Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« DELITTI MEREDIT KERCHER ...SESSUALITA' E VITA  »

L'INTERVENTO SULLA CRISI EMOTIVA

MOLTISSIMI BLOGGERS MI HANNO POSTO QUESITI IN TEMA DI "CRISI EMOTIVA" (DERIVANTE DA ABBANDONI, PERDITE, MALATTIE, SEPARAZIONI... ECC... ). SPERO DI COMPENDIARE IN QUESTO UNICO POST UNA RISPOSTA DI CARATTERE GENERALE "UTILE" PER TUTTI.

 «Essere in crisi» e un'espressione entrata nel linguaggio comune, ma an­che se ciascuno di noi ha una sua idea di cosa significhi, pur tuttavia ne risulta difficile una definizione. La parola «crisi» viene intesa come rottura di un equilibrio, con una connotazione negativa (crisi personale, crisi economica, crisi politica ecc.), mentre in  psicologia fa pensare a una modificazione nel corso di un “disagio psichico” che può compor­tare uno sviluppo in peggio o in meglio.

Per Jaspers la crisi è «un momento in cui tutto subisce un cambiamento subitaneo, dal quale l'individuo esce trasformato, sia dando origine a una nuova soluzione, sia andando verso la decadenza». Caplan ne parla come di «una condizione indotta nella persona che dinnanzi a un ostacolo insormon­tabile, è incapace di raggiungere i suoi obiettivi esistenziali primari attraverso l'uso dei suoi abituali metodi di soluzione dei problemi».

Secondo la mia personale esperienza, alla base di ogni crisi emotiva c’è una profonda sofferenza in relazione a una perdita di sicurezza, a un sentimento di impotenza, stabilitosi acutamente o lentamente e silenziosamente preparatosi, di fronte a pericoli esterni o interni che non si riesce a padroneggiare, e di cui la minaccia per la propria vita rappresenta l' esperienza fondamentale ed estrema.
Vari sono i sentimenti provati, di disperazione, ansia, paura, rabbia, ma anche di speranza e
deside­rio, un tutto difficilmente combinabile che si traduce in una esperienza cen­trale di impotenza e di vicolo cieco che diventa intollerabile.

La crisi emotiva può essere in diretta relazione a circostanze esterne parti­colarmente traumatizzanti.

Queste sono rappresentate da catac1ismi naturali, terremoti, incendi, cata­strofi, incidenti, ma anche le vittime di aggressioni, furti, violenze, stupri, rapimenti, stalking  sembrano essere particolarmente esposte alla crisi, come pure i membri di gruppi emarginati quali minoranze razziali, religiose, le persone economicamente disagiate, e tutti quelli che sono sottoposti a una pressione espulsiva da parte della società. Così le situazioni esistenziali critiche, IL LUTTO, LA PERDITA DEL LAVORO, I DISTACCHI, IL DIVORZIO, IL PERICOLO DI MORTE, O LE MALATTIE FISICHE, E ANCHE ALCUNI PASSAGGI DELLA VITA SONO A RISCHIO, COME L'ADOLESCENZA, LA MATER­NITA’, LA PATERNITA’ E LA VECCHIAIA.
Fortunatamente il più delle volte la crisi viene fisiologicamente superata, anzi essa stessa fa parte del sale della vita, in quanto e proprio del vivere confrontarsi con il cambiamento, la malattia e la morte. E’ pero la condizione caratteriale del soggetto ad esporlo al rischio, per una sua difficoltà ad affrontare il dubbio, a vivere la separazione e la perdita, quasi che queste persone non possano tollerare di perdere un con­trollo assoluto, o di rinunciare a un loro progetto onnipotente, e soprattutto non riescano a tollerare la sofferenza psichica in genere.

 

LA "RELAZIONE D'AIUTO"

Si può ipotizzare che in una società come la nostra, che tende a negare la sofferenza, che aiuta sempre più a evitare le esperienze di separazione e di perdita, che propone il «nuovo» come modalità di consumo e non come sviluppo e trasformazione, le persone saranno sempre più soggette a crisi emotiva in quanto poco attrezzate ad affrontare gli aspetti dolorosi, i limiti e gli imprevisti della vita, soprattutto quello che è il più prevedibile dato della realtà, e la più inevitabile delle evenienze, ma anche la più difficile da pensa­re, che è la propria morte.

Perchè un intervento sia efficace è necessario che sia effettuata al più presto, entro breve tempo dalla richiesta, prima che il destino della crisi si compia, e corrisponda il più possibile al momento dell' impasse.

Lo sforzo sarà quello di aiutare la persona a superare la crisi evitando i rischi immediati quali quelli rappresentati da soluzioni psicopatologiche acute o croniche o il suicidio, cercando però, quando sia possibile, che la crisi non sia stata inutile, ma possa eventualmente servire a raggiungere più elevati e migliori modi di adattamento esterno,  di funzionamento e integrazione interna.

I trattamenti indicati potranno essere diversi: a volte saranno opportune tecniche direttive e pragmatiche, altre volte sarà necessario un appoggio pe­raltro molto variabile e che potrà effettuarsi tramite un blando sostegno che si limiti a rimandare al paziente una immagine positiva di sè, oppure un sostegno totale con una sostituzione pressoché completa delle funzioni del­l'altro, aiutati anche da provvedimenti assistenziali (e ove indispensabile, da psicofarmaci). Quan­do invece il funzionamento dell'Io sia valido ecco allora l'opportunità di trat­tamenti psicoterapici brevi o a medio termine.

L’impegno sarà quello di fare tutto ciò che è necessario per la persona in crisi, usando mezzi e tecniche anche molto diversi, ma con la prospettiva sempre presente di cercare l' elaborazione psichica e la mentalizzazione, di tendere a integrare e padroneggiare le eccitazioni, di modo che il soggetto torni a essere in grado di elaborare contenuti mentali, di pensare e nominare le emozioni, di dare loro un senso, usando a questo fine del rapporto già nella fase diagnostica.

La finalità ultima è quella di permettere che la persona faccia la sua espe­rienza soggettiva, uscendo dall'impotenza, evitando le soluzioni negative: spesso ciò può consistere essenzialmente nel dargli la capacità di soffrire un dolore senza perdere la capacità di rispondere in maniera adeguata e in questo modo l'intervento nelle crisi non è solo terapia, ma anche e soprattutto prevenzione.

 
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Commenti al Post:
newcolors
newcolors il 13/11/07 alle 18:44 via WEB
Mi sorprende vederti tra i visitatori del mio blog... ...Non ti nascondo che ogni tanto, un tuo commento, mi farebbe comodo!!! ;) CIAO
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 13/11/07 alle 19:36 via WEB
ho visto. Scrivi in modo suggestivo...
(Rispondi)
 
 
newcolors
newcolors il 14/11/07 alle 10:59 via WEB
grazie...sei molto gentile... ma del sogno non mi dici nulla...
(Rispondi)
 
fatamarie
fatamarie il 13/11/07 alle 19:41 via WEB
Grazie per questo articolo. per me è stato illuminante. Ho avuto anch'io il mio periodo di crisi, che è durato parecchio. La persona a cui mi ero rivolta non è stata in grado di aiutarmi a superare questa crisi, era una situazione causata da eventi esterni che non riuscivo ad accettare. Dal tuo articolo deduco che la persona che tentava di aiutarmi ha sicuramente cercato di rimandarmi un'immagine positiva di me stessa. Non è riuscita a farmi vedere che oltra alla mia visione di un certo fatto ce ne poteva essere un'altra, diversa. Buona serata.
(Rispondi)
 
ketzal
ketzal il 13/11/07 alle 20:34 via WEB
ciao Scrivi bene e chiaro.Tutto molto utile,ti leggerò sempre,tempo permettendo....Anar caluva tielyanna
(Rispondi)
 
onlinemara07
onlinemara07 il 13/11/07 alle 21:02 via WEB
Articolo molto interessante. Le crisi emotive le attraversiamo un po' tutti in maniera più o meno pesante, l'importante è trovare la forza in sè per uscirne, pur sapendo che non è facile. Grazie per avere illustrato in maniera chiara l'argomento. Ti saluto. Mara
(Rispondi)
 
pippo_217
pippo_217 il 14/11/07 alle 01:01 via WEB
Tutto questo sapere, questo controllo,mi inebria,si,perchè in materia di crisi (vissute), sono un esperto...
(Rispondi)
 
pippo_217
pippo_217 il 15/11/07 alle 00:14 via WEB
Nonostante gli sforzi, rimaniamo infantili,andiamo in crisi se non riusciamo a... o non ci riusciamo più... E tutto il bagaglio culturale, etico, ecc. non serve a nulla ?
(Rispondi)
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 15/11/07 alle 23:08 via WEB
Articolo un pò "incasinato", anche se ,i rendo conto della vastità dei problemi che "accenni".Per esempio non è specificata "la valenza" meglio o peggio:..." mentre in psicologia fa pensare a una modificazione nel corso di un “disagio psichico” che può compor­tare uno sviluppo in peggio o in meglio. moralmente? eticamente o altro?..." Secondo la mia personale esperienza..." considerazioni molto vaghe,andrebbero approffondite. "Vari sono i sentimenti provati,etc...un tutto difficilmente combinabile " ; se è vissuto e combinabile non ti pare?..."per una sua difficoltà ad affrontare il dubbio", e se fosse il fatto di porre il dubbio?..."Perchè un intervento sia efficace è necessario che sia effettuata al più presto, entro breve tempo dalla richiesta, prima che il destino della crisi si compia, e corrisponda il più possibile al momento dell' impasse."...mi trovi assolutamente in disaccordo, chi determina i tempi?...la parte successiva è estremamente vaga..."Lo sforzo sarà...."..."tramite un blando sostegno che si limiti a rimandare al paziente una immagine positiva di sè"...dovresti spiegare come e con quali metodi...La finalità ultima?, e se fosse la prima?...Che ne dici di "raccontarti un pò di più" invecve che scrivere come un "libro stampato?". (chieramente sono disposto a farlo anchio), .Un abbraccio Mauro
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 17/11/07 alle 20:39 via WEB
Per fortuna gli esseri umani hanno racchiuso dentro di loro cio' che serve per poter continuare a vivere anche in presenza di enormi problemi. Se non ci fosse la capacità di auto-ripararsi e adattarsi anche alla peggiore delle situazioni vi sarebbero molti piu' suicidi. Le malattie proprie o dei propri cari, la povertà, le delusioni,la mancanza d'amore, le paure (compresa quella della morte), il carcere, le disabilità, la vecchiaia. Ognuno dovrà affrontare, prima o poi, qualcuno di questi problemi e dovrà trovare in se stesso la forza d'andare avanti. da solo o se è fortunato con l'aiuto di chi gli vuole bene. Qualche volta puo' servire l'aiuto DI UNO SPECIALISTA ma egli potrà solo indicare una via che è già tracciata, sta dentro di noi. A volte, da soli non la si trova. Un caro saluto a tutti.
(Rispondi)
 
iLMrBroWn
iLMrBroWn il 20/11/07 alle 23:09 via WEB
ciao blog amico. vieni a dare un giudizio sulla mia piccola autoriflessione se ti va! a presto!
(Rispondi)
 
bimbayoko
bimbayoko il 22/11/07 alle 07:50 via WEB
questo post è-come sempre-una sintesi comunque esaustiva su un argomento che credo possa interessare molti.grazie...
(Rispondi)
 
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