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« LONDRA E GB NEL PANICOINGRID BETANCOURT »

NUOVE E IMPENSABILI POVERTA'

L’Italia tira sempre più la cinghia: i consumi mostrano ancora un segno meno a maggio. Secondo Confcommercio, il calo a maggio è stato rispetto allo stesso mese del 2007 del 2,7%. Si tratta del settimo segno negativo consecutivo: nei primi cinque mesi dell’anno, la flessione è stata dell’1,8% contro il +1,1% dello stesso periodo del 2007. Ma quello che preoccupa, è che questi dati confermano una «crisi strutturale e profonda» e non legata a fenomeni stagionali.
Il Paese che rinuncia al tempo libero
In caduta libera i consumi per «beni e servizi ricreativi», ossia cinema, sport, teatro ma anche cartoleria, libri e riviste o giochi, cd, dvd e articoli per il campeggio: nel dettaglio, Confcommercio ha rivelato che all’interno della componente generale dei consumi, a maggio questa voce ha fatto registrare il -4,9%, in ripresa comunque rispetto ad aprile (-6%) ma comunque in profondo calo rispetto ad altri capitoli di spesa. Altre voci in picchiata sono i beni e servizi per la mobilità (-13,5%), e alimentari, bevande e tabacchi (-3,3% ma in misura molto più contenuta rispetto ad aprile quando il calo fu del -4,4%). Un segno meno anche per abbigliamento e calzature (-2,3%), ma in leggera ’ripresa rispetto ad aprile (-6,8%).
Tajani: memorandum contro il caro greggio
Anche il caro greggio si fa sentire. Il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, ha annunciato che presenterà la prossima settimana un memorandum per affrontare «l’emergenza del caro-petrolio» in cui saranno indicati tutti gli strumenti che possono essere utilizzati dagli Stati membri per affrontare il problema nel settore dei trasporti. L’aumento dei prezzi rischia di rovinare anche le vacanze estive. Secondo la Coldiretti il fatto che quasi la metà degli italiani (44 per cento) non sia «mai andata a cena fuori al ristorante in pizzeria o al bar nel mese di giugno» mette in evidenza come «anche le vacanze estive siano fortemente condizionate dall’aumento dei prezzi».
I cittadini evitano il ristorante
L’organizzazione, sulla base di un’ indagine Axis per la Fipe, sottolinea che per il 48 per cento dei cittadini si tratta di una tendenza a «tirare la cinghia» dovuta ai meno soldi disponibili e alla necessità di risparmiare anche in vacanza, che proseguirà nei prossimi mesi quando il 71 per cento dei cittadini «prevede di andare a mangiare con la stessa o con addirittura minor frequenza di giugno».
MA CRESCE LA SPESA NELLE BANCARELLE…. CINESI…
In estate ad aumentare in controtendenza è invece - sottolinea la Coldiretti - la spesa nelle bancarelle dietro le quali sempre più spesso ci sono gli imprenditori agricoli dai quali sette italiani su dieci hanno fatto acquisti giudicandoli in maggioranza convenienti. Secondo la Cia infine sono i prodotti delle cosiddetta «dieta mediterranea» che, proprio a causa della frenetica corsa dei prezzi, cominciano ad evidenziare preoccupanti segni di crisi.

COSI' VINCONO,  IN OGNI CAMPO... ELETTRONICA, ABBIGLIAMENTO, OCCHIALI ( un occhiale costa 2 euro), GIOCATTOLI, ARTICOLI PER LA CASA, MEGASTORE, ecc...  I CINESI...,. GLI EXTRACOMUNITARI SENZA REGOLE E SENZA TASSE,   O CHI SI DEDICA A VENDITA ABUSIVA DI OGGETTI FALSAMENTE " GRIFFATI".....

IL GUAIO E' CHE GLI ITALIANI LO SANNO E COMPRANO CMQ OGGETTI FALSAMENTE GRIFFATI, ecc... ANCHE GIOCASTOLLI OPERIOCOLOSISSIMI... "Perchè costano poco, di più non ci possiamo permettere "dice ANTONIO da MILANO...... ( non dal profondo sud ).

INTANTO I PENSIONATI,  E NON SOLO LORO, CERCANO IL CIBO TRA I RIFIUTI, NEL MIRACOLO "ITALIA".... GRANDE POTENZA INDUSTRIALE....

 

 

 

 
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Commenti al Post:
threecharlie
threecharlie il 05/07/08 alle 08:16 via WEB
Non sai quante volte mi è venuto da scrivere un mio "malessere" nel trovarmi in una situazione molto vicina al concetto del "nuovo povero" coniata qualche tempo fa (mi sembra) dal quotidiano "La Repubblica". Poi mi sono detto che raccontare situazioni in cui molti si riconoscono, o situazioni in cui ci sarebbe qualcuno che non riuscirebbe a recepire alcun messaggio non quanto abbia senso. Evito di parlare di me ma lasciatemi citare quel tizio (delinquente o disperato?) imprenditore che per riuscire a far quadrare il bilancio di una attività in perdita (ma lo era o era stritolato dai finanziamenti a 14,tot di interessi passivi fuori fido?) facendo rapine a mano armata? La risposta più semplice è che, se non hai un'azienda competitiva, chiudi e vai a fare qualcos'altro... cosa? Dipendente dopo anni di imprenditoria? E a quale età? E in quale campo? È proprio vero che il lavoro si trova sempre basta voler fare dei sacrifici? E soprattutto... quanta energia bisogna trovare per un'operazione di riqualificazione personale di tale livello (la disperazione non conta, è fattore esterno)?
(Rispondi)
 
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