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Post n°8664 pubblicato il 16 Luglio 2016 da psicologiaforense
Oggi temiamo la solitudine più di ogni altra cosa. La società di massa ci ammucchia senza riuscire a metterci veramente in comunicazione. In mezzo alla folla, nella ressa e nel frastuono delle nostre metropoli ci sentiamo soli. Tempo fa i giornali parlavano di una piscina vicino a Tokio così grande ed affollata che veniva svuotata ogni sera per recuperare eventuali persone annegate in quanto in quella calca nessuno altrimenti se ne sarebbe accorto. Ed è angoscioso avere la percezione, in certi momenti, che al mondo non c'è chi ci conosca veramente e si curi di noi. Eppure c'è una solitudine che è necessaria per riscoprire il proprio centro interiore. È quella che consiste nel saper stare bene con se stessi, senza dover riempire continuamente il proprio vuoto aggrappandosi agli altri. Soltanto chi è capace di questo può evitare il senso di isolamento che così spesso ci aggredisce anche quando siamo in compagnia. Perché allora coloro che abbiamo intorno diventano oltre che un semplice appiglio, come lo è una tavola di salvataggio per il naufrago, persone importanti per se stesse e la paura di essere abbandonati lascia il posto all'impegno di non abbandonare gli altri che hanno bisogno di noi.
Commenti al Post:
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marcella.988 il 16/07/16 alle 12:30 via WEB
Non c'è classe sociale o età della vita che non siano toccate dalla solitudine. Questo fenomeno, se inteso come chiusura o isolamento dagli altri, è desolante e infecondo perché è contro l'uomo, che è fatto per vivere in comunione. E quindi estremamente pericoloso. Eppure, non c'è nulla di più creativo e formativo della solitudine, quando è accettata e ricercata. E questa la solitudine feconda, che ci apre all'ascolto degli altri, che stimola la nostra creatività e che è apportatrice di pace.
(Rispondi)
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ester.mi00 il 16/07/16 alle 12:32 via WEB
Che cos'è la solitudine? Perché la solitudine è così inscindibilmente legata con l'esistenza umana? Quali e quante solitudini vive l'uomo di questo tempo? In che termini si può parlare di solitudine per l'autenticità e di isolamento dell'inautenticità? Come definire la solitudine in quanto isolamento positivo e l'isolamento in quanto solitudine negativa?
(Rispondi)
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psicologiaforense il 16/07/16 alle 12:43 via WEB
Spunti stimolanti per un nuovo post ad integrazione di quello odierno. Buona domenica:-)
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LON il 16/07/16 alle 12:36 via WEB
Brevi post ricchi di saggezza. Da collezionare!
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psicologiaforense il 16/07/16 alle 12:44 via WEB
E' solo una riflessione che non ha nulla di particolare se non che è contenuta in meno di 20 righe
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LON il 16/07/16 alle 12:49 via WEB
20 righe in cui però dici tutto quello che si deve dire! La brevità è l’anima della sagg
ezza (Shakespeare, Amleto).
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karin20 il 16/07/16 alle 13:14 via WEB
La brevità indica chiarezza d'idee, e vigore d'ingegno.
Niccolò Tommaseo, Pensieri morali, 1845
(Rispondi)
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karin20 il 16/07/16 alle 13:23 via WEB
e di più: La concisione è l’arte di dire molto con poco; la prolissità, di dire niente con troppo.
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camnisi1943 il 16/07/16 alle 13:39 via WEB
Va bene cara Giuliana, bello il tuo pensiero, ma ora il problema grosso è cosa farcene e come disfarcene del mondo arabo che circonda l'Europa e la sottomette con uccisioni di massa?
Ciao e buon week end, Camillo.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 16/07/16 alle 13:56 via WEB
Grazie davvero Camillo, però il problema non è quello di "disfarsi" del mondo Arabo ma di evitare lo "scontro tra civiltà".
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psicologiaforense il 16/07/16 alle 14:02 via WEB
il pericolo di uno “scontro delle civiltà” conduce, infatti, ad una situazione che io chiamo "fine guerra mai".
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zanna1999 il 16/07/16 alle 15:53 via WEB
La solitudine cara e odiata perché non ho nessuno con qui condividerla se no con me stessa e questo schermo piatto ma profondissimo ...Sono a casa. Un abbracciane
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psicologiaforense il 16/07/16 alle 16:34 via WEB
Non si è mai soli finché qualcuno soffre di non averci con sé, mentre la vera solitudine è una cella intollerabile. Queste sono parole di Cesare Pavese (che di solitudine, ecc.. era un vero esperto). Tu hai mezza community che vorrebbe stare con te, e mi fermo qui per questioni di privacy
(Rispondi)
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psicologiaforense il 16/07/16 alle 16:36 via WEB
Cesare Pavese scrisse anche, come ricorderai: "
È buio il mattino
che passa/
senza la luce dei tuoi occhi."
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zanna1999 il 16/07/16 alle 18:59 via WEB
A volte amo stare da sola . Rigenera ,giuro. Serena serata cara Amica <3
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psicologiaforense il 16/07/16 alle 21:54 via WEB
Lo so, perfettamente:-))) E sai trarre dalla "solitudine" una sorprendente creatività
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maraciccia il 17/07/16 alle 00:14 via WEB
grazie...^__^..e dolcenotte Giulianina
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geishaxcaso il 17/07/16 alle 00:29 via WEB
C'è la solitudine subita, quando vorresti qualcuno che non c'è, e c'è la solitudine voluta, attiva, quando scegli di stare sola per un po'.... la prima è anche dolorosa, la seconda, può far male ma, almeno per quella che è la mia esperienza, aiuta a focalizzare se stessi, la propria situazione e i propri desideri, da qui, a volte, nascono anche soluzioni a problemi che ci angosciano.... ma un commento a un post di 20 righe quante righe può permettersi? ;) buonanotte Giuliana :)
(Rispondi)
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nina.monamour il 17/07/16 alle 13:43 via WEB
La solitudine...c'è la solitudine della persona che soffre di timidezza e che non osa avvicinarsi agli altri, c'è la solitudine di chi è in compagnia ma si sente comunque solo, esistono solitudini forzate, in genere imposte dalle circostanze della vita, quali la prigionia, l'handicap e la malattia, o l'abbandono di una persona cara. Nonostante offra all'uomo innumerevoli opportunità per maturare e divenire un soggetto autonomo, è considerata spesso una condizione spaventevole, una "malattia" da cui si deve fuggire. Ci si sente condannati a doverla vivere e si ha contemporaneamente la speranza di poter ritrovare in essa momenti di intimità. A volte invece la solitudine è una fuga dalle situazioni che non si riesce a gestire.
(Rispondi)
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