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« LA PROFESSORESSALA FOTO DEL GIORNO »

E' TUO FIGLIO? SI', FORSE...ASSOLUTAMENTE NO!

Post n°3214 pubblicato il 15 Novembre 2009 da psicologiaforense

Sesso, bugie e Dna. Viaggio alla ricerca del vero padre.
Dal web ai laboratori, è boom dei test. E La famiglia non sarà più quella di prima.

I figli non frutto del presunto padre, sono milioni di milioni.
Lo documenta inequivocabilmente  la genetica.

Ora grazie al Dna, la prova è certa. In cinque giorni, con pochi euri, è possibile fugare ogni dubbio con un test di paternità. E dato che la procedura è semplicissima lo sfizio è sempre più diffuso. Un boom. Tra i maschi, ovviamente. Ma anche tra le donne. E non perchè hanno obliato i mesi di pancione, né perchè temono, come nei romanzi d'appendice, che i pargoletti in culla vengano scambiati, ma perchè non sono sicurissime d'aver concepito il figlioletto con l'ultimo uomo accanto.
Basta girare su internet per scoprire che sono centinaia i laboratori che offrono il test on line: “Se hai un dubbio, perchè tenertelo? Fa la cosa giusta e sorridi al tuo vero erede”. Il boom dipende da un'aumentata volubilità delle mogli? Assolutamente no. La libertà sessuale non ha incrementato la confusione genealogica rispetto ai tempi in cui le contadine venivano sedotte dai conti e le lady si distraevano con lo stalliere, o quando la povertà spingeva i mariti a migrare in paesi lontani. Il diluvio di test si deve alla tecnologia. E' facilissimo farlo, costa meno di un lastminute in Georgia, ma è molto più corroborante per psiche e autostima.

ATTENZIONE: per legge il "prelievo" di una traccia biologica , tipo saliva o sangue, SI PUO' FARE SOLO con  il consenso dell'interessato o, se minore, dell'altro genitore o del Giudice. 
Quindi se si vuole usare il tutto come prova in tribunale per divorzi, DISCONOSCIMENTO DI PATERNITA',  alimenti,  eredità,  i test dovranno avvenire di comune accordo con l'altra (non più dolce) metà. Servono papiri burocratici, firme, bolli, autorizzazioni, consensi, periti  medico legali, consulenti di parte, ecc….  

E capita - più spesso di quanto si pensi, lo vedo io tutti i giorni -
che le mogli scoperte confessano e i mariti perdonano.
INOLTRE, Secondo la mia diretta personale esperienza: comunicare a due genitori che il figlio è affetto dalla sindrome di down è molto più delicato e doloroso che non dover dire che quel loro figlio amatissimo, solo biologicamente, non è tale.

 
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Commenti al Post:
servoarbitrio
servoarbitrio il 15/11/09 alle 00:46 via WEB
solo la verità è giusta.
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 15/11/09 alle 00:56 via WEB
la verità che il bimbo vuol sapere, può sapere, gli è utile per crescere senza ambiguità!
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 15/11/09 alle 00:49 via WEB
è padre chi assiste, protegge, educa, sostiene, è presente quando serve, ascolta, dà l'esempio, aiuta, ecc... non chi va in giro distribuendo il suo seme a destra e a manca come un coniglio impazzito.
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 15/11/09 alle 00:57 via WEB
hai detto benissimo. Il problema è uno solo "SENTIRSI PADRI"!
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 15/11/09 alle 00:51 via WEB
TU DICI:che le mogli scoperte confessano e i mariti perdonano. E' ovvio. Come si fa a rinunciare ad un figlio che hai amato e ami, che hai cresciuto, che vivi come tuo, ecc... solo perchè tua moglie è una t.......
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 15/11/09 alle 01:04 via WEB
La figura paterna ha subito, nel corso dei secoli, importanti cambiamenti legati principalmente al mutare delle condizioni sociali, economiche e culturali circostanti. Nell'attuale società il padre appare tuttora più distante nel rapporto con i figli di rispetto alla madre, ma è anche vero che la relazione papà – bambino si presenta molto più complessa e variegata di quanto non accadesse nelle famiglie tradizionali.
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 15/11/09 alle 01:06 via WEB
è vero!!!!!!!!!
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 15/11/09 alle 01:08 via WEB
Per chi fosse interessato c'è un bel libro che chiarisce molti aspetti. E' facile, facile: "Nella pancia del papà. Padre e figlio: una relazione emotiva" di Alberto Pellai
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 15/11/09 alle 01:22 via WEB
Sì.In punta di Diritto bisogna anche sapere (sempre e solo a titolo di esempio) che una sentenza della Consulta afferma: Se lui si scopre sterile ha diritto a più tempo per disconoscere i figli. Prima doveva farlo entro un anno dalla nascita. Il caso è stato sollevato a Venezia.
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 15/11/09 alle 01:13 via WEB
UN ESEMPIO:
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 15/11/09 alle 01:13 via WEB
Cremona: conclusa dopo 8 anni la storia del bimbo nato con l' inseminazione artificiale e rifiutato dal padre legale ora Mattia e' figlio di nessuno i giudici hanno accolto la richiesta di disconoscimento della paternita' . il piccolo nato da Pizzetti Laura non e' figlio di Anselmi Luciano
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 15/11/09 alle 01:23 via WEB
Sono casi che lasciano senza fiato e che uccidono la speranza in un mondo migliore.
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 15/11/09 alle 01:18 via WEB
" Non si puo' imporre il test Dna " nè tanto meno eseguirlo con l'inganno . Inoltre in web trovi chi te lo fa ma spesso sono esiti fallaci e truffaldini!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 15/11/09 alle 01:25 via WEB
"So perfettamente il grande compito che mi attende. E mi rendo conto di quanto sia difficile. Ma devo riuscirci, devo crescere nel migliore dei modi i miei figli". Parla la donna napoletana al centro di un delicatissimo caso legato alla fecondazione artificiale, la madre dei due bambini per i quali e' stato chiesto il disconoscimento della paternita' . Un caso complicato, che comincia la primavera scorsa, quando la donna e il marito sono separati ormai gia' da tempo. E l' uomo decide di chiedere che venga tolto il suo cognome al secondo figlio (che ha due anni) sostenendo che la moglie lo aveva dichiarato contro la sua volonta' . Ora e' arrivata la richiesta di disconoscimento anche per l' altro bambino (5 anni). E stavolta e' firmata dal nonno paterno. Per la madre, e soprattutto per il futuro dei bambini, un colpo durissimo. La parola finale spetta ai giudici, ma nel frattempo lei si dice decisa a tutto. "Anche se ora dovessi perdere la causa, continuero' a battermi fino in fondo perche' i miei figli mantengano il cognome che hanno avuto finora". Ma perche' , signora, e' successo questo? "Perche' non c' e' una legge. Non c' e' alcun tipo di tutela per chi viene al mondo con la fecondazione artificiale". Anche storie private, pero' , entrano prepotentemente in questa vicenda. La donna si e' fatta un' idea: "Io sono sicura che il disconoscimento sia stato chiesto per questioni economiche. Si' , per non pagare gli alimenti". Eppure tutto era cominciato all' insegna della serenita' . Lei dirigente in un' amministrazione pubblica, lui libero professionista. Nessun problema economico, e poi la decisione (dal momento che l' uomo non aveva alcuna possibilita' di procreare) di ricorrere alla fecondazione artificiale con il seme di un donatore. "E per i primi anni . spiega la donna . il rapporto padre figlio e' stato normalissimo. Poi e' cambiato tutto. E un giorno dovro' trovare le parole per spiegarlo ai bambini".
(Rispondi)
 
virginiagrey
virginiagrey il 15/11/09 alle 15:29 via WEB
Meglio cornuti che padri di un figlio "imperfetto"? Tipico del nostro tempo...
(Rispondi)
 
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