Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

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umorismo e satira

 

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RIFLESSIONE DELLA SERA: IDEE, OPINIONI, PENSIERI, RAGIONAMENTI, SUGGESTIONI... PER UN NUOVO GIORNO

Post n°8628 pubblicato il 17 Aprile 2016 da psicologiaforense

Pensieri sulla  vita  perchè la vita è intrisa di pensieri e i pensieri  spiegano la vita... pensieri sulla vita per fermarsi su idee corrose dalla banalità e riscoprirvi un senso sotteso  e per svegliarci nello stupore  della realtà... pensieri sulla vita  per ritrovare  la propria interiorità...

UN MONDO USA E GETTA


Un eccesso di oggetti da consumare, di messaggi, di esperienze, produce una dispersione e una stanchezza di cui abbiamo l'esempio, ancora una volta, nel caso dei bambini, quando ricevono troppi regali: alla fine, si divertono di meno che se avessero due o tre giocattoli a cui affezionarsi veramente. Così accade anche agli adulti, nella società dei consumi. Quando si hanno troppe cose, non si riesce più a gustarle. Non ci si tiene. L'usa e getta indica uno stile che è al tempo stesso di spreco e di intima estraneità agli oggetti di cui ci si serve. Lo stesso vale per la comunicazione. Possiamo focalizzare la nostra attenzione su un numero limitato di dati. Quando le informazioni diventano troppe per essere effettivamente recepite, il risultato è identico alla mancanza d'informazione. Abbiamo visto troppe cose, alla fine, per poterle utilizzare. Analogamente, il moltiplicarsi indiscriminato delle esperienze le rende insignificanti. Per colui che vuole farle tutte, senza distinzione, esse alla fine si equivalgono. E quella che sembrava una pienezza si rivela, improvvisamente, un immenso vuoto. Il problema, allora, non è di aggiungere qualcosa alla vita, ma di saper togliere quello che, ingombrandola, la paralizza. L'immagine che è stata usata da qualcuno è quella della statua di marmo, che si viene delineando solo via via che lo scultore fa emergere dalla grezza materia alcune forme definite, eliminando con lo scalpello il di più che le avvolgeva e le nascondeva. In questo senso la povertà si rivela, nella cultura contemporanea, esperienza supremamente umana della propria finitezza, prenderne coscienza è un atto di onestà radicale nei confronti della nostra verità di uomini; il riconoscimento di una dimensione esistenziale caratterizzata dalla debolezza e dalla precarietà, a cui solo al prezzo di una più grave povertà - quella della illusione e dell'intorpidimento - si può sfuggire. Perché è grazie a questo riconoscimento che noi possiamo veramente comunicare con gli altri e con la realtà.

 
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Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 17/04/16 alle 18:06 via WEB
Commentare due post, uno immediatamente dopo l'altro, non è possibile: sono già a corto di argomenti validi e pertinenti. Mi sono sprecato a formulare domande sul precedente, quindi, come fanno e dicono quelli che parlano bene, quoto in toto questo tuo post esemplare. Ora tu penserai alla solite fughe in avanti del monellaccio, in realtà, mi costa dirlo, ma condivido in pieno questo esemplare post d'avanguardia: liberarci del superfluo che ci possa distrarre e conservare parte dell'occorrente già in nostro possesso. Esattamente quello che la società moderna e le sue trappole consumistiche hanno come scopo primario, distrarci quanto basta per non realizzare, per non soffermarsi, per non essere in grado di una selezione spietata che potremmo fare solo se ci fermassimo un attimo a riflettere. Loro....non accetterebbero tutto questo.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/16 alle 20:41 via WEB
eheheheheheheh mi piacerebbe proprio vederti quando sei "a corto di argomenti" eheheheh
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/16 alle 20:59 via WEB
I saggi di ogni tempo ricordano che tutti gli uomini vogliono essere felici e spiegano nelle loro opere che cosa sia la felicità della vita, proponendo accurate distinzioni e teorie complicate. La gente comune, che il più delle volte ignora le dotte teorie dei saggi, ha una sua filosofia spicciola che però rischia di ridurre la felicità a benessere o a quell'«emporio per una piccola felicità» che è l'edonismo.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/16 alle 21:00 via WEB
Benessere, felicità, gioia, beatitudine: sinonimi o realtà tra loro diverse? Non è un caso che nel Nuovo Testamento si preferisca parlare di «beatitudine» e che «beati» siano detti proprio quelli che non potrebbero rientrare facilmente nelle categorie filosofiche della felicità.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Carlino il 17/04/16 alle 22:07 via WEB
Queste sono risposte adatte ad un credente anche se hanno un loro perchè
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/16 alle 21:01 via WEB
La ricerca della felicità e del benessere è un punto da cui tuttavia partire verso la gioia e la beatitudine, riconoscendo - nel bisogno di identità, realizzazione e benessere che avvertiamo in noi - l'esigenza di quel di più che il discorso evangelico lascia intravedere nel contrasto tra lo stato promesso e un oggi in cui la beatitudine è legata a una condizione che nega benessere e felicità umanamente intesi, ma non la gioia. Ed è incombenza quotidiana la ricerca della felicità così intesa, impegno a dare risposte più vere al proprio bisogno di realizzazione, ora inteso come configurazione al modello della beatitudine evangelica.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Adelina il 17/04/16 alle 22:19 via WEB
Il consumismo consiste nell'acquisto indiscriminato di beni di consumo da parte della massa, suscitato ed esasperato dall'azione delle moderne tecniche pubblicitarie, per lo più inclini a far apparire come reali bisogni fittizi, al solo scopo di allargare continuamente la produzione. Cioè raggiungi la felicità personale attraverso l'acquisto, il possesso e il consumo continuo di beni materiali, generalmente favorito dalla moda, ecc.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:25 via WEB
Condivido:-))
(Rispondi)
 
marcella.988
marcella.988 il 17/04/16 alle 23:30 via WEB
Veramente l'avere, il possedere, il disporre, il consumare, quando supera il limite delle vere necessità si ritorce contro l'uomo. È vero: siamo stati catturati dallo spirito consumistico. Abbiamo detto: «A me la pubblicità non fa alcun effetto». poi di schianto ci siamo caduti dentro, per essere sempre all'altezza del consumo del vicino!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:26 via WEB
Proprio così:-)))
(Rispondi)
 
cas.li
cas.li il 17/04/16 alle 23:31 via WEB
Questa lezione è durissima. Lo dobbiamo proprio ammettere. Abbiamo riempito la casa di ogni attrezzatura possibile, fino al coltello automatico; ci siamo precipitati ai supermercati a comprare di tutto; abbiamo acquistato macchine, motorini, biciclette per la famiglia», per «far contenti i figli» e tutto ora ci torna addosso come un boomerang.
(Rispondi)
 
Marion20
Marion20 il 17/04/16 alle 23:35 via WEB
Abbiamo riempito troppo sia il nostro tempo, con troppe esperienze, troppe informazioni e notizie, e abbiamo riempito troppo il nostro spazio con cose molto spesso superflue. E non riusciamo più a capire il valore delle cose, non solo in moneta, ma anche in termini di affetto e di significato che esse rivestono per noi. Sai una cosa? Da quando è iniziata pesantemente la crisi economica mi sono accorta che ho cambiato modo di comprare tutto, anche, per esempio, gli abiti. Adesso quelli che compro li compro con grande convinzione, e li sfrutto fino a consumarli: questo perché quando si è in difficoltà economica, o si ha paura di ritrovarsi in questa condizione, si fa molta più attenzione e si seleziona ciò che si compra. Allo stesso modo bisognerebbe comportarsi con le esperienze: bisogna sceglierle, in un certo senso, non si può andare dietro a tutto solo per riempirsi la giornata, poiché alla fine risulterà vuota, più vuota di quando non c'è niente da fare.. Marion
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/16 alle 23:44 via WEB
BRAVISSIMA! Non si tratta, Carissima MARION, di tornare indietro, di avere la mentalità di chi scioccamente rimpiange i tempi in cui troppi mangiavano pane e cipolla, ma di capire che è altrettanto folle pensare alla felicità fatta di biscotti e caviale, specie se qualcuno muore per mancanza di vitamine, di igiene, di nutrimento. (...)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/16 alle 23:44 via WEB
Non è questione di voler essere poveri, ma di non sprecare. Di guardarsi intorno per vedere se mentre acquistiamo - noi - il superfluo, altri non abbiano neppure le condizioni di sopravvivenza. Di quale civiltà occidentale, di quale cristianesimo oseremo allora parlare? È giusto, dobbiamo trovare il coraggio di rompere il circolo vizioso dello stare sempre meglio, dell'ultima novità di cui non si può fare a meno. Ciò non per diventare tirchi, risparmiatori ossessionati, ma per poterci aprire generosamente alle esigenze degli altri.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/16 alle 23:46 via WEB
La domanda conclusiva MARION è questa: vogliamo forse essere commemorati dai nostri figli, perché racconteranno alle loro mogli del pelapatate elettrico da noi procurato alla gioia della famiglia, o perché ricorderanno che riuscivamo a conversare amichevolmente con loro?
(Rispondi)
 
job1111
job1111 il 17/04/16 alle 23:59 via WEB
Ai figli insegna a saper fare... ma specialmente a SAPER ESSERE (anche senza telefonino di ultimissima generazione, già oggetto di culto)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:24 via WEB
Esattamente:-))
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Frattini il 18/04/16 alle 00:06 via WEB
Trovo bellissime queste tue parole: " Pensieri sulla vita perchè la vita è intrisa di pensieri e i pensieri spiegano la vita... pensieri sulla vita per fermarsi su idee corrose dalla banalità e riscoprirvi un senso sotteso e per svegliarci nello stupore della realtà... pensieri sulla vita per ritrovare la propria interiorità..." .
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:26 via WEB
Grazie, caro:-))
(Rispondi)
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 18/04/16 alle 09:01 via WEB
Mi soffermo sul titolo, anzi su parte di esso. Usa e getta. Fin che si fa con gli oggetti, affari nostri, finché sprechiamo del nostro. Ma si fa anche con esseri viventi. Vedi gli animali intesi come giocattoli e abbandonati. E le persone. Usate e lasciate. Amici solo per i giorni belli. Fair-weather friend. ciao
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:28 via WEB
Non potevi esprimerti meglio, grazie. Buona settimana:-))
(Rispondi)
 
LA.QUARTA.LUNA
LA.QUARTA.LUNA il 18/04/16 alle 09:58 via WEB
Classica conseguenza di un sistema che non funziona.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:30 via WEB
Dicono che quando si tocca il fondo, è il momento in cui si comincia a risalire..... speriamo bene!
(Rispondi)
 
misteropagano
misteropagano il 18/04/16 alle 10:25 via WEB
La capacità unica è quella di tirare fuori dal cilindro quei pensieri nuovi, che come dici tu, ripuliscono dall'ingombro e sintetizzano l'essenziale . ciao Fory, non ti dispiace se ti appello così?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:31 via WEB
Ma figurati, Fory va benissimo eheheheheheheh
(Rispondi)
 
 
 
misteropagano
misteropagano il 18/04/16 alle 15:25 via WEB
ah ah ah,,ok ForY: cmq questo bel testo è adatto a comunicare la sostenibilità ambientale oltre stati d'animo etici. ( L'ingombro è il rifiuto della società opulenta, la leggerezza gli oggetti e cose ricollocate un quotidiano familiare, riuso, recupero, riciclo, miglior uso dei valori)^.
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 18/04/16 alle 10:38 via WEB
Buongiorno Giuliana, dovremmo riflettere su quanto tempo della nostra vita dedichiamo al procurarci dei soldi per possedere degli oggetti. Giornate intere, dalla sera alla mattina, a lavorare per comprare un nuovo cellulare, una vacanza, una casa più grande o dei vestiti alla moda. E lo facciamo pensando che possedere queste cose ci faccia stare bene, solo per ritrovarci due giorni dopo a desiderare qualcosa d’altro, un nuovo oggetto per combattere la nostra infelicità. E nel frattempo, mentre ci procuriamo i soldi per comprare i nostri oggetti, tralasciamo le cose che ci potrebbero realmente rendere felici, come passare del tempo con la propria dolce metà, con dei parenti, degli amici, oppure fare dell'esercizio fisico per mettersi in forma, dedicarsi ad una propria passione, insomma vivere. Io possiedo diversi beni che sono superflui e non sempre mi dedico abbastanza alle cose che ho citato prima, a volte proprio a causa del lavoro. Il punto della ricerca della felicità è che, una volta compreso appieno il valore del tempo per la nostra vita, dovremmo iniziare a chiederci "Ne vale la pena?"
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:42 via WEB
«Dietro ogni problema c'è un'opportunità», diceva Galileo nel Cinquecento. Non è stato ascoltato, però questo stesso concetto, CARISSIMA NINA, lo ha ri-lanciato Barack Obama, che su questa scia ha vinto le elezioni. È stato ripreso in Europa e, a dire la verità, in qualche modo anche anticipato in Italia. Infatti, Tremonti scrisse, a quei tempi, un libro di cui tutti hanno parlato: "La paura e la speranza", in cui la crisi globale era prevista e si davano anche le indicazioni per superarla in sette mosse: ritorno ai valori; famiglia e identità; autorità; ordine; responsabilità; federalismo.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:42 via WEB
Commento molto intelligente e puntuale:-)))
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 18/04/16 alle 10:38 via WEB
Buon inizio di settimana e buon lavoro.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:43 via WEB
Grazie, cara!
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 18/04/16 alle 11:32 via WEB
Buongiorno...Mi fermo sul titolo del post.Penso che la riflessione dell' usa e getta sia la felicità del breve e del superfluo. L'essere al mondo non è la fruizione immediata del godimento di un bene materiale. La felicità del tempo che avanza deve attingere completamente al significato della vita stessa. Secondo il mio parere,il valore della vita, non è dell'immediatezza dell'usa e getta è nella completezza dei pensieri..
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:49 via WEB
Condivido e sono in sintonia con te carissima. Nelle riflessioni di fine 2015 Papa Francesco e il Capo dello Stato hanno invocato un nuovo modello di sviluppo, più equo e solidale, rinnovando non solamente l'economia ma anche gli stili di vita poco sensibili a valori di sobrietà e lungimiranza. Da qui ad associare «sobrietà» e «austerità» il passo è breve. L'austerità come mezzo per superare un sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l'esaltazione dell'individualismo più sfrenato, del consumismo più dissennato....
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 18/04/16 alle 11:33 via WEB
Molto bello quello che hai scritto..Ti auguro un buon lavoro Giuliana..Patty
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/04/16 alle 12:44 via WEB
Grazie Patty, sei sempre molto cortese:-)))
(Rispondi)
 
gioia58_r
gioia58_r il 18/04/16 alle 13:11 via WEB
certo se aspetti che mio marito getti qualcosa ...stai fresco, ho tutti i giochini di mio figlio dei primi mesi! buona Primavera
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Demetra il 18/04/16 alle 13:20 via WEB
Hai scritto: " L'usa e getta indica uno stile che è al tempo stesso di spreco e di intima estraneità agli oggetti di cui ci si serve. Lo stesso vale per la comunicazione. Possiamo focalizzare la nostra attenzione su un numero limitato di dati. Quando le informazioni diventano troppe per essere effettivamente recepite, il risultato è identico alla mancanza d'informazione. Abbiamo visto troppe cose, alla fine, per poterle utilizzare...." Questo vale anche per i blog? La decadenza del mondo blog è dovuta al fatto che sono regolati dalle regole dell'usa e getta, del consumismo, dei post scritti per "passare" in pochi minuti?
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 18/04/16 alle 14:47 via WEB
Ciao. Giuliana. Niente paura. Tutto è' come il mangiare. Una persona deve mangiare quanto basta. Dormire quanto basta, vivere con passione. Dino
(Rispondi)
 
job1111
job1111 il 19/04/16 alle 12:53 via WEB
Tu con le tue illuminanti riflessioni inviti a meditare su se stessi e sugli altri. La meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è, in generale, una pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente, in modo che essa smetta il suo usuale chiacchierio di sottofondo e divenga assolutamente acquietata, pacifica. Lo stato di meditazione viene raggiunto con la totale concentrazione dell'attenzione nel momento presente (qui e ora). È una pratica volta quindi all'auto-realizzazione
(Rispondi)
 
job1111
job1111 il 19/04/16 alle 12:57 via WEB
Il termine "meditazione" deriva dal latino meditatio, cioè, appunto, "riflessione", e si riferisce alla pratica di concentrazione su uno o più argomenti, immagini, pensieri per migliorare se stessi e le relazioni con gli altri. Lo scopo della meditazione, infatti, è di generare uno stato definibile come "pace mentale", ossia un benessere della mente e di riflesso spirituale.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Amelia il 16/05/16 alle 19:06 via WEB
Qui si sa che ci sono degli aspetti non sempre molto piacevoli da dover affrontare. In particolare Dovevi presentare l'istanza tramite POLIS a partire dalle ore 8,00 del 29 febbraio 2016 e fino alle ore 14.00 del 30 marzo 2016.
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