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RIFLESSIONI, PENSIERI, OPINIONI, SUGGESTIONI, PSICOLOGIA DELL'AMORE, COMPORTAMENTI AFFETTIVI

Post n°3194 pubblicato il 10 Novembre 2009 da psicologiaforense

RIFLESSIONE DELLA NOTTE 

I recenti studi sul comportamento affettivo e le simbologie più resistenti e durevoli

Amore eterno oppure libertà dai legami?

 

Nonostante autorevoli studi biologici sul comportamento affettivo dell'uomo abbiamo oggi decretato la limitatezza temporale della «passione», l'appuntamento con i simboli e i miti dell'amore – scalfendo le più razionali argomentazioni scientifiche – torna a testimoniare l'inalterata tensione dell'individuo verso l'eternità del legame sentimentale. «Ti amerò per sempre», quindi, non solo per designare l'eccezionalità – comunque perseguita – del sentimento duraturo, quanto per ricordare oggi che l'aspirazione all'amore è irrinunciabile componente dell'umana psiche. Che nella ricerca dell'«altro complementare» al sé esprime anche la tensione verso il raggiungimento della felicità, di quello stato di benessere e appagamento soggettivo che può derivare soprattutto dalla presenza di una persona da amare. Ciò tuttavia potrebbe far sorgere qualche dubbio sull'autenticità di attuali e diffuse scelte di vita, che fanno dello stato di «single» l'emblema di un appagamento nuovo e in stato di definizione, strutturato invece su una fondamentale libertà da legami stabili. Di fronte a tale realtà, il Valentino classico potrebbe apparire come un'icona di tutto rispetto, se non altro per una sua «laica sacralità», ma ormai superato da più attuali e forse più convenienti modalità di amare. Perché scegliere la propria persona come soggetto d'amore non è forse soltanto puro narcisismo, bensì deliberata volontà di realizzare, sopra ogni cosa, ciò che è meglio per sé e che (purtroppo) non sempre coincide con lo stare in coppia. Il «ti amerò per sempre» – biologicamente raro – può essere così «ripescato» e rivalutato per ogni individuo che, nel rifiutare scelte sentimentali inappropriate o forzate, decide di vivere il Valentino del single.Quale dei due «Valentini» abbia oggi la meglio non è dato sapere con certezza, mancando ancora autorevoli studi di biologia interessati ad analizzare il livello di serotonina tipico di chi si trova in uno stato di libertà da vincoli coniugali. Ma, se provando un po' a fantasticare, tentassimo di immaginare l'esistenza di un'altra panchina nel verde parco delle effusioni, potremmo forse avanzare qualche ipotesi.

I due Valentini, eternamente innamorati e stretti in un abbraccio fusionale, rimangono lì inchiodati al loro posto, segnati da un futuro in coppia. Mentre il single, sull'altra panchina, guardando i due «piccioncini» potrebbe sentirsi un po' solo, ma sicuramente libero dalla stretta di un abbraccio che, in cambio di qualche carezza, gli impedirebbe di volare lontano seguendo i suoi sogni.

 

 
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Commenti al Post:
servoarbitrio
servoarbitrio il 10/11/09 alle 21:12 via WEB
L’amore, si sa, è l’unico argomento su cui poeti, filosofi e psicologi si sono sempre trovati d’accordo su un punto essenziale: nessuno ci capisce niente.
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 10/11/09 alle 23:05 via WEB
Cara amica, ti assicuro, per esperienza personale che si puo' stare insieme una vita continuando ad amarsi. L'amore puo' resistere a molte intemperie se si è fortunati e si comprende che anch'esso cambia come mutano nel corso della vita tantissime cose. Paradossalmente piu' si sta insieme e piu' ci si ama. L'amore è passione, affetto, attrazione, solidarieta', amicizia, cura, dolcezza, devozione, ascolto, condivisione, confronto, discussione, accettazione, comprensione, perdono, speranza. E molto altro ancora.
(Rispondi)
 
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