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Post n°3720 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da psicologiaforense
La Meloni su Rapelay: “Fermiamo il videogioco sullo stupro”
![](http://blog.panorama.it/foto/files/2010/02/rapelay-large.jpg)
Il ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha chiesto alla polizia postale di bloccare gli accessi al sito web che permette di scaricare gratuitamente il videogioco “Rapelay“. Si tratta di un videogioco giapponese che permette di vestire i panni di uno stupratore seriale. In una moderna metropoli, ogni giocatore deve conquistare il maggior numero di punti possibili abusando sessualmente di donne incontrate per strada.
Commenti al Post:
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adolfodgl5 il 11/02/10 alle 16:39 via WEB
In verità è un coro unanime: occorre rimuovere subito da Internet il videogioco 'Rapelay', che si può scaricare gratuitamente dalla rete e che consente a chi gioca di vestire i panni dello stupratore seriale.
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dottoresottile il 11/02/10 alle 16:44 via WEB
Sì. In principio era «Rapelay»: entravi in un sito, categoria videogames, lo scaricavi e in venti minuti ti trasformavi in un maniaco che violenta a ripetizione. Del resto, era questo il nome del gioco: «rape» - stupro e replay - ripetuto. Le vittime? Donne e ragazze poco più che bambine: scolarette molestate per strada e stuprate nelle loro camere, tra libri di favole e orsi di peluche. Tutto tra pianti e disperazione.
(Rispondi)
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adolfodgl5 il 11/02/10 alle 16:40 via WEB
Vittime delle violenze virtuali, infatti, sono anche personaggi che rappresentano ragazzine minorenni. A chiedere che il gioco venga proibito è anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. La vicenda fa insorgere Telefono Rosa, associazione che da anni si occupa di violenza alle donne, che chiede l'immediato oscuramento del sito e preannuncia per domani un esposto alla Procura della Repubblica di Roma.
"Mi chiedo come mai il ministro dell'interno Maroni non sia ancora intervenuto - dice la presidente Gabriella Moscatelli - quel gioco è un'istigazione a delinquere vera e propria. Tra l'altro si tratta di uno stupro mirato a una bambina: che facciamo, eccitiamo la fantasia dei pedofili?". Preoccupazione viene espressa anche dall'associazione telespettatori cattolici Aiart, che chiede alle famiglie di vigilare.
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dottoresottile il 11/02/10 alle 16:45 via WEB
Eppure adesso, se possibile, c’è di più. E non perché - dopo la rivolta in America, in Inghilterra e in Francia, e le denunce di associazioni a tutela di donne e minori, in Italia - «Rapelay» sia uscito dalla rete. Piuttosto perché, oggi, su Internet circola una versione ancora più evoluta del videogioco che simula gli stupri: è in 3D e rende le scene più raccapriccianti. Il «gioco» si chiama «Itazura Gokuaku», ma gli amanti del genere «molestatore», sui blog, gli hanno affibiato un sottotitolo più orecchiabile: «Violenta le japo in metrò». Perché di questo si tratta: palpeggiamenti, terrore, aggressioni, disperazione e alla fine di stupri. Anche di gruppo se la modalità del gioco scelta lo prevede.
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adolfodgl5 il 11/02/10 alle 16:42 via WEB
E' un gioco "aberrante" Mentre si spendono impegno ed energie per proporre e promuovere politiche a sostegno delle donne, si scopre che i creatori di un videogioco hanno messo la stessa dose di impegno per formare una generazione di stupratori. Mi cadono le braccia e ... anche altre cose che non dico.
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dottoresottile il 11/02/10 alle 16:45 via WEB
I disegni, in stile «manga», i tipici fumetti giapponesi, sono più definiti, le suppliche e i lamenti delle vittime ancora più realistiche. E le modifiche ai comandi sempre più personalizzabili, per assecondare gusti e perversioni private di giocatori di ogni età. La trama - se di trama si può parlare - grosso modo è la stessa. L’obiettivo è violentare il più possibile. Ma mentre il protagonista di Rapelay punta, unicamente, su madre, figlia maggiore e minore della stessa famiglia, quello di Itazura Gokuaku si scaglia sulle sue vittime, a caso.
A sceglierle e a decidere quale tipo di violenza infliggere loro, il «giocatore» che agisce sui comandi della tastiera. Le scene si svolgono nei corridoi e sulla metro, dove il maniaco incontra donne e ragazzine. Solleva gonne, strappa camicette, strattona e costringe, mentre la vittima implora aiuto. E i passanti possono essere coinvolti per trattenere la «preda» e stuprare. «Itazura Gokuaku» è parte di una serie di videogiochi «hentay» (manga a contenuto erotico) del tipo «guro». S’incentra cioè sul sesso accompagnato a scene di violenza cruda ed esplicita. In Italia non sono in vendita, ma si possono scaricare da Internet.
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dottoresottile il 11/02/10 alle 16:46 via WEB
Per farlo basta avere un computer e seguire le istruzioni. Per le modifiche non è necessario dimostrare di essere maggiorenni. Quando, raramente, viene chiesta l’età, è sufficiente dire di avere 18 anni, una dichiarazione che chiunque può fare. Nessun limite e nessuna sicurezza per i minori, quindi. Ma per giocare con un «simulatore di stupri», la distinzione tra chi è minorenne e chi non lo è più avrebbe poi senso?
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reggiesiste il 12/02/10 alle 00:36 via WEB
Magari si potesse perseguire a lo stesso modo l' stalking di qui anche come vittima, debo subbire in chat, come in altri modi sempre via internet, dove occhi che non vedono usuario che colpisce nei modi sempre più igniovili, verso le donne,... ma purtroppo siamo ben lontani di una rete più trasparente! Virtuale violenza, reale risposte!!... ciao!
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