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Post n°150 pubblicato il 01 Marzo 2007 da psicologiaforense
AGGIORNAMENTO (VEDI PRECEDENTE POST n.148) Il padre, dott. Bouchaid Mokadem (di origine marocchina, da tempo in Belgio, informatore scientifico di prodotti medicinali), dei cinque bambini assassinati è stato rintracciato all'aeroporto di Bruxelles. e, informato della tragedia, ha subito numerosi malori e ha dovuto ricorrere all'assistenza medica. POI E' RIENTRATO A NIVELLES MA NON GLI E' STATO PERMESSO DI VISITARE LA MOGLIE. NEL FRATTEMPO GLI INQUIRENTI hanno interrogato a lungo in ospedale Genevieve Lhermitte , la donna che ieri ha sterminato i suoi cinque figli al rientro da scuola. "Le ragioni non sono ancora chiare", ha dichiarato uno dei responsabili delle indagini ad una emittente locale. E' stata la stessa madre a cercare soccorso, con un messaggio di aiuto appeso sulla porta della sua abitazione 'APPELEZ LA POLICE". Intanto gli specialisti stanno analizzando la lettera che la donna ha scritto prima di compiere la strage. "Quanto accaduto sembra essere stato a lungo premeditato", ha dichiarato il procuratore. GLI PSICHIATRI CHE HANNO VISITATO LA MADRE si sono riservati in ordine allo stato mentale della donna che comunque è in grado di rispondere in forma non delirante alle domande poste. SINTESI RIASSUNTIVA PER CHI NON HA SEGUITO QUESTO BLOG: E' ancora una volta un dramma di cui sono vittime i bambini a portare alla ribalta il Belgio. Una madre di 41 anni ha ucciso a coltellate ieri nel primo pomeriggio i suoi cinque figli, quattro femmine e un maschio di età compresa tra i 3 e i 14 anni, ed ha tentato di uccidersi con la stessa arma. Il fatto è avvenuto a Nivelles, una cittadina di 25.000 abitanti della profonda provincia francofona, situata ad una ventina di chilometri a sud di Bruxelles. La strage si è abbattuta come un colpo di fulmine nel calmo tran tran quotidiano della città ed ha gettato nello sgomento l'intera comunità a cui era nota «l'agiatezza, la civiltà, la partecipazione attiva ad iniziative di volontariato e l'equilibrio di tutti i componenti della famiglia». I bambini erano andati a scuola come ogni giorno e la mamma era andata a prenderli alla fermata dello scuola-bus. I piccoli sono stati «scannati», è il termine usato da uno dei primi soccorritori, tra le due e le tre del pomeriggio, uno dopo l'altro nella camera da letto e stupisce che la ragazza di 14 anni non abbia potuto sottrarsi alla furia omicida della madre. Poi la donna, Genevieve Lehermitte sposata a Bouchaid Mokadem, di origine marocchina, ha rivolto l'arma contro se stessa cercando di uccidersi. Che cosa sia successo di preciso nella casa tra le due e le tre di ieri pomeriggio non è ancora ben chiaro agli inquirenti, che hanno trovato affisso sulla porta di casa un bigliettino in cui la madre aveva scritto "chiamate la polizia" (dopo aver telefonato alle forze dell'ordine). La donna aveva scritto un biglietto ad una amica deponendolo nella sua cassetta postale in cui le annunciava l'intenzione di compiere la strage. Ma la mano del destino ha voluto che la missiva fosse letta dalla destinataria troppo tardi, nel pomeriggio di ieri, dopo l'uccisione dei cinque bambini. Così Mehdi di soli tre anni, Mina di 8, Miriam di 10, Nora di 12 e Yasmine di 14 sono morte sotto i colpi di coltello della madre. «Io sono stato a casa loro domenica scorsa - ha dichiarato un vicino alla TV belga - ma non ho notato niente di anomalo, tutto mi è parso in ordine come al solito, i bambini erano occupati a fare le loro cose e la madre è stata gentile ed ospitale». La strage lascia sgomenti gli abitanti di Nivelles perchè a compierla non è stata un'emarginata con problemi di inserimento sociale. «Sono benestanti, forse anche ricchi, hanno già una bella casa, stanno facendo dei lavori per migliorarla - ha commentato un altro vicino sconvolto - hanno dunque dei progetti, un futuro. E' una tragedia inesplicabile». IL DOTT. Mokadem, un INFORMATORE SCIENTIFICO di medicinali ben inserito nella comunità della cittadina, è stato rintracciato dalla polizia all'aeroporto di Bruxelles ed è stato avvicinato da un'equipe, che in Belgio chiamano di appoggio psicologico. che entra in azione nei casi difficili. Secondo il procuratore di Nivelles Jean Claude Elslander, la madre aveva problemi psicologici, in preda alla depressione, ed era in cura da specialisti. «Il suo, è stato un atto di disperazione», ha dichiarato il procuratore poco convinto, come per rassicurare la pubblica opinione in mancanza di elementi certi. Nel tardo pomeriggio di ieri, i medici dell'ospedale di Nivelles, dove la madre era stata ricoverata hanno annunciato che era fuori pericolo e che si trovava a disposizione degli inquirenti CHE GIA' OGGI L'HANNO INTERROGATA A LUNGO.
Commenti al Post:
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sissunchi il 02/03/07 alle 09:13 via WEB
Ho sempre provato una pena profonda per le madri infanticide, non rabbia, non odio, non rancore, mai un pensiero di condanna mi ha sfiorato, non verso di loro almeno, la mia condanna va ad altri. Il mio disprezzo va alle persone che le hanno lasciate sole, alle persone che non hanno capito quanto immenso era il loro disagio, a tutti coloro che liquidano le persone depresse come matte. Nei manicomi criminali, qui in Italia ne esistono ancora, una sezione è appunto per le mamme infanticide. Queste donne vengono tenute sotto sorveglianza 24 ore su 24, perchè con il procedere della terapia torna la consapevolezza del gesto e molte tentano il suicidio. Una madre che giunge ad uccidere il proprio figlio ha vissuto l'inferno in terra, ma un inferno che solo chi l'ha vissuto ne capisce il dolore.
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thebonnie il 02/03/07 alle 09:17 via WEB
non sò capier,comprendere,forse sono troppo limitata io per capire tutto ciò..mi spiace ma oltre a questo non riesco a pensare altro!
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jenny51 il 02/03/07 alle 19:09 via WEB
E' difficile fare commenti in situazioni simili, non conosciamo i fatti, la situazione famigliare di questa madre, al di la delle apparenze di normalità. Essere madri di 5 figli è sicuramente un compito difficile e gravoso che, se non trova un aiuto nel partner e in aiuti esterni, può portare all'annientamento fisico e psicologico chiunque. Per questo posso solo rattristarmi di fronte all'ennesima tragedia che, guardacaso, pare più diffusa nel mondo occidentale "evoluto" che nel terzo mondo. Questo mi piacerebbe sapere: percentualmente dove sono più diffusi questi fenomeni di infanticidio da parte delle madri? Ho la netta sensazione che sia molto più difficile essere genitori qui, nella società del cosiddetto benessere, che nei paesi poveri, dove c'è si la lotta quotidiana per la sopravvivenza, ma c'è meno solitudine e più solidarietà umana.
(Rispondi)
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bimbayoko il 14/03/07 alle 21:17 via WEB
cosa si può fare per queste madri sfortunate?come si possono prevenire i loro gesti insani?
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