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« VITA DI COPPIA, FAR SALI...LE DONNE GUADAGNANO MENO... »

ADDIO AD UMBERTO ECO, LUTTO NEL MONDO DELLA CULTURA, SCRITTORE, FILOSOFO, ESPERTO DI MEDIA,

Post n°8569 pubblicato il 20 Febbraio 2016 da psicologiaforense

Addio a Umberto Eco, scrittore ed esperto di media.  Ci mancherà il suo sguardo sul mondo.... Umberto Eco è morto. Il mondo perde uno dei suoi più importanti uomini di cultura contemporanei. Aveva 84 anni, è stato scrittore, filosofo, grande osservatore ed esperto di comunicazione e media. La conferma della scomparsa dell'autore de "Il nome della Rosa" e de "Il pendolo di Foucault" è stata data dalla famiglia. La morte è avvenuta  poche ore fa  nella sua abitazione.

 

L'ULTIMA LECTIO MAGISTRALIS

«I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».   Attacca internet Umberto Eco nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale a Torino, dopo aver ricevuto dal rettore Gianmaria Ajani la laurea honoris causa in “Comunicazione e Cultura dei media” perché «ha arricchito la cultura italiana e internazionale nei campi della filosofia, dell’analisi della società contemporanea e della letteratura, ha rinnovato profondamente lo studio della comunicazione e della semiotica». È lo stesso ateneo in cui nel 1954 si era laureato in Filosofia: «la seconda volta nella stessa università, pare sia legittimo, anche se avrei preferito una laurea in fisica nucleare o in matematica», scherza Eco. 


NOTA INTEGRATIVA

UMBERTO ECO (ALESSANDRIA, 5 GENNAIO 1932 – MILANO, 19 FEBBRAIO 2016) È STATO UN SEMIOLOGO, FILOSOFO E SCRITTORE ITALIANO. NEL 1988 HA FONDATO IL DIPARTIMENTO DELLA COMUNICAZIONE DELL'UNIVERSITÀ DI SAN MARINO.  DAL 2008 ERA PROFESSORE EMERITO E PRESIDENTE DELLA SCUOLA SUPERIORE DI STUDI UMANISTICI DELL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA . SAGGISTA PROLIFICO, HA SCRITTO NUMEROSI SAGGI DI SEMIOTICA, ESTETICA MEDIEVALE, LINGUISTICA E FILOSOFIA, OLTRE A ROMANZI DI SUCCESSO. DAL 12 NOVEMBRE 2010 UMBERTO ECO ERA SOCIO DELL'ACCADEMIA DEI LINCEI, PER LA CLASSE DI SCIENZE MORALI, STORICHE E FILOSOFICHE.


Nei suoi romanzi, Eco racconta storie realmente accadute o leggende che hanno come protagonisti personaggi storici o inventati. Inserisce nelle sue opere accesi dibattiti filosofici sull'esistenza del vuoto, di Dio o sulla natura dell'universo. Eco è attratto da temi piuttosto misteriosi e oscuri (i cavalieri Templari, il sacro Graal, la sacra Sindone ecc.). Nei suoi romanzi gli scienziati e gli uomini che hanno fatto la storia sono spesso trattati con indifferenza dai contemporanei. L'umorismo è l'arma letteraria preferita dallo scrittore di Alessandria. Le varie citazioni latine e gli innumerevoli collegamenti a opere di vario genere, conosciute quasi esclusivamente da filologi e bibliofili, rendono romanzi come Il nome della rosa o L'isola del giorno prima un turbinio di nozioni di carattere storico, filosofico, artistico e matematico. Centrale ne Il nome della rosa è la questione del riso. Ne Il pendolo di Foucault Eco affronta temi come la ricerca del sacro Graal e la storia dei cavalieri Templari, facendo numerosi cenni ai misteri dell'età antica e moderna. Ne L'isola del giorno prima l'umanità intera è simboleggiata dal naufrago Roberto de la Grive, che cerca un'isola al di fuori del tempo e dello spazio. In Baudolino crea un personaggio medioevale, senza far trapelare la natura menzognera o no del protagonista, il quale viaggia alla ricerca di un paradiso terrestre (il regno leggendario di Prete Gianni). Ne La misteriosa fiamma della regina Loana riflette sulla forza e sull'essenza stessa del ricordo; in questo caso rivolto a episodi accaduti nel XX secolo. Il cimitero di Praga è incentrato sulla natura del complotto e in particolar modo la storia (soprattutto 'europea') del popolo ebraico. Il suo ultimo romanzo, Numero zero, riprendendo temi da sempre cari all'autore (il falso, la costruzione del complotto e delle notizie) si sofferma sulla storia italiana recente, narrando fatti realmente accaduti, ma riletti attraverso una chiave complottistica. (Wikipedia)

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
PLATONE il 20/02/16 alle 04:04 via WEB
«La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità», osserva Eco
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psicologiaforense
psicologiaforense il 20/02/16 alle 04:09 via WEB
Sì, ha aggiunto anche "... nell’era di internet in cui imperversa la sindrome del complotto e proliferano bufale".
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camnisi1943
camnisi1943 il 20/02/16 alle 07:59 via WEB
Povero me che non so dir due parole in merito a nulla. Gran personaggio e la ruota della morte ha falciato e portato via. Ciao Giuliana. Felicità anche a te per questo primo week end primaverile. clikk con forte abbraccio, Camillo.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 20/02/16 alle 19:23 via WEB
Gentile, generoso, affabile, Eco rifiutò le cattedre che l’America gli offriva scherzando, «non posso mica vivere in un paese in cui non si fuma né si beve un caffè», in realtà perché legato all’Italia, la Alessandria in cui era nato e di cui parlava il dialetto, Milano che amava con la sua casa biblioteca al Castello, gli amici, la famiglia, la moglie Renate e i due figli, Stefano e Carlotta. «Ora –diceva- faccio il nonno e di libri discuto con i nipotini, spiegando a Stefano che si può regalare un fucile giocattolo, il gioco è cultura no?».
(Rispondi)
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 20/02/16 alle 08:14 via WEB
Non mi sono mai avventurata nella lettura di Eco, sicuramente le sue ultime esternazioni, taglienti, evidenziano il pericolo insito in quell'enorme mezzo di comunicazione che è internet, che richiede grosse capacità di giudizio, al limite un po' di sano scetticismo, sennò si rischia di finire in balia delle leggende metropolitane più idiote. Eco aveva la stessa età di mio padre e questo mi commuove particolarmente, riposi in pace.....
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psicologiaforense
psicologiaforense il 20/02/16 alle 20:43 via WEB
In effetti è come dare in mano ad un bambino una P38. Umberto Eco ci ha invitato a stare attenti, perché non è vero che "uno vale uno". È giusto che tutti abbiano diritto di parola, ma c'è una grande differenza tra imbecilli e premi Nobel.
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nina.monamour
nina.monamour il 20/02/16 alle 12:46 via WEB
Anche Lui è andato via! Un grandissimo intellettuale e scrittore, una persona unica e speciale. Mancherà tanto, una parte della nostra cultura e letteratura va via. Mi ricordo una famosissima frase di Eco, quella che forse meglio rappresenta il motivo per cui uno Scrittore non certo facile sia oggi ricordato come una rockstar, "Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita, la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni". Buon Sabato.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 20/02/16 alle 19:26 via WEB
Scriveva l 'amica Anna LORUSSO " C'è una dimensione nella multiforme attività intellettuale di Umberto Eco che corre, come un filo rosso, lungo oltre quarant'anni: il suo sguardo semiotico. Con questo sguardo Eco osserva e commenta la realtà sociale, politica e mediatica che lo circonda; si confronta con la storia della filosofia (antica e moderna); accosta opere letterarie e artistiche; discute le più recenti teorie cognitive."
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 20/02/16 alle 19:27 via WEB
"....... Ne esce un profilo intellettuale complesso e sfaccettato, l'evoluzione e l'interna coesione di un pensiero che non si è mai stancato di guardare al mondo come rete di segni, "opera aperta" in continuo cantiere, labirinto in cui i significati si traducono, condizionano e aggiustano tra loro, in un lavoro incessante di produzione di Senso, che è per l'uomo sfida e tesoro".
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cas.li
cas.li il 20/02/16 alle 20:31 via WEB
Formidabile! E' quello che penso da una vita: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».
(Rispondi)
 
misteropagano
misteropagano il 21/02/16 alle 12:35 via WEB
..non sono d'accordo che la lectio magistralis di Eco sia divenuta una citazione sonora sconsolante e definitiva sulla realtà virtuale. E' facile scoprire con un approfondimento quanto è vasto il suo studio sulla "realtà" virtuale e quanti infiniti rimandi propositivi ci sono per chi li sa cogliere, insomma imbecilli a parte. saluti e omaggi ad Eco, ricambio passaggio. M^
(Rispondi)
 
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