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MALAGIUSTIZIA, SENTENZA SCRITTA PRIMA DEL PROCESSO, CASO ECLATANTE E SBALORDITIVO, MILANO

Post n°3719 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da psicologiaforense

GIUDICE SCRIVE LA SENTENZA DI CONDANNA.... PRIMA DI CELEBRARE IL  PROCESSO!

Cobreve, il processo, che tanto vale non farlo. Fuori un imputato e sotto un altro. Quasi fosse una catena di montaggio, l’ultimo espediente per ridurre i tempi della giustizia è non praticarla affatto. O per lo meno, aggirarne la forma. Che, nel caso della legge, è pure sostanza. Così, prima della prima udienza, prima che il processo d’appello cominci, ben prima che i giudici (tre) entrino in camera di consiglio, la sentenza c’è già. Mollata come scartoffia nel fascicolo processuale. Lo stesso che l’avvocato chiede di poter consultare all’inizio dell’udienza. Apriti cielo. Un foglio. Battuto al computer. Con firma del giudice relatore. Che conferma la decisione dei magistrati di primo grado e condanna Francesco Basile, 36 anni accusato di furto, a 8 mesi di reclusione. Avanti il prossimo.

A un passo dalla morte della giustizia, però, il rantolo che la salva. È il legale di Basile, l’avvocato Paolo Cerruti di Napoli, a evitare che si compia il destino già segnato del suo assistito. Trova la carta, la mostra in aula, solleva un polverone. Chiede il sequestro del documento e «ho fatto mettere a verbale che ho trovato la sentenza già fatta e firmata», dice visibilmente alterato. Cerruti la racconta così. «Per scrupolo prima dell’inizio del processo chiedo al cancelliere di indicarmi il fascicolo in modo da capire quali fossero i punti più controversi da discutere. Noto che sulla scrivania del presidente c’è un documento con scritto: “Tribunale di Monza, Basile Francesco”. Lo apro per vedere cosa ci sia annotato dei miei motivi di appello e leggo: “L’appello è infondato e va rigettato”. Accanto il giudice Giovanni Scaglione ha scritto punto per punto tutte le motivazioni di rigetto dei miei motivi di appello». «Se questo è quanto - rincara la dose -, la funzione dell’avvocato è assolutamente nulla, e siccome io ho un rispetto enorme per la magistratura, ho voluto tutelare la giustizia. Quindi ho fatto mettere a verbale che ho trovato la sentenza già firmata. Poi ho chiesto che venisse sequestrata in modo che il Consiglio superiore della magistratura verifichi se l’avvocatura sia stata offesa. Infine ho avvertito per telefono l’Ordine degli avvocati di Napoli e sono andato di persona dai responsabili di quello di Milano. Qui i giudici non hanno rispetto». Insomma, un gran casino. Che rischia di travolgere il giudice relatore, peraltro da pochi mesi a Milano.

Giovanni Scaglione, il presidente della prima corte d’appello finito nella bufera, si difende: «L’avvocato ha messo abusivamente le mani nelle mie carte. Io avevo preparato una bozza di decisione, ma la sentenza del collegio poteva essere completamente diversa». E poi «del processo dev’essere tenuto conto solo della decisione finale, non di quello che uno ha intenzione di fare». Ad ogni modo, il giudice alla fine si è astenuto, e al suo posto è subentrata un’altra toga. «Macché bozza - ribatte ancora l’avvocato Cerruti - quel foglio era scritto al computer e portava la firma del giudice». Quell’appunto, in effetti, somiglia parecchio a un documento ufficiale. Con tanto di formule ufficiali, concluse col «Pqm» di rito. «Per questo motivo». Così finisce la lettura di un dispositivo. E subito dopo, l’imputato viene condannato o assolto.  Basile Francesco, per poco, non passa alla storia come il primo giudicato sulla fiducia. Stavolta sì, un vero pre-giudicato. L’udienza, però, è proseguita. Altro giudice, altra sentenza. Cinque mesi di reclusione per un furto all’autodromo di Monza, poco prima dell’inizio dell’ultimo gran premio. Pure uno sconto di pena. Nonostante qualche piccolo precedente per truffa. Insomma, Francesco Basile non è uno stinco di santo. Ma per carità, nemmeno Binnu u tratturi Provenzano. E in ogni caso, anche alla peggio canaglia spetta un processo. Breve finché si vuole. Ma almeno, che inizi.

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VEDI TUTTO QUI:

il Giornale - ‎4 ore fa‎
Così, prima della prima udienza, prima che il processo d'appello cominci, ben prima che i giudici (tre) entrino in camera di consiglio, la sentenza c'è già. ...

 
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Commenti al Post:
melchigioia
melchigioia il 11/02/10 alle 16:13 via WEB
E INSISTONO A CHIAMARLA "GIUSTIZIA", il bello è che non gliene frega niente a nessuno!
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 11/02/10 alle 17:09 via WEB
...infatti, tanto che quel giudice non subirà alcuna censura.....
(Rispondi)
 
 
 
doctorlegum
doctorlegum il 11/02/10 alle 22:29 via WEB
no sarà promosso. E' da considerare che altro collegio subito dopo ha riformato la sentenza a favore del reo.
(Rispondi)
 
kiwai
kiwai il 12/02/10 alle 08:47 via WEB
su come funziona la dittatura delle toghe non c'è più da stupirsi .. in Italia ormai siamo tutti pre-giudicati e loro possono assolvere o condannare certi che nessuno chiederà mai conto del loro operato .. Quello che mi rattrista è che i commenti al post siano "anonimi" .. siamo già alla clandestinità ?
(Rispondi)
 
 
mirko1600
mirko1600 il 28/02/10 alle 07:31 via WEB
Hai ragione KIWAI siamo alla clandestinità.. Ma non puoi fare diversamente.. Te la farebbero pagare a caro prezzo.. Fanno ciò che vogliono, condannano pure senza uno stralcio di prova, tanto chi li tocca? Non voglio aggiungere altro immagina cosa solo che farei a questi signori.
(Rispondi)
 
mirko1600
mirko1600 il 28/02/10 alle 07:20 via WEB
Vi rendete conto del tipo di gentaglia che abbiamo tra la magistratura? Purtroppo questo non è un caso isolato, quanto accaduto succede Giornalmente a discapito degli imputati e degli avvocati. Basti che si vadano a guardare tutte le sentenze che i giudici depositano dopo uno o due giorni dal processo. Sono senza dubbio tutte sentenze scritte prima, basandosi sulla sentenza di primo grado. Anche se non si può dimostrare è così.. Ancora mi chiedo: Quando sarà introdotta la responsabilità civile e penale dei magistrati? Adesso questo giudice disonesto che farà? Continuerà a lavorare tranquillamente? Così facendo tantissimi giudici penalizzano gli imputati a spesso innocenti, e vanificano il lavoro degli avvocati, sottopopnedoli anche a rischi come è successo al Povero Fragalà. Chi ci dice che non sia successo per colpa di qualche magistrato? Berlusconi.. cosa aspetti a risolvere anche questa piaga????? Introduci al più presto la responsabilità dei giudici e vedi come cambia la musica.
(Rispondi)
 
zanigio2
zanigio2 il 09/12/11 alle 22:11 via WEB
Parrebbe strano,se non fossimo in Italia,ma tra giudici che si dimenticno atti nei cassetti,x cui escono di galera mafiosi x scadenza dei termini di carcerazine,e quelli ce scrivona la senenza prima del processo,siamo quasi,nella normalita.
(Rispondi)
 
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