MARCO PICCOLO

La dichiarazione di Tinto Brass all'Agi, quella per cui il regista avrebbe deciso di rigirare una versione del suo Caligola del 1979 in 3D, è rimbalzata dalle agenzie ai giornali, fino a finire nei blog. E, come accadeva con il gioco del "telefono senza fili", passando di bocca in bocca la notizia si è colorita e ridicolizzata oltremodo. E gli americani, ovviamente, ci sono cascati con tutte le scarpe. Hollywood reporter annuncia che il primo film italiano in 3D sarà un porno, e subito Empire riprende la notizia, dimostrando che gli inglesi pure non sempre sono più furbi.

C'è da dire che il 3D ha un costo, e Brass ultimamente non ha mai trovato produttori disposti ad aprire le borse. Il suo cortometraggio presentato a Venezia, il poetico Hotel Coubret, era a bassissimo costo. C'è da dire anche che di queste dichiarazioni di Brass ce ne sono a bizzeffe, spesso volte solo a provocare l'opinione pubblica, a stuzzicare le normali produzioni. Quando, sempre alla Mostra, Ovunque sei di Michele Placido terminò con un nudo integrale di Stefano Accorsi, Brass disse "Voglio Accorsi come protagonista del mio prossimo film". Chissà se gli americani ci cascarono anche allora... Quel che è certo è che, se davvero questo progetto dovesse andare in porto, noi ne saremmo davvero felici. Il primo film italiano in 3D un erotic movie di Tinto Brass? Perché no? Meglio di tanti film di registi tristi, autoreferenziali e vanagloriosi che riempiono le nostre sale.