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« LA PIÙ SEXY DEL MONDO È...CAPELLI, SEDUZIONE, SEX... »

CASSAZIONE, SÌ AL SESSO 'NO LIMIT' SE ENTRAMBI LO VOGLIONO

Post n°8777 pubblicato il 06 Novembre 2016 da psicologiaforense

"Manette e fruste", in un rapporto sessuale, possono essere usate se il partner è consenziente. Inoltre,   si è  liberi di esprimere il proprio potenziale erotico sperimentando l’infinita gamma delle sensazioni offerte dal proprio corpo e dal corpo dell’altro se i partner sono in perfetto accordo. Così,  secondo la sentenza della Cassazione, nelle pratiche sessuali estreme, il nulla osta dato dal partner non ha durata illimitata ed è valido di volta in volta..... 

CASSAZIONE, SÌ AL SESSO 'NO LIMIT' SE ENTRAMBI LO VOGLIONO. MA È STUPRO SE L'UOMO NON SI FERMA AL NO DELLA PARTNER


Realizzare una intesa di coppia affettivo-sessuale  nella forma e con le modalità tipiche della relazione  vittima/carnefice non è, di per sè, reato o stupro se il "sesso estremo" viene immediatamente interrotto  quando il partner non è più d'accordo o se ha cambiato idea, anche all'ultimo momento. La sentenza della Cassazione non lascia spazio a dubbi interpretativi: è condannato per violenza sessuale chi impone pratiche sessuali  a un partner, il quale, anche se mostratosi consenziente all’inizio del rapporto, manifesta successivamente di non volere andare oltre. Così a vedersi inflitta una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per aver continuato a far sesso  anche quando la compagna aveva detto "NO" è stato un 35enne. L'uomo, conosciuta una ragazza, aveva intrapreso con lei una relazione basata, inizialmente, su modalità sessuali sado-maso condivise dalla giovane che però ha poi avuto dei ripensamenti non ascoltati dal compagno. Per questo il  35enne è stato accusato dalla Corte d'Appello di Ancona di “violenza sessuale continuata commessa con violenze fisiche e minacce nei confronti della ragazza”. In relazione a “certe pratiche estreme – conclude l’Alta Corte – non basta il consenso espresso nel momento iniziale. L’atto diventa lesivo se il partner manifesta di non essere più consenziente al protrarsi dell’azione alla quale aveva inizialmente aderito, per un ripensamento o una non condivisione sulle modalità di consumazione dell’amplesso”.

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Franco il 06/11/16 alle 19:34 via WEB
E' una linea sottilissima quella che divide sesso consentito da sesso-reato. SE nel bel mezzo dell'amplesso lei dice al marito: "NO", BASTA COSI', QUI CI FERMIAMO" non è detto che lui riesca a controllarsi.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Rizzo il 06/11/16 alle 19:36 via WEB
Qualunque cosa possa ristabilire un contatto con la natura, risveglia i sensi che sono stati addormentati tutto il giorno>. In questo business del desiderio, nel <proliferare incontrollato di immagini sessuali, sulle strade, sugli schermi, sulla carta stampata> , il filosofo Umberto Galimberti invece vede <la parodia della sessualità> e dice: <Il SESSO, che conosce solo il furto e il dono, è ucciso nonostante la fantasmagoria del suo scintillio, dal principio di contrattazione e dal principio della ripetizione, le due grandi regole che organizzano il nostro vivere quotidiano. Perchè non c'è piu' notte, se nelle tresche della notte si leggono le rigide leggi del giorno>.
(Rispondi)
 
Mellamou
Mellamou il 06/11/16 alle 20:46 via WEB
http://news2000.libero.it/webmagazine/14499.jhtml Bisogna vedere di che cosa si parla. In questo caso, di giornalismo. Saludos. Besos.
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geishaxcaso
geishaxcaso il 06/11/16 alle 21:00 via WEB
Non fa una piega, ma è un ragionamento che presume un auto controllo che cozza con il lasciarsi andare dell'atto sessuale. Per chi non può fare a meno di esplorare questi confini è il caso di tenere a portata di mano uno spray al peperoncino. inoltre consiglierei di evitare di farsi legare mani e piedi. e per questa sera possiamo chiudere la rubrica "i consigli della nonna" ;)
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maraciccia
maraciccia il 07/11/16 alle 13:28 via WEB
il gioco può prender la mano..e anche altro..meglio non iniziare.
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diogene51
diogene51 il 08/11/16 alle 09:56 via WEB
Il principio affermato dai giudici è giusto, ma appunto, essi spaccano il capello in tre comodamente seduti sui loro scranni. Dovrebbero decidere nel bel bezzo di un'azione; forse avrebbero dovuto tener presente l'incapacità di intendere e di volere che può essere limitata ad un momento... Però se si è arrivati in Cassazione, o la ragazza era eccessivamente litigiosa, o quest'uomo l'ha fatta davvero grossa. Mi fa pensare la "continuazione", allora è avvenuto più volte?
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