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QUALE SARA' LA NOSTRA SORTE?

Post n°3227 pubblicato il 16 Novembre 2009 da psicologiaforense

MIO CORSIVO BREVISSIMO

CRISI POLITICA, ECONOMICA E OCCUPAZIONALE

SECONDO IL MIO CAUTO E PRUDENTE APPREZZAMENTO, eventi traumatici, nonostante la galoppante crisi economica, non mi sembrano prossimi; abbiamo invece un Paese che ha perso ormai ogni fiducia nel governo e, quel che è peggio, ha perso non soltanto la passione politica, ma anche quella civile. Un Paese scettico – nonostante l'artificioso entusiasmo dei fondatori del NUOVO  Partito Democratico – sempre più convinto che, come dicono i francesi, "plus cela change, plus c'est la même chose", più le cose cambiano, più rimangono le stesse. E se questo è vero, credo che nessuno, nemmeno Berlusconi o Bersani, siano in grado di prevedere che cosa potrà accadere nel prossimo futuro.

 
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Commenti al Post:
servoarbitrio
servoarbitrio il 17/11/09 alle 00:01 via WEB
Crisi: cammino lungo. L'Europa non ne uscira' prima del 2012. L'Italia avrà un po' di respiro nel 2013
(Rispondi)
 
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 17/11/09 alle 00:18 via WEB
Come ha esplicitato psico con questa bellisima immagine, forse nel 2013 l'America potrà respirare autonomamente. NON CERTO L'ITALIA!
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 17/11/09 alle 00:05 via WEB
Adesso l'Italia è tenuta in vita solo con la rianimazione attaccata a macchine per il respiro e l'alimentazione. PECCATO CHE NESSUNO SE NE PREOCCUPI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(Rispondi)
 
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 17/11/09 alle 00:18 via WEB
è vero
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 17/11/09 alle 00:09 via WEB
Allarme Rimini: a rischio la cosiddetta classe media, basta separarsi e si finisce schiacciati dai debiti Effetto crisi, «salta» anche la famiglia Don Davanzo: i nuovi poveri? O pagano l' affitto o l' assegno per i figli La Caritas «Ci sono padri separati di 40-45 anni che dormono in auto», spiega don Roberto Davanzo C' è chi già viveva da equilibrista, dopo una separazione. E ora, con la crisi, bussa dall' avvocato per chiedere «la riduzione dell' assegno di mantenimento dovuto per i figli». C' è chi per colpa della crisi ha perso il lavoro e rischia di perdere anche la famiglia.
(Rispondi)
 
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 17/11/09 alle 00:20 via WEB
SONO ALMENO 15/20 anni CHE LA SEPARAZIONE E' RETAGGIO SOLO DEI RICCHI. Adesso con la pandemia non di influenza ma di povertà è un vero dramma per genitori e figli
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 17/11/09 alle 00:11 via WEB
.... e se stesso (sono moltiplicati i suicidi per disoccupazione e povertà anche tra giovanissimi) UNA VOLTA CI SI UCCIDEVA, DA ADOLESCENTI, SOLO PER AMORE !!!!
(Rispondi)
 
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 17/11/09 alle 00:21 via WEB
LEOPARDI insegna
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 17/11/09 alle 00:14 via WEB
Indagine della Camera di commercio Sangalli: ogni azienda che chiude apre ferite sociali che si ripercuotono sulle famiglie «Rischio povertà per 20 mila imprenditori» Il sociologo Bonomi: questa crisi sta già cambiando il tessuto produttivo di Milano L' identikit Nell' 80 per cento dei casi si tratta di uomini ultraquarantenni, sposati e con figli
(Rispondi)
 
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 17/11/09 alle 00:22 via WEB
Disperazione senza confine
(Rispondi)
 
 
 
auroraml
auroraml il 17/11/09 alle 00:33 via WEB
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 17/11/09 alle 00:25 via WEB
i dati Caritas di ieri : in Lombardia sono ormai un milione gli stranieri iscritti all' anagrafe, a Milano è straniero un residente su sette e un minorenne su quattro è figlio di stranieri. La crisi c' è anche per loro (26 mila disoccupati in più), ma c' è chi non solo resiste bensì rilancia: le piccole imprese straniere sono triplicate, in questo i romeni sono secondi per impegno (oltre 5mila) solo agli egiziani e precedono i cinesi. È l' integrazione possibile, ricorda la Caritas. Poi ci sono uomini come Sachir, l' aguzzino di disabili ridotti a schiavi per un panino; o come i tanti, anche peggiori, che invece del panino usano il coltello. L' insieme di tutto questo è solo una conferma: e cioè che l' unica distinzione che conta non è tra «noi» e «loro», italiani e stranieri, ma tra delinquenti e non. Dovrebbe essere ovvio, non sempre lo è.
(Rispondi)
 
 
auroraml
auroraml il 17/11/09 alle 00:35 via WEB
è un dato sconvolgene perchè quello che accade a MI va moltiplicato per DIECI in BA, PA, CA, ecc.... In tutto il sud per dirla in breve.
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 17/11/09 alle 00:27 via WEB
Focus I conti della spesa La ricerca Per la prima volta in Italia è stata calcolata la soglia sotto la quale si è in difficoltà nel fare la spesa Il minimo L' indagine curata dalla Fondazione per la Sussidiarietà. La cifra di 222,29 euro al mese per due persone è quella considerata minima La nuova povertà è alimentare Riguarda il 5,3% delle famiglie italiane: 3,5 milioni di persone «Non è fame, ma scarsa qualità del cibo che si mangia»
(Rispondi)
 
 
auroraml
auroraml il 17/11/09 alle 00:36 via WEB
È uno degli effetti più imprevisti e devastanti della crisi economica che colpisce anche chi si riteneva al riparo dai contraccolpi della recessione. Il quadro è emerso dagli ultimi dati forniti dalla San Vincenzo relativi all' attività svolta nel corso del 2009. L' associazione, da 150 anni, si occupa di dare una mano a chi non ce la fa e ogni anno i 253 volontari in servizio nell' associazione distribuiscono 700 mila euro di aiuti. Da un anno a questa parte, da quando la crisi economica ha cominciato a farsi sentire, le richieste sono aumentate progressivamente. Oramai chi si rivolge all' associazione non sono solo cassintegrati, disoccupati o extracomunitari, ma anche chi un lavoro ce l' ha e comunque non riesce ad arrivare in fondo al mese. Categorie completamente nuove e impreparate ad affrontare la bufera. È la nuova povertà, che veste giacca e cravatta. «Per vederla - spiega Stefano Carugo, assessore comunale alle Politiche sociali - basta fare visita alla mensa di via Riberti, che dall' anno scorso è attiva anche a mezzogiorno e non solo la sera.
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 17/11/09 alle 00:29 via WEB
LA FAME E' ANCHE IN ITALIA. 17.000 bambino muoiono di fame nel mondo ogni giorno. In italia sono solo poche decine di anziani specialmente ma anche di bimbi e di giovani adulti morti di stenti/die
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 17/11/09 alle 00:30 via WEB
Napoli Aveva sei anni. Da due settimane a casa era stata staccata la corrente per le bollette non pagate Elettricità tagliata, bimbo ucciso dal braciere Tragedia della povertà nel rione Sanità. La mamma è ricoverata in fin di vita I medici «Non c' è nessuna speranza che la madre di Elvis si salvi» Elvis Il piccolo sapeva già leggere e scrivere. A scuola era un leader
(Rispondi)
 
 
auroraml
auroraml il 17/11/09 alle 00:38 via WEB
E' COSI', INOLTRE: Focus La globalizzazione della salute La mappa Queste patologie sono presenti in 149 territori del mondo, 57 milioni gli anni di vita perduti Le cure Molte delle Ntds (Neglected tropical diseases) potrebbero essere guarite con farmaci che costano, al massimo, un dollaro e cinquanta Le malattie dimenticate che ritornano La denuncia «Ogni anno ci sono 534 mila morti» dice Albis Francesco Gabrielli, dell' Organizzazione mondiale della sanitàMalaria, colera, tubercolosi: colpiscono un miliardo di persone Non sono state curate nei Paesi poveri. Ora l' Occidente ha paura
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 17/11/09 alle 00:32 via WEB
Crisi A chiedere un pasto anche famiglie della ex classe media Monza e Brianza si scoprono povere In tremila alla mensa della San Vincenzo La cifra fa riflettere: tremila persone in Brianza non hanno soldi per mangiare. L' unico modo che hanno per avere un pasto caldo è quello di rivolgersi alla San Vincenzo de Paoli. E spesso sono italiani, anche famiglie composte da moglie e marito con un paio di figli, classe media fino a qualche anno fa, ma che adesso si ritrova sul baratro della povertà.
(Rispondi)
 
 
auroraml
auroraml il 17/11/09 alle 00:43 via WEB
L' indagine I sociologi dell' Università Cattolica: ma per alimentarsi si spendono 140 euro al mese in due Cellulare e minivacanze per sembrare meno poveri Mutui e affitti Le spese per la casa, tra mutuo, affitto e bollette, costituiscono il 50 per cento del budget mensile di una famiglia milanese Beati i tempi in cui bastava l' abito della domenica per sentirsi un po' meno poveri e un po' più uguali agli altri. Oggi gli indigenti che non vogliono sentirsi ai margini hanno vita più difficile. Il cellulare? Obbligatorio. E poi chi sei senza un' automobile? E se non fai la vacanza finisci automaticamente nell' infame girone degli «sfigati». Morale: non resta che ridurre all' osso la spesa alimentare. Al punto che le famiglie «allo stremo» in Lombardia spendono 140 euro in due al mese per fare la spesa. Come dire 2,33 euro a testa al giorno. E' questa una delle evidenze rappresentate nel volume «Consumi ai margini» a cura di Carla Lunghi e Laura Bovone per Donzelli editore
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PreludioDiNote
PreludioDiNote il 17/11/09 alle 00:49 via WEB
Ciò che è espresso in questo post è veritiero, nonostante le polemiche di commenti che direbbero l'incontrario. Leggo in questo un messaggio importante e credo fondamentale: "Se ci si affloscia non si troveranno mai le soluzioni a tutte queste cose che ci investono". E' un post strategico che vorebbe dare il messaggio che il cambiamento deve essere sopratutto i noi stessi e placare i lamenti, mettere giù le cose come problematiche e non come una sorta di "abitudine sociale (brutta abitudine)" nel compiangersi addosso, compiangersi per lamentarsi ed accettare passivamente una situazione che per quanto possa essere disegnata drammatica non fa altro che renderla ancora più drammatica, sotterrare anche quelle teste che potrebbero trovare soluzioni. La verità è che lo stato Italiano ha bisogno di noi, Italiani, della nostra cooperazione e complicità, e non l'incontrario che siamo noi a dover aver bisgono dello stato. Più tempo lascimo andare più tempo sprechiamo, anche la singola persona può fare molto per fronteggiare la crisi economica, abbiamo perso l'identità Italiana, quella vera (e qui un po' MSI ha ragione), siamo artigiani, artigianato, coloro che inventano e si sanno spendere e non un popolo di lamentoni ma che prende seriamente le problematiche. Per risolvere queste problematiche serve uno spirito rinnovato ed una motivazione per cui la cultura e l'intelligenza italiana possa essere favorita.
(Rispondi)
 
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