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Post n°3453 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da psicologiaforense
IL CAVALLO E' UN ANIMALE DA AFFEZIONE COME IL CANE, IL GATTO, IL PAPPAGALLO, ECC... NON SI DEVE MANGIARE!
Ogni anno in Italia vengono macellati quasi 170mila cavalli, la gran parte dei quali arriva dai Paesi dell'est e dalla Spagna, al termine di viaggi estenuanti, con inauditi maltrattamenti e in condizioni inumane. Il consumo medio pro capite di carne equina è di poco inferiore a 1 kg, con picchi in alcune regioni: la Puglia consuma il 32% del totale, la Lombardia il 14,3, il Piemonte il 10,8 e il Veneto il 7,6%.
Commenti al Post:
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deontologiaetica il 03/01/10 alle 21:25 via WEB
La via da percorrere è complicata e ancor più complesso è il panorama generale entro il quale si dovrà svolgere la discussione in merito alla proposta di leggein questione. Gli animali sono stati nel tempo distinti in categorie da noi esseri umani; non si sta parlando delle specie o sottospecie naturali a cui appartengono, ma di vere e proprie categorie umane, basate sulla loro “funzione”. Col passare degli anni, alcune specie hanno traslocato, o sarebbe meglio dire, sono state traslocate, da una categoria ad un’altra.
E’ allo studio una proposta di legge proprio su questo passaggio e la razza-obiettivo di questa proposta è il cavallo , in tutta la sua maestosità e in tutta la sua sfortuna. Nei piatti delle nostre case, o in quelli dei ristoranti, finisce normalmente la carne di cavallo , nelle più diverse forme e preparazioni; dalla semplice bistecca a piatti invece molto più elaborati l’essere umano spesso si nutre di carne equina.Tale nutrimento è prodotto naturalmente dai macelli appositi, dove anche mucche, e maiali ad esempio fanno la stessa (brutta) fine.
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servoarbitrio il 03/01/10 alle 21:23 via WEB
La proposta di legge depositata da Paola Frassinetti,vicepresidente della Commissione Cultura della Camera a Novembre 2009, sta riscontrando consensi politicamente trasversali. La Frassinetti è determinata a “spezzare quella terribile catena vecchiaia-macello” . La questione vera verterebbe comunque sulfar passare il cavallo dalla categoria “animale da reddito” a quella di “animale d’affezione”,alla stregua di cani e gatti quindi,che sarebbe però l’obiettivo finale, come ha dichiarato il sottosegretario alla salute con delega al benessere animale Francesca Martini. Purtroppo “il terreno non è pronto; dunque dobbiamo procedere col fissare una serie di paletti”,ha fatto presente la Martini;gli ostacoli principale sembrano essere di natura prevalentemente economica e in seconda battuta culturali. Anche il Ministro per le politiche agricole Luca Zaia si è espresso a favore di questa proposta e soprattutto contro la macellazione che, “andrebbe proibita”.
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servoarbitrio il 03/01/10 alle 21:24 via WEB
La garanzia di uno standard qualitativo di vita perlomeno decente,di qualunque tipo di vita dovrebbe essere si garantita per legge, ovviamente, ma dovrebbe essere prima ancora un dovere morale e una scelta culturale di tutti.
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deontologiaetica il 03/01/10 alle 21:29 via WEB
Da sempre, i più grandi saggi e illuminati della storia raccomandano a chi segue un cammino di evoluzione interiore di non mangiare carne. Vediamo perché.
Uno dei pilastri comuni a tutte le grandi religioni della Terra è rappresentato dalla compassione verso ogni essere vivente, da cui consegue il divieto di uccidere. In effetti, nella religione cristiana, il celebre quinto comandamento non pone limiti in questo senso: non dice "Non uccidere gli esseri umani".
Anzi, in realtà, la sua traduzione letterale dall'ebraico equivale a "Non commettere alcun genere di uccisione". Questo perché il Cristianesimo -- come il Buddhismo, l'Induismo, l'Islamismo e l'Ebraismo -- è una religione che, alle origini, faceva del vegetarianesimo uno dei fondamenti della sua dottrina.
Certo, ormai la maggior parte dei sacerdoti di queste religioni (tranne il Buddhismo e l'Induismo) tollera se non addirittura incoraggia l'uccisione di animali e il consumo delle loro carni. Ma forse è il caso di riflettere su quanto disse il Buddha nel Dhammapada: "In futuro, alcuni sciocchi sosterranno che io ho dato il permesso di mangiare carne, e che io stesso ne ho mangiata, ma io non ho permesso a nessuno di mangiare carne, non lo permetterò ora, non lo permetterò in alcuna forma, in alcun modo e in alcun luogo. E' incondizionatamente proibito a tutti".
Abbiamo già accennato al motivo di tanta severità: "Mangiare la carne", spiegava ancora il Buddha, "spegne il seme della grande compassione". Pertanto, se si desidera avvicinarsi a Dio, che è compassione e amore perfetti, non si può non coltivare in sé questi sentimenti. E aggiunge il Buddha: "E' per sfuggire alle sofferenze della vita e per raggiungere la perfezione mistica che si pratica la meditazione.
Ma perché infliggere sofferenza agli altri, quando noi stessi cerchiamo di evitarla? Se non riuscirete a controllare la mente in modo da aborrire anche solo il pensiero di un atto brutale e dell'uccidere, non sarete mai in grado di sfuggire ai legami della vita di questo mondo. Come può colui che cerca, che spera di imparare a liberare gli altri, vivere della carne di esseri senzienti?"
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luigiarusso il 03/01/10 alle 21:31 via WEB
Cavalli, cani, gatti, criceti, tartarughe, pappagalòli, e tutti gli animali di affezione non si possono mangiare
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deontologiaetica il 03/01/10 alle 21:29 via WEB
Anche nei Veda, i testi sacri dell'Induismo, si possono leggere migliaia di ingiunzioni a non consumare carne, perché "si diventa degni della salvezza quando non si uccide alcun essere vivente". E non solo non lo si uccide, ma non lo si mangia neppure. Infatti, nei Veda si sostiene che è necessario astenersi dall'ingerire qualsiasi genere di carne, perché tale cibo implica sempre l'atto di uccidere e crea legami karmici. "Chi uccide gli animali", concludono impietosamente i Veda, "non può provare piacere nel messaggio della verità assoluta".
Secondo i Veda, insomma, l'uomo dovrebbe scorgere lo stesso principio della vita in tutti gli esseri viventi. E infatti, questi testi sacri descrivono incarnazioni di Dio in varie forme non umane, tra cui il pesce , il cavallo, la tartaruga, il cinghiale.
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luigiarusso il 03/01/10 alle 21:33 via WEB
prima andiamo in carrozzella con un giro veloce della città facendo frustare a sangue il cavallo... poi ce lo mangiamo a cena
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fraccalvieril il 15/02/10 alle 20:26 via WEB
IN GUERRA IL CAVALLO VENIVA SFRUTTATO E POI MANGIATO!!!
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sara_1971 il 03/01/10 alle 22:26 via WEB
Sarà una battaglia dura, soprattutto qui al Sud
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psicologiaforense il 03/01/10 alle 22:47 via WEB
Grazie per visite e commenti, rispondo qui a tutti, premettendo che condivido osservazioni, considerazioni e riflessioni espresse da Voi. In generale: si può seguire una dieta vegetariana per ragioni etiche, ambientali, salutistiche, politiche o religiose. Solitamente, chi è vegetariano lo è per una combinazione di queste ragioni. Uno dei fondamenti etici di questa scelta è la filosofia antispecista e non violenta (esemplificata ad esempio nella posizione di filosofi come Helmut Friedrich Kaplan) della quale la dieta vegana rappresenta solo un aspetto, e che ha importanti riflessi in campo sociale, politico ed economico.
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psicologiaforense il 03/01/10 alle 22:57 via WEB
(segue) NEL MERITO DELLA CARNE DI CAVALLO: non c'è dubbio che il cavallo sia un animale da affezione e un animale "da lavoro" (dalle corse, all'equitazione, dall'uso come animale da tiro, all'impiego per scopi turistici, ecc...). Discende da queste considerazioni che la proposta di legge di cui parlate andrebbe approvata.
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angiolhgt il 04/01/10 alle 02:03 via WEB
una legge per gli animali da affezione? e per quelli da affettazione?
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selenia56 il 04/01/10 alle 02:31 via WEB
mi chiedo ma allora dobbiamo distinguere animali di serie A e b, lo sguardo di una mucca, di un vitello, l'orribile morte delle chiocciole o dell'aragosta non sono allo stesso livello e poi mi chiedo anche che se i vegetali sono viventi e quanto pare anch'essi hanno una loro sensibilità e un passaggio di informazioni fra alcune specie a livello di contatto radicale...Dovremmo almeno utilizzare il necessario senza agire con crudeltà, considerandoci elementi dell'ecosistema e non i padroni di esso.
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anonimo.sabino il 04/01/10 alle 10:13 via WEB
Tutti gli animali sono da affezione. E rendiamoci realisticamtemte conto che molte specie sono scomparse perché hanno perso la loro funzione economica: altri equini come i dolci asinelli,fini a cinquant'anni fà numerosissimi, sostituiti dalle utilitarie e neanche buoni da mangiare, stanno correndo questo rischio. Allevare animali per la tavola non è sempre la sorte peggiore.
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fraccalvieril il 15/02/10 alle 20:16 via WEB
La carne di cavallo fa bene alla salute del l"uomo detto dai migliori dottori io sono un amante di cavalli e sono un allevatore sono pugliese e abbiamo le nostre tradizioni da tre generazioni abbiamo tre maccellerie con carne alla griglia dove abbiamo 18 dipendenti a santeramo in colle dove ce il re della carne equina ilre dei salotti in pelle animale con 4000 dipendenti natuzzi spa fermando questa purtroppoeconomia locale vengo mangiare a casa tua ho dai animalisti che dove devono controllare non vanno!!!
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fraccalvieril il 15/02/10 alle 20:23 via WEB
ANCHE IL GALLO E UN ANIMALE DI AFFEZIONE CARI MINISTRI!!!
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