Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« TRIBUNALI SENZA UN EURO...REALIZZAZIONE DI SE' »

esercitazione psicologia

Post n°180 pubblicato il 12 Aprile 2007 da psicologiaforense
 

analisi e decifrazione immagine.
DI CHI E' QUESTO VOLTO?
immagine QUALI SENTIMENTI ESPRIME?PROVATE AD IMMAGINARE CHE EMOZIONI STA SENTENDO E CHE COSA SUSCITA IN VOI. POI CERCATE DI INDOVINARE IL MISTERO CHE NASCONDE!

 
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Commenti al Post:
arza1
arza1 il 12/04/07 alle 19:58 via WEB
Non saprei... è un dipinto (credo) del 1500. Si tratta di un volto femminile con una espressione un po' ambigua... Non so chi sia questa ragazzina....
(Rispondi)
 
magistervultdecipi
magistervultdecipi il 12/04/07 alle 20:02 via WEB
NOOOOOOOOO!! Questa è pittura che richiama Leonardo, figura efebica, infelice, mi dà sensazioni ambivalenti speranza vs disperazione.... mi è difficile dire quale è il suo segreto.....
(Rispondi)
 
doctorlegum
doctorlegum il 12/04/07 alle 20:12 via WEB
PSICOLOGIAFORENSE CARISSIMA.... la qualità epistemica della relazione tra esercizio gnoseolo-gico e oggetto, che la verità restituita da una teoria sia rigorosa o non sia rigorosa, una teoria misura la propria qualità veritativa per via di sé (pervia dei propri criteri gnoseologici). Goodman suggerisce che l’idea di verità sia conservata con più rigore in uno scenario gnoseologico che con più radicalità misura la propria qualità veritativa attraverso criteri non epistemici: la verità è più rigorosa se è, per così dire, più artificiale, essendo divisa (diabállein) da un’interrogazione a proposito di un orizzonte ontologico anteriore all’orizzonte logico. Agendo in uno scenario gnoseologico non epistemico, la verità più rigorosa è la verità più artificiale che,dicendo il vero a proposito di un oggetto altro, in apparenza, da sé ,dice il vero di sé . La divisione dell’orizzonte logico da un orizzonte ontologico anteriore all’orizzonte logico è diretta (può essere diretta) a una nozione di verità che è vera di sé e che è epistemicamente falsa: l’esercizio del diabállein arriva (può arrivare) alla ‘cattiva informazione’ di ‘coloro che dicono il falso’ (oi diabállontes), perché dicono il vero con falsa epistéme. SCUSA LO..."SCERZO", MAQ SO CHE TU LO APPREZZI...AHHHHHHHHHH LA MAGIA DELLA PAROLA SCRITTA IHIHIHIHIHIHIHIHIH
(Rispondi)
 
 
wolfangie
wolfangie il 13/04/07 alle 00:32 via WEB
mmmmmmmmmm........ma che roba fumi?......
(Rispondi)
 
 
pippo_217
pippo_217 il 16/04/07 alle 23:08 via WEB
Bellissima. Queste non sono vacue parole, ma la magia dell'arte oratoria. Cicerone, senzaltro ti applaude !!!
(Rispondi)
 
igina85
igina85 il 12/04/07 alle 20:16 via WEB
E' un avvocato e ci spiega DOCTORLEGUM come si possono fare discorsi lunghissimi senza dire assolutamente nulla... TIPICO DEGLI AVVOCATI...,. il piacere della dialettica... COSA SIGNIFICA QUESTA OPERA D'ARTE, DI CHI E' COSA FA PROVARE? Non saprei, sembra una ragazza, lo stile NON è quello di Leonardo!!! Secondo me ha ragione ARZA1 pittore del 1500.... Cosa suscita: imbarazzo.
(Rispondi)
 
agathacook
agathacook il 12/04/07 alle 20:19 via WEB
Assomiglia a Leonardo... Sembra quasi in soggezione; teme chi le sta davanti e chiede quasi la sua compassione. Mi mette una sorta di inquietudine, di non-tranquillità. Potrebbe essere una donna davanti ad un confessionale. Ciao
(Rispondi)
 
animedeserte
animedeserte il 12/04/07 alle 20:30 via WEB
assente
(Rispondi)
 
ele_1_atica
ele_1_atica il 12/04/07 alle 21:13 via WEB
Talvolta ci si chiede quante donne siano entrate a far parte della Storia dell'Arte. La nostra memoria è affollata di così tanti nomi maschili che, nell'immaginario collettivo, c'è sempre la presenza di un uomo con pennello e scalpello intento a realizzare un quadro o una scultura. E le donne artiste? Per molti secoli restano 'invisibili' fra le mura di casa o di un convento, dedite alle arti cosiddette minori quali il ricamo, la tessitura, la miniatura. Nel Medioevo non possono intraprendere alcun tipo di apprendistato nelle botteghe d'arte o artigiane; per cui fino al Cinquecento viene repressa e ignorata ogni loro aspirazione artistica. Solo a partire dal XVI secolo alcune pittrici riescono a farsi conoscere al di là dei confini cittadini, mentre le più dotate si impongono addirittura in ambito europeo. Accade alla primogenita del Tintoretto, Marietta Robusti, che lavora per quindici anni nella bottega paterna dimostrando un'abilità sorprendente al punto da essere invitata dal re spagnolo Filippo II, senza che il padre però le concedesse di recarsi in terra straniera. Viceversa la cremonese Sofonisba Anguissola potè esercitare, alla corte di Spagna, la funzione di ritrattista ufficiale dal 1559 al 1580 perché suo padre glielo consentì, essendo un uomo liberale e grande appassionato di pittura. Nello stesso periodo la miniaturista fiamminga Levina Teerline lavora al servizio dei sovrani inglesi Edoardo VI, Maria Tudor ed Elisabetta I affermandosi come artista di prim'ordine al punto da guadagnare cifre ragguardevoli e superiori a molti famosi pittori (maschi) del suo tempo.
(Rispondi)
 
dottoresottile
dottoresottile il 12/04/07 alle 21:15 via WEB
IO CHE NON SO NULLA ... RICERCO GLI ELEMENTI DELLA MIA ESPERIENZA PASSATA ( da studente) e dico: L'arte possiede un linguaggio universale che le permette di raggiungere il suo scopo comunicativo indipendentemente dal livello di competenza artistica del fruitore. Tale conoscenza però si ferma solamente al livello emotivo se non si conoscono adeguate metodologie di lettura che portano all'acquisizione della piena consapevolezza del valore dell'opera che si sta osservando. La lettura di un'opera è un percorso, e come tale ha delle tappe. Una prima fase è naturalmente costituita dalla completa acquisizione delle informazioni storiche relative all'opera oggetto di indagine conoscitiva. Per prima cosa occorre un inquadramento geografico-temporale dell'opera e quindi la ricerca del luogo di origine e di una datazione. Se la data non è reperibile si ricorre all'inquadramento dell'opera all'interno di uno specifico periodo storico. Saper collocare l'opera artistica nel contesto storico e sociale è di fondamentale importanza per la sua corretta interpretazione. Si individua poi l'autore, e tutti gli elementi riguardo ad esso che possono essere determinanti per la genesi dell'opera, come la formazione dell'autore all'interno dello specifico contesto socio-culturale. Una analisi analoga andrà condotta anche riguardo le scuole e le correnti artistiche all'interno delle quali l'opera eventualmente si pone. Poi si passa all'analisi funzionale che è orientata a vedere l'opera in relazione alla sua funzione (se religiosa, o profana, esortativa o estetica…), quindi dopo avere valutato la presenza di eventuale una committenza, si individua il destinatario del messaggio. Anche l'analisi della tecnica pittorica utilizzata e quindi i materiali con cui l'opera è stata realizzata è un importante fattore di comprensione ed inquadramento dell'opera visuale. Una analisi di tipo tecnico condurrà alla valutazione di elementi come le dimensioni, il supporto, le tecniche adottate e il medium utilizzato per la trasmissione del messaggio, -se si tratta cioè di un olio su tela, un affresco, di un acquerello, etc… -Completata l'analisi si dovrà pervenire ad una ricomposizione dei dati per comprenderne la complessità operando confronti, rilevando analogie e difformità, e stabilire le relazioni che l'autore, o l'eventuale corrente artistica ha instaurato con il contesto storico e la funzione. Interpretare inoltre la simbologia contenuta all'interno dell'opera e riconoscere le modalità secondo le quali gli artisti hanno utilizzato i modi di rappresentazione e l'organizzazione spaziale delle immagini serve per meglio giungere al significato dell'opera e analizzarla poi criticamente. Successivamente si dovranno riconoscere ed analizzare le caratteristiche tecniche e strutturali di un'opera d'arte, per cui sarà necessario applicare il metodo di lettura in termini iconografici oltre che iconologici. La conoscenza in termini strutturali di un'opera riguarda oltre lo studio delle superfici, e dei loro effetti materici e di texture, anche la struttura spaziale dell'immagine (e quindi si analizzeranno elementi come la profondità, la prospettiva) e l'analisi dello lo schema compositivo complessivo dell'immagine (e quindi la simmetria, l'equilibrio, il ritmo e il movimento) e la riconducibiltà ad uno schema di tipo geometrico.
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/04/07 alle 21:24 via WEB
E' vero solo in parte il commento che precede. IN EFFETTI, di solito,l' artista attraverso la propria opera, svela relazioni nascoste che superano i rapporti sensibili con la realtà ed anche il gioco mondano delle apparenze. Il quid, sempre specifico, che costituisce il suo genio, si mescola con una particolare forma di comunicazione che intendiamo come "rivelazione". Questa funzione, in alcuni casi, giunge ad essere profetica, anticipa il tempo che verrà, ma tuttavia è sempre strettamente collegata al reale, sul quale getta il ponte di nuove visioni. Il senso di ogni opera d'arte e, dentro di quella di qualunque atto che sia creativo, è inscritto nella dialettica invisibile con chi ne è spettatore. Ogni espressione artistica è figlia del suo tempo, erede del passato e profetica di quello dopo, mentre "discute" con i suoi contemporanei, li contraddice o li serve, condanna od esalta a seconda dei casi. In questo risiede la sua funzione "sciamanica". Questo dialogo a volte è conflittuale, in alcuni momenti si esprime attraverso il tormento dell' ispirazone dell'artista, nel dolore della ricerca, sul filo sottile tra genio e follia del medesimo, ma fondamentalmente appartiene ad ogni atto creativo. Anzi c'è Arte perché io posso riprodurla in me ed è prerogativa del suo invisibile rapporto con il collettivo il fatto che in questa operazione essa non si reifichi, diventando solo oggetto estetico. Il campo simbolico è, infatti, il luogo dove l'artista ed il suo atto creativo si incontrano con lo spettatore, perché la creatività è trasversalmente di tutti, geni, esecutori e passanti distratti. DETTO QUESTO NON SONO IN GRADO DI RISPONDERE AI TUOI QUESITI. Posso solo dire che questa immagine mi crea inquietudine...........
(Rispondi)
 
ethica.a
ethica.a il 12/04/07 alle 21:26 via WEB
AHAHAHAH PAROLE VUOTE, NESSUNO SA RISPONDERE A PSICO... GRANDI DISCORSI SUL .... " N U L L A "
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 12/04/07 alle 21:28 via WEB
Cara amica, da tempo non passavo ed ora ho letto tutto d'un fiato gli ultimi post. Con la massima semplicità ti dico che la fanciulla dipinta ha uno sguardo tristissimo, le labbra fredde quasi violacee,il volto immobile rivela dolore che essa cerca di reprimere. Suscita inquietudine e pena. Non è un'immagine che si guarda con gioia. Circa il mistero che nasconde si possono fare molte ipotesi. - la morte o la malattia di una persona cara; - un amore non corrisposto; - un matrimonio infelice. Si potrebbe andare avanti ma aspettero' sin che tu cara amica ci darai una spiegazione. Un caro e affettuoso saluto
(Rispondi)
 
tramontodelgiorno
tramontodelgiorno il 12/04/07 alle 21:35 via WEB
ANDIAMO CON ORDINE:CHI E' ? NON LO SO. QUALI SENTIMENTI ESPRIME? Se esiste un aspetto dell’uomo ricco ed affascinante e al contempo carico di contraddizioni è proprio quello sintetizzato in questo dipinto . Dal mondo dei suoi sentimenti ed emozioni QUI RAPPRESENTATE IN QUESTO QUADRO scaturiscono gioie profonde, passioni e angosce laceranti. È una realtà meravigliosa eppure avverto istintivamente che in qualche modo fa problema. SI QUI CI SONO EMOZIONI IN CONFLITTO. E' un quadro dei primi del 600
(Rispondi)
 
summainiuria
summainiuria il 12/04/07 alle 21:50 via WEB
MI RIVOLGO A G.V.GIUSTI IL MIO SUPERIORE. In che relazione sono arte e mente? Che ruolo ha la scienza nell’esplicitarsi di tale legame? Quale di queste discipline guida il processo di evoluzione del pensiero umano? Non è affare semplice cercare di dare una lettura della storia dell’arte moderna in relazione all’evolversi delle tecnologie e delle scienze che studiano i processi mentali. L’analisi teorica sottostante il presente scritto tocca molteplici ambiti e passa attraverso secoli di storia e, di conseguenza, necessiterebbe di una trattazione analitica e profonda. Per ovvi motivi di spazio editoriale, in questo articolo si enunciano determinati principi e si riassumono diversi concetti giustificando a malapena le ipotesi sottostanti. Una mia profonda convinzione è che tra arte e mente ci sia sempre stato un legame intrinseco, forte ed inestricabile. Viceversa, ciò che trovo si sia evoluto, storicamente, è la leggibilità di tal legame. Difatti, mi sembra di capire che, con il progredire della cultura e del processo di tecnologizzazione delle civiltà umane, la visione “arte e mente” diventi man mano più evidente, e che oggi sia pressoché palese e tangibile. Ma facciamo un breve passo indietro nel tempo e cerchiamo di tracciare un filo logico di questa storia. Nel mondo dell’arte, dopo secoli di apparente latenza, con buone probabilità, un primo grande passo verso l’esplicitazione del rapporto arte e mente è stato compiuto da autori storici quali Van Gogh, Picasso e Duchamp (ma anche da molti altri meno noti) che fecero della stessa mente l’esatto centro gravitazionale della loro esperienza artistica. In sostanza le loro vite e la loro produzione dimostravano che la poetica e la dialettica artistica tornavano verso le loro stesse origini. Alla mente, appunto. Ancor meglio, più in là, dopo la metà del ventesimo secolo, dopo la formulazione dei fondamenti teorici della psicologia e della psicoanalisi (da Jung e Freud alla Gestalt e al Comportamentismo), il rapporto tra arte e mente diveniva focale, e comunque non più trascurabile.
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 12/04/07 alle 22:32 via WEB
CHE COMMENTI IMPORTANTI!!! A me, che sono solo una maestra di scuola materna, richiama la fine del quattrocento quando Mantegna è a Mantova dove dipinge la Madonna della vittoria commissionatagli da Francesco Gonzaga per celebrare la vittoria ottenuta nella battaglia di Fornovo del 1495, e nel 1497 dipinge per la chiesa di Santa Maria in Organo a Verona la Madonna di Trivulzio. QUINDI OPERA DELLA SCUOLA DEL MANTEGNA. BEL QUADRO. RAGAZZO O RAGAZZA IN PREDA A CONFLITTI INTERIORI. Che sensazioni mi dà? E' un quadro che suscita emozioni forti... In questo microcosmo sembra che l’artista veda il riflesso del macrocosmo. IL PITTORE, SECONDO ME, esprime la sua concezione scientifica della vita, della bellezza e dell’armonia, fatta di unione dei contrari, di esperienza, di interpretazione filosofica del funzionamento della vita, quindi di leggi fisiche che regolano il mondo.
(Rispondi)
 
desnudamaia
desnudamaia il 12/04/07 alle 23:01 via WEB
lo scienziato LEGALE cosa dice? Ha sempre il commento giusto, al postyo giusto, nel momento giusto. Come si chiama GIUSTO...............
(Rispondi)
 
bibiosa
bibiosa il 12/04/07 alle 23:48 via WEB
PARTO DALLA FINE. L'immoralità sessuale (fornicazione): La parola greca è porneia, che significa 'rapporti sessuali prima o fuori del matrimonio'. È usata circa 40 volte nel Nuovo Testamento..............Perchè dico questo .... ( PER ANNOIARE? NO!) perchè ho l'impressione che questo dipinto faccia riferimento direttamente alla sessualità. E' UNA FEMMINA O UN MASCHIO? Secondo me un maschio che si trova a dover portare pesi non coerenti con quelli che può portare un essere umano..... QUESTO QUELLO CHE IL QUADRO MI AGITA DENTRO.... e mio lascia con ambasce... di non facile interpretazione. HAI SCEKLTO PROPRIOM UNA IMMAGINE CHE FA RIFERIMENTO ALL'EIDOLON.....................
(Rispondi)
 
agm28169
agm28169 il 13/04/07 alle 00:03 via WEB
per farla breve mi sembra che abbia ricevuto un'ennesima notizia triste e non riesce piu a piangere perche oramai non ha piu lacrime. mi suscita compassione e voglia di farla sorridere è cosi triste vedere un volto piegato da lineamenti tristi e preoccupati
(Rispondi)
 
Filottete3
Filottete3 il 13/04/07 alle 00:32 via WEB
ma per leggere i commenti bisogna farlo a rate? Può essere panico? Senso di vuoto?
(Rispondi)
 
wolfangie
wolfangie il 13/04/07 alle 00:36 via WEB
Aspetto te per scoprire il mistero......a me sà tanto di.....una finta....... Certo che sei BIRICHINA NON POCO........:-)
(Rispondi)
 
 
sieropositiva62
sieropositiva62 il 13/04/07 alle 00:38 via WEB
per me si droga...
(Rispondi)
 
 
 
biancorossoeg
biancorossoeg il 13/04/07 alle 00:46 via WEB
guardando bene il dipinto... concordo: usa sostanze psicodepressive!
(Rispondi)
 
biancorossoeg
biancorossoeg il 13/04/07 alle 00:39 via WEB
E' il volto di un'adolescente fiorentina. l'immagine mi suscita: curiosità, tristezza, angoscia, sensazione di persona lasciva. Per il mistero non mi viene in mente nulla.
(Rispondi)
 
 
biancorossoeg
biancorossoeg il 13/04/07 alle 18:38 via WEB
è dissociata dal contesto... sta fissando una sua immagine mentale che il presente le richiama alla memoria.
(Rispondi)
 
elianaaldo
elianaaldo il 13/04/07 alle 01:08 via WEB
sta guardando l'uomo che ama. i suoi occhi sono tristi perchè la sua anima sta piangendo in silenzio in quanto lei non può averlo e sa che non potrà mai amare nessun altro. sta pensando a quali follie è arrivata a fare per lui senza che lui capisse.....invoca un suo bacio dentro la sua mente, ma questo bacio non arriverà mai..è stanca di soffrire, ha le borse sotto gli occhi, si trascura perchè non sentirsi alla sua altezza , la fa sentire inutile e senza valore...non si rende conto di quanto sia bella.... nasconde il mistero della vita. è incinta ma non della persona che ama, anzi lui quando ha saputo come era rimasta incinta le ha consigliato di abortire e lei ne ha sofferto molto perchè anche se sembra follia è per lui che ha concepito il bimbo con un altro uomo che non è lui. .....mi sucita un poco di tristezza e di condivisione , sento di comprenderla....
(Rispondi)
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 13/04/07 alle 01:49 via WEB
Concordo con il dottorsottile; ma le domande sono diverse e non indirizzate all'opera, ma a Noi. Il mistero lo lascio stare, fa parte di una considerazione che potrebbe non essere tale. Intanto è un particolare di una tela, anche se le rigature verticali della foto creano qualche dubbio, ammesso e non concesso che sia una tela dal decoro dell'abito, dal colore del manto (chè è insolito....)e dal volto racchiuso nella chioma direi che è del periodo fra la fine del '400 ed il '500; ...strano che non ci sia sfondo...Il volto è delicato, come le labbra, quasi squadrati gli zigomi e naso molto lungo, un pò "sproporzionato", sguardo fisso lateralmente a fissare qualcosa...o qualcuno...Non è "l'interprete principale" fa parte di un"gruppo", ipotizzando che sia un "corpo" femminile, anche dal rigonfiamento dell'abito sul seno...da un'impressione di distacco e freddezza..."quasi nordica"...non è un'annunciazione. Esprime "fredezza" e distacco dalla scena..."se fosse un'ultima cena" potrebbe essere cristo...ma manca sempre il "fondo" e nel rinascimento è determinante...E allora mi vien da dire ribaltiamo tutto...periodo 600 o un pò più in là circa,all'una e 22; lei sonno non ne ha, io si; sguardo perplesso e triste (per certe ...cose fa venire in mente il caravaggio...forse il taglio di luce laterale...ed il nero di fondo...) è un' immagine che potrebbe sembrare "dolce"; non lo è...resta il decoro dell'abito...ma risponderai Tu; angelo di-vino, o femminnuccia distaccata a l'una e 47 ti inviterei ad ingradire il particolare...e se aspettasse un bambino...dov'è il padre? - Notte Mauro-
(Rispondi)
 
pippo_217
pippo_217 il 13/04/07 alle 02:20 via WEB
Ciao.La mimica del nostro viso, può raccontare segnali che tutti ormai conosciamo. I tratti della felicità, della rabbia e via via tutte le emozioni che possiamo provare. O forse, che abbiamo provato con più intensità. O forse, che stiamo provando. Riconoscendo quei tratti mimici, riconosciamo, identifichiamo cio che vediamo con ciò che abbiamo vissuto o viviamo, trasferendoli per esempio come vissuto dell' interprete dell'opera che ci proponi.. Questo credo sia il segreto, di questa e altre opere. Nello specifico, non so capire periodo, titolo, ed autore.(Illuminaci, ti prego...a me ricorda La Gioconda Leonardesca.)
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 13/04/07 alle 02:55 via WEB
MA CHI E' QUESTA FANCIULLA????
(Rispondi)
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 13/04/07 alle 02:56 via WEB
NON SO SE E' FANCIULLA
(Rispondi)
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 13/04/07 alle 02:57 via WEB
bellissimo affresco
(Rispondi)
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 13/04/07 alle 02:58 via WEB
ha in sè qualche cosa delle tante "annunciazioni"
(Rispondi)
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 13/04/07 alle 03:11 via WEB
PSICOLOGIAFORENSE HA TRATTO ISPIRAZIONE DAL FATTO CHE........................ MANTEGNA, IL 1500, LA SCUOLA, NON SO, LEONARDO NO................ E' ricorso nel 2006 il cinquecentenario della morte di Andrea Mantegna (1430 ca -1506), innovatore e protagonista di prima grandezza del panorama artistico e culturale del suo tempo.... COMMENTO SCONCLUSIONATO PERCHE' NON SO RISPONDERE ALLE DOMANDE .... CHI E' O SA FA, PERCHE' , CIO' SUGGERISCE, INFORMA..... NON SO............... RIPETO.......... A ME SEMBRA UNA ADOLESCENTE CHE PIANGE INTERIORMENTE... senza lacrime , insomma.
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 13/04/07 alle 03:20 via WEB
È uno strano destino quello della malinconia. Prende anche se hai tutto. Il viso, COME IN QUESTO CASO, non mostra segni di sofferenza: è meglio una febbre che costringe a rimanere a letto malati. Se sei triste e stai soffrendo, dentro, nessuno capisce, nessuno ti crede; tutti pensano che sia un posa, uno strano modo di mettersi in mostra....... La malinconia dagli oscuri occhi, triste compagna............ La malinconia è la felicità di essere triste.............. La malinconia, sempre inseparabile dal sentimento del bello. Il lato diabolico della malinconia è quello non solo di far ammalare le sue vittime, ma anche di renderle presuntuose e miopi, addirittura quasi superbe. Si crede di essere come Atlante che da solo deve reggere sulle proprie spalle tutti i dolori e gli enigmi del mondo, come se mille altri non sopportassero gli stessi dolori e non vagassero nello stesso labirinto.
(Rispondi)
 
nonsonullamaimparo
nonsonullamaimparo il 13/04/07 alle 03:35 via WEB
CHE MISTERO NASCONDE?IO come è noto non so nulla però mi sembra che questa immagine introduca il difficile lemma anima: mistero irrisolto che si allarga a campi semantici pieni di fascino come il mistero e l'inconoscibile. Così il quesito di PSICOLOGIAFORENSE obbliga a ricercare l'etimologia della parola anima analizzandola in contesti differenti: dall'ambito religioso a quello laico delle scienze che la studiano, facendo in particolare riferimento alla psicanalisi di Freud ed alla psicologia analitica di Jung. Dicendo tutto questo credo di non essere lontana dalla risposta dovuta alla splendida psicologiaforense
(Rispondi)
 
bimbayoko
bimbayoko il 13/04/07 alle 08:09 via WEB
Il male di vivere non ha tempo nè sesso...Eccone un"bell'esempio"...
(Rispondi)
 
psycoschizo
psycoschizo il 13/04/07 alle 08:24 via WEB
Non sono riuscito a leggere tutti i commenti.....che mi sembrano più esercizi di cultura che non risposte al tuo quesito, anzi che trascurano completamente quello che credo fosse il tuo intento: proporre una specie di test proiettivo? Se è così, sarà difficile per te uscirne con chiarezza, sai meglio di me che le proiezioni non codificate non sono interpretabili. Se invece è un test di storia dell'arte, allora mi ritiro.
(Rispondi)
 
alto_locato
alto_locato il 13/04/07 alle 08:47 via WEB
Non credo sia un indovinello.. ma una interpretazione che ognuno di noi da all'opera. Io vedo una giovane donna che ha finito le lacrime, colpita da un profondo dolore. Non c'è serenità negli occhi, ma senso di solitudine forse per un lutto appena consumato. E' il momento di riprendersi dal dolore e ricominciare a guardare avanti. Il tempo delle lacrime è finito e giunge quello della vita di chi rimane.
(Rispondi)
 
Massandro
Massandro il 13/04/07 alle 09:15 via WEB
Ciao psico,è da 1oraemmezza ke c penso..naso arricciato,collo rigido,sguardo fisso e incredulo..sembra ke abbia le ockiaie,probabilmente ha pianto ,bhè,ipotizzo..nn mi sembra felice,ma xkè?_?forse,bhà,avrà avuto una brutta esperienza..,rimasta incinta e il padre nn ne prende atto..mi sa d rinascimnto(un ritratto in stile Da Vinci ke mi rickiama alla religione)e nien'altro,scus ma ora vado a dormire,buona giornata,ciao:))!.
(Rispondi)
 
jenny51
jenny51 il 13/04/07 alle 09:23 via WEB
IL suo sguardo esprime disperazione, il suo collo rigido e la bocca socchiusa danno l'idea della persona col nodo di dolore in gola. Un dolore che dura da un po di tempo, visti gli occhi gonfi...di quale dolore si tratti è impossibile dire. La morte di un figlio? l'abbandono dell'amante?..non saprei.
(Rispondi)
 
stella112
stella112 il 13/04/07 alle 09:39 via WEB
Gli occhi fanno trasparire un lieve interesse per qualcosa o qualcuno, ma di fondo c'è la tristezza che si legge nello sguardo di una persona un po' depressa, il viso è statico, non crea accenni ne al sorriso ne al pianto, solo un profondo sospiro che viene più dall'anima che dai polmoni. Di misterioso, per me c'è solo lo sfondo scuro.
(Rispondi)
 
niki0000
niki0000 il 13/04/07 alle 09:52 via WEB
sembra così triste....espressione degli occhi quasi assente , rassegnata ...inerme.....mi mette un po' d'ansia
(Rispondi)
 
inerverland
inerverland il 13/04/07 alle 16:07 via WEB
E' un adolescente del secolo scorso ben vestita e pettinata sicuramente triste. Provo pena nell'osservare il suo bellissimo volto non truccato ma con lo sguardo triste di chi si stia rassegnando a qualcosa o qualcuno: intravvedo comunque una costrizione esterna. Prima di posare (forse controvoglia) per il dipinto immagino abbia pianto. Mistero? Se così vogliamo definire ciò che nasconde può essere il suo non poter reagire essere nell'impossibilità quasi totale di poter anche solo chiedere, parlare, non mi stupisce quante persone sono nella medesima condizione......... Mi accende un lume nella mente: vorrei difendenderla o in qualche modo ascoltarla.
(Rispondi)
 
fosco6
fosco6 il 13/04/07 alle 20:00 via WEB
Innamorata non ricambiata. Ciao!
(Rispondi)
 
Eva_8
Eva_8 il 13/04/07 alle 20:38 via WEB
Potrebbe essere Artemisia Gentileschi. La figlia del pittore Orazio, anche lei pittrice. http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/artemisi.htm (non sto a copiare la storia) Le emozioni che prova: umiliazione e smarrimento, ha subito ripetuta violenza da un'amico del padre e a quei tempi non era certo facile difendersi. A me fa venire voglia di definire l'uguaglianza tra donna e uomo. Difficile indovinare il mistero, forse è stata plagiata dal suo seduttore? Ciao cara Psico, ho un po' sognato :) Eva
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pippo_217
pippo_217 il 13/04/07 alle 23:09 via WEB
Ciao. Va bene, OK ! Ve la do io la soluzione ! Voi non potete saperlo ma quest'opera di Lionardo rappresenta la Marietta, sua modella preferita.Lionardo, con la scusa dei ritratti, sbirciava sotto il pizzo alle modelle. E la Marietta, fingendo di dormire, lo lasciava fare. Per questo era la prerferita del capo Lionardo. Quel giorno, Lionardo,ebbe una commissione dal suo procuratore, (lo stesso dei grandi calciatori e cantanti, un certo Lele). Il famoso Museo del Louvre, doveva coprire un buco malfatto, nel muro ed aveva bisogno di una crosta. E non badando alle alte provvigioni di Lele, ordinò un ritratto femminile. Lionardo, non stava più nella pelle, e chiamò la Marietta di domenica.Ma lei rispose "...sai ci ho il mal di testa..., ci ho il ciclo..., non mi va...". Invece era con il suo moroso nell'orto. Lionardo, per non perdere il lavoro per il museo, chiamò a posare Frilla, la figliola della sua padrona di casa, (anche perchè era un po' indietro con l'affitto), ragazza notoriamente catatonica. Portatala nello studio, in un momento le fece il ritratto, che venne catatonico come la modella ed il suo famoso sorriso. Lionardo, ossevando il ritratto si disse " Mmmmmmhhhh, strano sorriso sta figliola.... Ma si, tanto quelli pagano, che mi importa...lo chiamerò La Gioconda. Speriamo che passi... Mah". In quel mentre arrivò trafelata la Marietta, che avendo saputo dal tam tam popolare, che il quadro sarebbe finito nientemeno che al Louvre,, si era precipitata per non perdere l'occasione d'oro. Ma purtroppo Lionardo aveva già finito l'opera. ( anzi ne aveva fatte tre fotocopie, "originali", da vendere sottobanco alla Pinacoteca di Brera, all'Ermitage ed al Gugghenaim museum. Marietta si mise a gridare che la modella titolare, era lei e che se Lionardo non mandava il suo ritratto al Louvre, lei avrebbe messo in giro la voce che Frilla era in realtà un Frillo. E che, mentre faceva finta di dormire, il Maestro Lionardo gli guardava sotto i pizzi !!! Lionardo alla fine dovette cedere, ed innervosito, le fecce un ritratto talmente in fretta che lei, non ebbe nemmeno il tempo di rasserenarsi in viso, dopo la sfuriata, ed è per questo che nel ritratto misterioso appare un po' "strana".Col passare dei tempi, i due ritratti presero strade diverse, giungendo fino a noi.Hai capito ? Fonti :www.il_sito_di_Lionardo.(si_il_mio)
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agm28169
agm28169 il 13/04/07 alle 23:23 via WEB
complimenti bella storia
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rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 14/04/07 alle 03:31 via WEB
sicuramente la risposta più azzeccata...ciao Mauro
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inerverland
inerverland il 14/04/07 alle 11:13 via WEB
Pippo, P ippooo sei stupendo la tua fantasia mista alla tua conoscenza è un ottimo tirami sù...........eh eh ops a proposito a me riesce bene il dolce intendo. Chissà cosa ci dirà psico quando ci leggerà. Dai aspetto con curiosità...lo puoi immaginare. Un abbraccio Jolanda
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LA_SAB
LA_SAB il 16/04/07 alle 12:47 via WEB
SUBITO MI SEMBRAVA NOIA....POI MI SEMBRA SOFFERENZA, O MEGLIO INSOFFERENZA VERSO QUALCOSA........
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ansa007
ansa007 il 29/04/07 alle 15:03 via WEB
Orrore, ha sicuramente fatto qualcosa ed ora si sta pentendo di quello che ha commesso. E sta pensando che sarebbe stato meglio non farlo. Dev'essere una matrona che ha fatto abbattere degli alberi per far costruire un nuovo roseto, poi però ha capito che forse sarebbe stato meglio lasciarli lì...e farlo in un'altra zona dell'immenso territorio della sua dimora.
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