Tag CloudCerca in questo BlogCitazioni nei Blog Amici: 791 TagCerca in questo BlogUltimi commentiContatta l'autore
TagTag CloudMenuChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione. Citazioni nei Blog Amici: 791 Cerca in questo Blog |
Post n°3608 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense
IL CORSIVO
La stessa età, lo stesso destino: 14 anni finiti in un lager accomunano Anna Frank a Rutka Laskier, giovanissima ebrea polacca di Bedzin, autrice di un memoriale dallo straordinario valore storico, ritrovato nella sua città natale solo pochi anni fa, che Bompiani ha pubblica anche in Italia, con il semplice titolo di "Diario"A differenziare il racconto dell' "Anna Frank polacca", come è già stata ribattezzata, da quello dell'altra giovanissima vittima dell'Olocausto, le differenti condizioni di vita delle due ragazze: mentre l'adolescente di Amsterdam era costretta a vivere segregata, Rutka visse nel ghetto di Bedzin fino alla deportazione ad Auschwitz, dove morì. Nel suo diario, dalla scrittura sorprendentemente matura per un'adolescente, si alternano i sentimenti di paura e odio per i soldati tedeschi alle emozioni legate alle incertezze del passaggio all'età adulta. Mentre lo scriveva, nel 1943, Rutka chiese a una sua amica polacca di conservarlo, di farlo conoscere al mondo, qualora le fosse successo qualcosa. Solo 62 anni dopo l'amica di infanzia mantenne la parola data, mostrando il memoir a un nipote, che allertò immediatamente la stampa. Fu così che Zehava Scherz, la sorellastra di Rutka, nata dal secondo matrimonio del padre Yaakov, scampato all'Olocausto, conobbe per la prima volta quella ragazza, di cui aveva appreso l'esistenza solo a 14 anni. Il diario testimonia con evidenza ciò che successe in Polonia, «dove gli ebrei sapevano benissimo che, un giorno, sarebbero finiti in un forno di Auschwitz». La testimonianza di Rutka, in questo senso, è inequivocabile: «Lei sapeva molto, forse – ipotizza la sorella – era coinvolta nella Resistenza, in ogni caso era molto matura». Anche quando, stanca di pensare solo a una morte che sapeva imminente, deviava forzosamente il corso dei suoi pensieri verso temi più lieti: il ragazzo che le piaceva, le amiche. «Il diario è scritto da un'adolescente, con cui spero che i ragazzi di oggi si potranno identificare».
Commenti al Post:
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero. |
Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49