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« L'ESAME DAVANTI AL GIP,...DELITTI MEREDIT KERCHER ... »

UCCIDERE PER UCCIDERE

Post n°363 pubblicato il 09 Novembre 2007 da psicologiaforense
 

La voglia, anzi la volontà di «provare una qualche nuova sensazione» di Amanda Knox e del suo fidanzato Raffaele Sollecito. Ma non solo. Il desiderio di Patrick Lumumba Diya di avere rapporti «con una ragazza che gli piaceva e lo rifiutava». È questo, secondo il gip di Perugia Claudia Matteini, l'inizio della fine di Meredith Kercher. Il giudice per le indagini preliminari, che ha convalidato i fermi dei tre indagati, delinea dunque i presupposti del delitto di Perugia. Secondo la Matteini, di fronte all'ennesimo rifiuto della studentessa inglese «non si ha la forza di desistere ma si cerca di piegare la volontà della stessa utilizzando un coltello che Sollecito porta sempre con sè».

QUESTO IL PARERE DEL GIP DI PERUGIA. 

In questi ultimi tempi è capitato di analizzare omicidi apparentemente senza un movente preciso "forte", ben definibile. Basta pensare al delitto di Garlasco , alla povera Chiara Poggi e all'odierno, unico indagato: Alberto Stasi.

Quindi UCCIDERE PER UCCIDERE .
André Gide era particolarmente convinto della possibilità di delitti senza un movente, fatti tanto per fare. Nel romanzo  “ Le segrete del vaticano” Lafcadio ( il protagonista), getta dal treno in corso un  uomo col quale stava viaggiando e a lui del tutto scono­sciuto, causandone la morte. «Io non desidero un moti­vo per il delitto, tutto ciò che voglio è una spiegazione del delinquente. Sì.  Intendo portarlo a commettere un delitto gratuitamente, nel desiderio di commettere un delitto proprio senza alcun motivo ... la sua vera ragione per commettere il delitto e semplicemente il commet­terlo senza ragione alcuna ... Non è tanto circa gli eventi che io sono curioso, quanto circa me stesso. Molti uomi­ni si ritengono capaci di qualunque cosa, ma poi si tira­no indietro quando arrivano al punto di farla ... Quale abisso tra l'immaginazione e il fatto!» Dunque la ragio­ne è di provare che un uomo è anche capace di uccide­re. Evidentemente Lafcadio non dà importanza alla vita: «Ho sentito come se avessi potuto stringere al mio cuore l'intera umanità in un unico abbraccio, o strangolarla indifferentemente. La vita umana! Che povera cosa ... ».
E' come se ci fosse un bisogno di uccidere in astrat­to, non questa o quella persona, ma uccidere, semplice­mente.
Raskolnikov di Dostoevskij vuole dimostrare di esse­re un uomo straordinario e dunque di compiere qualco­sa di eccezionale, un delitto. Un gesto di sfida probabil­mente per vincere una percezione della propria preca­rietà e debolezza. Un grande gesto perchè frustrato dal­la sua esistenza comune, routinaria.
L'uccidere per uccidere si verifica quando si uccide per fare ciò che si considera peri­coloso e che pochi fanno, per occupare un tempo di noia, di vuoto, per vedere in faccia la morte. Insomma uc­cidere con lo stesso atteggiamento con cui si butta una sigaretta o un fiammifero spento. Tanto per fare.
Uccidere per provare l'emozione nel farlo.

E' questo il movente per l'orribile assassinio di MEREDITH KERCHER? IL GIP di Perugia ne sembra convinto.
Io no!
  

 
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Commenti al Post:
almares74
almares74 il 09/11/07 alle 19:03 via WEB
Mi trovo molto d'accordo su cio ke scrivi, nn esiste uccidere per provare una forte emozione, bisogna cercare le cause scatenanti la follia omicida. Cosa sente nella sua mente ki e' in procinto di commettere un delitto, quale lato oscuro della sua personalita' ha mascherato x molti anni, cosa lo ha portato a commettere un crimine. La mente umana e' molta vasta molto estesa....bisognerebbe analizzare i comportamenti del soggetto e capireil perche' di un gesto folle, cosa si dimostra commettendo un omicidio, intanto uno scarso autocontrollo e poi,,,,,,
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bibona
bibona il 09/11/07 alle 19:11 via WEB
e' vero...è assurda questa tesi dell'omocidio per provare un brivido...non ci posso proprio credere e mi rifiuto di pensare che una cosa del genere possa esistere davvero.
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maxsof1
maxsof1 il 09/11/07 alle 19:14 via WEB
Io potrei ammettere(e nemmeno tanto) che uccidi per vendicarti di qualcuno/a che ti ha fatto del male, ma ammazzare per sconfiggere la noia ci fa capire come la nostra generazione(e quelle future) sia ormai senza valori. Saluti. PS: Bel post.
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arza1
arza1 il 09/11/07 alle 19:31 via WEB
PSICO NON SO COME ESPRIMERTI LA MIA AMMIRAZIONE.....
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 09/11/07 alle 19:32 via WEB
"Avrebbero avuto modo di allontanarsi senza problemi dal territorio dello Stato al fine di sottrarsi alle investigazioni" un pericolo "reale, effettivo e non immaginario" (piu' concreto per la statunitense e lo zairese) ed ancora la presenza di gravi indizi di colpevolezza. E' quanto si legge nel documento di convalida, firmato dal Gip Matteini, dei tre arrestati nell'inchiesta per l'omicidio di Meredith Kercher. Una convinzione che ha portato il Giudice delle Indagini preliminari a sposare le linea della Procura che ha individuato in Amanda Knox, Raffale Sollecito e Lumumba Diya, i responsabili del fatto di sangue. Che lo stesso sia avvenuto in un'atmosfera di costrizione di volonta' della studentessa inglese e che ci sia stata violenza, scrive il Gip, emerge "da dati oggettivi", una violenza non culminata con uno stupro ma con un rapporto frettoloso, magari sotto minaccia (o sotto effetto di sostanze stupefacenti, altra ipotesi investigativa al vaglio degli inquirenti) cosi' da sfociare (nel divincolarsi di Meredith?) nel taglio al collo. E' evidente che, in presenza di un caso che merita cosi' grande attenzione il termine di un anno del protrarsi della misura cautelare in carcere indicato dal Gip (il massimo previsto dalla legge in caso di omicidio prima che venga celebrato il processo) diventa quasi "naturale". L'indagine e' naturalmente complessa, ma, puo' anche sorgere il ragionevole dubbio che gli elementi in mano agli inquirenti non siano cosi' decis
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almares74
almares74 il 09/11/07 alle 19:49 via WEB
nn so quale siano le tue conoscenze in merito all'argomento trattato ma x emanare provvidimenti di espulsione devono esserci dei motivi che ne giustifichino l'emanazione,purtroppo la nostra legge in merito ai reati di omicidio nn e' molto valevole, si eseguono delle indagini in tempi lunghissimi, ci si perde dietro la burocrazia, magari cambiano le proposte di legge in tempi velocissimi e le condanne nn sono mai quelle previste x il reato commesso. L'unica kosa davvero da sottilineare e che mancano tutte le norme x la SICUREZZA....bisognerebbe creare dei decreti con proposte sulla Sicurezza e perdere meno tempo a discutere su disegni di legge che vengono modificati in continuazione.....
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educatrice2
educatrice2 il 09/11/07 alle 19:43 via WEB
s ucide per " C O M P A S S I O N E " vedi Piergiorgio Welbi........
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educatrice2
educatrice2 il 09/11/07 alle 19:43 via WEB
si uccide per follia
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educatrice2
educatrice2 il 09/11/07 alle 19:44 via WEB
follia oligofrenica
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educatrice2
educatrice2 il 09/11/07 alle 19:44 via WEB
follia schizofrenica
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educatrice2
educatrice2 il 09/11/07 alle 19:45 via WEB
maniacalità
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educatrice2
educatrice2 il 09/11/07 alle 19:45 via WEB
ossessività
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educatrice2
educatrice2 il 09/11/07 alle 19:45 via WEB
stati di dipendenza
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educatrice2
educatrice2 il 09/11/07 alle 19:46 via WEB
sindrome edipica
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educatrice2
educatrice2 il 09/11/07 alle 19:46 via WEB
follia delle "ideologie"
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educatrice2
educatrice2 il 09/11/07 alle 19:50 via WEB
È «chiara l'assoluta futilità» del movente dell'omicidio di Meredith Kercher «rappresentata dal desiderio di rapporti sessuali non voluti dalla vittima». È quanto afferma il gip di Perugia nel provvedimento con cui ha convalidato i fermi dei tre presunti responsabili dell'omicidio:Amanda Marie Knox, Raffaele Sollecito, Patrick Lumumba Diya. L’accusa è di omicidio aggravato e violenza sessuale in concorso tra loro. I tre sono stati fermati martedì scorso dalla squadra mobile della Questura di Perugia e dallo Sco, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica, Giuliano Mignini. In base alla ricostruzione - operata sui "dati di fatto esistenti in questo momento" - non è comunque chiaro chi abbia sferrato alla giovane inglese il colpo mortale. Per tutti e tre gli accusati è stata disposta la custodia cautelare in carcere per il massimo di un anno.
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bibiosa
bibiosa il 09/11/07 alle 19:55 via WEB
Il gip: «Meredith sgozzata col coltello di Raffaele» Amanda si difende: «Non c'entro» PERUGIA (9 novembre) - Il gip di Perugia ha convalidato i fermi dei tre presunti responsabili dell'omicidio di Merdedith Kercher. Per tutti è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Il provvedimento del gip è stato depositato stamattina nella cancelleria del palazzo di giustizia di Perugia. Il giudice ha disposto per i tre fermati la custodia cautelare in carcere per il massimo di un anno. Il provvedimento riguarda la studentessa statunitense Amanda Marie Knox, il pugliese Raffaele Sollecito, laureando all'ateneo di Perugia, e il musicista originario del Congo Patrick Lumumba Diya. Sono accusati di omicidio aggravato e violenza sessuale in concorso tra loro. I tre sono stati fermati martedì scorso dalla squadra mobile della Questura di Perugia e dallo Sco, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica, Giuliano Mignini. Movente futile. È «chiara l'assoluta futilità» del movente dell'omicidio di Meredith Kercher «rappresentata dal desiderio di rapporti sessuali non voluti dalla vittima». E' quanto afferma il gip di Perugia nel provvedimento con cui ha convalidato i fermi dei tre indagati. Gravi indizi e pericolo di fuga. Gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei tre indagati, ma anche «reale, effettivo e non immaginario» pericolo di fuga sono alla base della convalida dei tre. Nell'ordinanza del giudice Claudia Matteini viene infatti rilevato che si è in presenza di una giovane statunitense, Amanda Knox, e di un quarantaquattrenne originario dell'ex Zaire, Lumumba Diya, «i quali avrebbero avuto modo di allontanarsi senza problemi dal territorio dello Stato al fine di sottrarsi alle investigazioni». Per quanto riguarda il pugliese Raffaele Sollecito, lo stesso, anche con l'aiuto della Knox alla quale era legato sentimentalmente, «avrebbe avuto modo - secondo il gip - di uscire dall'Italia rendendo più difficile l'accertamento dei fatti». Il giudice ha tra l'altro rilevato che al momento del fermo c'erano specifici elementi che potevano far ritenere fondato il pericolo di fuga. Meredith sgozzata col coltello di Raffaele. Meredith Kercher è stata minacciata e poi uccisa con un coltello che Raffaele Sollecito «era solito sempre avere con sé e con il quale veniva colpita al collo». E' quanto emerge dal provvedimento di convalida dei tre fermi operati dalla polizia a carico dei tre presunti responsabili della morte della studentessa. In base alla ricostruzione - operata sui «dati di fatto esistenti in questo momento» - non è comunque chiaro chi abbia sferrato alla giovane inglese il colpo mortale. Secondo il gip, infatti, Lumumba Diya si sarebbe appartato con Meredith in camera sua: ai due si sarebbe poi unito anche Sollecito. Per Sollecito era normale aver coltello. Per Sollecito portare con sè un coltello era una cosa abituale che faceva da quando aveva 13 anni. Lo ha sostenuto lui stesso nell'interrogatorio di ieri davanti al gip di Perugia. Lo studente universitario ha spiegato che il coltello era diventato ormai un accessorio del suo abbigliamento, tanto da cambiarlo a seconda di ciò che indossava. Uno di questi, di colore nero con una lama di 8,5 centimetri, è stato sequestrato a Sollecito martedì scorso. Secondo il consulente tecnico del pubblico ministero è compatibile con la possibile arma del delitto. Nel corso della perquisizione nell'abitazione dello studente, la polizia ha sequestrato un altro coltello sempre a serramanico. Impronta compatibile. Risulta da un dato definito «oggettivo» dal gip la presenza di Sollecito nella camera di Meredith: una impronta di scarpa vicino al corpo della vittima definita dalla polizia scientifica «pienamente compatibile» con quella sequestrata martedì scorso allo studente pugliese. Sotto al piumone che copriva il corpo della giovane inglese gli investigatori hanno individuato tre impronte, due delle quali risultate impossibili da esaminare. Una è invece risultata compatibile con quelle sequestrate a Sollecito. «Amanda e Raffaele volevano provare sensazioni nuove». La volontà di «provare una qualche nuova sensazione» soprattutto da parte di Amanda Knox e il suo fidanzato Raffaele Sollecito, nonché il desiderio di Patrick Lumumba Diya di avere rapporti «con una ragazza che gli piaceva e lo rifiutava» sono i presupposti dell'omicidio a Perugia di Meredith Kercher. Lo sostiene il gip di Perugia Claudia Matteini motivando i tre fermi per il delitto. Secondo il gip, a fronte di un diniego della studentessa inglese «non si ha la forza di desistere, ma si cerca di piegare la volontà della stessa utilizzando un coltello che Sollecito porta sempre con sé». Nella motivazione si parla di «alcuni approcci», ma tutti frettolosi e non completi per la reazione della Kercher. Viene quindi rilevata la presenza di ecchimosi sulle «parti intime» della vittima, ma non di liquido seminale. «Da tale violenza si giunge all'omicidio - ha sostenuto il gip - in quanto il coltello, dopo avere ferito in due occasioni il collo della vittima, la terza volta penetra in profondità, provocando la ferita mortale». Violenza sessuale riscontrata da dati oggettivi. Meredith Kercher subì una violenza sessuale la notte in cui è stata uccisa a Perugia, secondo il gip che ha convalidato i tre fermi dei presunti responsabili operati dalla squadra mobile e dallo Sco. Ad avviso del giudice, la mancanza di volontà della studentessa inglese ai rapporti «è evidente da dati oggettivi». La lesione mortale al collo della ragazza potrebbe essere stata - si ricostruisce nel provvedimento di convalida del fermo - una minaccia che si è poi concretizzata in qualcosa di molto più grave. Tanto che i tre fermati - rileva il giudice - non hanno avuto poi la lucidità di sistemare l'appartamento, ma se ne sono andati portando con loro i telefoni della Kercher. Stabiliti i punti fermi, restano da definire i ruoli dei tre. Nell'indagine sull'omicidio di Meredith sono stati posti dei punti fermi che, se non raggiungono «la prova piena, necessaria a una definizione processuale» della vicenda, «raggiungono senza dubbio quell'elevato grado di probabilità in ordine alla commissione dei reati così come ipotizzati dal pubblico ministero». E' quanto emerge dalla motivazione della convalida dei fermi. Secondo il gip «devono ancora essere delineati i precisi contorni, soprattutto sotto il profilo dei rispettivi ruoli rivestiti». Il giudice ha quindi sottolineato che in questa fase non si ha ancora un capo d'imputazione «bensì una mera prospettazione di un'ipotesi criminosa». Gli scontrini contro l'alibi di Patrick. Potrebbero essere gli scontrini fiscali emessi dal suo pub nel centro storico di Perugia a mettere in crisi l'alibi fornito alla polizia da Lumumba, il quale ha sostenuto ieri davanti al gip di essere sempre rimasto al lavoro la notte dell'omicidio di Meredith, uscendo solo all'una per andare a casa. Secondo la ricostruzione contenuta nell'ordinanza del gip, infatti, nell'udienza di convalida il musicista dell'ex Zaire ha sostenuto di avere aperto il locale tra le 17 e le 18 del primo novembre. Gli scontrini fiscali risultano però emessi - hanno accertato gli investigatori - dalle 22.29 in poi e, secondo il giudice, Lumumba non è riuscito a dare spiegazioni precise su questo o a indicare clienti che potessero attestare la sua presenza nel locale prima di tale ora. Ha citato un solo presunto cliente che sarebbe entrato intorno alle 20, individuandolo però con il solo nome - Usi - senza aggiungere né un suo recapito telefonico, né altri «elementi identificativi, nonostante lo abbia definito un suo amico». L'attenzione degli inquirenti si è anche incentrata sul messaggio inviato verso le 20.30 dal musicista ad Amanda. Nell'ordinanza si sottolinea che la giovane ha sostenuto che in questo modo Lumumba l'avvisava che il pub sarebbe rimasto chiuso e quindi non doveva andare al lavoro (come pr). Patrick ha invece spiegato di averle scritto che quella sera non c'era bisogno della sua collaborazione essendovi pochi clienti. Il gip ritiene probabile che Patrick avesse effettivamente avuto l'intenzione di non aprire pensando di passare la notte con Meredith, poi - «visto l'evolversi dei fatti» - avrebbe invece aperto il pub «per crearsi appositamente un alibi». Secondo gli inquirenti prova ulteriore della chiusura del pub prima delle 22.29 è nelle dichiarazioni di uno dei clienti abituali del locale sentito dalla polizia. Questi ha riferito agli investigatori di avere notato chiuso l'esercizio commerciale verso le 19.
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bibiosa
bibiosa il 09/11/07 alle 20:03 via WEB
E' la storia, la strana storia, di un medico perugino, morto al Lago Trasimeno, e ora al centro del secondo livello del Mostro di Firenze. I famosi mandanti che armavano la mano dei Compagni di Merende. Un'ipotesi che si sta trasformando in un Processo al Tribunale di Perugia dove va in scena l'incidente probatorio.
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luigiarusso
luigiarusso il 09/11/07 alle 20:26 via WEB
Caso Meredith, la schiarita: "Fu uccisa dal coltello di Sollecito" Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Il gip ha convalidato i fermi per la coppia di fidanzati e per Pat Lumumba, il terzo indiziato.......... Meredith, l’ombra di un quarto uomo ........... Meredith, il punto sul giallo di Perugia E' stata disposta la custodia cautelare per le tre persone sospettate dell'omicidio della studentessa................ Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Patrich Lumumba Diya, presunti responsabili dell’omicidio di Merdedith Kercher restano in carcere. Lo ha deciso il Gip di Perugia Claudia Matteini che non solo ha convalidato gli arresti dei tre giovani, ma ha anche individuato l’arma utilizzata per assassinare la studentessa inglese: il coltello che «Sollecito porta sempre con sè». Ombre sulla posizione di Raffaele Nella motivazione del provvedimento il Gip Matteini ipotizza le violenze patite da Meredith e la volontà dei suoi assassini di ucciderla: la presenza di ecchimosi sulle «parti intime» della vittima, ma non di liquido seminale. Da ciò sembrerebbe che la responsabilità maggiore ricada su Raffaele Sollecito, ma, scrive il Gip, tutto è fondato su «dati di fatto esistenti in questo momento» che non portano ad identificare in maniera incontrovertibile chi sia stato a colpire mortalmente la giovane. Potrebbe essere accaduto, e di ciò appare convinto il Gip, che Raffaele Sollecito ed anche Lumumba Diya si sarebbero intrattenuti con Meredith, ma non è escluso (se ne riscontra traccia nei lividi sulla testa della ragazza inglese) che a tenerla ferma in camera potrebbe essere stata una mano femminile (quindi la stessa Amanda Knox). Si cerca una quarta persona Intanto prende sempre più corpo l’ipotesi del coinvolgimento di un a quarta persona che potrebbe avere aiutato i responsabili (o il responsabile, l’autore materiale ancora non è stato individuato)) dell’omicidio a far sparire le tracce. Gli investigatori hanno pertanto cercato indicazioni nelle lavanderie frequentate da studenti dove qualcuno potrebbe essere andato a «ripulire» gli abiti. La traccia nella stanza di Meredith Ne è stata individuata una in cui risulterebbe che il 3 novembre (sabato mattina) si sarebbe presentato uno straniero (magrebino o sud americano) che avrebbe lavato nella lavatrice a gettone abiti ed un paio di scarpe da ginnastica di marca Nike. Sul pavimento della stanza di Meredith c’era anche l’orma di una calzatura, che potrebbe essere compatibile con il numero indossato da Sollecito, che però ha ripetutamente negato, sostiene il legale, di essere andato a casa della fidanzata americana.
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summainiuria
summainiuria il 09/11/07 alle 20:29 via WEB
il gip troppo spesso, e lo dico da avv., si allinea alle conclusioni del PUBBLICO MINISTERO
(Rispondi)
 
summainiuria
summainiuria il 09/11/07 alle 20:30 via WEB
tutti gli avvocati difensori si sono attivati secondo le procedure di legge
(Rispondi)
 
summainiuria
summainiuria il 09/11/07 alle 20:34 via WEB
ORA TUTTO SI AFFIDA AL TRIBUNALE DEL RIESAME... RICORDIAMO CHE SPESSO ( VEDI AD ES. MAESTRE DELLA SCUOLA MATERNA DI RIGNANO) IL TRIBUNALE DELLA LIBERTA' HA SCARCERATO GLI INDIZIATI PER ASSOLUTA MANCANZA DI PROVE…………
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pippo_217
pippo_217 il 10/11/07 alle 00:50 via WEB
Quando piu persone si incontrano e riescono ad adeguarsi l'uno con l'altro, secondo i propri disagi, secondo le proprie maschere di vita, si forma un branco affiatato. Nel branco, ci si omologa,ci si uniforma, la responsabilita, diventa di gruppo,perde il suo significato personale.Ogni azione assume valore diverso, leggero, "lecito", fino alle estreme conseguenze.Penso proprio che persone che abbisognano di scaricare il peso della ragione adulta, per gratificarsi, in fondo un po' disturbati sono.
(Rispondi)
 
anacleto_merlino
anacleto_merlino il 10/11/07 alle 14:22 via WEB
Apprezzo Pippo_217. E' la c.d. teoria 'del blocco di cemento'. Se contraddici i valori unificanti di un gruppo che cerca conforto nell'essere gruppo, cioé di un mucchio di sabbia, ecco che diventa un blocco di cemento. Ti ci rompi i denti anche se la ragione (in questo caso "non si ammazzano le ragazze che non ci stanno") è dalla tua. Negano pure Cristo in croce: basta che la forza del numero, dell comun sentire sia con loro e l'avranno pure vinta. Provate un po' a impedire un semplice parcheggio in doppia fila, e poi mi direte. A me la squallida vicenda per molti versi ricorda il massacro del Circeo: delirio d'onnipotenza, averne avute troppe vinte e troppo facilmente, ma come, questa non me la dà, chi si crede di essere la stronzetta? vedi che gliela faccio sganciare io al negro, io che ho Audi, soldi e coltello sempre in tasca. Io orfano, io poveretto, io belloccio, io laureando, io che schiocco le dita ed ho droga, fica, laurea e quanto altro penso-voglio-ottengo. Non saprei definirlo in termini clinici. Temo che non sia una malattia, piuttosto un modo di essere che ha le sue icona storiche nel pariolismo, nella Milano-da-bere, nei SUV, nella spocchia di gente che si crede 'oltre' e 'sopra' e di troppi fessi che si fanno abbacinare.
(Rispondi)
 
agm28169
agm28169 il 10/11/07 alle 16:28 via WEB
uccidere per uccidere sembra fatto apposta per quel ragazzo che ha ucciso un passante ed ha filmato la sua aggressione per potersene vantare. mi sembra che il ragazzo fosse olandese comunque la tendenza del provare e mostrarsi in qualcosa di originale senza limitazioni non ha confini. credo che tutto dipenda dalla mancanza di basi solidi e quind i tutto cio che si vive èp soggetto ai venti delle opinioni del momento ora l'importantyem è apparire a tutti i costi..
(Rispondi)
 
bimbayoko
bimbayoko il 11/11/07 alle 06:12 via WEB
Io di leggi so poco,sono"ignorante",quindi mi scusino coloro i quali hanno scritto commenti prima del mio e sono certamente degli esperti...Però penso a leggi piene di buchi come uno scolapasta,leggi che consentono a persone fortemente indiziate di sembrare delle vittime che poi escono e festeggiano e fanno pure programmi tv o scrivono libri.Quasi fossero delle star,mentre sono solo dei miserabili difesi da avvocati senza scrupoli che sanno benissimo che feccia stanno difendendo e mi chiedo quale somma possa compensare un avvocato per tacitare la sua coscienza nel difendere certi esseri schifosi...Lo so come andrà a finire...poverini...incapacità di intendere e di volere,pena ridotta e quindi alla fine nulla.Poi danno 14 mesi ad un povero disgraziato che ruba un etto di prosciutto.
(Rispondi)
 
alpha2007
alpha2007 il 11/11/07 alle 12:53 via WEB
Anch'io non credo nel delitto senza movente. I motivi possono essere i più diversi e futili, ma un movente c'è sempre, anche il vuoto esistenziale (indagato da Camus) mi sembra un propellente distruttivo più che sufficiente per meritare la denominazione "movente". Nel caso di Meredith basta leggere alcune dichiarazioni degli indagati per farsi un idea in che vuoto agghiacciante pare di vivere una buona fetta degli studenti. Riempire le notti con droghe, alcool, sesso per dormire di giorno, il tutto spesato da famiglie ignare. Senza bussola, senza veri desideri e aspirazioni...
(Rispondi)
 
subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 03:07 via WEB
....ferma restando la necessità assoluta di trovare prove e riscontri convincenti a proposito della effettiva responsabilità dei tre soggetti imputati...la mia opinione è che non si tratti di un delitto per noia ma del risultato di un tentativo di stupro collettivo sfuggito di mano a causa di comportamenti fuori controllo per l'abitudine al consumo di droghe..
(Rispondi)
 
subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 03:12 via WEB
1-Se devo analizzare alcune condizioni di base in un contesto come quello di Perugia, in un ambiente come quello di un'università per stanieri, in maggioranza giovani ragazze indipendenti e lontane da casa,provienienti tra l'altro da paesi anglosassoni,con il metro di chi vive come me a Rimini di notte, la prima considerazione che mi viene da fare è che:a Perugia deve girare un fiume di cocaina.
(Rispondi)
 
subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 03:19 via WEB
..infatti le stesse autorità cittadine intervistate,solo per fare un esempio, come sindaco e rettore,tra l'altro,si guardano bene dal negarlo e si limitano a ribadire con forza che il problema droga non è solo di Perugia ma di tutta l'Italia...della serie:tutti sanno che in un ambiente da "campus" cittadino i pushers fanno affari d'oro e di notte succede il finimondo alla faccia di quei fessi dei genitori che dei giovani capiscono quanto io parlo l'arabo..
(Rispondi)
 
subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 03:28 via WEB
..i controlli di polizia in Italia poi di solito,in ambienti tipo quello universitario di Perugia non sono rivolti a "bonificare" il territorio tenendo lontani gli spacciatori o i clienti-spacciatori,come si potrebbe fare con qualche forzatura in una discoteca o in un'area precisa nella quale chi prende le decisioni sia orientato in questo senso...Le procedure normali di polizia viceversa tendono a "tollerare" la presenza di ambienti nei quali si sviluppa lo spaccio fino a un certo stadio con lo scopo di acquisire informazioni sui pushers e risalire la filiera fino a colpire possibilmente i capi dell'organizzazione...
(Rispondi)
 
subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 03:40 via WEB
...Questa strategia investigativa porta si dei risultati periodicamente, con l'arresto anche di grossi boss del narcotraffico,ma comporta anche almeno due grossi prezzi da pagare:A-le indagini durano mediamente due anni durante i quali lo spaccio viene controllato ma non ostacolato per consentire alla rete dei pushers di svilupparsi mettendo a nudo collegamenti e contati.B-Per favorire le indagini vengono tollerate e coperte figure ambigue come i gestori di discoteche o pubs o altri luoghi di intrattenimento o di residenza che con una mano tengono i rapporti con i pushers per creare un ambiente attrattivo nel loro locale e riempire il cassetto a fine serata.Con l'altra danno informazioni alle forze di polizia per continuare a ingrassare facendo il loro businnes.Provate a chiedervi perchè di notte ci sono locali che funzionano e altri che non battono un chiodo e la risposta la protrete trovare facilmente anche voi.
(Rispondi)
 
subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 03:46 via WEB
..se questo schema funziona perfettamente a Rimini e Riccione che sono le capitali italiane dello sballo non si capisce perchè la cosa non dovrebbe funzionare anche a Perugia dove ci sono notoriamente migliaia di giovani fuori controllo con molto tempo disponibile e molte opportunità di contatto con la variante pseudo-intellettuale e bohemièn dei "vitelloni"fuori sede portatori, spesso, del peggio della cultura giovanile internazionale...
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subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 03:51 via WEB
..tra l'altro certi cattivi maestri con le mani in pasta li si riconosce facilmente dall'uso della frase:-Noi siamo contro gli eccessi..-che significa in altri termini:-Pippate pure finchè volete ma non mi andate in overdose...-
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subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 03:56 via WEB
con questi ragionamenti ho cercato di dimostrare anche se schematicamente che a Pwerugia scorrono fiumi di cocaina e di extasy nell'ambiente universitario e che chi dovrebbe impedirlo o non fa nulla per ignavia o ignoranza, oppure tollera in nome di esigenze investigative giuste ma costose in termini sociali, perchè richiedono il dispiegarsi di una rete di spaccio che abitua comunque come effetto collaterale i giovani a consumare droghe pesantissime...
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subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 04:03 via WEB
..ammesso che tutto ciò sia vero e che in quel contesto giri molta droga vuol dire che nell'ambiente girano anche molti pushers e molti clienti che spacciano a loro volta perchè consumatori e perchè ricattati dalla rete di spaccio...e non stiamo parlando esattamente del meglio che l'umanità sappia esprimere in questo stadio del suo sviluppo...è gente debole e mediocre,violenta e senza nessun codice morale...e in questo contesto si sviluppano comportamenti patologici tra nuove schiavitù e personalità fortemente disturbate...
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subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 04:11 via WEB
..e il sesso è come moneta sonante per pagare certi debiti e i comportamenti si adeguano ai nuovi stili di vita e l'appetito vien mangiando e quando diventa fin troppo facile ottenere i favori di giovani e graziose ragazze in un dato ambiente si finisce per considerarlo come la normalità...come un diritto...si perchè in fondo-le bianche ricche sono tutte puttane...-come si mormora tra maschi -sono tutte uguali..- e via confermando i luoghi comuni più infami di una certa "cultura" maschile,tipica di chi porta il coltello in tasca...
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subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 04:20 via WEB
..e non sottovalutiamo i frutti avvelenati di un'altra sottocultura che va per la maggiore nel mondo della notte e che porta molte ragazze a cercare la compagnia degli africani(locali specializzati..) per la stessa ragione per cui negli anni sessanta le svedesi venivano con i charter a cercare l'avventura con i bagnini riminesi...Ma allora la violenza era universalmente condannata nella società dei maschi,oggi viceversa sono molti gli strati sociali lambiti e conquistati dalla logica del tutto è ammesso visto che poi -è proprio quello che cercano...- e ci risparmiamo considerazioni e analisi circa la cultura religiosa nella quale certi presunti colpevoli potrebbero essere cresciuti..
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subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 04:27 via WEB
2-Poi ci sarebbe da riflettere sulla doppia personalità dei tre presunti responsabili messa in evidenza paradossalmente dalle interviste fatte a parenti e amici che ne hanno dipinto un quadro così così stucchevole e fasullo da prima comunione che ha finito per confermare il magistrato nelle sue convinzioni accusatorie...dopo aver raccolto testimonianze reticenti e contraddittorie ben inteso o palesemente false..
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subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 04:32 via WEB
..un santo dedito a preghiere e opere di bene,come viene descritto tra le lacrime di circostanza dalle "amiche" uno dei presunti colpevoli, non gira 24 ore al giorno con un coltello da camorrista in tasca...non è schietto si direbbe dalle nostre parti...altro che collezionista come dice un padre disposto umanamenmte a tutto..
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subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 04:44 via WEB
3-E poi c'è la "preda",dolce e attraente che si fida fino a un certo punto,magari complice l'alcol o altro...ma si rifiuta...in un mondo dove tutto è ammesso lei è un frutto proibito e continua a dire di no...e a leggere il resoconto atroce del medico legale circa i segni sul corpo e la dinamica della violenza che ha portato alla morte appare ragionevole presumere negli assassini la volontà di ottenere sottomissione sessuale a tutti i costi compresa l'umiliazione di atti particolarmente sgradevoli e cruenti come a voler infliggere una punizione supplementare..uno sgarro per chi non si voleva piegare..una vendetta per il desiderio così a lungo represso,magari sfuggita di mano anzi agevolata dalla stessa vittima che al culmine del dolore e della frustrazione impotente avrebbe anche potuto desiderare la morte...è un'ipotesi....
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subotai0
subotai0 il 13/11/07 alle 04:58 via WEB
no..qui il movente c'è eccome..non è un delitto tanto per darsi un brivido in più..qui c'è un percorso crescente di precisi desideri frustrati, maturato in un ambiente distorto dall'influsso di comportamenti estremi diffusi e radicati tipici del mondo della notte e di una certa cultura della trasgressione da piccolo borghesi in parcheggio all'università...nel quale si sono aggiunti la sfortuna e magari l'orgoglio di una ragazza che non si è voluta piagare fino all'ultimo,fino a preferire la morte...non è così complicato..come diceva quel tipo di Baker street,se da un caso togli tutte le ipotesi più complicate e inverosimili quello che resta, alla fine ,può essere la soluzione del problema.
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libertangoo
libertangoo il 14/11/07 alle 13:33 via WEB
un motivo ci deve essere per forza! è una legge della fisica A OGNI AZIONE CORRISPONDE UNA REAZIONE........ anche per me è impossibile che sia sata uccisa senza motivo!
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