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« ATTUALITA', CRONACA, SE...INTERNET SESSO, WEB, MIN... »

«Paranormal activity», presenze demoniache, svenimenti, attacchi di panico, allucinazioni,horror,

Post n°3706 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Normal activity

 

Capisco l’onorevole Mussolini, quando vorrebbe vietare ai minori «Paranormal activity», il film sulle presenze demoniache in un appartamento che sta sbancando il botteghino e intasando il pronto soccorso: svenimenti, attacchi di panico, allucinazioni. E capisco il ministro La Russa, che non è certo una mammoletta, eppure si dichiara turbato dai trailer televisivi della pellicola e ne intima l’immediata sospensione.

C’è un particolare però che non mi torna: l’onorevole Mussolini e il ministro La Russa guardano mai la tv? Ogni giorno, fra finzione e realtà, passano in video più di cento morti ammazzati. E ovunque va in onda paura, paura, paura. La bambina rubata. La signora stuprata. Il virus assassino. Al Qaeda minaccia. La Borsa crolla. L’influenza dilaga. Il mostro colpisce ancora. Pericolo valanghe. Pericolo smog. Veleni nell’aria. Veleni nel cibo. Emergenza criminalità. Emergenza immigrati (per qualcuno sono la stessa cosa).

Senza contare gli scampoli di horror purissimo fatti passare per cronaca politica, dal primo piano mefistofelico dell’avvocato Ghedini mentre sibila i suoi «Ma va làaaaa» (so di bambini che lo sognano di notte, come io alla loro età Belfagor) al vate Di Pietro sul palco del congresso di partito, mentre strabuzza gli occhi e massacra l’italiana più bella e indifesa che ci sia: la nostra lingua. Onorevoli, turbatevi pure per il paranormale. Ma se tutto il resto ormai vi sembra normale, forse siete un po’ paranormali anche voi.

fonte: tratto da Massimo Gramellini

 

 
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Commenti al Post:
giordana2007
giordana2007 il 09/02/10 alle 12:42 via WEB
Paranormal Activity, il film che fa svenire
(Rispondi)
 
 
estinette
estinette il 09/02/10 alle 12:48 via WEB
post molto divertente
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giordana2007
giordana2007 il 09/02/10 alle 12:43 via WEB
Allarme per gli effetti provocati dalla pellicola horror: tremori, attacchi di panico e vomito. E polemiche per il mancato divieto ai minori. Il Codacons prepara azioni legali, la Mussolini si appella al ministro Bondi. Che si riserva provvedimenti
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estinette
estinette il 09/02/10 alle 12:49 via WEB
MA QUANDO MAI?!
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giordana2007
giordana2007 il 09/02/10 alle 12:44 via WEB
Come sempre Aurelio De Laurentiis, il re del cinepanettone, ha fatto le cose in grande. Aveva tra le mani Paranormal Activity, il film che negli Stati Uniti ha incassato più di 7.000 volte il suo costo, e in Italia l’ha lanciato alla grande. Così, per settimane, chi sapeva dell’uscita di Avatar, il film più costoso della storia del cinema e probabilmente di maggior incasso, non poteva non sapere che stava per arrivare anche quello, se non il meno costoso (comunque una bazzecola: 15mila dollari), forse il più spaventoso dopo L’esorcista. Testimonial, del grado di paura, addirittura Steven Spielberg che, si dice, abbia dovuto interrompere la visione notturna per riprenderla il mattino dopo.
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 09/02/10 alle 12:45 via WEB
ieri notte si sono verificati diversi episodi di attacchi di panico durati più di mezz’ora, cosa insolita in questi casi, e talora neanche l’arrivo dell’ambulanza è servito a calmare i soggetti colpiti da crisi. Altri spettatori sono stati colpiti da vomito e da tremore. Il caso più grave quello di una ragazzina di 14 anni che, in evidente stato catatonico, è stata portata in ospedale
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estinette
estinette il 09/02/10 alle 12:49 via WEB
Paranormal Activity»: brutto e non fa paura
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giordana2007
giordana2007 il 09/02/10 alle 12:45 via WEB
Casi limite? Forse, ma Paranormal Activity è diventato comunque un caso anche da noi riuscendo - come Davide contro Golia - a spaventare il kolossal di Cameron, per via di un esordio straordinario e imprevedibile: secondo posto assoluto e 3.668.000 euro di incasso con una media per copia di ben 8.926 euro, addirittura superiore, sebbene di poco, ad Avatar. Certo ora sarà interessante vedere se funzionerà il passaparola che negli Stati Uniti ha visto il film lievitare gli incassi fino a raggiungere i 108 milioni di dollari. Un record per un film a basso costo, opera prima dell’israeliano Oren Peli emigrato diciannovenne negli States, girato in una sola settimana, a casa propria, con due attori alle prime armi e con una troupe di tre persone costituita da se stesso, la sua compagna e il suo migliore amico.
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estinette
estinette il 09/02/10 alle 12:50 via WEB
Se questo è «il film che ha terrorizzato l’America», come recita lo slogan pubblicitario, vuol dire che l’America è un paese allo sbando. Diciamolo fuori dai denti: siamo di fronte a una bufala, ad un trucco, a un’astuta operazione di marketing. Ad un non-film che una sapiente campagna pubblicitaria in internet ha trasformato in un «caso».
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giordana2007
giordana2007 il 09/02/10 alle 12:46 via WEB
Ma ciò che conta è l’effetto e così, in seguito ai malori partenopei, sulla faccenda è intervenuto il garante regionale per l'infanzia, Gennaro Imperatore, che - come si dice in questi casi, senza saper né leggere né scrivere - ha messo le mani avanti e invocato i divieto ai minori per la visione del film. Seguito a ruota da Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, da Alessandra Mussolini, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, che ha lanciato un allarme al ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi, e dal Codacons che sta «studiando azioni legali a tutela degli spettatori minorenni». Ignazio La Russa, ministro della Difesa, osserva che il trailer tv andrebbe vietato almeno nella fascia protetta. Il ministero di Bondi, da parte sua, ricorda che sul film la commissione competente si è già espressa, escludendo a maggioranza il divieto ai minori, e annuncia che il ministro si riserva una verifica sulla pellicola e di adottare «provvedimenti necessari per tutelare i bambini». Quanto ai meccanismi della censura, il ministro ritiene che vadano rivisti e per questo ha predisposto un progetto di riforma.
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estinette
estinette il 09/02/10 alle 12:51 via WEB
Il problema del film non è la trama (trama?!?) ridicola, né la (voluta) povertà tecnica, né la recitazione da filodrammatica che ricorda curiosamente le parti non-porno dei film porno (in questo aiuta il doppiaggio, imbarazzante). È che non fa paura, nemmeno per un istante. Ma di fronte ai suddetti 107 milioni, che si può dire? Che a far paura è l’operazione. Le bufale funzionano e i dilettanti trionfano. Per il cinema, o quello che ne rimane, sono tempi duri.
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giordana2007
giordana2007 il 09/02/10 alle 12:47 via WEB
Negli Stati Uniti Paranormal Activity è uscito con la classificazione «R» a vietare l’accesso nelle sale ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto. Che può servire a digitare il 118 per il soccorso immediato. Almeno per chi resta così coinvolto dalla vicenda ambientata in una casa di San Diego dove un pragmatico ragazzo decide di immortalare con una videocamera le gesta notturne della misteriosa entità con la quale suo malgrado convive. Roba terrificante. Il rischio è che a De Laurentiis tocchi, come accadde negli anni Sessanta per il film di Corman Il pozzo e il pendolo, «assicurare il pubblico in caso di malori». Allora fu un’operazione pubblicitaria. Oggi invece una necessità?
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estinette
estinette il 09/02/10 alle 12:52 via WEB
La perfetta dimostrazione che la rete è piena di opportunità, ma anche di imbrogli. Paranormal Activity è la dimostrazione di due grandi verità. La prima: è vero, grazie alle nuove tecnologie digitali chiunque abbia un’idea può girare un film. La seconda: sarebbe però meglio se l’idea ci fosse. Qui l’idea non c’è. C’era ai tempi di Blair Witch Project, altro non-film, altra bufala planetaria che aveva però il pregio di arrivare per prima. Ovvero: giriamo un film con una videocamera, uguale ai filmini che tutti potete girare a casa vostra, senza luci, senza la minima qualità visiva, con attori che non sanno recitare, poi gli costruiamo attorno la storiella che il film è «vero», è ciò che resta di un’avventura finita male. In Blair Witch Project la cornice era il picnic nel bosco delle streghe, in Paranormal Activity, la trama (trama?) è che una giovane coppia convinta di essere perseguitata da strane presenze notturne acquista una videocamera, la piazza in camera da letto e riprende tutto ciò che avviene di notte. Quando la coppia si leva finalmente di torno, qualcuno «ritrova» le cassette e vedendole scopre che la colpa è di un «demone» che voleva possedere lei e liberarsi di lui. L’unico guaio, per lo spettatore, è che ci impiega una ventina di giorni: se la fosse cavata in 20 minuti, ci risparmiavamo il film. Scherzi a parte: c’è un’estetica in tutto ciò, come no? Un’estetica che – come sempre nella storia del cinema – è dettata dalla tecnologia. Il cinema è stato per decenni un’industria «pesante», bisognosa di mezzi costosi e ingombranti.
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estinette
estinette il 09/02/10 alle 12:52 via WEB
L’elettronica l’ha reso «leggero», facendolo tornare paradossalmente ai tempi dei Lumière. Il fatto che chiunque possa girare un film apre possibilità narrative infinite. Poi, come sempre, dipende tutto da chi è il «chiunque» di cui sopra. Se una simile materia finisce nelle mani di un genio come J.J. Abrams (l’inventore di Lost) ne esce un capolavoro come Cloverfield, dove l’espediente del «testo ritrovato» (una volta erano manoscritti, ieri videocassette, oggi sono memorie di computer) diventa lo spunto per una trama avvincente e per una riflessione altissima sull’idea stessa di sguardo, di campo visivo, di documentazione, di ciò che vedi e ciò che non vedi, di ciò che è vero e ciò che non lo è – quindi, sull’idea stessa di cinema. Se invece dietro la macchina da presa c’è l’israelo-americano Oren Peli, viene fuori Paranormal Activity. Naturalmente Peli è innocente: lui ha fatto il suo filmetto, e non è colpa sua se un marpione come Spielberg l’ha visto e ha fiutato l’affare, imponendogli tra l’altro di rigirare il finale. Il risultato è che Paranormal Activity, girato nel 2007, è uscito a settembre 2009 in 12 copie ma, grazie ad un sapiente tam-tam in rete, è stato allargato a centinaia di copie e ha totalizzato il pazzesco incasso di 107 milioni di dollari. Il tutto rispetto ad un costo di 15.000 dollari ridicolo e industrialmente falso, ma spiegabile sapendo che nessuno (regista, troupe, attori) è stato pagato: il che non è bello, ma pubblicitariamente funziona, e poi erano tutti amici...
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scoglioisolato
scoglioisolato il 09/02/10 alle 15:15 via WEB
Anziché vietare sarebbe auspicabile offrire diverse e migliori opportunità sui piccoli e grandi schermi. In questi giorni è stata trasmessa l’eccellente fiction tv “C’era una volta la città dei matti”. Penso che tra gli adolescenti che si siano soffermati per caso ad assistere alla prima puntata, nessuno si sia nemmeno sognato il giorno dopo di perdersi la seconda parte per andare a vedere un film come Paranormal Activity.
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Praj
Praj il 09/02/10 alle 18:35 via WEB
Che coincidenza! Nello stesso momento sul mio blog postavo: "Para-normal stupidity". Un sorriso :-)
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posturantistress
posturantistress il 10/02/10 alle 13:37 via WEB
sono pienamente d'accordo sul commento..ma ciò che mi preoccupa che siamo ancora troppo pochi coloro che inorridiscono..questi politici scorazzano in tv, fanno odiense e purtroppo, prendono voti e ci governano..sic..o governano i loro interessi??
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