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Post n°3208 pubblicato il 13 Novembre 2009 da psicologiaforense
STORIA DELLO "SCRIGNO" DELLE NATICHE FEMMINILI Le mutande femminili entrarono nell'uso comune piuttosto tardi. All'inizio dell'Ottocento, diventarono, pur fra molte resistenze, parte della biacheria femmiile. Il modello era formato da lunghe brache tubolari accuratamente nascoste. Era vietato pure nominarle e le si chiamava tubi della decenza. Assieme alle mutande proliferò la biancheria intima, bianca e ornata di pizzo. Essa era tuttavia riservata soprattutto alle signore, e solo all'inizio del 1900 entrò anche nell'uso delle classi popolari. Quando cominciarono ad essere adottate più ampiamente non mancarono le critiche: "Questo costume mezzo maschile ha qualcosa di strano e l'esiguo numero di donne che si è fatto vedere coi mutandoni sui boulevards e alle Tuileries, sono state oggetto di un'attenzione così conturbante che solo le ragazze di vita hanno indossato questo indumento". ( Rosita Levi Pizetsky - Il costume e la moda nella società italiana, pag.117 - Einaudi 1978 ). Durante l'Ottocento solo alle bambine era dato girare con la gonnella corta e le mutande bene in vista; si trattava di un primo tentativo di creare una moda infantile che mai era esistita prima di allora. Coll'andar del secolo le mutande si accorciarono e arricciarono. Con l'avvento della celebrata donna fatale la biancheria assunse tonalità più erotiche, e addirittura le mutande si mostrarono, appaiate a calze nere, nello sfrenato ballo del can can. Negli anni 1920 le mutande diventarono corti pagliaccetti, per poi accorciarsi sempre di più fino agli anni Sessanta, quando la minigonna obbligò ad usare slip di piccola taglia. Nel linguaggio moderno la mutanda assume anche significati metaforici,ad esempio l'espressione "mutanda in testa" indica il legame tra due componenti di una coppia che comporta l'impossibilità da parte di uno dei componenti di essa,a compiere azioni non gradite dal partner. **************** FONTI, APPROFONDIMENTI, INTEGRAZIONI, STORIA... VEDI TUTTO QUI: - Cecil Saint Laurent (1986), Intimo. Storia immagini, seduzioni della biancheria intima, Ed. Idealibri
- Giorgio Conversi - Susanna Zucchi Piras (1997), Intimo, Ed. Idealibri
- Mara Parmegiani Alfonsi (1997), I Segreti della Seduzione. Secoli di mutande, Ed. Marsilio
- Luciano Spadanuda (1997), Storia delle mutande, Ed. Castelvecchi
- Gilles Neret (1998), 1000 dessous. A History of Lingerie, Ed. Taschen
- Augusto Vecchi (1999), Storia della biancheria che seduce, Ed. Di Fraia
- Gilles Neret (2001), Dessous, Ed. Taschen
- Catalogo della Galleria del Costume, Palazzo Pitti, Firenze, edizioni Centro Di, 1986
Commenti al Post:
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emma.61 il 13/11/09 alle 21:35 via WEB
OTTIMA BIBLIOGRAFIA E BEN DOCUMENTATA
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luigiarusso il 13/11/09 alle 21:43 via WEB
Non si è argomentato sul fatto che la mutanda ha forme diverse a seconda che sia maschile o femminile. Per gli uomini esistono due modelli di mutanda: gli slip (sgambati) e i boxer (a forma di pantaloncino, ma più attillati). Le donne utilizzano più tipi di mutande (che, in generale, nella loro versione femminile vengono chiamate "mutandine", indipendentemente dalle effettive dimensioni e dal modello):
lo slip (simile a quelli da uomo)
il tanga, uno slip estremamente sgambato, tanto da consistere, sui fianchi, in un semplice cordoncino o nastrino;
il perizoma, diverso dallo slip per il fatto di essere costituito, nella parte posteriore, da una strettissima striscia di tessuto (o in un cordoncino); una volta indossato l'indumento, la parte posteriore si posiziona all'interno dell'incavo tra le natiche e viene quindi totalmente nascosto, lasciando quindi le natiche quasi interamente nude;
la brasiliana, una via di mezzo tra slip e perizoma, caratterizzata dall'avere la parte posteriore costituita da un triangolo che copre solo una parte minima del deretano;
la culotte, uno slip piuttosto alto che copre tutto il sedere ed eventualmente una parte delle cosce; può svolgere una blanda funzione contenitiva.
le mutande di lana, che si distinguono, oltre che per il tessuto (la lana, appunto) anche per il fatto di scendere fino alle caviglie, indossate dai militari tra le mutande ed i pantaloni.
Esistono inoltre vari tipi di guaina (un indumento contenitivo destinato e modellare e contenere vita, addome e sedere) aventi foggia di mutandina, sia con gamba, sia sgambate; esse sono appunto dette "guaina mutandina".
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luigiarusso il 13/11/09 alle 21:48 via WEB
E' facile capire come tutte queste mutande femminili suscitavano negli uomini una forte carica erotica, da qui la nascita del culto feticista per tali indumenti. Feticismo oggi più che mai attivo tanto che molte ragazze anche sul web vendono le loro mutandine usate (ma che schifo!)
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auroraml il 13/11/09 alle 23:39 via WEB
Si riesce a comporre un post significativo... anche palando di mutande
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agostino88 il 13/11/09 alle 21:53 via WEB
LE "BRIGLIE DEL CULO" Su questa definizione ho dovuto fare una ricerca così ho scoperto che c'è un interessante libro che si intitola appunto....
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agostino88 il 13/11/09 alle 21:56 via WEB
Storia delle mutande. Dalle «briglie da culo» rinascimentali fino al culto contemporaneo
di Spadanuda Luciano, Coniglio Editore.
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diego1930 il 13/11/09 alle 21:59 via WEB
Sì è un bel libro, interessante. "Questo piccolo trattato di antropologia erotica racconta, con grandissima erudizione e abbondanza di notizie finora sconosciute, la storia delle mutande, definite dai libertini settecenteschi lo scrigno delle natiche - o più crudamente, nel Cinquecento, briglie da culo. Indumento controverso, oggetto di una letteratura semisegreta, per secoli le mutande non sono state ugualmente ben viste da tutti. Il dilemma era: indossare un indumento a contatto con le pudenda era segno di moralità lodevole, o di lascivia e scandalo? Solo alla fine dell'Ottocento, età aurea di busti, giarrettiere e guêpières, le mutande sono divenute indispensabili, man mano che le gonne si andavano accorciando. " ( tratto dal quarto di copertina)
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auroraml il 13/11/09 alle 23:40 via WEB
vivere senza che ti cadano le mutande, questa è la questione!
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luiginoluigina il 13/11/09 alle 23:48 via WEB
In amore un piccolo gesto può fare perdonare tante cose: dai, slacciati le mutande.
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diego1930 il 13/11/09 alle 22:08 via WEB
Come ho riportato sopra, solo i libertini settecenteschi potevano chiamarle "lo scrigno delle natiche femminili" . Ti immagini se avessero visto il TANGA o gli altri tipi mutande ridottissime....
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servoarbitrio il 14/11/09 alle 01:02 via WEB
Le dive fanno a gara per esibirsi senza mutande.....
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servoarbitrio il 14/11/09 alle 01:03 via WEB
per es.: Jessica Simpson senza slip, in diretta TV manda il pubblico in delirio. Durante lo show "Goog Morning America" Jessica Simpson, mentre ballava, ha mostrato a tutti che sotto la gonna non porta gli slip
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bibiosa il 14/11/09 alle 01:37 via WEB
tante donne smutandate,non vi viene da piangere?
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servoarbitrio il 14/11/09 alle 01:08 via WEB
Nora è senza mutandine, impazzano i flash!!! Nora Amile, l’ex Pupa 29enne ancora chiacchieratissima su giornali e tv. L’ultimo episodio si riferisce a qualche sera fa, quando invitata ad esibirsi in un locale milanese, è stata paparazzata dalla rivista Eva Tremila in alcuni scatti hot.
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servoarbitrio il 14/11/09 alle 01:10 via WEB
Sta diventando una vera e propria follia collettiva delle signore dello spettacolo: andare in trasmissione oppure alle feste vip dimenticando gli slip e mostrando al pubblico le loro zone intime. L'ultima ad essere pizzicata senza le mutandine è Simona Ventura, si proprio lei, che delizia gli spettatori in un accavallamento di gambe che ricorda strettamente la scena di Sharon Stone in Basic Instinct, ma senza Michael Douglas (sostituito per l'occasione dal casereccio e divertentissimo Alvaro Vitali).
Giustificato l'aumento dell'audience portato dalla dimenticanza del sexy indumento, del quale super-Simo ne và fiera: il fine giustifica i mezzi... O no?!?
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lapalmieri.pp il 14/11/09 alle 01:32 via WEB
donne senza slip come una danza bastarda di Platel
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servoarbitrio il 14/11/09 alle 01:13 via WEB
Credo di aver portato sufficienti esempi. LE FOTO E I VIDEO SONO IN WEB.
Pare che tutte, prima o poi debbano togliersi le mutande quasi fossero un totem moderno.
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lapalmieri.pp il 14/11/09 alle 01:23 via WEB
Intimo, intimissimo, anzi giarrettiera. Cos Š iniziata la moda in Fiera. Una mostra e una sfilata d' intimo con tanto di feticista sul palcoscenico che ricordava l' importanza psicologica, oltre che pratica, degli oggettini in mostra. I produttori per signore, signorine, signori e maschietti quest' anno hanno fatto le cose in grande, con coreografie, attori, cantanti che accompagnavano corpi maschili e femminili che, al contrario degli umani in circolazione, potevano permettersi qualsiasi genere di intimo. Anche la moda Š un sogno. Solo in una sfilata di mutande si pu• capire quanti stili pu• avere una mutanda. Perbene perverso, con trasparenze Blumarine. Rigoroso aggressivo Woldford. Raffinate, snob, per ‚lite FerrŠ, che delle sue ha fatto un quadro vivente. Smutandate, Roberto Cavalli. L' ebbrezza dell' intimo scomodo-erotico-crudele l' ha raggiunta per• quest' ultimo stilista presentando dei reggicalze fatti di cristalli di Swarovski. Strisce luminose e appuntite che tagliano le mani a chiunque le allunghi. Di brillanti, di pizzo, di seta, di nailon il reggicalze Š stato il protagonista della passerella. Intorno alla moda intima girano 70 mila miliardi. Come dire all' ordine della giarrettiera e dell' importanza della mutanda.
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