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« RIFLESSIONI, PENSIERI, C...POLITICA, ECONOMIA, CRIS... »

NUOVE E VECCHIE PATOLOGIE , O LA PREVENZIONE O LA VITA , forse 40 milioni di morti entro il 2012

Post n°3242 pubblicato il 20 Novembre 2009 da psicologiaforense

Ritorno al passato..... la tbc farà ancora paura e con lei mille altre malattie: dalla peste all'aids, ecc....  

 

VIRUS "immortali", malattie che ritornano dal passato e uccidono. Sono le malattie cosiddette "emergenti", non per niente il ministro della Sanità ha   trasformato la Commissione per l'Aids in Commissione nazionale per le malattie emergenti. Malattie che riemergono dal passato, che fanno paura... perchè per una serie di fattori nuovi stanno trovando una nuova diffusione. Quali fattori? IL mutamento dei costumi, l'urbanizzazione dell'Africa, la promiscuità SESSUALE, IL TURISMO SESSUALE, il cattivo uso del sangue e degli emoderivati. E il cambiamento delle condizioni socio-economiche, ad esempio il fattore della densità della popolazione. In alcune zone ci sono altissime concentrazioni di uomini, e questo contribuisce ad una maggior diffusione delle malattie infettive. Insomma: in alcune aree del mondo siamo troppi. E, come per gli animali, certi equilibri vanno a rotoli. IL virus della "mucca pazza" non è stato agevolato solo dall'alimentazione, ma anche dalla concentrazione di bestiame: un tempo su un chilometro quadrato viveva un animale, oggi diecimila animali.

Nello specifico, per quanto riguarda la tubercolosi, gli africani risultano tra i meno protetti. Mentre rispetto alla poliomielite sono relativamente più    ''coperti": chi ha condizioni igieniche pessime è - paradossalmente - più immune dalla polio, perchè la diffusione dei batteri e dei virus nei neonati crea una sorta di immunità.
Un tempo la peste e il colera avevano dei cicli, c'era cioè un "genio" epidemico, i germi modificavano la loro struttura, e diventavano ora più aggressivi, ora meno, ad ondate. Ora tutto è cambiato, e tutto è da ristudiare. La civilizzazione, i viaggi e IL TURISMO hanno portato certi germi in popolazioni che non li avevano mai conosciuti. Ottanta anni fa nelle isole Falkland ci fu un'epidemia di morbillo. Ne morì IL 90 per cento della popolazione, compresi vecchi di ottant'anni. IL morbillo era una malattia a loro sconosciuta, IL primo attacco fu fatale. In Europa IL morbillo non è più una malattia mortale, grazie alle vaccinazioni, eppure, paradossalmente, le vaccinazioni hanno portato ad una modificazione della struttura del nostro sistema immunitario. Cioè: evitiamo di prendere quella malattia, ma restiamo piu' facilmente attaccabil da altre.
Le malattie tornano grazie a condizioni che permettono loro di tornare. Oppure si scatenano, ma sono sempre state lì, aspettando le condizioni migliori. Come l'epatite G, che è sempre esistita, e oggi trova maggior diffusione per via del contagio da siringa o da emoderivati. L'Oms dice che ci sono  almeno trenta malattien "NUOVE" . C'e' Ebola, e ci sono il virus Lassa, il virus Marburg (isolato in Germania ma proveniente dall'Africa), alcune varianti della malattia delle Montagne Rocciose, altre malattie portate dalle zecche. Rare, ma ci sono. Che cosa si può fare? Serve una strategia globale, da Oms, appunto. Ma anche le singole nazioni devono attrezzarsi. Servono controlli sugli immigrati, ad esempio. Nel loro e nel nostro interesse. Gli immigrati devono cioè essere sottoposti alle stesse vaccinazioni obbligatorie per gli italiani. IL ministro  propose addirittura un'assistenza sanitaria gratuita per i clandestini. E poi servono chiare campagne di informazione per chi fa turismo in Paesi a rischio. Perchè in certe aree si rischia dalla semplice dissenteria alla MORTE, ma la gente non lo sa. E in più, ci sono tutte le problematiche nate dall'emergenza di malattie come l'Aids. La situazione, insomma, è davvero seria.

CI MANCAVA SOLO L'INFLUENZA DEI PORCELLI............. 

 
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Commenti al Post:
servoarbitrio
servoarbitrio il 20/11/09 alle 23:28 via WEB
Non è frutto dell'immaginazione o dell'amplificazione delle notizie dovute ai media. Le nuove malattie infettive - come l'Hiv, la SARS, il West Nile virus, Ebola - stanno realmente aumentando. Lo stabilisce uno studio condotto da un gruppo internazionale di scienziati facenti capo al Consortium for Conservation Medicine, all'Università della Georgia, alla Columbia University e all'Istituto di zoologia di Londra, che illustrano i loro risultati in un articolo pubblicato sull'ultimo numero di "Nature". Dall'analisi di 335 eventi di questo tipo verificatisi in tutto il mondo a partire dai primi anni quaranta del secolo scorso, i ricercatori hanno stabilito che le zoonosi - ossia le malattie che hanno origine negli animali - rappresentano oggi il più grande fattore di rischio per l'emergere di nuove patologie. La maggior parte di queste ha origine nell'ambiente naturale selvatico, come è avvenuto appunto per la SARS e per Ebola, tuttavia non va sottovalutata l'emergenza di microrganismi farmacoresistenti, come quelli che hanno dato origine alle forme di tubercolosi multi-resistenti che stanno evidenziandosi in varie parti del mondo.
(Rispondi)
 
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