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Post n°3243 pubblicato il 20 Novembre 2009 da psicologiaforense
DOPO LA "SETTIMANA BIANCA" COSA FANNO I POLITICI? LAVORANO? NO! ALLE statistiche nazionali si fatica a credere, a quelle filogovernative come a quelle antigovernative: spesso l'impressione è che si tratti di cifre strumentali o approssimative, contraddittorie, messe insieme alla svelta e buttate là per ragioni politiche. Ma se fosse vero, come sostiene la Federfarma, che nell'ultimo anno la spesa farmaceutica pubblica è cresciuta del 10,3%, bisognerà rifletterci un momento: perchè è evidentemente inutile stabilire ogni taglio di spesa per riequilibrare i conti pubblici, se nel frattempo la spesa è già cresciuta più del taglio. Anche perché ad aumentare sono gli sprechi, i furti, le truffe. Quello che succede nell'ambito sanitario lo sappiamo tutti, per esperienza diretta se non per i continui arresti: prescrizioni di fantasia, ricette intestate a persone morte oppure che non ne sanno nulla, sottrazione e rivendita di materiali in ospedale, apparecchi o protesi ordinati a chi non ne ha bisogno, ladrerie semplici o complesse. Succede in ogni campo ministeriale, anche se il settore sanitario resta il terreno d'imbroglio più facile e d'incasso immediato. Dunque tagliare le spese dei ministeri serve a niente, da solo. Sarebbe necessario invece, se davvero si volesse risparmiare e ridurre i costi pubblici, modificare le strutture organizzative, esercitare i controlli. Lavoro difficile, si sa. Lavoro lungo, certo. Lavoro che va contro gli interessi della massa degli imbroglioni, si capisce. Ma lavoro necessario, se si vogliono ottenere risultati e si vuole governare: senza modificare i vecchi meccanismi, senza stabilire o rafforzare i controlli, si ottiene zero. Questo lavoro necessario nessuno lo fa nè vuole farlo: troppo fastidioso. Meglio farsi vedere a Telecamere, inventare espedienti offrendo intrattenimento ai vecchi bisognosi invece di assistenza e pretendendo di medicare la loro solitudine (incurabile, naturalmente) con la compagnia dei pompieri o delle merci da supermercato. Meglio votare in Parlamento leggi risibili capaci soltanto di tentare di prendere in giro i cittadini, come quella sul conflitto d'interessi. Meglio salire e scendere dalle automobili scure, arrivare alle ore piccole, frequentare vertici e confronti, discutere sul nome eventuale di un ministro dell'Economia che potrà soltanto fare quel che gli si dice di fare, progettare riforme tanto bislacche quanto disastrose. Di governare (ossia gestire, anmministrare il Paese) neppure si parla: sembra un'attività superflua, oppure riservata a chissà chi altro. Per fortuna dei governanti, non lavorare non stanca.
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