MARCO PICCOLO

Se fossero di seconda mano, avrei a che ridire, ma se erano nuovi certamente no, e comunque ... dove sta il danno?

Ecco i reati contestati a medici e imprenditori. Guido Ambrosini, 42 anni, residente a Padova in via Cadorna, (professore universitario, nonché responsabile del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell’Universita di Padova dal 2004), dovrà rispondere in concorso con Massimo Castoro, 46 anni, residente a Firenze (dirigente medico preposto alla valutazione tecnologica dei prodotti), Alessia Lazzaro, 42 anni, residente a Saonara in via San Gregorio Barbarigo 2/a (dello staff della farmacia integrata ospedaliera), e Stefano Trovò, 47 anni, residente ad Agna in via Bosco 81 (ginecologo della Divisione ostetrica), di turbativa d’asta, falsità ideologica in atti pubblici commessa in veste di pubblico ufficiale e abuso di potere inerente alla propria pubblica funzione. Secondo l’accusa i quattro, nel gennaio del 2007, in quanto membri della Commissione tecnica, nell’ambito della procedura di gara per l’appalto dei cateteri (per il biennio 2007-2009) hanno attestato (in maniera falsa) l’idoneità dei cateteri, turbando lo svolgimento della gara e proponendo di fatto l’aggiudicazione della fornitura dei «Tom Cat». Agli imprenditori della Cga Strumenti scientifici spa, Karim Schat, 48 anni, olandese (rappresentante legale), Lorenzo Fabbrini, 38 anni di Arezzo (amministratore delegato) e Massimo Ermini, residente a Romano D’Ezzelino in via Marchi (contabile) la procura padovana contesta il reato di frode nell’esecuzione di un contratto di fornitura. Da capire in particolare le responsabilità del professor Guido Ambrosini che non ha partecipato alla seduta del 15 gennaio 2007 nella quale è stato scelto e approvato il catetere ora oggetto di indagini.

Per completezza di informazione devo dire che sotto il profilo economico stiamo qui parlando di cifre irrisorie