Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« C'E' UN OSPEDALE A MIS...MATRIMONIO TRA OMOSESSUA... »

AMORE INSANGUINATO

Tragedia della gelosia a Conselve (Padova). Ieri alle 14 un camionista, armato di carabina, entra nei locali dell’Ulss e spara alla ragazza e al suo presunto amante
Uccide l'ex compagna, ferisce il rivale e si suicida
La coppia lascia una bimba di un anno e mezzo. L’omicida covava da tempo il rancore per essere stato abbandonato per un altro

" Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri." Barthes, Roland

LA NOTIZIA:

Dramma della gelosia a Conselve, località in provincia di Padova. Spara al basso ventre del rivale, uccide la ex compagna con un colpo alla nuca e poi si toglie la vita puntandosi in bocca la carabina calibro 22. Pochi istanti andati in onda ieri intorno alle 14.15 di un calmo pomeriggio. La follia omicida è esplosa nella testa di Alessandro Milan, 24enne, impiegato come camionista alla ditta Berto di Monselice e residente a Candiana in via Straelle, un paesino a una decina di chilometri da Conselve. Insieme alla ex ragazza, Chiara Bernardi di 25 anni operaia della cooperativa "Primavera", verso le 14 è entrato nei locali dell'Ulss 23 di piazza Cesare Battisti dove, nell'ufficio dello Spisal, stava lavorando l'amante di Chiara, Massimo Sturaro di 42 anni residente a Terrassa Padovana in via Marconi. Chiara e Massimo si frequentavano da circa un mese e si erano conosciuti al lavoro. Infatti la cooperativa dove era impiegata la ragazza effettua dei servizi per l'Ulss locale. Alessandro Milan salito al primo piano della struttura, in quel momento deserta, ha subito incrociato lo sguardo di Sturaro e in tono minaccioso gli ha ricordato che gli aveva portato via la donna. Massimo Sturaro ha cercato di rispondere, ma il ragazzo ha estratto dalla giacca della tuta la carabina e ha fatto fuoco. Un colpo che ha preso l'uomo all'inguine. Sturaro, ferito, si è allontanato e ha avuto la forza di chiamare il Suem 118. Intanto Milan ha inseguito Chiara, che ha tentato invano di mettersi in salvo dalla pazzia dell'ex fidanzato. É stata raggiunta da una pallottola alla nuca che l'ha uccisa sul colpo. L'ex l'ha freddata senza nemmeno vederla in volto. Alessandro Milan, capito quanto aveva fatto, ha poi deciso di infilarsi la canna del fucile in bocca e di premere il grilletto.Da tre anni Chiara e Alessandro convivevano a Candiana nella casa di lui. Lasciano una bambina di un anno e mezzo. Chiara da almeno una settimana aveva abbandonato Alessandro, ed era tornata a vivere dai suoi genitori in via Levà a Conselve. Con lei si era portata la piccola. Tra i due i rapporti erano molto tesi e poi Chiara si era innamorata del tecnico dello Spisal, Massimo Sturaro. Alessandro aveva capito tutto e la gelosia lo ha sopraffatto. Forse non voleva ucciderla. Forse il suo vero e unico obiettivo era il rivale. Ma quando si è trovato dentro gli uffici dello Spisal nella sua mente qualcosa è cambiato. Si è accorto che Chiara e Massimo si amavano davvero e non è più riuscito a controllarsi. Probabilmente, non voleva neppure ucciderle Sturaro, ma evirarlo. Invece tutto è andato storto. Massimo Sturaro, che è rimasto cosciente fino alla fine, è stato trasportato con l'elisoccorso all'ospedale di Monselice e dopo un intervento chirurgico è stato dichiarato non in pericolo di vita.Una tragedia che per qualche ora ha avuto anche i connotati del razzismo e della xenofobia. I conselvani, appena accaduto il fatto, erano convinti che l'autore dell'insano gesto fosse un marocchino. Erano pronti a scagliarsi contro la comunità nordafricana che abita in paese. Poi la verità è venuta a galla. Alessandro Milan, l'omicida-suicida, era di carnagione scura e basso di statura. Quando l'aspetto a volte inganna. Sul luogo del dramma prima è arrivata la fidanzata del fratello di Milan, che lavora a due passi dalla piazza. Disperata e in lacrime, si è lasciata sfuggire un "lo sapevo", quasi a confermare la tesi che Alessandro covava da giorni un piano di vendetta. Verso le 18 si è visto il fratello di Chiara, Andrea. Un ragazzo robusto, con una felpa senza maniche e un grande tatuaggio sul braccio destro. Tranquillo, ma frastornato non ha voluto parlare. Un amico lo ha preso sottobraccio e lo ha portato via. Prima delle 19 sono scese le due bare metalliche. Un po' di curiosi e molto silenzio. Chiara e Alessandro sono arrivati insieme e sono andati via insieme. Nelle prossime ore i carabinieri proveranno a raccogliere delle testimonianze, ma nel palazzo a quell'ora non c'era nessuno tanto che non una persona ha sentito i tre spari.

 
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Commenti al Post:
sarah_55
sarah_55 il 14/06/08 alle 23:10 via WEB
Barthes, Roland mi ha colpito il suo pensiero...è inserito nel mio blog da quando l'ho creato...mi sentivo proprio così,tradita delusa frustrata e amareggiata ma non capisco il rivolgere la rabbia verso gli altri.sono delitti orrendi e al giorno d'oggi non dovrebbero esistere,quando un'amore finisce e subentra la passione per un'altro/a non sta a noi decidere cosè giusto perchè nessuno appartiene a nessuno...chissà la fatalità a volte gioca brutti scherzi!ti auguro cmq una buona notte e una serena domenica.
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oly_602007
oly_602007 il 15/06/08 alle 07:29 via WEB
buona domenica .^_^.
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raperonzol08
raperonzol08 il 15/06/08 alle 11:25 via WEB
Ma dico, non poteva uccidersi senza dare fastidio agli altri? Non ha giustificazione tale gesto, tutti siamo stati almeno una volta feriti, anche gravemente, da una delusione d'amore...ma per fortuna alla gran parte nn scatta qsta "frustrazione"da abbandono! E gli OMUNCOLI che escono fuori di testa sono sempre di piu'... UCCIDETEVI!!! Bdomenica, Rap.
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LaVitaInUnSoffio
LaVitaInUnSoffio il 15/06/08 alle 16:36 via WEB
E' quello che ho detto ad una madre in lacrime per un figlio divorziato che si è scagliata dietro la nuora dandogli della stronza, della puttana e quante altre cattiverie e visto che era in casa mia a fare tutta questa scenata ho cercato di dare consigli ma sembrava che non li volesse ma solo piangere e sfogarsi scagliandosi dietro alla nuora come in difesa del figlio... gli omuncoli esistono perché ci sono donnuncole o a sua volta accompagnati da omuncoli... qualche volta famigliuncole... quando dico che la verità e la realtà viene sempre a galla la gente non mi crede... è veramente inutile la ragione se la verità e la realtà dicono altre cose!!
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LaVitaInUnSoffio
LaVitaInUnSoffio il 15/06/08 alle 16:22 via WEB
Leggendo questo articolo mi ha fatto molto pensare... a volte giustifico troppo e giustifico con il dire lo dice perché sta soffrendo... penso che molte risposte questo articolo me le dia, che in forma molto minore e diversa da questa tragedia ha abitato il mio passato. Leggendo questo e anche le conclusioni che alla fine ho tratto sono poi giuste. Credo che la gelosia che è una forma di invidia (che porta al possesso) ha tante forme. La realtà porta alla distruzione delle convinzioni e si sa che la realtà prima o poi bussa alla porta. Aver compreso i miei nemici: "A volte la realtà e la verità la si porta semplicemente con la propria vita ed ho visto che a molte persone questo da molto fastidio e quindi quando non si riesce a controllare il dolore che la vita stessa della persona porta scaturiscono i fatti. Il voler manipolare la realtà per distruggere il dolore e per ritornare in quel mondo di menzogne di vita (molti se la raccontano per accettare meglio la propria vita)". Tra l'altro mi si apre un immaginario assurdo e penso di aver avuto fortuna, leggendo questo direi che ho fatto proprio bene, non ho figli ma ho intenzione di averli con la mia donna non appena sarà pronta casa, ma se avessi fatto scelte diverse sinceramente avrei temuto per l'incolumità dei miei possibili futuri figli, a volte le parole potrebbero tramutarsi in fatti e gli immaginari in realtà di fatti ed intenzionalità. Si deve stare sopratutto attenti alle persone che ti dicono e ti incriminano di aver portato via qualche cosa, un amico, un conoscente, un amore, un affetto, una convinzione, un'ideale, una famiglia, un piangitoio, aver fatto magari crollare qualche cosa ecc... ecc... . Quando il dolore si tramuta in azione e la vendetta la manipolazione della realtà viene che il dolore supera la barriera della consapevolezza". Chissà perché aveva un fucile che è segno di premeditazione, di solito la gente non gira con il fucile e credo si sia semplicemente accorto di quello che ha fatto ma solo dopo aver commesso il crimine, prima del crimine non sapeva ma era convinto che prendersi un fucile dietro sarebbe stata una buona idea e credo anche ci sia stata consapevolezza, dopo ne ha imparata un'altra e semplicemente: "che cosa significa aver ucciso". Se non uccideva (fatti) non avrebbe mai potuto pentirsi del gesto.
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