti quotidiani. E come si può sperare nella pace se io sarei pronto ad uccidere per un sorpasso?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 16:55 via WEB
Leggo in questo momento (sono le 16.50) un comunicato stampa che recita: " Come nei film western. La pistola nella fondina, in bella vista, ovunque ci si trovi: per strada, al lavoro, al ristorante, in un negozio. Molti texani da oggi potranno sempre portare con sé un'arma da fuoco senza nemmeno doverla nascondere, grazie all'entrata in vigore di una legge che introduce il principio dell''open carry' . Il tutto alla vigilia della nuova stretta annunciata a livello nazionale dal presidente Usa Barack Obama.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 16:56 via WEB
.... Ad essere interessati dalle nuove norme che estendono l'"open carry" quasi un milione di texani, quelli che hanno già una licenza che finora gli ha permesso di trasportare armi nascondendole. Per tutte queste persone sarà obbligatorio, però, fornire le proprie impronte digitali e sottoporsi ai cosiddetti 'background check', i controlli per verificare che la loro fedina penale sia pulita. Sono oltre 40 gli stati Usa che permettono in alcuni casi di portare liberamente e senza nasconderle armi da fuoco. Ma il Texas diventa ora lo Stato più grande e, con i suoi 27 milioni di abitanti, il più popoloso a introdurre una legge del genere, provocando un duro scontro all'interno dell'opinione pubblica e della società civile. Col timore che quello di oggi possa essere in realtà un primo passo per estendere ancor di più la possibilità di trasportare armi negli spazi pubblici e privati. Per festeggiare la legge l'associazione Open Carry Texas ha organizzato manifestazioni in tutto lo Stato.
(Rispondi)
 
Yaris167
Yaris167 il 02/01/16 alle 17:08 via WEB
Carissima, in ritardo i miei auguri per il nuovo anno, che sia proficuo di pace e serenità.. Un abbraccio grande :-)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 17:21 via WEB
Grazoe carissima. Pace e serenità appunto!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 17:29 via WEB
Io credo che sarebbe necessario insegnare già nella scuola dell'infanzia e via via in quella primaria e in quella secondaria inferiore e superiore l' EDUCAZIONE ALLA PACE e l'EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA DEMOCRATICA
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 17:36 via WEB
Peraltro, se non ricordo male, gli ultimi programmi per la scuola elementare del 1985 andavano in questo senso. Ed è un tema ripreso nelle "indicazioni nazionali per il curricolo del 2012"
(Rispondi)
 
 
Yaris167
Yaris167 il 02/01/16 alle 17:43 via WEB
Dici bene, e ti dico anche che lo scorso anno è stato firmato anche un protocollo di intesa tra il Miur e la Caritas che ha dato l'avvio al Programma nazionale 2015-2016 " Pace, fraternità e dialogo"..
(Rispondi)
 
 
 
Yaris167
Yaris167 il 02/01/16 alle 17:50 via WEB
Sono temi sentiti nella scuola, avvertiti, come ben dici, non da ora, ma certamente resi cogenti dai tempi.."Nel contesto attuale, particolarmente frammentato, multi-identitario e conflittuale, fare la pace mediante l’educazione è diventato quanto mai necessario e urgente" così recita il protocollo, ma sai anche bene che che per operare un cambiamento culturale non basta essere "educati alla pace"...
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 18:21 via WEB
Esattamente.Purtroppo tu sai bene quante volte veniamo chiamate nel corso dell'anno scolastico già nella scuola dell'infanzia e in quella dell'obbligo per dirimere gravi situazioni conflittuali tra discenti (bullismo, ecc)o tra docenti e docenti o tra insegnanti e genitori.
(Rispondi)
 
camnisi1943
camnisi1943 il 02/01/16 alle 18:12 via WEB
La pace è la cosa più bella che potrebbe esistere, ma troppi interesi di potere e ricchezza la metton da parte. Intanto,: inizia l'anno nuovo con l'inverno, sperando non vi sian calamità disastrose. clicca Un gentile saluto Giuliana, con molta stima, Camillo.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 18:26 via WEB
MA GRAZIE CAMILLO:-))) Come hai potuto immaginare che questi fiori che rappresentano per l'Oriente l' AMORE PERFETTO e per l'Occidente i TRAGUARDI SPERATI (ma non ancora raggiunti) sono tra i miei preferiti?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 18:29 via WEB
Io non so fare come te Camillo però con il pensiero ti invio, di cuore, un mazzo di 99 orchidee raffinate ed eleganti....
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 18:35 via WEB
Serenità e pace si realizzano quando ciò che dici, ciò che pensi, ciò che fai sono in perfetta armonia. (Mahatma Gandhi)
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 02/01/16 alle 18:30 via WEB
Quanto hai ragione. Ma se continuiamo a disgregare valori, etica e la civiltà della fratellanza, del bello che avanza, come possiamo ambire a quanto di più umano e ricercato possa esserci sul nostro pianeta? Sembra che la pace, la convivenza, siano premi da dare a chi si comporta meglio. La realtà che pochi riescono a comprendere che la pace è un diritto non una acquisizione derivata da un lascito o da la bontà di qualcuno che voglia premiare gli altri. E' anche vero che se si vuol arrivare alla pace è necessaria una guerra, ossia la conseguenza logica per ottenere pace, sarebbe cominciare con una guerra. E' la storia che lo dice, sono i fatti che lo dimostrano. La guerra si fa almeno in due e c'è uno dei due che decide per l'altro... ineluttabilmente!!! Dappertutto è così, comincia uno e chi subisce l'attacco o lo ignora pagando un prezzo altissimo per se e per gli altri, oppure controbatte con i suoi mezzi. Il coinvolgimento poi, è solo la naturale conseguenza dell'avvenimento. Difficile venirne fuori anche mettendosi di buzzo buono per evitare, essere tolleranti e capaci di assorbire le eventuali scaramucce anche se di poco peso. L'inerzia non serve, chiamarsi fuori men che mai. L'unica soluzione è essere sempre e comunque, veri operatori di pace. Buona sera.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 18:48 via WEB
Grazie CARLO:-))) Condivido. Ho scritto in altro post: il tempo lungi dal migliorare la qualità della vita di relazione crea nuovi problemi e ulteriori difficoltà: i rancorosi contendenti non sopportano l'uno le esigenze dell'altro e l'interazione aumenta ed amplifica il loro disagio emotivo, li priva di ogni senso di pienezza nella vita e va deteriorandosi in uno scontro sempre più ostile in cui entrambi sono gli sconfitti.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 18:49 via WEB
Si attivano, CARLO, sequenze circolari, con circuiti a rieccitazione verso la escalation simmetrica: ciascuno risponde con astio all'altro, il quale é astioso a sua volta. Emergono, sempre più evidenti, sentimenti di rivalsa e di aggressività reciproca. I litiganti non solo si specchiano ciascuno nell'altrui comportamento ma fanno aumentare in progressione il livello di rabbia e di aggressività: l'esasperazione del conflitto diventa fine a se stessa, non si tratta più di avere ragione o torto ma solo di colpire e di distruggere.
(Rispondi)
 
chiedididario66
chiedididario66 il 02/01/16 alle 18:35 via WEB
le guerre sono nient'altro che conflitti di interesse.procurarsi le materie prime a bassi costi,destabilizzando i paesi. Chi è intelligente capisce il mio concetto.sono contro la guerra,sotto ogni sua forma e contro le armi. W la pace.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 18:56 via WEB
E come darti torto?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 18:57 via WEB
“Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta sì: con bastoni e pietre.” Albert Einstein
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
B LOGGER il 02/01/16 alle 19:04 via WEB
Conosco la guerra come poche altre persone al mondo e niente mi è più rivoltante di essa. Ernest Hemingway
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 19:00 via WEB
Ha scritto qualche giorno fa il mio Amico ( e vicino di casa) Albino Bizzotto: “…concepire il pianeta come patria e l’umanità come popolo che abita una casa comune ” (...) "non è solo l’orizzonte dove tendere; è il progetto urgente da declinare quotidianamente; ne va della vita.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 19:01 via WEB
"Globalità oggi evoca conflitti, paure paralizzanti, rifiuti per le conseguenze dell’inequità, della fame, delle guerre, del terrorismo e della violenza alla Terra. Globalità dice anche scoperta e gioia di rapporti nuovi e di responsabilità condivisa per far respirare e amare la Madre Terra e per costruire una società nuova senza barriere, dove nessuno è meno figlio di un altro: fraternità universale. Gli auguri che ci scambiamo fanno leva sulla buona volontà di ciascuno; la gravità della situazione impone scelte e tempi che forzano la nostra libertà e chiedono un surplus di umanità. E la vita risplende quando è generata dall’amore. Auguri." (Albino Bizzotto)
(Rispondi)
 
homoradix
homoradix il 02/01/16 alle 19:44 via WEB
la pace non s'insegna si pratica, anche nel virtuale, tu che fai di bello per questo? ciao, T
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 21:25 via WEB
Bisogna, in primis, capirci sul differenziale semantico tra "insegnare" ed "educare". Nelle risposte qui sopra parlo di EDUCAZIONE alla pace e di EDUCAZIONE alla convivenza democratica. Ora, non c'è chi non veda che si può educare SOLO con l'ESEMPIO e con l'ASCOLTO. E questo vale per tutti gli adulti allevanti (genitori, nonni, parenti, baby sitter, educatrici, maestre di scuola dell'infanzia, maestre di scuola primaria, ecc...). Tutto ciò premesso gli adulti allevanti devono ascoltare e dare l'esempio (quindi praticare, nel caso di specie, convivenza democratica e nonviolenza come stile di vita).
(Rispondi)
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 02/01/16 alle 19:58 via WEB
Penso che l'educazione alla pace incominci in famiglia. Certo che per insegnarla, bisogna praticarla. Auguri!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/01/16 alle 23:29 via WEB
Buona Domenica carissima:-) Tutto e sempre inizia in famiglia perchè il bimbo si "forma" nei primi 1000 giorni di vita per continuare fino ai 6 anni. E qui i giochi sono fatti, se così si può dire. Cioè, sempre parlando in forma figurata, si sono costruite le fondamenta e la struttura portante. Successivamente, si potrà arricchire o danneggiare quanto fatto nei primi sei anni. In particolare c'è lo sviluppo cognitivo che dura tutta la vita. In sommatoria positiva si possono meglio modulare anche aspetti affettivi e relazionali.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963