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Post n°3143 pubblicato il 31 Ottobre 2009 da psicologiaforense
RIFLESSIONE DELLA NOTTE INTERNET I siti porno, troppo invadenti ma tecnicamente avanzati... NON ho niente contro i siti porno. Non mi interessano, li filtrerei senz'altro dal computer dei miei nipotini, ma non c'è dubbio che, nel mondo dell'entertainment per adulti, abbiano il diritto di esistere. Alcuni sono pionieri all'avanguardia nelle nuove tecnologie. Sperimentano tutte le novità. Sono stati i primi a lanciare con successo il commercio elettronico, vendendo in rete abbonamenti a servizi a luci rosse con la carta di credito criptata. Purtroppo, sono anche i più aggressivi nel direct marketing. E da qualche tempo a questa parte, con la corsa diffusa alla conquista di audience, stanno diventando molto invadenti. È come con un seccatore che ti importuna per strada: non sai se è meglio ignorarlo, nella speranza che si stanchi e cambi obiettivo. O se reagire e fare una scenata. Succede con l'email: la catena di messaggi si estingue solo se cestino tutto facendo finta di niente. Sul World Wide Web è ancora peggio. Nel mese di settembre (2009) la Federal Trade Commission ha registrato che i visitatori di più di 25 milioni di pagine Web sono stati deviati su siti pornografici contro la loro volontà. A volte, navigando in Rete, si scopre di non riuscire ad andare dove si vuole, o peggio, ci si trova in un luogo dove non si vuole essere e non si riesce a uscirne. Sono trappole tese dagli abili «web master». Il trucco sta nel manipolare il codice html, ecc… in modo per esempio da disabilitare il bottone «back» per tornare indietro sulla pagina precedente, oppure nel programmare in Javascript (un altro programmino molto comune) un circolo vizioso, con nuove pagine che si aprono automaticamente quando si cerca di chiuderne un'altra. Oppure inserendo parole chiave che non c'entrano nel codice che serve per farsi selezionare dai motori di ricerca (cercate il sito della Casa Bianca e finite su www.whitehouse.com, un sito porno, anzichè www.whitehouse.gov). Un altro trucco sono i banner (quei rettangoli di pubblicità) che avvertono di un «problema grave»: lo sprovveduto che clicca su «ok» casca su un sito non desiderato. Visto che garantisce un'audience insperata, questo sistema di bassa lega è stato copiato anche da blog non pornografici, ma idioti o con un'etica a dir poco discutibile.
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