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EDITORIALE DEL SABATO: RIFLESSIONI, PENSIERI, OPINIONI, SCIENZA DELLA VITA, FEDE, CULTURA, FILOSOFIA

Post n°3300 pubblicato il 28 Novembre 2009 da psicologiaforense

EDITORIALE DEL SABATO

TRA FEDE E SCIENZA

Si verificano in questi nostri anni, frequenti scambi, o piuttosto cortocircuiti, fra "religione" e “scienza”. I due ambiti sono da secoli contrapposti, incomunicanti e reciprocamente scomunicati, ma oggi alle soglie del 2010 avanza un bisogno d' incontrarsi e di riconoscersi. Non si contano ormai i titoli dei libri che annunciano la grande conciliazione, la grande sintesi, o che tentano almeno di gettare ponti. Agli estremi ci sono ancora posizioni irriducibili, che si esasperano a vicenda e si riflettono nella corrente, vistosa contrapposizione fra “laico” e “religioso”; ma l' ideale per molti uomini del nostro tempo sembra essere quello di una religione che abbia solide basi e conferme sperimentali, scientifiche: una specie di religione ragionieristica, che conserva un certo sapore di vaghi esoterismi e spiritualismi ottocenteschi. Detto questo, le questioni di fronte alle quali gli sviluppi teorici più recenti delle scienze ci pongono sono  tali da lasciarci sospesi nell' orgoglio di un costruire che non può più produrre se non il vuoto. Più che alla religione almeno nel senso in cui l' Occidente l' intende l' esperienza della  scienza contemporanea sembra condurre alla vertigine, allo sgomento di un universo che forse, insieme a tutte le sue leggi, non è altro che creazione della nostra mente. Una illusione che scompare appena cessiamo di pensarvi.  Possiamo forse dire che anche per questa via siamo comunque sospinti verso una qualche “fede”, potremmo essere semplicemente obbligati a credere nell' universo che sta dentro la nostra mente, a credere cioè che le apparenze sono la nostra realtà ultima. Una specie di fissazione maniacale ci legherebbe ad esse, senza nessuna possibilità di uscirne. Questa, secondo Barrow, sarebbe la “sentenza finale” pronunciata oggi dalla  scienza.

 
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Commenti al Post:
gvgiusti
gvgiusti il 28/11/09 alle 22:35 via WEB
E' molto difficile avere la fede. Aver fede significa credere. Credere in che cosa? Penso che ciascuno di noi intenda la fede in Dio, cosa non difficile in astratto, e nella vita ultraterrena, cosa difficilissima, perché non riusciamo proprio a crederci. Io penso che possiamo solo sperare che vi sia una vita dopo la morte, e che non possiamo non credere all'esistenza di un Dio.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 28/11/09 alle 22:55 via WEB
CARO PROFESSORE, grazie per visita e commento che condivido" e "faccio mio". Ad integrazione e solo per i miei 25 lettori chiarisco che alcuni "atteggiamenti psicologici" inautentici ostacolano seriamente l' accesso a una fede matura... Su questo piano la psicoanalisi non è certo una minaccia ma un aiuto per passare da una religiosità esteriore a una fede "vera". Nel rapporto tra psicoanalisi e teologia si è arrivati oggi alla ripresa di coscienza di una certa efficienza di collaborazione per il bene dell' uomo".
(Rispondi)
 
studio_naturopatia
studio_naturopatia il 29/11/09 alle 10:46 via WEB
c'è una netta separazione tra credere e aver fede;la "credenza" si collega a un "credo" (religione/modello),a un atteggiamento passivo e forse un po "speranzoso";la fede invece non ha nome o riferimento e apre le porte a una scoperta costante dell'esistenza, a un "comprendere" ogni istante come è: unico, irripetibile e perfetto, qualunque cosa porti con sè.cito poche parole di Krishnamurti "perchè volere un modello,perchè accarezzare idee in prospettiva?lo sapete che quel che potete veramente guardare e conoscere sono soltanto il dolore e la gioia del momento che passa.E invece nel vostro dolore vi rivolgete verso ideali di amore e giustizia,chiamandoli DIO O altro,cercando di raggiungerli, acquisirli, impossessarvene"...
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 02/12/09 alle 13:23 via WEB
Una scienza matura non può che convergere con una religiosità altrettanto. Una Fede non dogmatica e non confessionale non ha nessun timore ad includere la scienza tra le sue braccia. Le credenze religiose invece non lo possono fare perchè sono chiuse e prigioniere di se stesse. Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 02/12/09 alle 13:29 via WEB
oops! "... una religiosità altrettanto matura." Sarà l'emozione di scrivere in questo blog importante che mi fa sbagliare? Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
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