Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« LA SENTENZASALVIAMOCI DAI FALSI GIU... »

LA RIFLESSIONE, PENSIERI, IDEE, COMMENTI, OPINIONI, SUGGESTIONI.......PER UN ALTRO GIORNO -

Post n°3587 pubblicato il 23 Gennaio 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DELLA SERA

aumentano le stragi stradali che coinvolgono giovani o giovanissimi: una lunga striscia di sangue...

Scatta solo a 25 anni l'«età della ragione»

L alta incidenza di incidenti stradali tra i giovani al volante ha una spiegazione scientifica: l'area del cervello “specializzata” nella prudenza matura pienamente solo a 25 anni. Infatti  la corteccia pre-frontale, l'area del cervello che inibisce il comportamento imprudente, non matura a 18 anni, come si era finora creduto, ma solo a 25 anni. La maturazione avviene in molti casi prima nelle donne (con un anticipo di un anno o due sui maschi. Gli ultimi  dati disponibili mostrano che per i teen-agers al volante le probabilità di avere un incidente stradale sono quattro volte maggiori dei guidatori più maturi.
Molte delle decisioni importanti nella vita – dalla carriera scolastica a quella professionale, al matrimonio, ecc…–  poiché prese prima dei 25 anni, sono quindi prese quando il ciclo di maturazione cerebrale non è ancora completo.

E questo spiega, almeno in parte, i cospicui errori che si commettono a quell’età e che possono condizionare l’intera vita.


 

 
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Commenti al Post:
umberta8080
umberta8080 il 23/01/10 alle 21:31 via WEB
E' UN POST INTELLIGENTE ED ESEMPLARE...
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 23/01/10 alle 22:15 via WEB
tra poche ore, purtroppo ci saranno nuove stragi del sabato sera
(Rispondi)
 
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/01/10 alle 22:33 via WEB
E' UNA DOLOROSA REALTA' CARA LUIGIA, ci aspetta la solita sera di sangue, già ho visto le prime stragi pochi minuti fa
(Rispondi)
 
 
 
lasuocera0
lasuocera0 il 23/01/10 alle 22:53 via WEB
La tragedia più grande per un genitore..sopravvivere ai propri figli!
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/01/10 alle 22:31 via WEB
è così, come tutti i post della nostra Ospite
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/01/10 alle 23:04 via WEB
grazie! Bontà vostra.
(Rispondi)
 
umberta8080
umberta8080 il 23/01/10 alle 21:33 via WEB
Gli incidenti stradali sono un problema di salute pubblica molto importante, ma ancora troppo trascurato. Per l’Oms sono la nona causa di morte nel mondo fra gli adulti, la prima fra i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni e la seconda per i ragazzi dai 10 ai 14 e dai 20 ai 24 anni. Si stima, inoltre, che senza adeguate contromisure, entro il 2020 rappresenteranno la terza causa globale di morte e disabilità. QUESTO NEL MONDO, In Italia nel 2008, si sono verificati circa di 220 mila incidenti stradali, che hanno causato oltre 310 mila infortuni e quasi 5 mila decessi.
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 23/01/10 alle 22:17 via WEB
I giovani di oggi sono portati, da una cultura e società consumistica, a gettarsi - soprattutto il sabato sera - nel divertimento assurdo e assordante della discoteca. Alla fine brancolano nel buio, privi di entusiasmo, di gioia e di volontà. Ma sono altre le strade da percorrere, giuste, sane, felici, coerenti, indispensabili per vivere e affermarsi in modo autentico.
(Rispondi)
 
 
 
estinette
estinette il 23/01/10 alle 22:23 via WEB
5000 i morti sulle strade del nostro Paese, quasi il 50% ha meno di 30 anni
(Rispondi)
 
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/01/10 alle 22:34 via WEB
poveri ragazzi e poveri, specialmente i loro cari!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/01/10 alle 23:05 via WEB
è una tragedia che non ha limiti!
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 23/01/10 alle 22:20 via WEB
è tutto ciò è conferma probante di quello che tu scrivi:infatti,prima di una certa età si può guidare strafatti,fare le corse, passare con il rosso, ecc... perchè il cervello non sa lanciare segnali di "PRUDENZA CRITICA".
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/01/10 alle 22:35 via WEB
è massimamente vero
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/01/10 alle 23:06 via WEB
grazie a entrambe. A PRESTISSIMO!!!
(Rispondi)
 
estinette
estinette il 23/01/10 alle 22:24 via WEB
In Europa, secondo un rapporto della Commissione europea, ci sono più persone che si tolgono la vita volontariamente di quante ne muoiano in incidenti stradali. Nell'Unione Europea ogni anno ci sono circa 58mila suicidi, quasi 7.000 in più di quelli che muoiono per incidenti del traffico. Il commissario Ue alla Salute, Marko Kyprianou, ha reso noto che il suicidio è la più importante causa di morte in Europa; ed ha esortato i governi dei 25 a porre la questione della salute mentale in cima all'agenda, affrontando quello che ha definito «il killer invisibile». «La malattia mentale è letale esattamente come il cancro», ha detto Kyprianou a margine di una conferenza ministeriale sul tema organizzata a Helsinki dall'Oms (l'Organizzazione Mondiale della Sanità).
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/01/10 alle 22:38 via WEB
in questi giorni ci sono stati, quasi in forma sincronica, decine di suicidi e/o di omicidio/suicidio... che siano I cosiddetti "giorni della merla"?
(Rispondi)
 
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/01/10 alle 22:38 via WEB
SOLO UN PO' ANTICIPATI?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/01/10 alle 23:10 via WEB
pensate a questi enunciati che fanno riflettere: "Chiamarsi fuori. Ragazzi che non vogliono più vivere";"Congedarsi dal mondo"; "Negazione del sé e ricerca di senso";
(Rispondi)
 
marietta1971
marietta1971 il 23/01/10 alle 22:28 via WEB
È stato liquidato troppo in fretta come “strage del sabato sera”. Il fenomeno è ben più grave. Non si tratta solo dello sfogo inconsulto dopo una settimana di “duro lavoro”. Molti di questi giovani non lavorano, tanto meno lavorano “duro”. Né si tratta di feste esagerate: quasi tutti loro non sanno che cosa sia festa, riso, gioia. Non lo sanno perché non hanno mai vissuto la festa. La festa sta alla fine di un cammino, di un’impresa, di una conquista. Loro il cammino non l’hanno neppure cominciato; le imprese e le conquiste sono un geroglifico da Ufo; nessuno gliele ha mai né prospettate né permesse né testimoniate. Loro abitano in casa con i genitori, spesso solo con la mamma. Le uniche conquiste e imprese di cui abbiano notizia sono solo quelle di un padre in disarmo, frustrato e impotente; hanno sempre il solito castrante incipit: “io alla tua età ero già … facevo già … andavo già … guadagnavo già”. “Già”, drammatico e squallido “già”: quanti figli incagliati, irretiti, castrati da quel” già” paterno! E pensare che il padre, più che dirlo al figlio lo dice a sé stesso, alla propria vita altrimenti senza echi, alle proprie orecchie che non ascoltano più, alla propria anima che non si è mai davvero innamorata, davvero sposata, davvero emozionata. Lo dice al figlio, perché non ha altre ombre o altri fantasmi cui rivolgersi. È lui il padre ad avere bisogno di quel figlio che non lavora o “lavoricchia soltanto”, che non ha ragazze o le ha “più scombinate di lui”, che non ha amici “veri come li avevo io”. È lui il padre ad avere bisogno di quel figlio sfigato. Non solo non lo sa, ma addirittura pensa che sia il figlio ad avere bisogno di lui: “se non ci fossi io a mantenerti, a raccomandarti, a spingerti, a tenerti in casa, a vestirti …”.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/01/10 alle 23:13 via WEB
.....E ANCORA: L'arte di morire nei giovani; Il patto violato: vite interrotte; La morte volontaria in tarda adolescenza... ecc...
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/01/10 alle 22:43 via WEB
Pregiudizi pericolosi. Purtroppo, anche quando si parla di un fenomeno così serio, sono in molti a basarsi sui luoghi comuni: l'opinione pubblica tende a sgravarsi delle proprie responsabilità classificando il più delle volte il suicidio come un evento imprevedibile e quindi destinato ad accadere; il che spesso, seguendo la logica della "profezia che si auto-avvera" si traduce nella fatalità reale del suicidio. Inoltre la scelta di morire è così inconcepibile che porta a un rigetto della sua spiegazione razionale. Ma quali sono i luoghi comuni da evitare? - Chi vuole suicidarsi non svela mai le proprie intenzioni; Al contrario, i campanelli d'allarme sono molti - A volte anche un piccolo evento può causare un suicidio Luogo comune continuamente alimentato dai mass-media che non esitano, per dare enfasi alle notizie, a pubblicare frasi come "Suicida dopo la bocciatura" o "Lasciato dalla ragazza, si toglie la vita"; queste frasi tendono a sottolineare il fattore scatenante del gesto e lasciano in ombra il disagio profondo che doveva vivere quel ragazzo per fare una scelta tale. In altre parole, non è il singolo evento a scatenare intenzioni suicidiarie, ma può farle tradurre dalla teoria alla pratica. - Chi ha paura del suicidio non si toglie la vita Molti pensano che il tentato suicidio sia solo un mezzo per attirare l'attenzione e che in realtà quella persona non tradurrebbe mai il suo gesto in morte vera e propria. Tuttavia, come emerge dai dati riportati sopra la realtà è ben diversa.
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 23/01/10 alle 22:43 via WEB
marietta sei soddisfatta?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/01/10 alle 23:14 via WEB
hai trattato un tema così spinoso con competenza. Grazie LUIGIA!
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/01/10 alle 23:16 via WEB
il ringraziamento si estende, ovviamente, alla insuperabile deonto (leggi e vedi: deontologiaetica)!
(Rispondi)
 
lasuocera0
lasuocera0 il 23/01/10 alle 22:56 via WEB
A volte, le tragedie colpiscono come un fulmine a ciel sereno.Ti cadono addosso e inconsapevolmente, veniamo travolti e senza volerlo ci troviamo situazioni che mai avremmo pensato di vivereUna di queste tragedie, che in assoluto ritengo la più grave. “La perdita di un figlio”.Essa, può accadere in tanti modi e più delle volte può essere provocata dall’incoscienza dettata dall’età dei nostri figli e vuoi anche,da tanti fattori negativi che si intrecciano solo per pure coincidenze.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/01/10 alle 23:17 via WEB
Come fanno i genitori a sopravvivere alla morte di un figlio???
(Rispondi)
 
 
gelindodgl1
gelindodgl1 il 24/01/10 alle 00:50 via WEB
Oltre al dolore specialmente per la madre...penso subentri un autocricitica di non essere stati capaci di insegnare al proprio figlio il vero senso del rispetto alla vita. Crudelmente devo dire...non si piange sul latte versato....dove sono finiti i padri padrone ciao lorenzo
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/01/10 alle 23:19 via WEB
DEL PARI, Come superare la morte di un figlio????
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/01/10 alle 23:21 via WEB
lascio questi drammatici quesiti a Voi, poi io li commenterò!
(Rispondi)
 
LoStatista
LoStatista il 23/01/10 alle 23:22 via WEB
Tutte le argomentazioni sono valide la cosa più negativa sta nel fatto che vogliono abbassare l'età pel la patente di guida a sedici anni anche se sotto la forma di accompagnati. In caso di una grave imperizia nulla può fare l'accompagnatore. Io opero nel settore e prendere la patente oggi è quasi una buffonata, se come giustamente è stato scritto nel post e nei commenti non si porta l'età a 25 anni, almeno si facessero delle regole più severe.
(Rispondi)
 
 
gelindodgl1
gelindodgl1 il 24/01/10 alle 00:58 via WEB
Io penso che in parte la causa sia del troppo benessere dei giovani,danaro da spendere vestiti firmati tutti con due o tre cellulari,e una gran voglia di apparire.E' stato un errore eliminare il servizio di leva,almeno li fino a 22 anni li controllava lo stato,e un po di gavetta non avrebbe fatto male Purtroppo è l esuberanza dei giovani voler diventar grandi prima del tempo Chissà noi giovani del 50 come ci saremmo comportati,ma noi si lottava con la miseria...ciao lorenzo
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/10 alle 04:57 via WEB
Condivido. Grazie per visita e commento. BUONA DOMENICA!
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/10 alle 04:58 via WEB
rispondevo a LO STATISTA!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 24/01/10 alle 05:00 via WEB
Caro Gelindo purtroppo le c.d. "politiche giovanili" sono estramamente carenti e quindi non sono in grado di concretizzare i necessari interventi strutturali. Buona domenica.
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