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« «Paranormal activity», p...VIETATO AI MINORI, APPUN... »

INTERNET SESSO, WEB, MINORI E IMMAGINI DI NUDO, POSE SEXY, PSICOLOGIA, SOCIOLOGIA, EDUCAZIONE SESSUALE,

Post n°3707 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Internet Day, sesso su web per molti teenager.

"Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani"

Quattro ragazzini su 100 tra i 12 e 14 anni, 8 su 100 tra i 15 e 17 hanno dichiarato di aver diffuso su Internet proprie immagini di nudo o in pose sexy. Un dato forse sottostimato perché alla domanda se questa sia una prassi diffusa tra gli amici, la percentuale di quanti rispondono affermativamente sale al 22%.Questi alcuni dei dati emersi dalla ricerca "Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani" diffusi oggi in occasione del Safer Internet Day, giornata dedicata dalla Commissione Europea all'uso sicuro e responsabile delle nuove tecnologie fra i giovani.

 

 

 

 
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Commenti al Post:
adolfodgl5
adolfodgl5 il 09/02/10 alle 15:43 via WEB
"Quello che colpisce è che questi giovani si dichiarano consapevoli dei rischi e dei pericoli nei quali rischiano di incappare",
(Rispondi)
 
 
agostino88
agostino88 il 09/02/10 alle 15:48 via WEB
“How to Take Better Dirty Pictures” è una piccola guida a tutti gli appasionati di fotografia di nudo con ottimi consigli per tutti quelli che amano cimentarsi nel genere “amatoriale”. Cosa aspettate? Prendete la vostra bella e inziate a fare qualche scatto… in qualunque senso voi preferiate… !
(Rispondi)
 
 
 
agostino88
agostino88 il 09/02/10 alle 15:48 via WEB
scherzo ovviamente!
(Rispondi)
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 09/02/10 alle 15:44 via WEB
Le molestie via cellulare o e-mail vengono segnalate come un problema all'ordine del giorno da circa un terzo degli intervistati (29%), così come l'alta probabilità -- dichiarata dal 37% -- di imbattersi in maniaci o squilibrati in caso di scambio di immagini a contenuto sessuale.
(Rispondi)
 
 
agostino88
agostino88 il 09/02/10 alle 15:50 via WEB
Hanno tutti e quattro dai 18 ai 26 anni. Tre sono di Pavia e uno di Napoli. La polizia postale di Rimini li ha denunciati per detenzione e diffusione online di materiale pedopornografico, sostituzione di persona e diffamazione. Le indagini erano partite la scorsa estate quando una minorenne riminese, navigando in internet su un social network, aveva notato una foto che ritraeva sua cugina e una sua amica, entrambe minorenni e di Rimini. Incuriosita, aveva visitato il loro profilo collegato a un nickname (cioé uno pseudonimo) e si era accorta che conteneva altre foto, questa volta osé, che oltre alle ragazzine ritraevano lei stessa con commenti volgari, ingiuriosi e di pesante contenuto sessuale. Le tre minorenni, accompagnate dai genitori, avevano così contattato la polizia postale di Rimini per denunciare la scoperta. Avevano ammesso di aver scattato quelle foto erotiche atteggiandosi a donne adulte, ma per poi postarle nel loro spazio di Messenger, ma di non averle mai spedite ad alcuno né di averle postate in siti erotici o pornografici. Lo avevano fatto solo per mostrarle ad amiche ed amici comuni. Le indagini hanno portato alla scoperta di un profilo di Messenger a chiaro sfondo sessuale, pubblico e quindi visibile da chiunque, che conteneva decine di foto spinte: le minorenni venivano indicate come diciannovenni mentre in realtà non superavano i 16 anni, e la persona che utilizzava le loro foto era - secondo gli investigatori - alla ricerca di materiale pedopornografico di ragazzi, maschi e a volte femmine, poiché oltre ai vari commenti le ragazzine erano anche indicate come bisessuali. Alla fine si è scoperto che chi chattava tramite questa mail erano i quattro giovani, secondo le indagini particolarmente interessati ai ragazzi poichè on line si fingevano ragazze. Le perquisizioni compiute nei giorni scorsi nelle loro abitazioni hanno portato al sequestro dei loro computer e di diverse attrezzature informatiche che contenevano il materiale pedopornografico.
(Rispondi)
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 09/02/10 alle 15:45 via WEB
POSTA CON LA TESTA
(Rispondi)
 
 
agostino88
agostino88 il 09/02/10 alle 15:52 via WEB
A 15 ANNI OFFRE FOTO OSÈ PER RICARICARE TELEFONINO, IL MOIGE: LA RETE NON È SICURA E IN ITALIA UNA SCUOLA SU CINQUE NON POSSIEDE I FILTRI PER IL WEB
(Rispondi)
 
adolfodgl5
adolfodgl5 il 09/02/10 alle 15:45 via WEB
La Campagna "Posta con la Testa" propone messaggi e consigli sul sito www.sicurinrete.it, per "far riflettere ragazzi e adulti sulle possibili conseguenze di certi comportamenti, e anche a ricordare loro che è possibile tutelare la propria privacy in rete utilizzando tutta una serie di accortezze e strumenti messi a disposizione di servizi di socialnetworking, usando di più… la propria testa", dicono gli organizzatori. La ricerca è scaricabile all'indirizzo: www.savethechildren.it/pubblicazioni.
(Rispondi)
 
Giovanni_54
Giovanni_54 il 09/02/10 alle 15:47 via WEB
Ciao, Brutti tempi purtroppo,speriamo che davvero le cose possano cambiare.Ci son troppi rischi.Son passato a salutarti con molto piacere.Colgo l'occasione per invitarti a farmi visita...gradirei moltissimo perchè ho da varti un regalo virtuale,sperando di farti cosa gradita.Nell'occasione Ti ringrazio ancora della tua graditissima Amicizia e della fiducia che mi stai dando.Prometto di esserti sempre Amico..un abbraccio sincero e un bacio..buon pomeriggio tvb Giovanni ;-)))
(Rispondi)
 
 
agostino88
agostino88 il 09/02/10 alle 15:53 via WEB
A seguito dell’episodio che ha interessato la ragazzina di 15 anni di Treviso, il Moige interviene sulla questione segnalando la generale mancanza di vigilanza sul fenomeno web. Maria Rita Munizzi: “Tutti, dai provider, alle aziende di software, alle scuole ai genitori, devono fare la loro parte, chi con i filtri tecnologici chi con una vigilanza, perché i nostri ragazzi siano protetti dai pericoli di internet. Una recente indagine Swg dice che una scuola su cinque in Italia non possiede i filtri per internet; è chiara la portata del problema e l’allarme che deve suscitare” Quello della ragazzina di 15 anni che ha offerto, via web, dal computer di una scuola del Friuli Venezia Giulia, la propria immagine osé in cambio di una ricarica di 25 euro per il telefonino, è solo l’ultimo degli episodi che ha riguardato il Friuli Venezia Giulia, scoperto dalla Polizia postale di Udine. Il fenomeno però riguarda l’Italia intera, e oggi il Moige-movimento italiano genitori- è tornato sulla questione, già affrontata nel corso di una recente campagna nazionale dal titolo Web Sicuro. “Internet fa parte della vita dei nostri figli – dice Maria Rita Munizzi, presidente del Moige – è quasi lo specchio del mondo in cui vivono. Un mondo con cose belle ma anche insidie, come pornografia e dalla pedofilia. Non possiamo vietare ai bambini di usare la Rete ma dobbiamo insegnar loro come evitare o affrontare i pericoli”. La necessità di informare bambini, genitori ed insegnanti sui rischi del web e sulle possibilità di proteggersi da ‘cattivi incontri’ è confermata dai risultati di due indagini svolte dalla società di sondaggi Swg. Su un campione di 5. 000 genitori con figli tra 11 e 14 anni il 93% naviga in rete ma più della metà sottovaluta i rischi per i minori. Il 40% è infatti ‘poco preoccupato’ e il 24% lascia che i figli ne facciano uso senza controllo. Emerge inoltre che nel 25% dei casi il Pc si trova nella stanza dei ragazzi e in più di una famiglia su quattro (il 28% del campione) i computer non hanno software di parental control per bloccare l’accesso a siti potenzialmente inadatti ai ragazzi. Intanto i bimbi navigano, il 43% tutti i giorni, il 25% 2 – 3 volte a settimana e circa uno su quattro anche più volte al giorno, prevalentemente per cercare informazioni, ricevere o mandare mail o per scaricare musica e video. Internet è diffuso anche nelle scuole: secondo l’indagine dalla Swg, svolta su un campione di 650 insegnanti delle scuole medie, nell’11% degli istituti c’è addirittura la possibilità di connettersi sia da un laboratorio apposito che dall’aula. Il collegamento avviene mediamente 1,3 volte a settimana, con frequenza maggiore (1,7 volte) nelle isole e per una durata media settimanale di 44,9 minuti, che diventano 82,1 nelle isole. Ciò nonostante solo il 36% dei docenti ha seguito corsi di approfondimento sui rischi del web e, in media, il 64% degli insegnanti, con punte fino al 71% nel sud, non ha seguito corsi specifici sui rischi del web. Le maggiori preoccupazioni per i docenti sono che gli studenti navighino su siti con contenuti inadatti (79% del campione) o che prendano virus informatici (29%); ma con forti differenze territoriali. Se al sud e al centro c’è un picco di preoccupazione riguardo ai contenuti (80% e 82%), nelle isole ci si preoccupa molto dei virus (39%), al nord ovest per la pubblicazione di dati sensibili (15% contro una media nazionale del 12%) e al nord est spicca la preoccupazione che i ragazzi possano partecipare ai giochi d’azzardo (10% del campione contro 6% della media nazionale). Nonostante questo più di 1 Pc su 5 nelle scuole medie non è dotato di sistemi di filtraggio, con picchi che variano dal 25 al 31% a sud e nelle isole. .
(Rispondi)
 
caudalia
caudalia il 09/02/10 alle 16:41 via WEB
Semplicemente: TEMPI CHE EVOLVONO. Anche la minigonna fece scalpore, diffondendo indignazione; così come il sesso prima del matrimonio, poi accolto dal diritto. Abituiamoci al progesso, per quanto astruso ed illogico. Mia figlia ancora all'asilo già usa YOUTUBE e sa riconoscere la scrittura "a memoria" e mette canzoni e video che ho in preferiti, se proprio nn le va di vedere i cartoon. Ed ha fatto tutto da sola: guardava me. Lascio che faccia da sola, ma osservo e faccio vigilare.
(Rispondi)
 
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