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Post n°3731 pubblicato il 13 Febbraio 2010 da psicologiaforense
RIFLESSIONE DELLA SERA
Da GALILEO A OBAMA, I PROBLEMI COME OPPORTUNITA'
![](http://www.informarezzo.com/thumbnail.php?file=obama_105816729.jpg&size=article_medium)
Il concetto circola da un po': vivere questa crisi economica come un'opportunità di cambiamento. Lo ha lanciato Barack Obama, che su questa scia ha vinto le elezioni. È stato ripreso in Europa e, a dire la verità, in qualche modo anche anticipato in Italia, come si può vedere fin dal titolo del celebratissimo libro del ministro Tremonti: "La paura e la speranza", in cui la crisi globale era prevista e si davano anche le indicazioni per superarla prima che sorgesse l'astro Obama. Tremonti sventola sette bandiere di cambiamento: valori; famiglia e identità; autorità; ordine; responsabilità; federalismo. Sono vessilli politici, ma quel che conta è che per il ministro «la pianta della speranza non può nascere solo sul terreno dell'economia ma su quello della morale e dei princìpi». Una convinzione che pare condivisa dagli altri ministri di origine socialista. Da Sacconi che insiste sul «ripartire dalle persone» e «investire nel capitale umano», a Brunetta che rimprovera la Chiesa di far troppo poco di fronte alle emergenze sociali. Forse non sono le stesse idee di Silvio Berlusconi, che come via d'uscita dalla depressione economica suggerisce soprattutto la ripresa dei consumi, e perciò invita a non modificare lo stile di vita, ma certamente quelle di Barack come di Tremonti sono idee che rispuntano, rielaborate, anche nelle riflessioni di fine anno del Pontefice e del Capo dello Stato. Benedetto XVI invoca un nuovo modello di sviluppo, più equo e solidale. Giorgio Napolitano incita a rinnovare non solamente l'economia ma anche gli «stili di vita poco sensibili a valori di sobrietà e lungimiranza». Da qui ad associare «sobrietà» e «austerità» il passo è breve. Perlomeno per "l'Unità", che accosta la «lezione» di Napolitano a quella di Enrico Berlinguer del '77. L'austerità come «mezzo per superare un sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l'esaltazione dell'individualismo più sfrenato, del consumismo più dissennato», si scriveva, nel documento prodotto dal Pci di allora e dagli intellettuali che lo sottoscrissero. Una connessione con le parole di Napolitano che il giornale che fu di Gramsci riprende da due giorni ma che non convince per niente l'altro quotidiano organo del Pd, "Europa". «La nostalgia non aiuta a superare le crisi... Con Berlinguer ci fu un'ideologizzazione dell'austerità, che impedì la comprensione dei grandi cambiamenti che l'economia occidentale stava vivendo...», replica il foglio dell'ex Margherita, ricordando che Berlinguer poi fu considerato nel suo stesso partito un «ostacolo al cambiamento». Ancora una volta voci dissonanti tra ex Ppi ed ex Ds. E stavolta almeno la discordia non nasce da motivazioni terra a terra: anche questa è un'opportunità offerta dalla crisi. Concetto che, per inciso, ha qualche anno più di Obama, Tremonti e Berlinguer. «Dietro ogni problema c'è un'opportunità», diceva Galileo nel Cinquecento.
Commenti al Post:
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luigiarusso il 13/02/10 alle 19:41 via WEB
nulla di nuovo sotto il sole.Come ricordi tu «Dietro ogni problema c'è un'opportunità», diceva Galileo nel Cinquecento.
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deontologiaetica il 13/02/10 alle 19:46 via WEB
Da alcuni mesi (ma forse anche da anni), siamo in recessione… Ultimamente abbiamo avuto il crollo delle borse, il flop della finanza creativa, il crack delle banche dovuto ai mutui subprimes e ad altre diavolerie finanziarie dai nomi impronunciabili ma che purtroppo, in italiano si traducono nelle seguenti voci fin troppo comprensibili per le famiglie: stipendi da fame, indebitamenti, crisi e licenziamenti… Gli “esperti” che fino a qualche mese fa non avevano previsto niente (o che avevano previsto ma stavano zitti per difendere le loro posizioni e quelle dei loro padroni) hanno trovato subito la ricetta per risolvere la crisi e la stanno blaterando al vento dai vari mass media: “aumentate i consumi, consumate, comprate, bla bla bla…”
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deontologiaetica il 13/02/10 alle 19:47 via WEB
Mi è capitato tra le mani un libriccino di massime di antichi scrittori greci e latini… Ne ho estratte alcune: leggetele e vedrete che già più di 2.000 anni fa avevano capito come nascono e come ci si difende dalle crisi economiche (nonostante non conoscessero la finanza creativa…)
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auroraml il 13/02/10 alle 21:06 via WEB
veramente, sono post che dovranno essere pubblicati in un libro
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luigiarusso il 13/02/10 alle 19:43 via WEB
HAI DETTO BENISSIMO: vivere questa crisi economica come un'opportunità di cambiamento. Lo ha lanciato Barack Obama, che su questa scia ha vinto le elezioni. È stato ripreso in Europa e, a dire la verità, in qualche modo anche anticipato in Italia, come si può vedere fin dal titolo del celebratissimo libro del ministro Tremonti: "La paura e la speranza", in cui la crisi globale era prevista e si davano anche le indicazioni per superarla prima che sorgesse l'astro Obama. Tremonti sventola sette bandiere di cambiamento: valori; famiglia e identità; autorità; ordine; responsabilità; federalismo. Sono vessilli politici, ma quel che conta è che per il ministro «la pianta della speranza non può nascere solo sul terreno dell'economia ma su quello della morale e dei princìpi». Una convinzione che pare condivisa dagli altri ministri di origine socialista. Da Sacconi che insiste sul «ripartire dalle persone» e «investire nel capitale umano», a Brunetta che rimprovera la Chiesa di far troppo poco di fronte alle emergenze sociali.
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deontologiaetica il 13/02/10 alle 19:48 via WEB
Quello di essere poveri e di voler vivere da ricchi è un vizio molto diffuso. Decimo Giunio Giovenale – poeta satirico latino 2° secolo a.C.
Dove comanda il denaro le leggi non valgono niente. Petronio Arbitro – scrittore latino 1° secolo d.C.
Stolto è chi rinuncia ai beni che possiede nella speranza di ottenerne di maggiori. Esopo – favolista greco del 6° secolo a.C.
Le bevande placano la sete e i cibi calmano la fame, ma l’oro e l’argento non saziano mai l’avarizia. Plutarco – scrittore greco 2° secolo d.C.
Se non desideri molto, anche le piccole cose ti sembrano grandi. Platone – filosofo greco del 4° secolo a.C.
L’uomo non conosce la vera gioia perché desidera sempre ciò che non ha. Bacchilide – poeta lirico greco del 4° secolo a.C.
Essere liberi è meglio che essere ricchi. Gneo Nevio – poeta latino del 2° secolo a.C.
Si vive bene se ci si accontenta di poco. Quinto Orazio Flacco – poeta latino 1° secolo a.C.
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luigiarusso il 13/02/10 alle 19:43 via WEB
Da qui ad associare «sobrietà» e «austerità» il passo è breve. Perlomeno per "l'Unità", che accosta la «lezione» di Napolitano a quella di Enrico Berlinguer del '77. L'austerità come «mezzo per superare un sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l'esaltazione dell'individualismo più sfrenato, del consumismo più dissennato», si scriveva, nel documento prodotto dal Pci di allora e dagli intellettuali che lo sottoscrissero.
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deontologiaetica il 13/02/10 alle 19:46 via WEB
La crisi e la recessione: gli antichi greci e latini avevano già previsto tutto.
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auroraml il 13/02/10 alle 21:07 via WEB
tutti i commentatori, gli opinionisti, ecc.. alla fine raccolgono i loro scritti in un libro
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deontologiaetica il 13/02/10 alle 19:48 via WEB
Chi invidia la vita altrui è chiaro che odia la propria. Quinto Orazio Flacco – poeta latino 1° secolo a.C.
Spesso gli sciocchi per evitare un difetto cadono nel difetto opposto. Quinto Orazio Flacco – poeta latino 1° secolo a.C.
La gioia più grande è quella inattesa. Sofocle – poeta tragico greco 4° secolo a.C.
Stolti sono coloro che non capiscono che la metà molte volte vale più del tutto. Esiodo – poeta greco dell’8° secolo a.C.
Alcuni per paura di pericoli minori si cacciano in guai peggiori. Esopo – Favolista greco del 6° secolo a.C.
Meglio sopportare la povertà e la miseria che la superbia e l’insolenza dei ricchi. Euripide – poeta tragico greco 4° secolo a.C.
Gli invidiosi soffrono il doppio degli altri uomini: infatti non solo soffrono per i loro mali, come gli altri, ma anche per i beni altrui. Ippia – filosofo e matematico greco 5° secolo a.C.
Spesso la saggezza si nasconde anche sotto una veste cenciosa. Cecilio Stazio – commediografo latino 2° secolo a.C.
Non basta avere i capelli bianchi per essere una persona assennata. Menandro – commediografo greco 3° secolo a.C.
Saper comandare a se stessi è la forma più grande di comando. Lucio Anneo Seneca – filosofo latino 1° secolo d.C.
Quelli che si lamentano di più sono quelli che soffrono di meno. Publio Cornelio Tacito – storico romano 1° secolo d.C.
Tutti sanno fare il timoniere quando il mare è calmo. Lucio Anneo Seneca – filosofo romano 1° secolo d.C.
La razza degli stupidi non si estingue mai. Simonide – poeta greco 5° secolo a.C.
Lo stupido tende ad eccitarsi ad ogni parola. Eraclito – filosofo greco 4° secolo a.C.
Nulla è più pericoloso di un pazzo che sembra savio. Crizia – filosofo greco 4° secolo a.C.
La fame fa imparare in fretta tutti i mestieri. Aulo Flacco Persio – poeta satirico latino 1° secolo d.C.
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auroraml il 13/02/10 alle 21:09 via WEB
PSICO TI PREGO, METTI AL SICURO QUESTI POST per poterli pubblicare. So che la Feltrinelli e la CEDAM ti hanno già fatto offerte concrete, perchè non le pubblichi qui?
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auroraml il 13/02/10 alle 21:10 via WEB
le lettere di intenti di FELTRINELLI e DI CEDAM, intendevo dire....
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psicologiaforense il 13/02/10 alle 21:14 via WEB
più case editrici mi hanno chiesto di raccogliere in un libro le mie riflessioni, i miei editoriali, le mie opinioni. CI STO PENSANDO, ma tutto questo richiede tempo che io non ho.
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posturantistress il 14/02/10 alle 16:02 via WEB
concordo sul concetto di base che era anche di Galileo, ma spesso i politici (nostrani) oltre alle buone intenzioni non fanno seguire atti..concreti,anzi utilizzano gli slogan e i buoni concetti per le varie campagne elettorali, e sono per la conservazione del presente, compresi i loro privilegi.. per carità!
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