Post n°3604 pubblicato il
26 Gennaio 2010 da
psicologiaforense
QUELLE TOGHE ROSSE... DI SANGUE
In Italia sono ventisei i magistrati uccisi tra il 1969 ed il 1995. E uno scomparso nel nulla. Fatta eccezione per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per gli altri non c'è memoria nazionale o ricordo collettivo del loro tragico esempio nell'esercizio della loro funzione. Giudici ammazzati dai sicari delle mafie siciliane e calabresi, dei guerriglieri rossi, neri e persino internazionali sono spesso stati rimossi per sempre. Tranne qualche piazza e aula di giustizia loro intitolata il Paese non ha mai compiuto una riflessione su un fenomeno che risulta unico e drammatico per la storia di una nazione dell'Occidente democratico. Ed è così anche la storia di membri delle forze dell'ordine uccisi per difendere inutilmente uomini che per conto di tutti amministravano la Giustizia.
Dalle vecchie Fiat 1300 alle Croma blindate una lunga scia di sangue innocente versata dalle scorte attraversa gli anni della lotta armata e dello stragismo mafioso. Un racconto noir tinto di sangue. QUESTO POST vuole essere un omaggio ai magistrati caduti e che in gran parte sono dimenticati a causa dell'oblio del tempo. Si va così da Agostino Pianta, ucciso da un detenuto, a Vittorio Occorsio, da Bruno Caccia a Luigi Daga, fino a tutti i magistrati siciliani e calabresi assassinati dalla mafia e dalla 'ndrangheta.
Vi prego: «Ricordate i morti ma ricordateli vivi».
Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49