Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« PARIS HILTON: NON HO BI...Violato il bunker di Sch... »

ALBERTO STASI INNOCENTE? QUESTA LA PROVA, IL DNA SOTTO LE UNGHIE DI CHIARA

Post n°8886 pubblicato il 19 Dicembre 2016 da psicologiaforense

Clamorosa novità nel caso dell'omicidio di Chiara Poggi che sembrava essersi chiuso con la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di carcere. Secondo i  risultati dei nuovi esami fatti svolgere dalla difesa il dna trovato sotto le unghie della ragazza porterebbero  a una persona che non è Stasi: sarebbe un amico di Chiara....

Da un anno Stasi,  oggi 33enne, è rinchiuso nel carcere di Bollate, dopo la condanna definitiva, preceduta da due assoluzioni. Ora la difesa del ragazzo parla di "incredibile errore giudiziario" sulla base della  prova del DNA. I risultati di laboratorio condotti da un noto genetista potrebbero portare alla riapertura del caso e la mamma di Alberto Stasi presenterà un esposto per chiedere la revisione del processo.

A colpire l'opinione pubblica è sempre stato l'atteggiamento apparentemente passivo di Stasi, quasi impassibile davanti alle telecamere. Intorno a lui invece si sarebbe creato un clima omertoso, chi sapeva non è mai uscito allo scoperto: "Chi sa del delitto ha continuato a non parlare e stare nascosto - ha detto la madre di Alberto - scegliendo il silenzio, un silenzio terribile, asfissiante, un silenzio atroce che ha coperto e depistato. Così facendo non ha reso giustizia a una ragazza morta e, allo stesso tempo, sta uccidendo una seconda persona".


NOTA INTEGRATIVA
Il delitto di Garlasco è un caso di omicidio avvenuto a Garlasco, in provincia di Pavia, il mattino del 13 agosto 2007 ai danni di Chiara Poggi, impiegata ventiseienne laureata in informatica. Il caso ha avuto una grande rilevanza mediatica in Italia, con un susseguirsi di interviste e programmi televisivi dedicati. Il 12 dicembre 2015 la Corte di Cassazione riconobbe definitivamente come colpevole del delitto il fidanzato della vittima, Alberto Stasi, ex studente di economia e poi commercialista, il quale il giorno stesso si costituisce nel carcere di Bollate.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
geishaxcaso
geishaxcaso il 19/12/16 alle 08:57 via WEB
....tu hai una certa esperienza nel settore Giuliana, è possibile che una prova così decisiva, visto che tira in ballo una persona diversa da Stasi, venga esposta tanti anni dopo?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 19/12/16 alle 10:16 via WEB
E' molto improbabile. Ma non è questo il caso. Gli esami qui (il capello tra le dita e il materiale sotto le unghie della vittima) sono stati analizzati per ordine della Cassazione ma non hanno dato risultati apprezzabili. Come ricorderai questo è un processo indiziario e senza movente conosciuto (si parla di un "raptus" del giovane). Le indagini, sotto il profilo criminalistico, sono state condotte malissimo.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 19/12/16 alle 10:21 via WEB
Va da sè che questa presunta "svolta" clamorosa che scaturisce dai risultati di laboratorio (condotti da un genetista molto conosciuto e officiato degli avvocati dello studio Giarda che si sono affidati a una società di investigazioni di Milano) dovrà ora ricevere conferma probante dalle indagini di polizia giudiziaria.
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 19/12/16 alle 23:06 via WEB
Sospendiamo i commenti allora...mi son sempre domandato, e tu potrai certamente rispondermi: ma perché è tanto importante trovare l'arma del delitto? Capisco se l'arma reca le impronte del presunto assassino, o se è un oggetto di sua proprietà, ma altrimenti... La passività, l'atteggiamento passivo di Stasi può avere tante motivazioni, anche caratteriali, ma concordo che l'analisi investigativa è stata assai carente (come in fondo nel delitto di Perugia) e molto farraginosa e mi pare ci siano stati anche dei depistaggi. Non si sfugge all'impressione che abbiano inchiodato Stasi perché solo lui avevano a diposizione, poi hanno trovato (mi par di ricordare) delle cose pornografiche sul suo pc e allora il colpevole è stato trovato. C'è tanta gente che guarda i siti pornografici e non pensa certo di ammazzare i propri cari, né questo può essere preso come segno di degenerazione mentale. La teoria del raptus mi sembra assai debole, un po' come la chiave di volta di un edificio mal costruito...
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 21/12/16 alle 16:11 via WEB
BRAVISSIMO! Il cadavere fu riesumato perchè a nessuno, carabinieri e pm, era venuto in mente di prendere le impronte digitali della povera Chiara. La centralina dell’antifurto sequestrata quando ormai era troppo tardi perchè i dati interessanti erano scomparsi. Il telefono cellulare di Alberto Stasi, l’unico indagato, mai sequestrato. Impronte degli inquirenti sulla scena del delitto, persino - si dice - lo scivolone di un carabiniere sul sangue della vittima.E ancora, un gatto lasciato scorazzare tra le stanze di villa Poggi e il tacco del pm Rosa Muscio stampato sul pavimento. Una bicicletta nera ignorata nonostante un testimone ne abbia parlato poche ore prima coi giornalisti, poi coi carabinieri per ribadirlo ancora in aula durante il processo. Errori, dimenticanze, «lacune», sintetizza il giudice dell’udienza preliminare Stefano Vitelli. Ma l’errore più grossolano, quello che pesa di più sulla credibilità delle indagini, è dei carabinieri che, curiosando nel computer portatile del ‘biondino', involontariamente cancellarono le tracce di salvataggi che oggi, ritrovate, risulterebbero essenziali per confermare l’alibi di Alberto. E qui l'elenco continua....
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963