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IL CORSIVO BREVE: PREDATORI, ATTI PERSECUTORI, MOLESTIE, COMPORTAMENTI INTRUSIVI, STALKING, ORDINE PUBBLICO/NOVITA'

Post n°3737 pubblicato il 17 Febbraio 2010 da psicologiaforense

IL CORSIVO BREVE

Varate le "task force" contro lo stalking

Task force contro le vittime di atti persecutori e comportamenti intrusivi. Un gruppo specializzato di carabinieri è già entrato in azione nelle maggiori città italiane  contro quell'odioso fenomeno dello stalking. I gruppi di esperti dei carabinieri sono composti per lo più da militari donne. Un'attenzione per le vittime – in gran parte, appunto, donne – oggetto delle ossessive attenzioni di ex mariti ed ex partner incapaci di accettare la fine di una storia d'amore. Fra gli stalker si annoverano anche innamorati rifiutati e delusi ma anche psicotici, maniaci, mitomani, ecc... . Ecco che allora telefonate ripetute e serrati inseguimenti diventano un'assillante quotidianità per la donna-vittima. Comportamenti che, non è infrequente, preludono ad atti particolarmente gravi come la violenza sessuale ed anche l'omicidio. 


NOTA:

Secondo l'Osservatorio nazionale stalking almeno il 20% degli italiani, soprattutto donne, ne sono stati vittime dal 2007 al 2009.

 
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Commenti al Post:
bibiosa
bibiosa il 17/02/10 alle 15:37 via WEB
ERA ORA!!!
(Rispondi)
 
bibiosa
bibiosa il 17/02/10 alle 15:39 via WEB
questo il mio contributo, modestissimo: Stalking è un termine inglese (letteralmente: perseguitare) che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un'altra persona, perseguitandola ed ingenerando stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. La persecuzione avviene solitamente mediante reiterati tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti ed intrusioni nella vita privata. Lo stalking può nascere come complicazione di una qualsiasi relazione interpersonale e chiunque può esserne vittima, è un modello comportamentale che identifica intrusioni costanti nella vita pubblica e privata di una o più persone. I contesti in cui si manifesta: nel 55% circa è la relazione di coppia; nel 25% circa è il condominio; nello 0,5% circa è la famiglia (figli/fratelli/genitori); nel 15% circa è il posto di lavoro/scuola/università.
(Rispondi)
 
vivaildivertimento
vivaildivertimento il 17/02/10 alle 16:20 via WEB
Buona idea quella di adottare delle task force per lo stalking perchè di solito le vittime, soprattutto donne, sono indifese nonostante la legge le protegga...
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 18/02/10 alle 11:20 via WEB
Lo stalking esiste, ma.....guardate qui: Da “MetroMaschile Web Editor”: · Un temerario del III Millennio Si definisce progressista. Di sicuro è un nemico del regresso, dei tempi bui, quando chiunque poteva venir condannato sulla parola. Quando non vi erano confronti, ricerca di prove, valutazione dei fatti. Quando l’interesse, il risentimento, l’odio o semplicemente i fantasmi, le turbe che agitano l’umana psiche, mandavano al patibolo il predestinato di turno, membro di quella categoria che in quel momento era l’incarnazione del male. E’ il giudice spagnolo Francisco Serrano – già premiato da associazioni per la difesa delle maltrattate (Amuvi) e dei minori abusati (Prodeni) – curriculum inattaccabile – che scavalcando ogni paura ha parlato con estrema “contundencia” contro la Ley Orgànica de Protecciòn Integral contra la Violencia de Género, ossia contro la sola violenza oggi concepibile, quella maschile. Che passa per “loco” (pazzo) da quando ha denunciato la decisione del governo di censurare le violenze femminili e di divulgare solo quelle maschili. Snocciola i numeri della menzogna femminista e della tragedia maschile, osando ricordare: · che i dati sui maschi uccisi dai parenti (uomini e donne) appaiono solo negli annuari statistici ma non vengono resi di pubblico dominio e non sono accessibili alla massa. Per volontà del Governo Zapatero. · che nessun Ente si occupa di studiare e capire l’incidenza del conflitto familiare e delle separazioni nel superiore numero dei suicidi tra gli uomini (3700, da 1000 a 2000 più delle donne). · che i dati delle condanne vengono presentati in forma pregiudiziale e settaria per far credere che nella maggioranza dei casi alla denuncia (10.000/anno) segua la condanna, mentre ciò accade il 10% delle volte e che la violenza da “dominio machista” ha a che vedere con meno dell’1% del totale delle denunce. · che la Ley Orgànica de Protecciòn già nel suo presupposto intende la relazione familiare come strutturalmente fondata sulla violenza maschile (giacché, ovviamente, questo significa “violencia de Género”). · che tale carattere delle violenze è invece proprio quel che dovrebbe venir provato e dimostrato, caso per caso. · che nella maggior parte dei casi quella che viene qualificata come violenza da “dominio machista” non è altro che semplice conflitto tra eguali nella separazione. Non mancano altri giudici spagnoli che sostengano queste verità, peraltro note a tutti, tanto che in privato deputati del PSOE (sinistra al governo) e del PP (destra all’opposizione) gli danno ragione ma non osano parlare. E sappiamo perché. Chi parla è finito. Ma Serrano sfida ogni tabù e – coscientemente – si espone alla pubblica gogna andando fino in fondo. Senza mezzi termini, denuncia la “dittatura del femminismo radicale”, parla di “feminazismo” e di un processo non lontano “dall’olocausto sociale”. E chiude con un fendente: “Migliaia di uomini sono in prigione dopo una denuncia, ciò per il solo fatto di esser maschi. Quante donne stanno in galera per una falsa accusa? Nessuna.” La reazione femminista è fulminea, cieca, brutale. Viene ordinato al Governo di punire il reo impregnato di “ideologia machista” e quindi incompatibile con il ruolo e le funzioni che la Ley Orgànica (approvata all’unanimità da Sinistra, Centro e Destra nel 2004) gli assegna: usare pochi delinquenti per condannare una massa di innocenti. Questo è il compito cui Francisco Serrano – eroe del III Millennio – apertamente si sottrae.
(Rispondi)
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 18/02/10 alle 11:10 via WEB
Va rilevato come inchieste, sondaggi e ricerche che analizzano la violenza di cui è vittima la figura femminile vengono proposte con continuità a livello istituzionale e mediatico, da diversi decenni. Di contro, non esistono in Italia studi ufficiali a ruoli invertiti: vale a dire approfondimenti sulla violenza agita da soggetti di genere femminile ai danni dei propri mariti o ex mariti, partner ed ex partner, parenti ed affini di vario grado.
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scoglioisolato
scoglioisolato il 18/02/10 alle 11:54 via WEB
La violenza è deprecabile e va combattuta, sempre. Non ha sesso ed e sempre violenza in ogni caso, sia femminile che maschile.
(Rispondi)
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 18/02/10 alle 12:06 via WEB
Anche questa proposta di legge è da considerarsi nell'ambito della task force contro lo stalking? · TRATTO DA: · QUOTIDIANOITALIA TV Gio 18 Febbraio 2010 | 9:03:13 AM Padri separati: presunti criminali Mercoledì 17 Febbraio 2010 16:12 Quotidianoitalia.it Fabio Barzagli TI STAI SEPARANDO? NON VEDRAI I FIGLI PER SEI ANNI! PADRE SEPARATO: PRESUNTO CRIMINALE Si potrebbe sintetizzare così l’agghiacciante proposta di legge presentata dal Gruppo Donne dell’Italia Dei Valori al convegno tenutosi il 30 Gennaio scorso presso il consiglio regionale toscano con la partecipazione anche dell'Alleanza dei Liberali e Democratici Europei (a cui aderisce Italia dei Valori al Parlamento Europeo).Il punto centrale della proposta è di aggiungere un articolo nell’attuale legge 54/2006 che vieti l’affidamento condiviso (cioè l’affidamento dei figli ad entrambi i genitori) fino al terzo grado di giudizio, mediamente sei anni, qualora vi sia stata una denuncia di maltrattamenti. Questo consente ad esempio ad una moglie che vuole separarsi di allontanare padre e figli per sei anni semplicemente depositando una denuncia presso i carabinieri e notificando la stessa presso il tribunale. Una rimozione automatica dei figli, com’era prima del 2006. E se fosse falso? Il fenomeno delle false accuse e denuncie nelle separazioni è ormai talmente dilagante che gli stessi giudici più volte hanno denunciato il fatto all’opinione pubblica. La denuncia per maltrattamenti e molestie, durante la separazione, viene utilizzata nella maggioranza dei casi come modalità intimidatoria. Nel documento sotto indicato, alcune delle dichiarazioni delle stesse giudici delle sezioni maltrattamenti e dati dell’autorevole centro nazionale falsi abusi:http://paternita.info/downloads/sentenze/separazioni-falsedenuncie-v02.pdfIn fase di separazione quattro denuncie di maltrattamenti su cinque si rivelano false.Alcuni chiamano il fenomeno “mobbing giudiziario”; una sorta di eccesso di azione giudiziaria mosso da ex mogli, basato sul sentire comune nei confronti delle donne come elemento debole della famiglia. Ex mogli che sfruttano questo fattore per impossessarsi dei figli e, come scrive la stessa PM Carmen Pugliese (Eco di Bergamo, 31/1/2009), usano PM e POLIZIA GIUDIZIARIA come strumento per perseguire i propri interessi economici in fase di separazioneLe donne dell’IDV dunque propongono di legalizzare questa pratica ed uccidere definitivamente il diritto alla famiglia per i figli e per i genitori separati; un modo per regalare a tutte le persone disoneste, e soprattutto folli, un bel bottone rosso da premere in qualsiasi momento per disintegrare la vita dell’ex partner e dei propri bambini.Fabio Barzagliresponsabile nazionale portale paternità, infanzia e adolescenzawww.paternita.info
(Rispondi)
 
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