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« LA RIFLESSIONE DELLA SER...LA NOTIZIA: WEB, FACEBOO... »

L' E D I T O R I A L E: BERLUSCONI, BERTOLASO, BERSANI, CORRUZIONE, CONCUSSIONE, TANGENTOPOLI, MAZZETTE, ESCORT, SESSO

Post n°3760 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da psicologiaforense

 L' E D I T O R I A L E

Come uscire dal clima di rissa, veleni,  ricatti, inchieste...

LA DEMOCRAZIA NELLO SCANTINATO

"Mugghiamula" , avrebbe detto lo speziale, che è "megghiu pi tutti" . Immaginate in un retrobottega di farmacia, nella Sicilia degli anni Cinquanta dove questi conversari erano frequenti, alcuni notabili che fra il dire e, soprattutto, il non dire accennano alle rispettive malefatte, chessò, questioni di soldi, di imbrogli, di corna e quanto altro. L'atmosfera è pesante e la trama delle rispettive accuse si infittisce e diventano minacce, avvertimenti, ricatti palesi o occulti, del tipo "stai zitto tu, che...". Proprio a questo punto di tensione, prossima ormai alla rissa totale, il più saggio della compagnia avrebbe detto "mugghiamula", siculo termine cui non rende alcun merito la traduzione italiana che potrebbe essere "avvolgiamola". "Mugghiare" significa, infatti, coprire qualcosa magari avvolgendola, finirla, chiudere gli occhi, non parlarne più, ma anche un comune imbrogliare se ciò alla bisogna è utile. Trovato l'accordo su questo gli animi si sarebbero placati, gli astanti avrebbero fatto pace con la propria coscienza (cosa non difficile per chi ne possiede una molto perdonante) e, ritrovata la sicurezza del sorriso, ci avrebbero fatto su una bella bevuta, ricominciando tutto come prima.
È davvero sconfortante fare ricorso a simile soluzione, ma proprio sull'orlo di tale precipizio pare ormai spinta la vita politica italiana, caratterizzata da mancanza di uomini ed eccesso di veleni. È un passato che non si è mai risolto che preme sul presente, a sua volta destinato così a diventare il futuro di un Paese senza troppe speranze. Nulla può dirsi, ma soprattutto pochi possono dire qualcosa senza che l'altro, l'avversario, il nemico o il compagno, lo metta a tacere con un semplice "stai zitto tu, che...". E così si moltiplicano le minacce, gli insulti, gli avvertimenti, i ricatti. E soprattutto i dossier, le inchieste, i segreti mai svelati, una non immaginabile trama di complicità che a pensare male forse ci si indovina.

Non c'è alternativa: o la verità "smugghiata” o la confusione “mugghiata”, passando per un Lodo, si chiami Alfano, Maroni, Ghedini.....
Ma che si faccia qualcosa, perché da quel retrobottega di farmacia bisogna uscire o con una rissa o con un brindisi. Certo non si può condannare una democrazia a bere perennemente veleni o a stare per sempre in uno scantinato.

 
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Commenti al Post:
marietta1971
marietta1971 il 22/02/10 alle 01:24 via WEB
Corruzione e intercettazioni: ecco il piano di Berlusconi
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lasuocera0
lasuocera0 il 22/02/10 alle 01:29 via WEB
Verità su Bertolaso, senza perdere tempo
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auroraml
auroraml il 22/02/10 alle 01:40 via WEB
AUMENTANO CORRUZIONE E CONCUSSIONE MA INTANTO SI CROCIFIGGE BERTOLASO
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marietta1971
marietta1971 il 22/02/10 alle 01:24 via WEB
Le inchieste sugli appalti gestiti dalla Protezioni civile, gli arresti per presunte tangenti a Milano e Vercelli, hanno riproposto il tema della questione morale in politica. Un problema che però è anche connesso a quello delle intercettazioni e alla fuga di notizie dalle procure che finiscono nei giornali, durante lo svolgimento delle indagini, prima ancora che nei tribunali. Ecco le mosse del premier Silvio Berlusconi per garantire una maggiore trasparenza in politica e porre un freno al tritacarne mediatico.
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lasuocera0
lasuocera0 il 22/02/10 alle 01:29 via WEB
Berlusconi è preoccupato. Lo dice lui stesso in pubblico e in privato e molti suoi collaboratori trasmettono ai giornali il suo cattivo umore che del resto risulta evidente dalle immagini televisive e fotografiche. "Se potessi scioglierei il partito, ma non posso". Una frase così non l'avevamo mai sentita prima. E' indicativa del livello cui il fango è arrivato. Per quello che se ne sa, la sua preoccupazione proviene da sondaggi molto allarmati e soprattutto da previsioni pessimistiche sullo smottamento futuro del consenso. Emergono diverse faglie: quella dei moderati, quella dei cattolici, quella delle persone perbene senza aggettivi. Bertolaso è indagato, Verdini e Letta compaiono molte volte nelle intercettazioni giudiziarie. Due differenti pulsioni si alternano nell'animo del "capo dei capi": rintuzzare gli attacchi, mantenere le postazioni e anzi contrattaccare; oppure cambiare strategia, abbandonare le posizioni più esposte e i personaggi più discussi, dare qualche soddisfazione ad una pubblica opinione stupita, indignata e trascurata per quanto riguarda le ristrettezze economiche che mordono ormai la carne viva del Terzo e del Quarto stato. La scelta tra queste due opzioni non è stata ancora fatta. A giudicare dalle parole e dagli atti sembrerebbe che il "capo dei capi" persegua contemporaneamente ambedue queste strategie col rischio di far emergere un'incoerenza che segnala una crescente difficoltà. La legge in preparazione che dovrebbe inasprire le pene contro i reati di corruzione segna il passo. Il collega D'Avanzo ha spiegato ieri le ragioni del rinvio: il gruppo dirigente del partito non ci sta. Se alla fine la legge verrà fuori, sarà solo un placebo da avviare su un binario morto. Più efficace (se ci sarà) potrebbe essere il lavoro di pulizia delle liste elettorali; ma quel lavoro, per avere un senso, dovrebbe estendersi ai membri del governo e del Parlamento colpiti da sentenze o da condanne di primo grado con imputazioni di corruzione. Ma ne verrebbe fuori una decimazione: Dell'Utri, Ciarrapico, Cosentino, Fitto e almeno un'altra decina di nomi sonanti. Vi pare fattibile un'ipotesi del genere? Promossa da Berlusconi che dal canto suo ha schivato le condanne solo con derubricazione di reati e accorciamento dei tempi di prescrizione disposti dalle famose leggi "ad personam"?
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desnudamaia
desnudamaia il 22/02/10 alle 01:36 via WEB
allora ecco schizzi di fango, veleni, verità celate e menzogne confezionate, i testimoni e i pentiti, e gli insulti che sovrastano gli appelli, ormai patetici, ad abbassare i toni, la delegittimazione reciproca tra chi governa e chi si oppone, con Palazzo Chigi divenuto un fortino che separa non i ruoli della democrazia ma la rissa tra chi lo occupa e chi lo vorrebbe occupare a tutti i costi, anche senza un voto, ma con quella che si dice “spallata” e che può essere uno sciopero, una sentenza, un girotondo o una manovra di ovattati Palazzi.
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luigiarusso
luigiarusso il 22/02/10 alle 01:44 via WEB
EDITORIALE DEGNO DI UMBERTO ECO
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marietta1971
marietta1971 il 22/02/10 alle 01:25 via WEB
L’opposizione (cui c’è da stare sicuri darà man forte l’Anm) ha promesso battaglia in Senato, ma il Governo ha intenzione di procedere in modo spedito: in ballo non ci sono solo la tutela della privacy di cittadini indagati, che si ritrovano ad essere processati sui media anziché nei tribunali, e una maggiore trasparenza della politica, ma anche togliere quei freni che impediscono di governare in Italia, visto che la maggioranza è stata costretta negli ultimi mesi ad impegnarsi più nella difesa dagli attacchi delle procure (amplificati da alcuni giornali) che nel portare avanti le riforme necessarie per lo sviluppo del paese.
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lasuocera0
lasuocera0 il 22/02/10 alle 01:31 via WEB
Fango su Bertolaso e Verdini: intercettazioni prima alla stampa, poi (forse) ai giudici
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auroraml
auroraml il 22/02/10 alle 01:41 via WEB
Sull'Italia e sulle sue prospettive di crescita grava "una sorta di ombra o di nebbia che sovrasta e avvolge il tessuto più vitale e operoso del paese". Nella metafora del presidente della Corte dei Conti Tullio Lazzaro la denuncia del'organo di controllo della spesa pubblica: "Nel 2009 c'è stato un boom di denunce per i reati di corruzione e concussione".
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marietta1971
marietta1971 il 22/02/10 alle 01:27 via WEB
Adesso il problema sembra essere quello della corruzione generale. Di tutta la nazione. Di tutto un popolo "che nome non ha". Di tutta una gente che spunta alla rinfusa "dagli atri muscosi, dai fori cadenti". Una sorta di scena da teatro senza attori, solo comparse degradate che si sospingono a vicenda, una cenciosa opera da tre soldi dove vengono scambiate miserabili mazzette, abbietti favori, borseggi agli angoli delle strade. Ci sarà pure un Mackie Messer armato di coltello ma non si vede, dà ordini sottovoce all'ombra di quella plebaglia corrotta e corruttibile. La Corte dei Conti ha quantificato il degrado collettivo: da un anno all'altro la corruzione è aumentata del 229 per cento. Anche due giudici della Corte sono tra gli indagati. Anche un giudice della Corte costituzionale è lambito dall'ondata di fango. Anche un magistrato della Procura di Roma. I giornali dibattono l'argomento. Analizzano il fenomeno. Si tratta d'una nuova Tangentopoli a diciotto anni di distanza dalla prima? Oppure d'una situazione con caratteristiche diverse? Allora, nel 1992, si rubava per procurare soldi ai partiti e alle correnti; adesso si ruba in proprio ed è un crimine di massa. Meglio o peggio di allora? Infine - ma questa è la vera domanda da porsi: la corruzione sale dal basso verso l'alto oppure scende dall'alto verso il basso? La classe dirigente è lo specchio d'una società civile priva di freni morali oppure il cattivo esempio degli "ottimati" incoraggia la massa a delinquere infrangendo principi e normative?
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desnudamaia
desnudamaia il 22/02/10 alle 01:36 via WEB
Tutto così, nell'ingarbuglio, si tiene in equilibrio instabile, quello che precede il caos.
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lasuocera0
lasuocera0 il 22/02/10 alle 01:32 via WEB
Si sente sempre più spesso parlare di una fantomatica "questione morale", in stretto rapporto con l'etica che in politica dovrebbe guidare i comportamenti di coloro che ricoprono ruoli di responsabilità. Ma cos'è in realtà questa "questione morale"? Ed a quale morale dovrebbe far riferimento? Sia chiaro: che vi sia un'etica a regolare i comportamenti dei politici è una necessità di cui un paese civile non può fare a meno. Se infatti ogni persona che ricopre un ruolo di pubblica responsabilità facesse riferimento solo alla legge ed a sé stesso avremmo una classe dirigente impegnata solamente ad accumulare e gestire per sé quanto più potere possibile. Ma l'esercizio della politica è, e dovrebbe sempre essere, ben altro che la semplice gestione del potere. E di sicuro non dovrebbe mai combaciare con il tentativo esclusivo di accumularne il più possibile! Tuttavia, visto che l'ingenuità per fortuna non mina le nostre capacità di comprensione della realtà, sappiamo bene tutti che un conto è la teoria (ovvero: ciò che dovrebbe essere), ma tutt'altra cosa è la pratica (ovvero: ciò che è in realtà).
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desnudamaia
desnudamaia il 22/02/10 alle 01:38 via WEB
E ancora c'è il non risolto conflitto tra le “toghe rosse” e la “politica azzurra” che poi viene presentato e tradotto come il bilanciamento di nobili principi quali l'indipendenza della magistratura e la sovranità del Parlamento. Sono questi i discorsi non da Camera, ma da anticamera, che condizionano la vita politica italiana e rispetto ai quali l'unica terapia sarebbe quella di un chiaro e definitivo accertamento di verità. A qualunque costo. Ma è pia illusione perché esiste un “Codice Rosso” che non si può violare e che sta prima di tutti i codici e forse anche della Costituzione: è la ragion di Stato, cioè la “ragion del Potere” che nulla ha a che vedere con la Ragione.
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auroraml
auroraml il 22/02/10 alle 01:42 via WEB
Sempre peggio "Il fenomeno, per quanto riguarda i reati di corruzione, concussione e abuso di ufficio - dice il procuratore generale della corte dei conti, Mario Ristuccia, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario - continua a presentare carattere di gravita', dal momento che, pur con la difficolta' di confrontare e coordinare dati provenienti da fonti diverse, deve comunque ritenersi che il numero delle denunce per fatti di corruzione e concussione accertati nel 2009 è fortemente aumentato rispetto al 2008". In particolare, nel periodo gennaio-novembre 2009 ci sono state 221 denunce per corruzione, il 229% in più rispetto al 2008, 219 per concussione, pari al 153% in più rispetto all'anno precedente, e 1.714 per abuso di ufficio. Niente trasparenza, grazie Corruzione e tangenti, dice il presidente della Corte, Tullio Lazzaro, non accennano a diminuire e pesano sullo sviluppo del Paese perché "si verificano nell'ambito di gare di appalti, di realizzazione di opere pubbliche e lavori, di interventi di manutenzione su beni della collettività". Per Lazzaro esistono "pervicaci resistenze che questa patologia sembra opporre a qualsiasi intervento volto ad assicurare la trasparenza e l'integrità nelle amministrazioni possono dirsi una sorta di ombra o di nebbia che sovrasta e avvolge il tessuto piu' vitale e operoso del paese - dice lazzaro - non si puo' fare a meno di notare che l'oscuramento resta tuttora grave, non accenna neppure lentamente a dissolversi o a flettere nella sua intensità ispessita".
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luigiarusso
luigiarusso il 22/02/10 alle 01:47 via WEB
Questo editoriale è delizioso come un articolo di Camilleri o di Sciascia
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auroraml
auroraml il 22/02/10 alle 01:43 via WEB
Dove si annida la nebbia Nella relazione del procuratore generale emerge che Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio e Puglia sono le regioni dove i reati di corruzione e concussione sono piu' diffusi; regioni dove, rileva il procuratore generale, "maggiori sono le opportunita' criminali in considerazione del pil pubblico piu' elevato, delle transazioni a rischio quantitativamente più numerose e dal maggior numero di dipendenti pubblici". Nel 2009 le procure regionali della corte dei conti hanno complessivamente emesso 92 citazioni per danni erariali di cui 21 in Toscana, 18 in Lombardia, 11 in Puglia, 10 in Sicilia, 7 in Umbria e Piemonte, 5 a Trento, 4 in Calabria, 3 nel Lazio, 2 in Abruzzo e in Emilia romagna, 1 in Friuli Venezia giulia e Liguria. 21 le sentenze emesse. Quegli ospedali e ponti mai finiti Uno dei capitoli che maggiormente pesa nell'attività della Corte dei Conti è quello delle "opere incompiute", vale a dire "progettate e non appaltate ovvero non completate o inutilizzabili per scorretta esecuzione". Il pg della magistratura contabile Mario Ristuccia ha sottolineato che questo fenomeno "determina un ingente spreco di risorse pubbliche". Chi riscuote Nel settore della riscossione tributaria, ha ricordato ristuccia, sono emerse nel recente passato "rilevanti irregolarità commesse dell'espletazione del servizio da parte delle societa' concessionarie". In particolare, dalle indagini effettuate dalla Guardia di finanza su delega dei pubblici ministeri contabili e' emersa una realtà di "procedure di riscossione assolutamente anomale" di vaste proporzioni: "in innumerevoli casi i concessionari, anziche' procedere alla ricerca del contribuente e dalla esecuzione forzata sui beni, si limitavano a registrare 'a tavolino' accessi ed atti esecutivi improduttivi, un servizio organizzato non tanto per pervenire a una effettiva riscossione dei tributi, quanto per costruire una documentazione che potesse, ad un esame superficiale, apparire probatoria di un'intensa attività di riscossione che in realta' non era stata effettuata".
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luigiarusso
luigiarusso il 22/02/10 alle 01:48 via WEB
hai condotto in queso post una analisi geniale
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psicologiaforense
psicologiaforense il 22/02/10 alle 01:49 via WEB
Grazie, ma come siete esagerati!
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pippo_217
pippo_217 il 22/02/10 alle 02:31 via WEB
Complimenti sempre ben meritati.// Ho sempre votato e quasi sempre compiuti i miei doveri sociali, con serietà ed anche controvoglia, quando mi son sentito preso in giro dal potere, cioè quasi sempre, perchè ci credo. Mi domando se sedendomi sulle poltrone del potere, farei le stesse scelte all'apparenza ambigue, aderendo al "sistema", di antica memoria.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 22/02/10 alle 19:26 via WEB
Temo di sì, vedi le leggi della "microfisica del potere"....
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