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Post n°8704 pubblicato il 03 Ottobre 2016 da psicologiaforense
SEXTING: SE LO CONOSCI LO EVITI Un’immagine sessualmente appetitosa sul web diventa subito virale. E’ infettiva, incontrollabile, imprevedibilmente dannosa. A volte fatale. Come dice la collega Alessandra Graziottin, a molte la visibilità sul web, con un crescendo di eccitante esibizionismo sessuale, sembra l’unico modo di esistere. Una sirena potente, la visibilità, tanto seduttiva quanto pericolosa. Possibile che ancora oggi ragazze e ragazzi non abbiano capito che il gioco di esibirsi può devastare la loro vita? E che la ricerca affamata dei “like”, tramite le immagini sexy, è un boomerang veloce e feroce? Un’immagine, un filmato hard, spedito agli amici e captato da un internauta è una minaccia eterna. Può restare silenziosa per mesi e può essere riattivata, per impulsività, vendetta, gelosia, cattiveria, sadismo. E i cyberbulli, che filmano, aggrediscono, deridono e si esaltano a condividere i “like” di un’eccitata sorpresa usano questa violenza virtuale e reale per sentirsi più forti, più maschi. E la cercano, per sostenere un Io spesso frustrato e debole. Queste storie drammatiche, iniziate “per gioco”, sono la prova di un fallimento educativo, ma anche della superficialità con cui trattiamo i pericoli del web, se usato male.
Commenti al Post:
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boscolo tiozzo il 03/10/16 alle 09:45 via WEB
Estremamente diffuso il fenomeno del sexting: la maggior parte dei ragazzi che ha dichiarato di aver fotografato il proprio corpo, ha poi condiviso le immagini con altre persone. Il 31% di loro non conosceva il destinatario e il 20% è stato portato a farlo attraverso coercizione.
Il report è disponibile online alla pagina https://www.nspcc.org.uk/fighting-for-childhood/news-opinion/children-desensitised-damaging-impacts-online-porn/
(Rispondi)
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psicologiaforense il 03/10/16 alle 11:19 via WEB
Il sexting emerge da un mix perfetto tra l’esplorazione della sessualità, tipica del periodo adolescenziale, e la volontà di sperimentarsi e si assumersi nuovi rischi, anche questo spesso molto frequente in tale periodo evolutivo, attualmente connotato anche dall’esser “sempre connessi” con i coetanei attraverso i social e il mobile.
(Rispondi)
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geishaxcaso il 03/10/16 alle 10:59 via WEB
il web e la condivisione.... con i social abbiamo spalancato la finestra di casa sulle nostre vite, per carità, bello ritrovarsi sul web tra cugini persi di vista e antichi compagni di banco, bello vedere cosa succede a casa di mammà la domenica anche se sei un attimo in australia per lavoro, quello di cui non ci si rende conto è che qualsiasi cosa messa in rete, anche la più innocente, può essere usata da qualcuno contro di noi, figuriamoci il resto :(
(Rispondi)
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psicologiaforense il 03/10/16 alle 11:13 via WEB
Sì, il diritto all'oblio è una utopia. In medicina si parla di prevenzione primaria, quando l’obiettivo è evitare che un dato evento patologico si verifichi; secondaria, quando si fa una diagnosi precoce di un problema già iniziato, per limitarlo; terziaria quando si è in fase avanzata di malattia e si cerca di ridurre i danni più gravi, con variabile efficacia.
Nei confronti dell’esibizione della propria intimità sessuale sul web dovremmo usare le stesse strategie: la prevenzione primaria è non farsi filmare/filmarsi, per evitare il problema prima che insorga.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 03/10/16 alle 11:14 via WEB
La prevenzione secondaria, in questo gusto del filmarsi, sarebbe di tenere la registrazione solo per sé. Idea vulnerabile e fragile. La prevenzione terziaria, sul web, è del tutto illusoria.
(Rispondi)
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geishaxcaso il 03/10/16 alle 13:35 via WEB
mi viene in mente la canzoncina estiva di fedez e j-ax, apparentemente frivola:
"E come faranno i figli a prenderci sul serio
Con le prove che negli anni abbiamo lasciato su Facebook
Papà che ogni weekend era ubriaco perso
E mamma che lanciava il reggiseno ad ogni concerto" :(
(Rispondi)
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monellaccio19 il 03/10/16 alle 12:57 via WEB
Ecco, se posso declinare la mia sincerità, io provo a far lo stesso con le parole. Ovvero, mi servo della scrittura per ottenere la possibilità che il "wordsting" mi procuri la stessa follia che procura a questi poveri esseri lontanissimi dalla realtà.
Buondì Giulia'.
N.B. Il termine "wordsting" l'ho appena inventato per l'occasione. Non abusatene.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 03/10/16 alle 13:25 via WEB
Sì, utilizzare il "wordsting" nel senso di "parola pungente" ovvero questo neologismo monellacciano potrebbe portare all'exitus. P.S. Speriamo non lo legga Renzi che per natura è portato ad abusare di tutto.....
(Rispondi)
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monellaccio19 il 03/10/16 alle 19:34 via WEB
Lo spero per te e per tutti gli altri. Sai che iattura?
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psicologiaforense il 03/10/16 alle 13:38 via WEB
Nel merito del tuo post sul referendum del 4 dicembre lo scontro tra il Sì e il No è trasversale, anzi vola al di sopra di ideologie e schieramenti politici. Il leader naturale del partito del Sì è Matteo Renzi sostenuto, tra gli altri dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
(Rispondi)
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monellaccio19 il 03/10/16 alle 19:37 via WEB
Non ho mai voluto confondere Renzi, la sua persona e la sua politica di governo con il Referendum. Questa è la tattica che gli oppositori hanno scelto: "Votare NO per mandare a casa Renzi". E' la loro unica mira, lo scopo principale senza entrare nel vero merito del referendum che, ripeto, non ha nulla a che vedere con l'attuale Presidente del Consiglio.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 03/10/16 alle 13:39 via WEB
Questo il quesito:
“A p p r o v a t e i l t e s t o d e l l a l e g g e c o s t i t u z i o n a l e c o n c e r n e n t e
disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario,
la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento
dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione
del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della
Costituzione, approvato dal Parlamento e pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.
(Rispondi)
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monellaccio19 il 03/10/16 alle 19:39 via WEB
Questo è il testo referendario che è stato vagliato opportunamente dalla Corte interessata. Non è un pezzo di carta scritto all'impronta e messo ai voti dal governo.
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monellaccio19 il 03/10/16 alle 19:43 via WEB
L'aggettivo "pungenti" non so come valutarlo, ma non mi sembra questa la sede giusta. Peccato, potevi proporre questi commenti da me e ne avremmo parlato così come con gli altri. Avresti, insomma, arricchito con la tua irrinunciabile verve e preparazione, alla chiarezza di eventuali dubbi e perplessità, non su Renzi, ma sul referendum. Sono stato costretto a tirare in ballo Matteo perché è ormai lui il centro del problema e il voto che si andrà ad manifestare sarà pro o contro il suo operato politico.
(Rispondi)
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diogene51 il 03/10/16 alle 21:07 via WEB
Disgraziatamente i mezzi di comunicazione ampliano e danno enorme risonanza a fatti tutto sommato limitati anche se improntati al cattivo gusto. Come dicevi tu fenomeni adolescenziali diventano messaggi ridondanti che continueranno ad agire sul web per anni. La tecnologia ci ha colto di sorpresa e ancor più ha colto persone immature che non si rendono conto di quanto l'istinto di un momento possa continuare a pesare sulla vita per anni. Sembra che sia in crisi anche il concetto di futuro, tutto si gioca sull'immediato, sull'ottenere i like e quanti, senza riuscire a proiettare la propria vita su un futuro diverso.
Buona serata, Giuliana!
(Rispondi)
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Inviato da: Nuvola_vola
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