MARCO PICCOLO

I GIORNI DELLO SBALLO...
 

Le condotte tossicomani si collocano, relativamente alla loro intensità, su un continuum fenomenologico: tra coloro che attuano una ripetizione occasionale del comportamento in questione (droga del w. e., ecc…) a quelli che lo ripetono in modo problematico e continuativo fino a che diventano dipendenti sia dal prodotto assunto, sia dalla condotta, più o meno “rituale” di assunzione.  Su questa strada alcuni assoceranno più di un rischio, alternandoli in fasi diverse del proprio stato dell’umore e della propria storia o agendoli contemporaneamente: è evidente che quest’ultima soluzione provoca l’aumento esponenziale degli effetti negativi, a causa della sommazione crociata fra un rischio e l’altro, la cui contabilità è tutt’altro che chiara. La frequenza del poliabuso o della condotta multiproblematica appare prevalente fra le persone affette da dipendenza patologica, cioè quelli dell’ultimo stadio del continuum di “gravità” suddetto.  In questa prospettiva si riscontrano significative differenze tra tossicodipendenti maschi e tossicodipendenti femmine risultando queste ultime “solo” il 30 % dell’intera popolazione di soggetti “drogati".

Inoltre, nello specifico, la combinazione tra uso di sostanze ed altre condotte a rischio è  più frequente  negli uomini  che nelle donne. Ciò posto, va rilevato che spesso le sostanze operano da facilitatore dell’assunzione delle altre condotte a rischio, a volte vengono assunte in contemporanea, altre volte ne sono una conseguenza.