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« VIETATO AI MINORI, APPUN...LA FOTO DEL GIORNO »

IN MEMORIA DI ELUANA ENGLARO

Post n°3709 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da psicologiaforense

A UN ANNO ESATTO DALLA MORTE DI ELUANA ENGLARO, NON C'E' ANCORA UNA LEGGE

Un anno fa moriva "improvvisamente"  ELUANA. E cosi', alla fine, ha sorpreso tutti. Se n'è andata prima che il Parlamento potesse impedirglielo, prima che si consumasse l'uso politico di un caso umano, prima che l'Italia al suo capezzale potesse verificare se e quanto soffre un povero corpo quando non viene piu' alimentato artificialmente. Mai come in questo caso il nome della clinica in cui Eluana  ha terminato i suoi giorni è risultato più controverso: la «Quiete» di Udine ha dato pace alle sofferenze di Eluana e della sua famiglia, ma ha alimentato la battaglia, in atto da tempo su questi temi, tra i fans della vita a tutti i costi e i sostenitori a oltranza della volontà individuale. La morte sopraggiunta ha certo richiamato ai più il senso del mistero e della compassione, ma ha surriscaldato molti animi nel Parlamento e nel Paese, con le parti in causa che si sono lanciate accuse infamanti. Colpisce in questa drammatica e triste vicenda - per i molti che la vivono in modo serio e non strumentale - la passione del confronto. Colpisce l'irriducibilità delle posizioni. Le questioni di fine vita non sono gli unici temi etici che oggi interpellano a fondo l'opinione pubblica e le coscienze, in una società alle prese con molte emergenze (presenza massiccia d'immigrati, lavori sempre più precari, crisi economica e finanziaria, ecc.) che mettono a soqquadro le nostre convinzioni di fondo e chiedono nuove regole di convivenza. Tuttavia tra i problemi scomodi che la modernità porta con sè, un posto di assoluto rilievo spetta ai temi del significato e del confine della vita, della possibilità di autodeterminare il proprio vivere e morire, di quanto sia lecito far ricorso alla tecnologia per prolungare l'esistenza. E ciò, sia perchè siamo talmente pervasi da un'alta idea di qualità della vita da rabbrividire all'ipotesi di un'esistenza meno degna; sia perchè siamo attorniati da casi umani (anziani «assenti», malati terminali, giovani vite spezzate) che continuamente ci ricordano la rilevanza e la «prossimità» del problema.

Di qui l'attesa che il Parlamento vari finalmente quella legge sul testamento biologico sulla cui necessita' c'e' ampio consenso. Persino i Vescovi qualche mese fa si sono pronunciati a favore di un intervento in questo campo, dopo che per molto tempo l'avevano osteggiato. Tuttavia, il consenso deve tradursi in soluzioni concrete. A quale testamento biologico fare riferimento? Quali criteri e clausole introdurre? Come trovare punti di convergenza su questioni che dividono le coscienze e trasversalmente anche i gruppi sociali e politici? Tra le questioni piu' calde v'e' certamente la possibilita' di interrompere (in condizioni particolari) l'alimentazione e l'idratazione artificiale e l'interrogativo di chi abbia il diritto di decidere e dei modi in cui la decisione dev'essere assunta. Nel primo caso si tratta di valutare le situazioni in cui il fornire cibo e acqua artificialmente si presenti come un atto di accanimento terapeutico; oppure se la loro sospensione si configuri come un atto eutanasico. Nel secondo, occorre senza dubbio riconoscere l'importanza della volonta' del diretto interessato, ma nel quadro di una decisione che non risulti come un ricorso all'eutanasia (esclusa dalla legislazione italiana). Di qui l'importante funzione del medico, che - come avverte la Chiesa -, «in scienza e coscienza» e in dialogo con i familiari, contribuisca alla ricerca della soluzione da adottare. La strada dunque e' irta di ostacoli. Ma da piu' parti si spera in una convergenza di orientamenti che ci offra una legge che per lo meno porti a scegliere il «male minore». Le posizioni si possono avvicinare se ognuno riconosce le buone ragioni degli altri e gioca al meglio le proprie risorse per arricchire la cultura della nazione.

fonte: la Stampa

 
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Commenti al Post:
lasuocera0
lasuocera0 il 09/02/10 alle 18:51 via WEB
EDITORIALE PROFONDISSIMO! BRAVA
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santinazs
santinazs il 09/02/10 alle 18:56 via WEB
Psicio scrive sempre riflessioni ed editoriali profondi e stimolanti
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flozanussi
flozanussi il 09/02/10 alle 19:49 via WEB
come è vero!
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lasuocera0
lasuocera0 il 09/02/10 alle 18:52 via WEB
è già trascorso un anno e sembra ieri
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santinazs
santinazs il 09/02/10 alle 18:57 via WEB
Eh s', Eluana Englaro (Lecco, 25 novembre 1970 – Udine, 9 febbraio 2009)
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lasuocera0
lasuocera0 il 09/02/10 alle 18:52 via WEB
questa dolorosissima vicenda ha toccato tantissimi "nervi scoperti"
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santinazs
santinazs il 09/02/10 alle 18:58 via WEB
Certamente temi di VITA o di MORTE
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lasuocera0
lasuocera0 il 09/02/10 alle 18:54 via WEB
IN TUTTO IL MONDO, seguì al controverso caso di TERRY SCHIAVO
(Rispondi)
 
 
santinazs
santinazs il 09/02/10 alle 18:58 via WEB
(Rispondi)
 
lasuocera0
lasuocera0 il 09/02/10 alle 18:54 via WEB
oggi la nostra vita non è più la stessa
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santinazs
santinazs il 09/02/10 alle 18:59 via WEB
Eluana Englaro (Lecco, 25 novembre 1970 – Udine, 9 febbraio 2009) è stata una donna italiana che, a seguito di un incidente stradale, ha vissuto in stato vegetativo per 17 anni, fino alla morte naturale sopraggiunta a seguito dell'interruzione della nutrizione artificiale.
(Rispondi)
 
 
umberta8080
umberta8080 il 09/02/10 alle 19:02 via WEB
RICORDO PERFETTAMENTE: 3 febbraio 2009, alle ore 1.30, un'ambulanza con a bordo Eluana Englaro ha lasciato la casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco giungendo, intorno alle 6.00, presso la residenza sanitaria assistenziale "La Quiete" di Udine. Tale struttura si è infatti dichiarata disponibile ad ospitare la Englaro per l'attuazione della sentenza di sospensione dell'idratazione e dell'alimentazione forzata. Una equipe di circa quindici tra medici e paramedici, volontari ed esterni alla clinica, intende attuare il protocollo terapeutico concordato con la famiglia Englaro conformemente a quanto disposto in decreto dalla Corte d'Appello di Milano.
(Rispondi)
 
 
 
luceinfame
luceinfame il 09/02/10 alle 22:57 via WEB
furono giorni terribili per noi e per gli abitanti di udine che portavano pane e acqua davanti alla casa di cura con cartelli "NON LASCIATELA MORIRE DI SETE E DI FAME!"
(Rispondi)
 
santinazs
santinazs il 09/02/10 alle 18:59 via WEB
La richiesta della famiglia di interrompere l'alimentazione forzata, considerata un inutile accanimento terapeutico, ha scatenato in Italia un notevole dibattito sui temi legati alle questioni di fine vita. Dopo lungo iter giudiziario, l'istanza è stata accolta dalla magistratura [1] per mancanza di possibilità di recupero della coscienza, ed in base alla volontà della ragazza, ricostruita tramite testimonianze.
(Rispondi)
 
 
umberta8080
umberta8080 il 09/02/10 alle 19:04 via WEB
Al mattino del 6 febbraio 2009 l'equipe che segue il caso Englaro ha annunciato l'avvio della progressiva riduzione dell'alimentazione. Alle ore 14 il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per impedire la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione dei pazienti. In precedenza il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva inviato una lettera al premier indicando forti perplessità circa l'ipotesi di intervenire per decreto sull'attuazione della sentenza e riserve sulla costituzionalità dello stesso. Il Presidente della Repubblica ha poi rifiutato di firmare il decreto poiché non superava le obiezioni di incostituzionalità precedentemente espresse . Alle ore 20 il consiglio dei ministri, riunito in sessione straordinaria, ha approvato un disegno di legge con gli stessi contenuti del decreto rifiutato in precedenza. Tale disegno di legge è stato immediatamente trasmesso al senato che si riunirà per discuterne in sessione straordinaria già lunedì 9 febbraio 2009 (normalmente il lunedì l'Aula di Palazzo Madama è chiusa). Durante la giornata molti commentatori e leader politici hanno stigmatizzato lo scontro istituzionale in atto fra il governo e il Capo dello Stato.
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santinazs
santinazs il 09/02/10 alle 19:00 via WEB
caso Englaro, alimentato anche da notizie soggettive e divergenti riguardo alle sue reali condizioni fisiche, ha portato alla luce alcune gravi lacune del sistema giuridico italiano per quanto riguarda vicende bioetiche analoghe, riaprendo il dibattito su una eventuale legge che prenda in considerazione forme di testamento biologico
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umberta8080
umberta8080 il 09/02/10 alle 19:05 via WEB
La sera del 7 febbraio 2009 alcuni media hanno diffuso la voce secondo cui "per la gravità della situazione" sarebbe stato modificato il protocollo, anticipando la sospensione totale dell'idratazione e dell'alimentazione. I legali della famiglia Englaro hanno poi precisato che il protocollo non ha subito modifiche ma è differente rispetto a quello previsto per il ricovero alla clinica "Città di Udine". Il caso Englaro, che ha suscitato in Italia pubbliche manifestazioni in supporto di ciascuna delle posizioni, è seguito anche dalla stampa internazionale.
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santinazs
santinazs il 09/02/10 alle 19:01 via WEB
LEGGE CHE ANCORA NON C'E'
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umberta8080
umberta8080 il 09/02/10 alle 19:06 via WEB
La morte di Eluana Englaro è sopravvenuta alle 19:35 del 9 febbraio 2009. La notizia è giunta in Senato mentre si stava discutendo il DDL n° 1369 in materia di alimentazione e idratazione. Alle 20:40 la notizia è stata confermata anche da Ines Domenicali, presidente della RSA nella quale Eluana Englaro era ricoverata. Il governo, di concerto con la presidenza del Senato e i gruppi parlamentari, ha, in conseguenza di ciò, deciso di ritirare il disegno di legge in cambio dell'immediata discussione del testo più articolato relativo al testamento biologico e alla disciplina dei casi di fine vita. L'11 febbraio successivo, dall'esame autoptico effettuato su ordine della procura della Repubblica di Trieste, si è evinto che la causa del decesso di Eluana Englaro è stata un arresto cardiaco derivante da disidratazione, compatibile quindi con il protocollo previsto e citato nella perizia.
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luceinfame
luceinfame il 09/02/10 alle 22:58 via WEB
morte straziante
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luiginoluigina
luiginoluigina il 09/02/10 alle 19:07 via WEB
La vicenda di Eluana Englaro ha alimentato in Italia un ampio dibattito, mediatico prima, politico-istituzionale poi, sui temi legati alle questioni di fine vita. Una parte dell'opinione pubblica, prevalentemente cattolica, si è dichiarata contraria all'interruzione della nutrizione artificiale (mediante sondino nasogastrico), considerata equivalente all'eutanasia . Un'altra parte dell' opinione pubblica, prevalentemente laica, ma anche in ambienti vicini ad altre professioni religiose si è dichiarata favorevole al rispetto della ricostruita volontà della diretta interessata pur in assenza di un formale testamento biologico.
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luigiarusso
luigiarusso il 09/02/10 alle 19:14 via WEB
Ampio ed embricato dibattito: bioetica, medicina, religione, valori sociale, deontologia, terrore della morte, la vita oltre la vita, la dignità della persona, quando sopraggiunge la morte?
(Rispondi)
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 09/02/10 alle 19:08 via WEB
Uno dei punti principali di divergenza nel dibattito ha riguardato la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione alla donna, ossia se considerarle alla stregua di un trattamento sanitario, e quindi una terapia, o alla stregua di un sostentamento vitale di base, e se la loro eventuale sospensione potesse essere effettuata da terzi in mancanza di una diretta ed esplicita volontà del paziente.
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luigiarusso
luigiarusso il 09/02/10 alle 19:15 via WEB
e siamo fermi ancora lì
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luiginoluigina
luiginoluigina il 09/02/10 alle 19:09 via WEB
Nell'ipotesi in cui la nutrizione artificiale venga considerata una terapia, la sospensione dell'alimentazione e della idratazione alla Englaro (configurabili anche come accanimento terapeutico), troverebbe riscontro alla sua applicabilità nell'articolo 32 della Costituzione Italiana e nel Codice di Deontologia Medica, dopo un ragionevole accertamento della originaria volontà della donna. Tale orientamento è quello che ha condotto la Corte d'Appello ad autorizzare la sospensione del trattamento.
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 09/02/10 alle 19:15 via WEB
sintesi efficace e suggestiva
(Rispondi)
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 09/02/10 alle 19:10 via WEB
Viceversa, considerando l'alimentazione e la nutrizione alla stregua di un sostentamento vitale, la sospensione di tale pratica si configurerebbe come forma di eutanasia, poiché il paziente che ne venisse privato non morirebbe per le conseguenze dirette della patologia da cui è affetto, come accade per l'interruzione di una cura, ma per l'omissione di una forma di sostegno
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luigiarusso
luigiarusso il 09/02/10 alle 19:12 via WEB
A livello internazionale, dal punto di vista scientifico e bioetico, le interpretazioni prevalenti sono quelle di considerare l'alimentazione e l'idratazione forzata, anche per individui in stato vegetativo persistente, come un trattamento medico liberamente rifiutabile dal paziente o dal suo rappresentante legale mentre in Italia il Comitato nazionale di bioetica si è espresso (nel 2005) in modo differenteIl Codice di Deontologia Medica, riguardo alla sospensione dell'alimentazione, afferma che «se la persona è consapevole delle possibili conseguenze della propria decisione, il medico non deve assumere iniziative costrittive né collaborare a manovre coattive di nutrizione artificiale, ma deve continuare ad assisterla». Riguardo alla decisione sulla sospensione delle terapie da parte di terzi, lo stesso Codice di Deontologia Medica, all'articolo 34, afferma che il medico, in assenza di una esplicita manifestazione della volontà del paziente, dovrà comunque tenere conto delle precedenti manifestazioni di volontà dallo stesso in aderenza alla Convenzione europea di bioetica del 1997, ratificata dal Parlamento Italiano .
(Rispondi)
 
 
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 09/02/10 alle 19:26 via WEB
''Il nostro rispetto e il nostro affetto vanno oggi a chi, come Beppino Englaro, ha portato su di se', con dignita', il dolore proprio e degli altri. Silvio Berlusconi ha perduto un'altra occasione per tacere''. E' il commento di Claudio Fava, coordinatore della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Liberta', dopo il messaggio del Presidente del Consiglio ad un anno dalla morte di Eluana Englaro.
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luigiarusso
luigiarusso il 09/02/10 alle 19:16 via WEB
HAI PROPRIO RAGIONE INFATTI.......
(Rispondi)
 
 
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 09/02/10 alle 19:27 via WEB
Un anno e' passato dalla fine di un incubo", ma la battaglia continua per affermare il principio che "il miglior modo di tutelare la vita in tutte le situazioni e' affidarne le decisioni a chi la vive". Cosi' Beppino Englaro, il papa' di Eluana, che a un anno dalla morte della figlia ha scritto una lettera a 'Repubblica'. "Incontro sempre piu' persone che vogliono stringermi la mano - racconta Englaro - salutarmi e dirmi grazie. Penso che questa gente abbia capito il senso dei diritti individuali di liberta' delle persone". Il padre di Eluana ricorda che, negli ultimi giorni di vita della figlia, "il Parlamento aveva organizzato una corsa per approvare una norma che annullasse quello che aveva stabilito la corte di Cassazione. C'era un giudicato e c'erano dei politici che volevano sovvertirlo". Sembrava, dice Beppino, che "quella legge fosse indispensabile per gli italiani", e invece "e' passato un anno e la legge non c'e'". Una legge, per come e' formulata, che "non tiene conto del sentire comune": i cittadini, secondo Englaro, "vogliono essere messi in condizione di assumersi le loro responsabilita'. E non essere trattati come se non fossero responsabili delle loro scelte di coscienza". Un anno dopo, per il padre di Eluana e' tempo di "separare la tragedia privata di aver perso una figlia dalla violenza terapeutica". "Eluana un anno dopo e' come un anno fa, o diciotto anni fa: un simbolo pulito della liberta' individuale. Ed e' nel mio cuore costantemente".
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luceinfame
luceinfame il 09/02/10 alle 22:55 via WEB
commenti e affermazioni che rinnovano le mie perplessità
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 09/02/10 alle 19:12 via WEB
La discussione politica in Italia relativa al testamento biologico, pur in una trasversalità dei giudizi, si è concentrata anch'essa, come conseguenza della vicenda di Eluana Englaro, sulla questione della nutrizione artificiale e sulla scelta personale o di terzi di interrompere tale trattamento. All'orientamento della maggioranza parlamentare di centro-destra che, nella legge in discussione sulle dichiarazioni anticipate di trattamento escluderebbe la possibilità di richiedere qualunque pratica eutanasica, considera l'idratazione e l'alimentazione come sostegno vitale, si è contrapposto l'orientamento delle forze di opposizione di centro-sinistra, che le considera terapie e come tali comprese nell'ambito di autodeterminazione del paziente che la legge dovrebbe consentire.
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servoarbitrio
servoarbitrio il 09/02/10 alle 19:30 via WEB
LUIGIA SEI SEMPRE UNA BLOGGER MOLTO SPECIALE!
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 09/02/10 alle 19:19 via WEB
Lecco - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il premier alle suore Misericordine di Lecco: ''Pregate per l'Italia, perché ritrovi pace e serenità nella vita pubblica e in quella privata di ciascuno di noi''. Marino (Pd): ''Avvilente''. Beppino Englaro: ''Non scendo in politica ma andrò avanti da cittadino''. Papa: ''Vita va rispettata fino al suo spegnersi naturale''
(Rispondi)
 
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 09/02/10 alle 19:31 via WEB
è un argomento ad "alta tensione"
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 09/02/10 alle 19:20 via WEB
"Se il presidente avesse accettato l'invito e fosse venuto a vedere Eluana, forse non avrebbe scritto le cose che ha scritto oggi". A dirlo è il padre di Eluana, Beppino Englaro, che, durante la registrazione della puntata di questa sera di 'Otto e mezzo' su La7 dedicata al suo caso, ricorda di "aver invitato il presidente Berlusconi a venire a rendersi conto della situazione e di cosa significa stato vegetativo permanente". "Non avrebbe scritto quella lettera alle suore misericordine e si sarebbe reso conto di ciò che la medicina può creare, una condizione che non esiste in natura e che è solo lo sbocco senza uscita di una serie di terapie". Beppino Englaro si è detto tutt'oggi sicuro e convinto che di fronte allo stato vegetativo che le è toccato di vivere per 17 anni "Eluana avrebbe detto no grazie, rifiutando tutta l'offerta terapeutica, sempre di prima qualità, che le è stata data". "Mia figlia era un purosangue della libertà - ha ribadito papà Englaro - aveva molto chiaro ciò che voleva e un anno prima dell'incidente aveva visitato un amico in queste condizioni ed era terrorizzata dal finire in quel modo". Englaro ha sottolineato di "non essere pentito di niente nella maniera più assoluta" e di aver sempre tutelato la volontà "più volte espressa" dalla figlia. "In casa abbiamo approfondito decine di volte i temi della vita, della morte e della libertà - ha aggiunto -, noi abbiamo scontato in tutti questi anni la mancanza di un approfondimento nella società". A chi poi gli chiedeva perché non avesse mai voluto diffondere le foto di Eluana pochi mesi prima della morte, Englaro ha spiegato che "anche su questo ho rispettato assolutamente le indicazioni di Eluana che era rimasta turbata dalla vista di persone in quelle condizioni e che non avrebbe mai voluto essere vista così".
(Rispondi)
 
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 09/02/10 alle 19:33 via WEB
stimo moltissimo questo "PADRE CORAGGIO" E CONDIVIDO IL SUO PENSIERO CHE TU HAI COSI' BENE RICHIAMATO!
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 09/02/10 alle 19:21 via WEB
padre di Eluana commenta anche le recenti scoperte di medici inglesi secondo cui tramite lo scanning celebrale sarebbe possibile avviare una sorta di comunicazione con i pazienti in stato vegetativo: ''Tutti i sofisticati esami in materia di stato vegetativo sono ancora empirici e tutti da verificare''. ''La medicina va avanti - afferma Beppino - e si arriva a sapere qualcosa di più, ma è una cosa minima, perché in realtà lo stato dell'arte della medicina è ancora di poco superiore allo zero''. Il padre di Eluana invita quindi a ''evitare che siano solo clamori ad effetto''. ''Se si approfondisce e si parla con questi professori - afferma- sono loro i primi a dire che questi studi non hanno niente a che vedere con la vicenda di Eluana, per la quale non è stato lasciato niente al caso''. E conclude: ''il professore che suo malgrado ha portato Eluana in queste condizioni di stato vegetativo già sapeva nel gennaio del 1994 che la situazione era irreversibile e l'ha sempre detto''.
(Rispondi)
 
 
luceinfame
luceinfame il 09/02/10 alle 23:00 via WEB
i politici (tutti) furono e sono avvoltoi su questo cadaverino che pesava 29 Kg al momento del decesso: uno scheletro senza più sembianze "umane", si disse.
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 09/02/10 alle 19:22 via WEB
BERLUSCONI SFRUTTA VICENDA PER OTTENERE VISIBILITA'
(Rispondi)
 
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 09/02/10 alle 19:34 via WEB
E QUALE MERAVIGLIA? SIAMO IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE!!!
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 09/02/10 alle 19:23 via WEB
ELUANA: ROCCELLA, IDRATAZIONE E ALIMENTAZIONE NON SONO TERAPIE
(Rispondi)
 
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 09/02/10 alle 19:34 via WEB
questo è un aspetto molto controverso
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 09/02/10 alle 19:24 via WEB
QUESTI ALCUNI TITOLI DEI GIORNALI DI OGGI
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 09/02/10 alle 19:36 via WEB
tutti i giornali oggi ne parlano.. ma il parlamento balbetta!
(Rispondi)
 
bibiosa
bibiosa il 09/02/10 alle 19:46 via WEB
LA posta è alta, il gioco duro, sporco, pericoloso... basti pensare che l'anestesista che ha tolto il sondino ad Eluana ... a distanza di un anno viaggia e vive SOTTO SCORTA e così i suoi familiari, tante sono state le minacce di morte ricevute.
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 09/02/10 alle 19:48 via WEB
CARA PSYCO, consentimi di dire che questo tuo editoriale è un vero e proprio:
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 09/02/10 alle 19:48 via WEB
TOCCO DA MAESTRO!
(Rispondi)
 
 
luceinfame
luceinfame il 09/02/10 alle 23:00 via WEB
ai posteri l'ardua sentenza!
(Rispondi)
 
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