Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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umorismo e satira

 

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« CHI NON SI VOLTA DALL'A...MEDIO E INDICE ALZATI, S... »

L'ATTEGGIAMENTO NEI RIGUARDI DELLA VITA, IL RISPETTO DI SÉ E DEGLI ALTRI

Post n°8595 pubblicato il 17 Marzo 2016 da psicologiaforense

a volte severe carenze personali bloccano l'agire umano e rendono l'uomo condizionato al passato, chiuso al futuro e alieno da un presente in cui non si riconosce più....

 

 

QUANDO IL RISPETTO DI SE STESSO E DEGLI ALTRI DIVIENE UN TERRIBILE LETTO DI PROCUSTE

Perché un uomo acquisti libertà interiore, la premessa  essenziale è che abbia un retto atteggiamento nei riguardi della vita. Lungi dall'essere un evento casuale e puramente misterioso, la vita riveste una significazione profonda, che viene colorata individualmente secondo le caratteristiche psichiche dell'uomo che la vive. Per chi comprende il significato della vita, viene da sé vivere la vita come un compito, la cui soluzione dipende da una propria scelta, e il cui tema è dettato dalla propria coscienza. Nel giusto atteggiamento esistenziale, che sottende questo compito esistono degli elementi comuni che, a differenza del compito personale e non confondibile,  sono generali e rappresentano il minimo comune multiplo di quello sviluppo; elementi che da un normale esistere conducono all'essere. Però bisogna sentirsi liberi non solo "di", ma anche "da" e "per", liberi di assumere una posizione tra il conformismo e l'individualismo, tra la dipendenza e l'uso creativo del proprio io,  tra la lotta e la partecipazione intelligente; e  si deve anche essere liberi dalla paura, dall'angoscia, dai bisogni, dalle abitudini, insomma da tutto il bagaglio di formazioni educative e culturali che amputano la creatività individuale e la rendono schiava del "già fatto" e preclusa al "fattibile".

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gian Piero il 17/03/16 alle 18:32 via WEB
Il nostro folle quotidiano
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/03/16 alle 19:34 via WEB
Grazie per avermi ricordato gli amici e colleghi psicoterapeuti G.P. FIORILLO e M.COZZA che nel 2002 svolsero una brillante indagine sulla rappresentazione della follia e della malattia mentale nei mass media: "IL NOSTRO FOLLE QUOTIDIANO", appunto.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/03/16 alle 19:36 via WEB
Massimo Cozza ha scritto anche su "Il sole 24 ore" un articolo sulle patologie che si osservano nei social.
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 17/03/16 alle 18:38 via WEB
"Battersi per difendere la libertà di pensiero (o tout court la libertà) del nostro prossimo, è il cardine di ogni etica individuale o di un gruppo, la conditio sine qua non di una società che aspiri a differenziarsi da quella degli sparvieri". (Maria Luisa Spaziani). Buona sera Giuliana.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/03/16 alle 19:42 via WEB
EHEHEHEHEHEH lo SPARVIERE. Però non mi sembra che abbia "quei baffetti da sparviero!" come diceva Gianfranco d'Angelo...
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/03/16 alle 19:45 via WEB
Nel merito, per battersi per la libertà degli altri bisogna essere in possesso di quelle caratteristiche che descrivo nel post. Qui stiamo parlando di individui che non hanno nemmeno rispetto per se stessi.
(Rispondi)
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 17/03/16 alle 19:19 via WEB
ripasso dopo cena, sono di corsa, il samurai ha fame (ma anche la geisha), buona serata ;)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/03/16 alle 19:46 via WEB
Ciao cara, a dopo e buona cena:-)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/03/16 alle 19:49 via WEB
Ciao. Giuliana. Agli studiosi piace esprimersi con parole difficili. Nella vita, però, i geni sanno benissimo cosa vogliono e come muoversi. Dino
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/03/16 alle 20:27 via WEB
Certamente. A volte però non si tratta di linguaggio criptico ma di nominalismo magico. BUONA SERATA CARISSIMO:-))
(Rispondi)
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 17/03/16 alle 21:37 via WEB
Essere liberi, pensare con la propria testa, accettare che esiste sempre una possibilità di scelta e che c'è una responsabilità dietro ogni scelta fatta (anche subire o non decidere è una scelta) non è facile, a volte è frustrante, per quanto mi riguarda questa è la strada che cerco di seguire, ci provo almeno :)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/03/16 alle 22:17 via WEB
Per raggiungere la libertà interiore bisogna fare un percorso in cui si incontrano: l'azione (contro il fatalismo), il "senso di responsabilità", la "disobbedienza" (per togliersi dal gregge), l'"accettazione della vita" che presume il "coraggio di vivere". Al coraggio è bene affiancare la "fiducia nella vita" che determina il "sorriso della vita" e la scelta dei "valori umani"....
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/03/16 alle 22:21 via WEB
Se ne ho il tempo scriverò un post dal titolo " i contenuti della patologia nevrotica dell'uomo contemporaneo". Non è facile perchè i miei post sono sempre inferiori alle 22 righe
(Rispondi)
 
maresogno67
maresogno67 il 17/03/16 alle 22:07 via WEB
eppure ci piace piu' conoscere le privazioni che le libertà, forse perché quest'ultima è impegnativa
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/03/16 alle 22:24 via WEB
e questa "rinuncia" alla libertà si paga con un'esplosione di conflitti nevrotici e/o di disturbi psicosomatici
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LA.QUARTA.LUNA
LA.QUARTA.LUNA il 17/03/16 alle 22:12 via WEB
Un valore quello del rispetto per sè stessi e sopratutto per gli altri al giorno d'oggi troppe volte svuotato di un qualunque significato.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/03/16 alle 22:31 via WEB
La mancanza del rispetto di sè è veramente devastante perchè determina il crollo dell'autostima (crollo spesso super compensato) con sconfitta esistenziale, familiare e sociale. Poi i destini si diversificano a seconda delle compensazioni adottate a fronte del proprio "non essere".
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anna Laura il 17/03/16 alle 22:39 via WEB
Lo smarrimento esistenziale che genera l'angoscia ontologica porta, più o meno consapevolmente, a situazioni anche drammatiche: penso alla coppia dell'acido, ai due assassini di Roma, etc.
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Afroditemagica
Afroditemagica il 18/03/16 alle 01:28 via WEB
Purtroppo la mancanza di rispetto di se e la fiducia di se sono frutto di anni di situazioni, soprattutto da chi deriva da famiglie disturbato. L'atteggiamento verso la vita può essere anche roseo ma determinati habitus mentali "indotti" son difficili da superare. I mass media poi influiscono nell'ingenerare insicurezze. Liberare la mente da ricordi, dagli innumerevoli messaggi contrastanti, usare il proprio cervello, essere se stessi, discernendo ció che è giusto per noi e per chi ci circonda in un ottica di positività. Saper prevalentemente "lavorare su noi stessi" Buona e dolce notte Giuliana!
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 18/03/16 alle 11:08 via WEB
Buongiorno...Il mio pensiero è che..Nell'agire di chiunque dovrebbe emerge il raziocinio del proprio essere .L'intelletto, il corpo e l'anima hanno un legame reciproco e devono iniziare nel rispetto del proprio sé per riconciliarsi con il mondo..
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 18/03/16 alle 11:13 via WEB
Mia cara ,nel lasciare i modelli unici ad Atene..Ti auguro un buon fine settimana.A Lunedi Patty
(Rispondi)
 
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