Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« IL BLOGGER ENERGIVORO, ...IL SOSIA DI BERGOGLIO È ... »

MANIPOLAZIONE EMOTIVA DELLA MADRE SINGLE NEI CONFRONTI DEL FIGLIO, TEENAGER CON IL PANCIONE, EMERGENZA O EPIDEMIA?

Post n°8612 pubblicato il 03 Aprile 2016 da psicologiaforense

UNA MAMMA INFANTILE

Perché le teenager (tra i 13 e i 19 anni)  finiscano sempre più spesso in situazione di “ragazze madri” non è semplice da spiegare ma le loro gravidanze possono essere suddivise in due categorie:  volute e non volute, o meglio, attive e passive. In quest’ultimo caso (gravidanze non volute) a rimanere incinte loro malgrado sono, di solito, ragazze passionali e romantiche, le quali non riescono a porre limite alcuno nel loro rapporto d’amore.


Al contrario le gravidanze attive (quelle volute) sono quasi sempre strumentali   e molto spesso dovute al  c.d. “pensiero magico”: allora la gravidanza funge da antidepressivo che serve solo a riempire un vuoto esistenziale. Il bambino prende il posto del cane o della bambola, secondo un meccanismo che si chiama  “parentificazione”: la ragazza che dovrebbe accudire il neonato spera che prima o poi lui si occupi di riempirle la vita. Secondo un modo di pensare che è tipico anche di molti adulti...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
villari1980
villari1980 il 03/04/16 alle 14:16 via WEB
La famiglia come luogo dei grandi affetti e dei sofferti conflitti, del dramma, delle tragedie ma anche delle commedie di cui ognuno è ad un tempo attore ed autore
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 14:32 via WEB
Qui parlo di gravidanze "fuori tempo". P.S. La liberazione sessuale è un percorso a tappe. Prima abbiamo assistito alla conquista del proprio corpo da parte della donna. Poi al crollo del tabù del sesso da un lato tra giovanissimi dall'altro tra gli anziani. E ora? Ora mi sembra sia il momento della gravidanza libera dal vincolo dell'età. Mamme-teenager e/o mamme-nonne...
(Rispondi)
 
marcella.988
marcella.988 il 03/04/16 alle 14:19 via WEB
E' vero allarme per le baby mamme. Un fenomeno molto preoccupante in Italia. Devastante nei Paesi anglosassoni
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 14:36 via WEB
Purtroppo è così tanto è vero che si assistono a fenomeni impensabili solo qualche anno fa: Gb, spot in tv per aborto e preservativi...
(Rispondi)
 
marcella.988
marcella.988 il 03/04/16 alle 14:22 via WEB
In Lombardia c'è un apposito progetto che si chiama 'MADRI ADOLESCENTI: DUE MINORI A RISCHIO', promosso dall'ospedale San Paolo di Milano insieme alla Fondazione Ambrosiana per la vita e con il supporto scientifico dell'università Milano-Bicocca. Un'iniziativa triennale che ha previsto la presa in carico di mamme dai 15 ai 21 anni, in un servizio ad hoc gestito dal San Paolo.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 14:37 via WEB
E' vero. Lo attuiamo anche noi a Venezia
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Pietro il 03/04/16 alle 14:26 via WEB
ADOLESCENTI E RAGAZZE IN ATTESA. L'allarme sulla percentuale delle gravidanze ha assunto proporzioni globali. Il padre che fine fa?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 14:38 via WEB
Il padre quasi sempre si defila.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anna Laura il 03/04/16 alle 14:55 via WEB
Ci sono ragazze che pur di liberarsi della famiglia di origine farebbero qualunque cosa
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 14:59 via WEB
E' vero! Ci sono adolescenti, anche giovanissime, che non vedono altro modo per uscire di casa e quindi commettono il gesto irreparabile, che in alcune culture sfocia ancora oggi in un "matrimonio riparatore" (ed infelicissimo).
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 15:02 via WEB
In altri casi le ragazze sfidano i genitori "benpensanti" sull'unico terreno su cui sanno di averla vinta per forza: come potrebbero proprio papà e mamma anche solo concepire l'idea di un aborto?
(Rispondi)
 
maresogno67
maresogno67 il 03/04/16 alle 16:16 via WEB
giocando a fare la tv..
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 16:44 via WEB
fa una domanda e sarai stupido per tre minuti non farla e sarai stupido per il resto della vita
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 16:44 via WEB
la verità è crudele ma rende liberi coloro che la accettano
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 16:45 via WEB
non c’è scampo quando il passato non ha fine
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Carlino il 03/04/16 alle 17:17 via WEB
Di solito la gravidanza in così giovane età non è voluta ma subita
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 17:37 via WEB
Ci sono tre fattispecie c he mi capita di osservare in tema di gravidanze passive: 1) adolescenti con problemi nell'uso di anticoncezionali: dalla difficoltà a far accettare al partner il preservativo al problema di parlare con il medico o con i genitori di pillole anticoncezionali; 2) Impossibilità/incapacità/remore ad utilizzare la "pillola del giorno dopo"; 3)ragazze che, come ho scritto nel post, vuoi per problemi emotivi, vuoi per difficoltà personali e relazionali non riescono a porre limite alcuno nel loro rapporto d'amore.
(Rispondi)
 
karin20
karin20 il 03/04/16 alle 17:26 via WEB
Bisogna prfevenire. Invece a scuola come a casa parlare della sessualità come di un insieme di gesti estrapolati da una relazione affettiva induce i ragazzi a provare, sperimentare, vedere che effetto fa. In un certo senso può persino legittimare la mancanza di coinvolgimento affettivo perpetrando quella scissione culturale fra corpo, mente e cuore, tipica della società occidentale, che continua a tenerci lontani dal cammino umano della felicità. Per raccontare la sessualità e l’affettività occorrono ascolto e empatia. Occorre l’alleanza fra generazioni. Purtroppo in vece la sessualità è tuttora un argomento di difficile approccio sia nel gruppo dei pari che in famiglia.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 17:41 via WEB
Tutti concordiamo sul fatto che si deve prevenire. Tu nel tuo commento parli ottimamente del fatto che l'educazione sessuale può essere fuorviante e amplificare i problemi che si volevano, invece, affrontare e risolvere. Purtroppo è così.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 17:51 via WEB
«Educare alla sessualità non significa dare ai bambini e ai ragazzi indicazioni precise, regole o costrizioni, ma vuol dire aiutarli a compiere il loro percorso con positività e naturalezza». Parola della collega Anna Oliverio Ferraris, che affronta il tema nel suo libro "Tuo figlio e il sesso. Crescere figli equilibrati in un mondo con troppi stimoli ". Una guida utile per genitori ed educatori nella quale la psicologa tocca alcuni degli aspetti più importanti che ruotano intorno alla sessualità dei bambini e degli adolescenti di oggi....
(Rispondi)
 
mapi.900
mapi.900 il 03/04/16 alle 18:21 via WEB
Stando al tuo post non è dunque “l´imprevisto” a mettere in difficoltà la madre adolescente (o molto giovane) ma motivazioni di ordine sociale e psicologico, che incidono sulla rappresentazione di se stessa come madre, sul suo sviluppo come donna libera e indipendente, sul suo futuro lavorativo, e sul suo rapporto con il figlio.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 20:11 via WEB
Perfetto. Proprio così...
(Rispondi)
 
mapi.900
mapi.900 il 03/04/16 alle 18:24 via WEB
Ragazze madri, madri adolescenti, madri giovani, comunque le si chiami hanno tutte bisogno di un "sostegno" familiare o terapeutico perchè esse stesse e il loro bambino sono a rischio psicopatologico
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 20:13 via WEB
Sicuramente. E di questo ci occupiamo noi, i servizi, i consultori, il tribunale per i minorenni, ecc...
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 20:17 via WEB
C'è anche il progetto integrato "MADRI ADOLESCENTI: DUE MINORI A RISCHIO" che, con nomi diversi, oppera in Lombardia, in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e in Trentino-Alto Adige. Nelle altre Regioni non so...
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 03/04/16 alle 18:41 via WEB
La gravidanza è solo un atto di amore e di responsabilità. Oggi, secondo il mio parere, chi non è in grado di comprendere tutto ciò, non dovrebbe avere accesso alla "gestazione" né per sconsideratezza, né per leggerezze e/o distrazione. Se è un incidente di percorso, chi lo provoca, lo compie, è incapace di capire cosa stia per accadere alla sua vita e al suo futuro e solo un profondo e attento esame, potrà indurlo a comprendere che ha una sola strada da percorrere: andare avanti e mettersi alla prova con l'evento che non dovrà e non potrà essere sottovalutato con tutti i suoi risvolti. Altre possibilità non le voglio nemmeno prendere in esame perché non le voglio e non le posso accettare da persone incoscienti che pensano solo ad una....botta e via! Buona serata.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 20:29 via WEB
Hai perfettamente ragione. C'è un bel libro in questo senso: "Fantasie dei genitori e psicopatologia dei figli" a cura di G. Masi e G. Ferretti, Borla, 1991
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 21:35 via WEB
Sono "ragazzine" (anche se a volte si situano tra i 20 e i 30 anni) che ricercano la rassicurazione nello sguardo altrui, perché nel profondo sentono di non valere molto. Alla base, tutte le loro azioni sono motivate da un'eccessiva necessità di essere amate incondizionatamente e da un bisogno di protezione di un io vulnerabile e tragicamente fragile. Forse hanno avuto genitori poco affettuosi o disinteressati al valore personale dei loro figli, genitori che manifestavano interesse solo quando ne erano "divertiti". Nel profondo di loro esiste una forte dipendenza, ma, a differenza delle personalità dipendenti, hanno un comportamento attivo o, più spesso, reattivo. Spesso nel loro modo di rapportarsi alla realtà, come pure in quello di agire si apprezza una franca patologia psichica (disturbo di personalità).
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 21:52 via WEB
Una adolescente così vive quasi sempre un tormento interiore che tenterà in qualunque modo di ridurre. Per esempio, se conosce qualcuno che sembra rispondere ai suoi bisogni, lo idealizzerà di punto in bianco e investirà in maniera rapida e intensa la sua energia, il suo affetto nel rapporto tanto da ricercare affannosamente una gravidanza . Il "partner designato" da principio magari accetta questo investimento, poiché è sempre piacevole essere considerati una persona “speciale” ma, trascorsa la fase iniziale, inevitabilmente si ritroverà a ricoprire il ruolo del nemico subendo gli attacchi della giovane compagna incinta senza capire bene cosa sta succedendo. La coppia naufraga.... e la “ragazzina” si metterà subito alla ricerca di qualcun altro da idealizzare e ripeterà il pattern, sacrificando così la propria identità alla ricerca dell'amore. I bisogni, i diritti e le aspettative del neonato, in questo scenario relazionale, sono relegati sullo sfondo e totalmente ignorati.
(Rispondi)
 
Marion20
Marion20 il 03/04/16 alle 19:10 via WEB
Sicuramente una gravidanza è un evento che ti cambia la vita, così come la nascita di un figlio. E sicuramente ci sono tante situazioni nelle quali, per motivi vari, la gravidanza viene fuori senza un perché apparente, soltanto perché "è capitato". A me quello che fa paura è il fatto che a questi ragazzi bisogna insegnare a costruire LEGAMI, non soltanto a fare sesso. Un legame è una speranza condivisa, una storia condivisa, un cercarsi e ricercarsi continuamente, nonostante le differenze, la diversità di abitudini, di provenienza sociale, di stili di vita e di passioni. Ecco quello che manca, il legame, senza il quale non ci può essere nemmeno la costruzione di un legame costruttivo madre figlio; si tratta piuttosto di un ibrido nel quale ben presto il bambino che nasce e che cresce si trova di fronte non una figura adulta con cui confrontarsi, ma un bambino come lui. ;)Marion
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/04/16 alle 20:38 via WEB
Bravissima. Un commento molto ben elaborato. Inoltre, tra i due partner (quando lui non è già fuggito a gambe levate, come di solito accade) si instaura una relazione solo parzialmente formata ovvero da intendersi come "legame" (re-ligo), ma non certo come riferimento ed attribuzione di senso (re-fero). Infatti, la "relazione" si riduce ad una mera e ripetitiva serie di interazioni disfunzionali tra i due adolescenti che vivono, in uno stato-condizione "fantasmatico" che mantiene vivo l'indistinto e l'indifferenziato e offusca il giudizio critico e la realtà. In questa stessa dimensione il disagio viene subito solo e sempre in senso "riproduttivo", vale a dire come tentativo di riproporre "i vecchi problemi" e mai in senso "abduttivo", cioè come modalità tesa a raggiungere scopi e a cercare possibili soluzioni alle pesanti difficoltà che si devono affrontare...
(Rispondi)
 
 
Marion20
Marion20 il 03/04/16 alle 23:37 via WEB
Il padre molto spesso si dilegua, quando sa, appunto di dover divenire padre. Questo è sicuramente un problema in più da dover affrontare per la giovane madre, e anche per il bambino, che nonostante tutti gli sforzi cresce senza il conforto e il confronto con una figura autorevole come quella paterna. Se c'è comunque una famiglia di supporto, ovvero la gravidanza non viene fuori nell'ambito di un ambiente con problematiche familiari più o meno gravi, l'aiuto degli adulti è fondamentale per far capire che cosa voglia dire allevare un figlio, in termini di gioie e dolori, di responsabilità e doveri. In questo caso si può riuscire in qualche modo, e ogni storia e diversa e a se stante, a uscire dalla condizione di indefinito, indifferenziato, come tu giustamente dici, per entrare nella realtà vera di un rapporto meraviglioso e unico come è quello dei genitori con i figli! Buonanotte Giuliana scrivi sempre cose fantastiche! Marion
(Rispondi)
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 04/04/16 alle 17:05 via WEB
...sai Giuliana, non so se ora, data l'età, guardo le cose in maniera diversa, ma da qualche anno (circa un decennio) sono sempre più in voga al cinema, ma anche in tv, anche in prima serata e su raiuno che dovrebbe essere la rete televisiva, diciamo così, più seria, fiction a sfondo famigliare con nonni, genitori e figli adolescenti e bambini, dove i personaggi più sensati sono proprio i bambini, gli adolescenti sono persi nella ricerca della loro identità sessuale (sempre più confusa), i genitori (più o meno quarantenni) sono tutti fulminati, balbettanti e privi di qualsiasi spina dorsale, i nonni (sulla via del rincoglionimento senile) cercano di tirare avanti la baracca, con esiti il più delle volte tragicomici.... è una mia lettura perversa o in fatto di racconto famigliare siamo davvero alla frutta?
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963