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PEDOFILIA : CRIMINALISTICA E CRIMINOLOGIA

Post n°227 pubblicato il 04 Giugno 2007 da psicologiaforense
 

Cenni sulle conseguenze
a breve e a lungo termine
derivate dall'abuso sessuale.

Per concorde ammissione della ricerca e della letteratura specializzata, atti sessuali compiuti da un adulto nei confronti di un bambino esercitano inevitabilmente su quest'ultimo conseguenze - a breve e a lungo termine - pesantemente distruttive pregiudicando lo sviluppo armonico della sua personalità e una equilibrata crescita psico-sessuale.

A tal proposito va ricordato che la credenza che un bambino, in quanto tale, abbia la capacità di "dimenticare" é solo uno stereotipo ampiamente disconfermato dalla più aggiornata riflessione psicologico forense.

Infatti l'esegesi in materia ha dimostrato con evidenza scientifica non solo che il minore abusato subisce "una ferita che non si cicatrizza" ma anche che l'abuso sessuale costituisce "UNA BOMBA AD OROLOGERIA PSICOLOGICA" destinata a deflagrare in età adulta.

Per questi motivi é legittimo ritenere che i minori abusati - anche se verranno seguiti da operatori specializzati - saranno destinati a subire nel tempo un  danno psicologico.

A tal proposito va ribadito che tale danno non é statico ma dinamico ovvero in continuo divenire con un'evoluzione, in proiezione futura, ad andamento peggiorativo compromettendo così, come già segnalato, la "normale" vita adulta dei bambini sia sul piano cognitivo, seppure forse marginalmente, sia su quello affettivo in forma diretta e preminente.

In questo senso il danno sopra indicato deve intendersi non come una parentesi che si apre e poi si chiude ma, al contrario, con una sua inevitabile continuità tanto da assumere le caratteristiche di un modo tendenzialmente stabile di organizzare in forma disfunzionale la propria esistenza e di interpretarne il significato.

psicologiaforense.      ( continua...... )

 

 

 
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>> NON è semplice su PAPERE E PANNOCCHIE
Ricevuto in data 07/06/07 @ 03:19
. Orgoglio pedofilo (vergogna) Una delle cose più riprovevoli per la coscienza umana è l’abuso su... (continua)
 
>> NON è semplice affrontare un problema come questo su PAPERE E PANNOCCHIE
Ricevuto in data 07/06/07 @ 03:19
NON è semplice affrontare un problema come questo; sono giorni che ci penso e l'occasione me l'ha... (continua)
 
Commenti al Post:
sexy_storyteller
sexy_storyteller il 04/06/07 alle 20:25 via WEB
Complimenti, la conoscenza è sempre buona cosa, complimenti di cuore e lascio anche una preghiera per ogni bomba ad orologeria innescata : che si possa allievare il dolore, che si possa trovare conforto e aiuto. e soprattutto tanto amore.
(Rispondi)
 
bruno14to
bruno14to il 04/06/07 alle 21:55 via WEB
Ciao, ti leggo sempre con piacere. Indubbiamente i bambini abusati subiscono un danno che esploderà in età adulta quando l'abuso diverrà consapevolmente elaborato. Splendida serata
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 04/06/07 alle 22:04 via WEB
squarci il velo sui tabù della pedofilia e dell'incesto.
(Rispondi)
 
pippo_217
pippo_217 il 05/06/07 alle 00:14 via WEB
L'abuso sessuale su di un piccolo, penso sia equivalente ad una forma di castrazione, morale, fisica. Il bambino, si ritiene il centro dell'universo, lo è per i suoi cari, (nella normalità delle cose), e se di colpo si ritrova in una situazione forzosa, di senso opposto, da subire, (anche se un bambino, non ha l'esperienza intellettuale tale da capire i risvolti etici e sociali, di ciò che subisce), ma istintivamente, interpreta questo avvenimento, come una castrazione, qualcosa che va contro al suo modo di divenire nella realtà delle cose, un avvenimento, che spinge la sua autostima, la sua unicità, nel più greve anonimato emotivo. E da lì, a costruirsi un'identità parallela disagiata, il passo è breve, anche se non obbligato... (Correggimi se sbaglio)
(Rispondi)
 
setedicoccole
setedicoccole il 05/06/07 alle 00:37 via WEB
Attendo con ansia il continuo...
(Rispondi)
 
 
sognoblu8
sognoblu8 il 05/06/07 alle 03:01 via WEB
e' sempre un piacere leggerti notte
(Rispondi)
 
shiktlah
shiktlah il 05/06/07 alle 08:53 via WEB
La violenza e l'abuso sui bambini è un inequivocabile segnale della decandenza e della sterlitià di valori che la nostra società sta attraversando. Quel popolo o quei popoli che non riescono più ad avere rispetto per la terra su cui poggiano i piedi e per la sacralità della vita racchiusa negli sguardi di tutti i bambini...hanno già perso la battaglia per la vita.Sono una società destinata ad estinguersi.Senza appello e senza ricorsi, senza incidenti probatori nè sentenze... una società siffatta,la storia ce lo insegna, si autocondanna all'annichilamento.Spezzare il rapporto speciale che i bambini hanno con Madre Natura e con la vita stessa, rovinare la loro visione del mondo che è quella vera, quella giusta..non quella fasulla, distorta e corrotta che abbiamo noi, è un crimine che non ha punizione adeguata nel nostro sistema. Continua così, l'informazione è l'unico mezzo vero per distruggere questo mostro tentacolare che è la pedofilia...
(Rispondi)
 
aupaz
aupaz il 05/06/07 alle 10:26 via WEB
beh, come c'erano i vecchi rimedi della nonna, tramandati di generazioni in generazioni ,che a volte facevano più male che bene, ci sono altre convinzioni che si radicano nella gente, ma che non sono supportate spesso da elementi tangibili, ma solo da convinzioni labili... Ecco, quella che un bambino dimentica è una palla colossale... il bambino accantona, l'elemoento poi si impolvera, ma rimane sempre lì, silenzioso e latente... E siccome piove sempre sul bagnato, questi elementi nascosti con tanta cura negli anni, alla fine succede che vengono riscoperti nei momenti peggiori, perchè il vento malefico dei momenti di crisi soffia forte e spazza via tutto quello che avevamo messo sopra per coprire... Questo nei migliori dei casi. Poi succede invece che certe ferite le percepisci ogni giorno, nel modo di essere, di interagire con la società,il mondo esterno, nel modo di porti verso la vita, nel modo di sentire le cose... Ecco, in qualunque caso questi elementi avvelenano, avvelenano la vita di chi è stato costretto a subirli e indirettamente poi avvelenano anche le persone che interagiscono con costoro, vuoi per semplici leggere influenze, vuoi per fatti concreti... I fatti negativi, come peraltro quelli positivi, ci segnano per sempre, ma alcuni modi di pensare danno l'illusione di avere il controllo su quello che è peggiore in visione futura... le bende sugli occhi non risolvono mai le situazioni...
(Rispondi)
 
alpha2007
alpha2007 il 06/06/07 alle 21:59 via WEB
Oggi ho imparato ell'esistenza di un sito, accesibile a tutti, che celebra la pedofilia tra un ragazzino e un maschio adulto come una relazione tenera e positica e organizza addirittura il prossimo 23.di questo mese un International Boy Love Day. Come sia possibile, quanti si conoscono i danni psichici che segnano la vita intera, mi rimane un mistero. Ne ho scritto un post sul mio blog, perchè sono talmente indignata che spero di ricevere magari qualche notizia in più.
(Rispondi)
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 07/06/07 alle 03:16 via WEB
NON è semplice affrontare un problema come questo NON è semplice affrontare un problema come questo; sono giorni che ci penso e l'occasione me l'hanno dato i post di lucente e di schardana...lungi dall'averlo sviscerato...pongo delle ulteriori domande, una fra tutte ai blog....molto provocatoria....:" Ma voi siete sicuri di non esssere pedofili "....perchè combattere la pedofilia e non essere pedofili sono due cose diverse...Mauro
(Rispondi)
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 07/06/07 alle 03:17 via WEB
NON è semplice . Orgoglio pedofilo (vergogna) Una delle cose più riprovevoli per la coscienza umana è l’abuso su chi è più debole. La pedofilia è l’attrazione erotica verso i bambini, tanto più condannabile perché implica spesso reati come violenza sessuale e atti osceni. La fantasia criminale di questi pervertiti si spinge a creare reti di pedofili che sfruttano i bambini, costretti poi a rimanere nel “giro” a suon di regali o minacce. Il cuore di persone che rovinano per sempre l’esistenza di questi innocenti non può essere che di ghiaccio. Dico “per sempre” perché gli effetti di queste esperienze scioccanti permarranno a lungo nelle giovani menti sconvolte di questi bambini, creando talvolta emarginazione sociale e malattie psichiche gravi. Il bambino naturalmente si fida di chi si accosta a lui, e da quel momento, visto che la sua fiducia è stata mal riposta, avrà paura persino ad esprimersi liberamente. Uno squallido mondo, che spesso presenta “manager” pronti senza scrupoli, a mettere in piedi un’attività commerciale in piena regola i cui profitti sembra siano enormi. Oggi attraverso il sito http://www.ibld.net/ibld.cgi che non è un sito illegale, perché non contiene pornografia, anzi questi signori si impegnano a convincere i loro lettori di agire nel bene, di volersi differenziare dai criminali, da chi fa atti violenti, da chi costringe i bambini, i ragazzi, dicendo che loro li amano, si scopre che il 23 giugno sarà la giornata dell' orgoglio pedofilo, una notizia che fa inorridire le coscienze di tutte le persone pensanti. Questi inqualificabili mostri hanno il coraggio di dedicare una giornata all’orgoglio pedofilo. E’ giunto dunque il momento di “armarci” per vincere anche questa lotta; tiriamo fuori dalla miseria, dall’ignoranza, dalla fame quei poveri bambini che vengono venduti; educhiamo i genitori a seguire con maggior senso di responsabilità i loro figli e a denunciare qualsiasi tentativo di adescamento senza stupide remore o assurdi silenzi e timori. Senza stare ad ascoltare chi si leverà a parlare in difesa delle libertà del singolo, che verrebbe limitata da leggi comuni, pronte a colpire con la necessaria durezza. Inviterei questi “garantisti” ad ogni costo a riflettere e a pensare al proprio comportamento nel caso in cui il minore adescato fosse il proprio figlio. La pedofilia è un cancro che va estirpato con qualsiasi mezzo legale, da ritenersi grave quanto la complicità nel reato per coloro che rimangono indifferenti. Di fronte a queste mostruosità invochiamo si leggi più severe, come la non prescrizione del reato, che colpiscono duramente, ma anche, e forse soprattutto, prevengono reati di questo tipo. Tutti i siti i siti web che in qualche modo danno voce e spazio alla pedofilia devono essere oscurati. Non sempre però le leggi e le azioni di polizia arrivano al momento giusto, spesso intervengono, quando il male è già stato compiuto. Uniamoci, facciamo sentire la nostra voce, la nostra contrarietà per i siti pedofili e per i siti che proclamano la giornata dell’orgoglio pedofilo, affinché questi animali sappiano che non sono braccati solo dalle forze di polizia, che sono braccati da tutti i genitori, dai parenti, dai vicini di casa, dagli amici degli amici, da tutti e che per questo non potranno farla franca. Tutti insieme dobbiamo gridare forte: “Basta con la pedofilia basta la violenza sui bambini”. da: shardana0 -------------------------------------------------------------------------------- .. Inviato da agentealcairo il 06/06/07 @ 14:06 via WEB Bellissimo post, giusto, non se ne parla mai abbastanza e tu poi sai farlo nella giusta maniera, molto bella l'immagine, si potrebbe farne un banner da mettere in un box personalizzabile? Mi è piaciuta molto, la trovo incisiva, la migliore che abbia visto finora..a presto e..buon pomeriggio, carissimo..cris (Rispondi) ..Inviato da shardana0 il 06/06/07 @ 17:54 via WEB Cuiao Cris, non si può stare in silenzio dopo aver saputo del 23 giugno. Un salutone e grazie. :-) (Rispondi) Inviato da nientesono il 06/06/07 @ 17:44 via WEB E'vero,non si può restare indifferenti a tutto il marciume che sta venendo fuori;di cosa potrebbero essere orgogliosi?dovrebbero stare rintanati e vergognosi di questo orribile stato,non proclamarsi "orgogliosi" Ma sarà poi vero?mi sembra incredibile che si arrivi a tanta tracotanza.Però ti devo dire che mi ha colpita alla TV la storia di quella signora che era stata vittima dall'età di dieci anni sino all'età di venticinque delle violenze del parroco..non capisco come dopo la prima volta abbia continuato per ben quindici lunghi anni a frequentare la parrocchia,sarebbe dovuta stare ben lontana....mmmm..mi è sembrata una cosa inconcepibile. Ti prometto che urlerò fortissimamente:FERMATE I PEDOFILI. (Rispondi) ..Inviato da shardana0 il 06/06/07 @ 17:56 via WEB Grazie per il tuo commento. Ti auguro una buona serata salutandoti caramente. Ciao :-) (Rispondi) Inviato da rimescolareilvolga il 07/06/07 @ 00:32 via WEB Ci sono dei dubbi che mi pongo spesso e delle domande, di cui in nessun blog visitato ho trovato risposta. C'è una "campagna" in atto contro la pedofilia ma nesssuno spiega come si diviene pedofili. Questa sera ho visitato una cinquantina di blog e ritrovo la stessa impostazione sulla pedofilia tanto che mi sorge un dubbio che qualcuno di noi abbia paura di esserlo; è una strana sensazione, si invita il linciaggio di una cosa che non si conosce, come se mettendo la parola " FINE " fosse tutto risolto. Mi lascia perplesso il cercare di non approffodire le situazioni e di contro cavalcare il senzazionalismo degli eventi. Faccio alcuni esempi: 40-45 anni fa in Italia erano permesse e tollerate nelle scuole le punizioni corporali; nelle famiglie era una pratica diffusa considerata educativa (non intendo lo sculaccione, ma le cinghiate)...ora qualcuno mi dovrebbe spiegare che influenza hanno sui comportamenti umani e sulla crescita di un bambino. "Mi sorge il dubbio" che i comportamenti genitoriali influiscono in maniera determinate sui comportamenti dei figli che un giorno saranno adulti; si perchè prima di essere adulti si è bambini, adolescenti etc. Non stò affermando che gli atti pedofili sono giusti, anzi il contrario, ma vorrei capire qual'è la causa di certi comportamenti. Credo che un bambino non nasca pedofilo pertanto avviene qualcosa che lo renderà tale, ed è questo qualcosa che viene continuamente "sorvolato", perchè potrebbe mettere in discussione certi nostri comportamenti e paure. Più che dire basta con la pedofilia, basta con la violenza sui bambini bisognerebbe cominciare a dire altri " Basta..." ma ciò implica delle "analisi" sui propri comportamenti e modificare se stessi...e sono queste analisi che non ritrovo nei blog, e cio mi sconcerta...UN abbraccio - Mauro (Rispondi) Inviato da shardana0 il 07/06/07 @ 01:03 via WEB Ciao Mauro, non è così semplice determinare i motivi reali che inducono a praticare la pedofilia, tanto che né la scienza, né la medicina hanno identificato le cause e trovato validi sistemi di cura. Alcuni esperti sostengono che la responsabilità sia dei genitori, altri che pedofili si nasca a causa di una fragilità genetica. Non sono in grado di esprimere un parere determinante anche se perso che la causa si da ricercare nelle esperienze vissute nell'infanzia. Ma non conoscere le cause di questa grave patologia non deve necessariamente fermare la lotta antipedofilia. Un nsalutone :-) (Rispondi) ..Inviato da rimescolareilvolga il 07/06/07 @ 02:39 via WEB per fermare o quantomeno contenere un problema devi conoscerne le cause; nei blog si cavalca la tigre ma non ci si pone una domanda, o per lo meno è imbarazzante scriverlo e renderlo quindi pubblico, cioè se si può essere considerati tali. Dichiararsi antipedofilo non vuol dire non esserlo....ti lascio alcune note dal sito http://www.psychomedia.it/pm-thesis/fantoni/1-3.htm...3.2 Le radici della violenza I cosiddetti "rischi o fattori di violenza" (soprattutto familiare) sono stati individuati utilizzando il "modello ecologico di Bronfenbrenner" (15), secondo quattro livelli di analisi (16): - le caratteristiche individuali; - il contesto sociale immediato; - il contesto ambientale più ampio; - il contesto sociale e culturale. Riguardo alle caratteristiche individuali, il basso livello di autostima, lo scarso controllo dell'impulso, l'affettività negativa e l'eccessiva risposta allo stress sicuramente aumentano la probabilità che un individuo possa divenire perpetratore di violenza familiare. Anche la dipendenza da alcool e droghe gioca un ruolo importante sia come fattore di rischio sia come elemento predisponente alla violenza. In relazione al contesto sociale immediato, le caratteristiche del sistema familiare hanno importanti implicazioni per l'eziologia o l'esercizio della violenza intrafamiliare: a questo proposito occorre citare la struttura e la dimensione della famiglia ed anche eventi "paranormativi", come la perdita di un lavoro o la morte di un familiare. Alcuni autori (17) hanno rilevato che le famiglie che abusano dei loro figli sono spesso caratterizzate da un maggior numero di eventi stressanti, anche se ciò non vuol dire che tutte le famiglie colpite da tali eventi abusino dei loro figli. Tuttavia, laddove ciò accade, pare che gli abusanti siano più aggressivi e ansiosi dei non abusanti. In riferimento al contesto ambientale più vasto, la violenza intrafamiliare è legata anche alle caratteristiche della comunità in cui la famiglia è collocata, come la povertà, l'assenza di servizi per la famiglia, l'isolamento e la mancanza di coesione sociale. Inoltre alti livelli di disoccupazione, abitazioni inadeguate e violenza nella comunità contribuiscono ad aumentare il rischio. Considerando che certamente non tutte le famiglie povere abusano dei propri figli, varie ricerche hanno sottolineato che la principale differenza tra famiglie povere che abusano dei figli e quelle che non abusano consiste nel grado di coesione sociale e di assistenza reciproca trovata nelle loro comunità (18). Altre ricerche successivamente hanno dimostrato che le famiglie abusanti socializzano meno con i propri vicini di casa rispetto alle famiglie non abusanti (19). Infine, la ricerca ha dimostrato che esiste uno specifico contesto sociale e culturale della violenza intrafamiliare. Si ritiene, infatti, che tale tipo di violenza sia compiuta attraverso precisi valori culturali: basti pensare all'uso della punizione fisica nella privacy familiare. Ma se cause facilitanti la violenza dei minori (concause) possono essere le difficili condizioni di vita della famiglia (povertà, emarginazione, solitudine) e/o cause psicologiche (frustrazioni personali, immaturità, ecc...), da vari studi emerge che la "vera causa" sia il fatto che il genitore, che maltratta il figlio, abbia avuto nella propria infanzia tristi esperienze di abuso o di trascuratezza (20). La cosiddetta ripetitività dell'abuso o ciclo intergenerazionale della violenza sembra essere, infatti, l'aspetto più caratteristico delle storie di famiglie che compiono maltrattamenti o abusi, dove l'azione violenta o di trascuratezza viene trasmessa da una generazione all'altra (21). Secondo un'altra ipotesi (22) questa "familiarità" della violenza in famiglia potrebbe ascriversi ad una causa genetica piuttosto che ambientale, nonostante l'influenza dell'ambiente sia nondimeno rilevante. A parte queste diverse tesi, si può sicuramente affermare che l'abuso può compromettere le normali tappe dello sviluppo del bambino come la formazione del legame di attaccamento, la regolazione affettiva, lo sviluppo dell'autostima e le relazioni con i coetanei. In particolare persistono, anche nell'età adulta, disturbi relazionali rappresentati da sentimenti di paura e di ostilità nei confronti delle figure parentali e reazioni di forte diffidenza nei confronti di altri adulti e dei partners; inoltre si rilevano varie disfunzioni del comportamento sessuale, tendenza alla prostituzione, alla tossicodipendenza e all'alcoolismo e tutto questo può costituire una predisposizione per compiere violenza sui propri figli, ma ciò non è detto che avvenga (23). Comunque bisogna anche aggiungere che la violenza sui minori è strettamente legata al più generale fenomeno della violenza diffusa nella società (affermazione accreditata dal fatto che ci sono anche tantissime violenze al di fuori della famiglia). E questo non soltanto perché chi subisce quotidiana violenza tende ineluttabilmente a scaricare le proprie frustrazioni sui soggetti più deboli che gli sono vicini e che appaiono sotto il suo dominio, quanto principalmente perché sono identiche le cause culturali di ogni forma di violenza. Nella società attuale si è cominciato a credere che l'educazione sia equivalente al condizionamento del comportamento umano e quindi che, con l'eccessivo utilizzo dell'attività educativa, siano venute meno la spontaneità e la libertà dei processi maturativi del bambino. Ma contro tale affermazione bisogna sostenere che "il condizionamento sociale è lo strumento che ha reso umano l'uomo" e per questo importantissimo. Il problema perciò non è di ridurre il condizionamento sociale ma di individuare quale condizionamento bisogna porre in essere e con quali scopi: bisogna mettere in atto dei condizionamenti utili al bambino, limitandoli al massimo, ma soprattutto essendo sempre tesi ad impedire che diventino deterministicamente operanti e dunque tali da soffocare le possibilità ed aspirazioni del bambino, per trasformarli al contrario in suggerimenti e spinte esistenziali positive (24). Inoltre bisogna rendersi conto che, nella società moderna, l'infanzia è stata collocata all'interno della famiglia ed i bambini sono considerati un'appendice dei genitori. Il fenomeno esistente è quello dell'"adultocentrismo", dove sono i bambini che devono adeguarsi alle abitudini degli adulti e non viceversa. Quindi, è un "bambino a rischio" quello che non riesce a trarre dall'ambiente (socio-culturale in senso ampio) tutte le risorse necessarie per un suo armonico e pieno sviluppo psico-fisico e relazionale (25). Secondo le ricerche (26) svolte dalla Dott.ssa Paola Di Blasio, Professore Ordinario di Psicologia dello Sviluppo all'Università Cattolica di Milano, che da anni si occupa di abuso e maltrattamento all'infanzia, è emerso che ogni agente causale, sia se considerato isolatamente, sia in associazione con altri, può essere responsabile solo di una parte dell'evento di violenza realizzatosi. Infatti è stato osservato che molte persone (anche minori) presentano la capacità di mantenere un discreto adattamento anche in condizioni di vita particolarmente sfavorevoli: questo perché, magari, i fattori di rischio che esistono nella loro condizione di vita, sono neutralizzati - o comunque affievoliti - dai cosiddetti "fattori protettivi" (ad esempio la relazione soddisfacente con almeno un componente della famiglia). (Rispondi) ....Inviato da rimescolareilvolga il 07/06/07 @ 02:45 via WEB E' chiaro che ho preso a pretesto il tuo post per introdurre questo problema, la lotta alla pedofilia va fatta!!!, ma va fatta in varie direzioni, ed i genitori sono una direzione e ce ne sono sicuramente altre che andrebbero "tirate fuori"...a risentirci,.... Notte, Mauro
(Rispondi)
 
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 07/06/07 alle 03:18 via WEB
potevo fare una trak....scusami...il sonno
(Rispondi)
 
 
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 07/06/07 alle 03:21 via WEB
cancella pure il commento ho fatto la trakback...mauro
(Rispondi)
 
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