Post n°3181 pubblicato il
09 Novembre 2009 da
psicologiaforense
Omicidio di via Poma, a Roma:
Si sono seguite piste diverse e mai un colpevole. Ecco una cronologia delle principali tappe dell'inchiesta dal 1990 a oggi.
7 agosto 1990 - In via Poma, nell'ufficio dell'Associazione alberghi della gioventù, è uccisa Simonetta Cesaroni. Simonetta è nuda, ma non ha subito violenza sessuale. Il cadavere è stato trafitto con 29 colpi di tagliacarte, vibrati su quasi tutte le parti del corpo.
10 agosto 1990 - Fermato Pietrino Vanacore, uno dei portieri dello stabile di via Poma, che sarà scarcerato il 30 agosto.
8 ottobre 1990 - Consegnati i risultati dell'autopsia. Il corpo ha una lesione ad un'arcata sopracciliare e diverse ecchimosi. La morte, avvenuta tra le 18 e le 18,30, è dovuta alle coltellate, vibrate sul corpo senza vestiti.
3 aprile 1992 - Avviso di garanzia a Federico Valle, nipote dell'arch. Cesare Valle, che abita nel palazzo di via Poma e che la notte del delitto ha ospitato Vanacore.
16 giugno 1993 - Il gip Antonio Cappiello proscioglie Valle per non aver commesso il fatto e Vanacore perchè il fatto non sussiste.
12 gennaio 2007 - La trasmissione Matrix rivela che dalle analisi del Ris di Parma sarebbe emerso che il dna trovato sugli indumenti di Simonetta è dell'ex fidanzato Raniero Busco. Simonetta inoltre non sarebbe morta alle 18, ma alle 16. Il pm Cavallone decide di querelare Mentana per le rivelazioni.
6 settembre 2007 - Busco è iscritto dalla procura di Roma sul registro degli indagati per omicidio volontario.
28 maggio 2009 - La procura di Roma chiede il rinvio a giudizio di Raniero Busco il DNA lo inchioderebbe ed è senza alibi (nella foto qui sotto l'imputato durante il funerale di Simonetta, ora è sposato con figli).
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