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Post n°3236 pubblicato il 18 Novembre 2009 da psicologiaforense
CONSIDERAZIONI DELLA NOTTE I GENITORI TRASPARENTI ![](http://images.google.com/url?source=imgres&ct=img&q=http://yourparentingsolutions.com/img/iStock%2520permissive%2520parenting.jpg&usg=AFQjCNFIOxgzSnGomPYAxvMjB1zVSV9B9Q)
C'era una volta un codice non scritto di regole genitoriali. In ciascuna famiglia padre e madre, questa soprattutto, sapevano come insegnare l'educazione ai propri figli che, all'età di sei anni, con bluse e grembiuli d'ordinanza, si presentavano alla Scuola in prima elementare, per gran parte ignari della lingua italiana ma tremebondi dinanzi alla Signora Maestra: che quasi sempre, appunto, era donna, mosche bianche gli uomini che sedevano alla cattedra (non «in» cattedra) e scrivevano sulla lavagna con il gessetto. Stenti sui concetti e impastoiati nel dire, quei bambini erano cresciuti alla scuola familiare, detta paterna pur se era stato compito quasi sempre delle donne trasmettere loro delle basi comportamentali che ogni casa avrebbe poi adattato per sé. Siccome, urbano o campagnolo fosse stato quel pascolo, all'età della scuola si accompagnava il dovere dell'apprendimento religioso, a frotte bambini e bambine si avviavano alla chiesa per «far dottrina», dove catechisti in abito talare (erano tanti e forse esuberanti, preti e suore) insegnavano il catechismo per accedere alla Prima Comunione e poi e poi... sarebbe toccato alle singole esperienze della vita. Erano i tempi in cui le età si partivano coscienziosamente: alla puerizia seguiva l'infanzia, quindi la fanciullezza, quindi la preadolescenza dove il prefisso distoglieva il pensiero dai precoci peccati dell'età pubere quando si sarebbe diventati giovinetti ma non ancora giovanotti. Ed essendo guarnite di molte presenze le stanze, in specie la cucina dove si passava, in tanti, un tempo immensamente lento, era giocoforza distribuire insegnamenti alcuni dei quali cervellotici, ma tutti ispirati al pragmatismo, in esso il timore di trascendenti punizioni: oltre a quelle comminate seduta stante in caso di disobbedienti reazioni. Siamo adesso informati (e ci sono di mezzo quasi tre generazioni) da Eurispes e da Telefono Azzurro che quel modello è sepolto e ognuno di noi già lo sapeva da un bel po'. Sono almeno trent'anni che il rapporto genitori-figli all'interno delle famiglie ma anche all'aperto, en plein air, si è capovolto. Potendosi dare tutto e da tutti, ora i genitori si sentono e sono nudi, i maestri si son fatti timorosi, i rispettosi ed educati sono ridotti a minoranza, il pudore è un optional in qualsivoglia conversazione pubblica o privata, il turpiloquio è una sfida al desco che dovrebbe coagulare affetti, sentimenti eterni, sorrisi: ma oggi queste cose sono dette ipocrisie. Proibito non tanto dar consigli, che fu sempre tempo perso, ma il semplice esprimere un'opinione.
Commenti al Post:
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virginiagrey il 18/11/09 alle 22:35 via WEB
Sarà l'atmosfera novembrina a me cara, sarà che spesso mi addromento davanti ad un video del Comissario Maigret, ma da qualche giorno ripenso con dolcezza alla mia infanzia; a quando mia madre mi chiamava la mattina e mi infilava i calzettoni mentre riemergevo lentamente dalle onde alfa. La scuola era severa, ma c'era la figura materna della 'cara Signora Maestra', che allungva ceffoni, è vero, ma ci regalava le caramelle, da lei stessa comprate.
A pranzo eravamo tutti insieme, poi si giocava un po' e dopo i compiti c'era la TV dei ragazzi. In pochi si dedicavano alle attività extra-scolastiche, e poche erano le mamme che lavoravano. La cucina di casa mia era sempre occupata dai i miei libri, quelli di mio fratello, i carciofi ed il cavolfiore in pastella. La gatta saliva sul tavolo e mi tirava i capelli. Poi, giocavo con le amichette, mentre la mamma parlava al telefono con le sue.
Sì, il catechismo era terribile (Deus tremendae Majestatis), e quell'aspetto non mi manca. La sera avevo il permesso di guardare la TV, al contrario di chi doveva andare a letto dopo Carosello, e così mi sono nutrita delle commedie recitate da Cesco Baseggio e dalla Volonghi. La domenica c'erano gli gnocchi e il bollito con la maionese. I pomodori si trovavano in estate, la papaia non esisteva. C'era il perbenismo, è vero, però adesso non esiste la libertà,ma solo una grande confusione, un urlo dopo l'altro per farci vanamente ascoltare da un mondo diventato sordo per il troppo rumore.
(Rispondi)
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