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Post n°3109 pubblicato il 23 Ottobre 2009 da psicologiaforense
RIFLESSIONE DELLA SERA NON NOMINATE INVANO....... GLI ORGANI SESSUALI! Ricorrere alla volgarità può portare alla sbarra perchè non è indice di sfogo o di protesta ma “offende il decoro e la sensibilità suscettibile di turbamento della persona destinataria”. Il verdetto di colpevolezza arriva grazie al caso di un quarantaduenne che nel corso di una lite, minacciato di essere denunciato ai carabinieri, rispose con un secco “non mi rompere i c.......”. Non pago, quella invettiva la fece seguire da un'altra espressione esplicitamente “evocativa di organi sessuali”. La condanna ha dato l'occasione al giurista di denunciare gli effetti della volgarità sulle persone in quanto dileggia l'interlocutore in virtù della sua carica lesiva che “vanifica la proiezione sociale” degli interlocutori. Una notizia ferale per chi usa queste espressioni quasi come un intercalare. Il filosofo Laconte diceva che le parole creano il mondo. In questa prospettiva le parolacce, secondo me, creano un mondo non bello ma si portano dietro il merito di dare corpo alle emozioni. Certo che utilizzare certi termini vuole essere un'offesa, certo che a volte si colpisce così come se si lanciasse uno schiaffo secco, certo che un fraseggio forte è usato come un'aggressione ma bisognerebbe verificare il modo e come è accompagnata la volgarità. Finirà che si istruiranno processi anche sui toni e sui contesti. La cattiva educazione non si corregge con la censura, e non si argina con pronunciamenti, sia pure della Cassazione: passa dal cinema alla televisione, è diventata un modo di esprimersi proprio del quotidiano. Oramai la parolaccia o la volgarità che chiama in causa organi sessuali è entrata nel linguaggio comune perdendo il senso e la caratteristica di una volta. Faccio un esempio. Adesso si dice '”che casino” senza generare particolari turbamenti. Quarant'anni fa sarebbe stato impensabile. Certe espressioni non hanno più il senso classico per cui sono nate ma ne acquistano un altro. Trovo siano ingiurie di carattere generale, come infinite altre e come tali andrebbero trattate.
Commenti al Post:
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ormalibera il 23/10/09 alle 20:45 via WEB
Esatto, l'ingiuria e l'offesa resta tale con qualsiasi parola venga utilizzata allo scopo. Purtroppo abbiamo perso il senso meraviglioso del linguaggio, la bellezza delle parole, e la capacità di usare in modo appropriato. Tanto valeva restare animali e grugnire o muggire o belare. Ma c'è ancora speranza, piano piano stiamo superando gli animali in involuzione.
In un mondo dotato di super strumenti di comunicazione abbiamo dimenticato come dialogare fra di noi.
Un caro saluto
(Rispondi)
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