Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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EDITORIALE: RIFLESSIONI, PENSIERI, OPINIONI: VACANZE 2010, ANTICIPAZIONE, TURISMO SESSUALE, FERIE SESSUALI ANTISTRESS

Post n°3771 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da psicologiaforense

L' E D I T O R I A L E

STRESS... L'ITALIANO SOGNA LA VACANZA 2010 CONDITA CON IL SESSO

VACANZE 2010.
Per un maschio italiano su tre non c'è niente di meglio di una vacanza condita con sesso per combattere lo stress accumulato durante un anno di lavoro. Dei 1100 uomini italiani tra i 28 e i 58 anni di età intervistati, il 33% risponde con un sì entusiastico alla possibilità di scegliere una vacanza nella speranza (anche vaga) di una «avventura». Diverse le motivazioni di questa scelta: per il 38% il turismo sessuale «è la migliore cura contro lo stress»; per il 21 % «consente di ricaricare le batterie»; per il 19% aiuta ad eliminare le tensioni «accumulate a casa ed al lavoro».
La scelta delle mete del turismo sessuale viene motivata dalle scorribande su rete (37%) o dalle esperienze raccontate da amici o conoscenti.
Andare in vacanza sessuale da soli o in compagnia? Chi la preferisce non ha dubbi: meglio partire da soli «perché si può fare tutto» e «senza pudore». Ma c'è anche chi, in questi Eden del sesso,, con marcate ambivalenze,  ci andrebbe con la propria partner perché «è l'unico modo per trovare l' armonia» (23%) o «non sarebbe giusto vivere avventure come queste da soli» (18%).

E parecchi cullano anche la speranza di incontrare, in una delle tante Sexland sparse per il mondo, il proprio capoufficio. Perché? Semplice: «da domani sarebbe completamente a mia disposizione».

 
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Commenti al Post:
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 24/02/10 alle 00:55 via WEB
è veramente sconsolante, meglio SOLE come illustri TU nel precedente post
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santinazs
santinazs il 24/02/10 alle 01:07 via WEB
E' VERO !!!
(Rispondi)
 
 
matteo81_1981
matteo81_1981 il 24/02/10 alle 01:15 via WEB
piano, piano, piano qui PSICOLOGIAFORENSE TRATTA DEL TURISMO SESSUALE MASCHILE
(Rispondi)
 
 
diego1930
diego1930 il 24/02/10 alle 01:26 via WEB
(Rispondi)
 
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 03:22 via WEB
Per turismo sessuale s’intende un fenomeno in continuo aumento dove individui, solitamente di sesso maschile, attratti da certe destinazioni turistiche alquanto “paradisiache” sfruttano quelle risorse del “piacere” di tipo ambientale integrandole perfettamente con altre legate al piacere erotico e sessuale. Si possono distinguere almeno due forme di turismo sessuale:
(Rispondi)
 
 
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 03:23 via WEB
a) il turismo sessuale “promosso” da quei paesi dove la prostituzione è legalmente riconosciuta e considerata un’attività di tipo professionale b) il turismo sessuale praticato in quei paesi, spesso considerati in via di sviluppo dove la prostituzione, ovvero certi comportamenti di tipo sessuale, non è regolata da una legge specifica, ma da un sistema illecito e a volte anche para-legale, che sfrutta i più deboli incatenandoli e rendendoli schiavi. Nel primo caso si ha a che fare con un sistema “adulto” dove l’aspetto sessuale può rispecchiare una cultura e dove questa, tramite le sue regole, valorizza l’importanza del rispetto reciproco tra i partner coinvolti nell’attività ludico-sessuale. Ne sono un esempio alcuni paesi come l’Olanda, la Germania, la Svizzera, il Belgio e la Spagna dove l’attività legata alla prostituzione non è solo tollerata, ma anche regolamentata legalmente in quei locali (club), ma anche in certi luoghi all’aperto (zone circoscritte del paese) punendo chi trasgredisce in tema di adescamento e sfruttamento. Cosa più grave riguarda invece il secondo punto dove lo sfruttamento è strettamente collegato con la “violenza”, ovvero il non rispetto dell’altro. Altro, che per motivi personali e sociali può essere
(Rispondi)
 
 
 
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 03:24 via WEB
segue...... facilmente manipolabile e quindi vittima di un sistema sociale, culturale e politico corrotto. I luoghi in cui viene consentito questo secondo aspetto più deplorevole del turismo sessuale sono rintracciabili in quei paesi che, ancora oggi, vivono particolari situazioni socio-culturali e politiche invalidanti: Asia, Sud America, Est Europeo, ma anche Africa. Quindi il turismo sessuale non può essere rappresentato solamente dal turista straniero che si concede il “lusso” di una esperienza sessuale di tipo mercenario con una donna consenziente e libera di scegliere come utilizzare il proprio corpo, bensì un sistema illegale che mira allo sfruttamento delle donne e quindi della prostituzione e ancora una forma al quanto “sofisticata” dove lo sfruttamento è legato ad una “merce rara” difficile, se non impossibile, da reperire nei propri paesi di origine come i bambini/minori e l’utilizzo della violenza sulle donne, gli uomini, i transessuali, i bambini e gli adolescenti.
(Rispondi)
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 24/02/10 alle 00:57 via WEB
noi DONNE i maschi li CREIAMO, li allattiamo, li "facciamo", li educhiamo, li alleviamo, li formiamo.... e sono questi i risultati?
(Rispondi)
 
 
santinazs
santinazs il 24/02/10 alle 01:07 via WEB
Io lo so, come vedi dalla foto. UNA RESPONSABILITA' TREMENDA
(Rispondi)
 
 
matteo81_1981
matteo81_1981 il 24/02/10 alle 01:17 via WEB
ma c'è anche, prepotente, il turismo sessuale femminile, un trend in netta crescita e che si registra anche a Rimini, come io stesso ho visto, non occorre andare dall'altra parte del mondo
(Rispondi)
 
 
 
diego1930
diego1930 il 24/02/10 alle 01:27 via WEB
Hai ragione: sondaggi alla mano sono in netto aumento i viaggi in mete esotiche di donne alla ricerca di sesso... in gruppo o singolarmente, si recano in località calde (cuba, giamaica, mar rosso, egitto...) per vivere esperienze hot!!!...
(Rispondi)
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 24/02/10 alle 01:00 via WEB
da quello che TU scrivi: i nostri figli hanno un atteggiamento culturale e sociale basato sull'idea di una superiorità fisica e intellettuale dell'uomo sulla donna. Non si tratta solo di una concettualizzazione ma di un modus vivendi ( turismo sessuale)!
(Rispondi)
 
 
santinazs
santinazs il 24/02/10 alle 01:08 via WEB
NON DIRE I NOSTRI FIGLI!!!
(Rispondi)
 
 
 
diego1930
diego1930 il 24/02/10 alle 01:45 via WEB
vedi: Turismo sessuale in romania
(Rispondi)
 
 
matteo81_1981
matteo81_1981 il 24/02/10 alle 01:17 via WEB
Morale o meno, il turismo sessuale femminile è in continua crescita e quella che storicamente è stata una prerogativa maschile conquista un numero sempre maggiore di donne ma ha caratteristiche diverse rispetto al turismo sessuale maschile.
(Rispondi)
 
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 03:25 via WEB
mi pare ragionevole
(Rispondi)
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 24/02/10 alle 01:01 via WEB
LE MAMME NON SI INTERROGANO?=?
(Rispondi)
 
 
matteo81_1981
matteo81_1981 il 24/02/10 alle 01:18 via WEB
MAMME!!! SANTINA E LISETTA...non strappatevi le vesti...
(Rispondi)
 
 
 
flozanussi
flozanussi il 24/02/10 alle 01:22 via WEB
Matteo quante sono le donne che vanno per uomini???? E quanti sono i maschi che vanno per donne, per uomini, per adolescenti, per bambini/bambine, per rapporti contro natura con esseri viventi e non?
(Rispondi)
 
 
 
diego1930
diego1930 il 24/02/10 alle 01:46 via WEB
appunto
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 01:27 via WEB
Come uomo sono mortificato non meno di voi dall'esistenza di un simile fenomeno in tali proporzioni, che resta spregevole nella stesa misura se a compierlo sia un maschio od una femmina. E in genere viene sempre commesso in due....
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 03:28 via WEB
Si Lisetta, si interrogano le madri e si interrogano i padri. Se hai tempo leggi questo intervento. Scritto da Ernesta Adele Marando Giovedì 18 Febbraio 2010 21:49 Venerdi 26 febbraio 2010 Comune di Roma. Dipartimento III, sala Blu. Convegno sulla Legge dell' 8 febbraio 2006, n. 54 "Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 50 del 1° marzo 200654 - Per vedere e scaricare la locandina cliccare QUI Siamo ritornati alla società gruppale della preistoria. Una società senza padri. Senza identità culturale. I politici mantengono questo stato di cose. Donne coccolate ma in realtà usate. Quote rosa. Case famiglia. Tutto giusto se non fosse che sono a volte specchietti per le allodole. Perchè non ci sono pari opportunità tra madri e padri di buona volontà. Perché le stesse accortezze che ci sono per le madri, per i padri disagiati non sono state usate. Padri in mezzo alla strada una volta separati. Uomini decapitati. Fatti fuori. Orchi. La maternità è un istinto. La paternità no. Non è un istinto. Evidentemente la paternità è una conquista dell’evoluzione della specie. La elìte del potere è strutturalmente ostile alla paternità come metafora del pensiero critico, dell’individualità. Della democrazia. Si è voluta creare una società matriarcale in cui cessa l’individualità e si è massa. Società comunista dove non esiste la proprietà privata. Dove non è facilitata la crescita individuale. Gregge. Facile da governare. Ricordiamoci del mito di Medea. Medea manda a morte i propri figli per vendicarsi del marito Giasone che aveva preferito a lei una principessa più giovane. Medea uccide la rivale e i propri figli. Giasone si salva ma poi si suicida. Un padre sano, equilibrato, senza figli è un uomo che muore. E tanti sono i padri fatti fuori insieme ai figli da donne avide di potere. Non ricche d’amore ma di sete di vendetta. Non capaci di elaborare una perdita e di vivere con le proprie risorse. Di onorare la propria dignità di persona. Capaci invece di scagliarsi contro chi aveva osato abbandonarla, portando la morte. Mandando a morte i propri figli per punire il marito. E dalla preistoria fino ai nostri tempi assistiamo all’operato di tante Medee. Senza che nessuno che ne abbia il potere, i rappresentati delle istituzioni, i giudici, i politici, alzino un dito efficacemente per difendere i perseguitati. Figli e padri. E nonni. Perché essere abbandonati da un uomo non significa fargliela pagare col sangue. E gliela fanno pagare col sangue anche senza mai essere state da costoro tradite. Addirittura a volte sono loro, le donne, ad abbandonare il marito. Per seguire o no un altro uomo. E’ ininfluente. Sono donne cariche di un odio distruttivo che in fondo poi è anche autodistruttivo. Come l’odio sa essere. Pervasivo in ogni direzione. Donne che distruggono con una furia omicida, in questa loro guerra senza esclusione di colpi, esseri innocenti che non hanno chiesto di venire al mondo. Talvolta queste moderne Medee hanno il gusto di umiliare l’uomo con cui hanno generato i figli per il semplice gusto di farlo. Avete mai sentito parlare di sadismo? Forse perché odiano gli uomini. E chi sa per quale antico rancore che certamente risale ai tempi della loro infanzia. E poi sposano un uomo, fanno con costui dei figli, acquisiscono un potere che la società conferisce loro, e poi si vendicano di antichi torti. Spostando l’obiettivo. E così uccidono il marito rendendolo povero e pazzo. Questa è la morte civile. Quindi possiamo parlare di uccidere. E così uccidono metaforicamente anche i figli che non potranno mai accettare l’esclusione dalla loro vita del padre e la sua umiliazione. La sua castrazione. Lo sentono a livello inconscio, perché portare alla coscienza tale dramma è insostenibile, si può arrivare alla pazzia. E’ contro natura. E tutto questo scempio sotto gli occhi delle istituzioni che stanno a guardare. Immobili nella sostanza.Il tema del convegno del prossimo ventisei è sui diritti negati del padre. E sui diritti "d'ufficio" delle madri. E su questo spaccato mi esprimo. Sono una donna e ho seguito il lungo cammino di liberazione dalla schiavitù in cui noi donne eravamo relegate. Ora è giunto il momento di rivendicare la nostra dignità. Di fare vedere che non abbiamo bisogno di uomini che ci mantengano. Che mantengano i figli, per la loro parte, certo. Ma non noi donne. Siamo esseri con doveri e diritti uguali ai loro. Perchè farci mantenere? In base a quale assunto? Siamo handicappate? Siamo una specie protetta come i Panda? Non mi risulta. E allora rivendichiamo il lavoro, gli asili nido, le agevolazioni per la famiglia. Certo ci sono casi e casi. Non si può generalizzare. Ma smettiamola di farci mantenere da un uomo. Non siamo inferiori a nessun uomo. Possiamo e dobbiamo guadagnarci la vita. La vita da mantenute non è vita. Non taglieggiamo quell'uomo con cui abbiamo generato figli. Non facciamogli maledire il momento in cui ci ha incontrato. Non facciamoci montare da avvocati d'assalto che con la scusa di aiutare le povere vittime le spennano come non mai e le tengono al guinzaglio per sempre. Rendendole dipendenti. Cerchiamo la giustizia. Ma che sia Giustizia per tutti. Bambini, madri e padri. Non ci devono essere vincitori e vinti. Perchè così si è tutti dei vinti.Bisogna sfatare il mito che la madre è sempre e comunque buona. E il padre è sempre e comunque incapace e inidoneo ad accudire i figli. Perché di fatto questo accade in questa società italiana. In caso di separazione, casa e figli vanno d’ufficio, a prescindere da tante altre valutazioni che andrebbero fatte, alla madre. Che gestisce “le proprietà”, casa e figli, senza controlli. A volte con una ferocia inaudita verso l’ex marito e la famiglia di lui. Taglieggiandoli e tagliandoli fuori dalla vita dei figli, esercitando il sacro diritto scaturito dal parto vaginale o cesareo. Ma la maternità non è un portare in pancia un figlio per un certo numero di mesi. Questo non da la patente di madre. Diventi veramente madre quando hai la capacità di amare, di accogliere, di comprendere chi ti sta accanto. Di non diseredare i propri figli. Di non togliergli il padre. Di non fare fuori i nonni. Esercitando così un potere devastante che nulla ha a che fare con la genitorialità vera. Si può essere genitori, madri e padri, senza avere fisicamente generato un figlio. La genitorialità è amore. Non è derubare case non proprie e taglieggiare l’uomo con cui si sono fatti dei figli. Farsi mantenere e fare impazzire un uomo ormai privo di tutto. Figli e casa. Lo uccidi. E cosa ancora più grave uccidi la fiducia e l’equilibrio dei figli. Che diventeranno esseri senza identità. Dove non c’è padre manca l’altra faccia della medaglia. Un cielo a metà. Sono bambini diseredati. E tutti i bambini hanno diritto al cielo intero. Sono figli dello stesso Padre. Sono figli di Dio. E Dio è unità. Ed è Trinità. Padre, madre, figlio. Il bambino per strutturarsi equilibratamente ha bisogno della triangolazione. Di rapportarsi con la madre e con il padre.
(Rispondi)
 
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 03:59 via WEB
....é un po' lungo, ma per apprezzarlo appieno andrebbe letto tutto. Mi sembra degno di essere incluso in questo editoriale della nostra carissima Psyco, che però è in genere più concisa........ Scusa, Psyco, mi sono preso uno spazio enorme!!!!
(Rispondi)
 
santinazs
santinazs il 24/02/10 alle 01:09 via WEB
Sì cara LISETTA, ci interroghiamo in ogni momento e ti dirò di più.....
(Rispondi)
 
matteo81_1981
matteo81_1981 il 24/02/10 alle 01:19 via WEB
Se fino a qualche tempo fa ci si stupiva, e si rimaneva sconcertati, di fronte all'alto numero di uomini che sceglieva di fare vacanze a scopo sessuale, adesso i ruoli si sono ribaltati e a scegliere questo tipo di vacanza sono sempre più le donne; si assiste infatti ad una sorta di "democratizzazione" del turismo sessuale che presenta caratteristiche diverse rispetto a quello praticato dagli uomini. Secondo le statistiche, infatti, è in costante aumento il numero delle donne che decide di organizzare una vacanza sessuale in un paradiso tropicale alla ricerca di ciò che, dicono, a casa non hanno: sesso, passione, trasgressione e in alcuni casi anche un finto sentimento. Le mete più richieste dalle turiste sessuali sono Cuba, Giamaica, Kenya, Capo Verde e Santo Domingo e si tratta soprattutto di donne tra i 45 e i 60 anni, che vogliono in questo modo dare una scossa alla propria vita.
(Rispondi)
 
 
diego1930
diego1930 il 24/02/10 alle 01:48 via WEB
Un altro stereotipo (TRA I TANTISSIMI) da destrutturare (o ricostruire?): il turismo sessuale è solo opera di anziani e penosi uomini in cerca di emozioni proibite, sconvolgenti, e magari a basso prezzo, laide, perverse, pedofile, ecc...? O anche le donne vanno all'estero - e in un modo o nell'altro pagano - per poter avere i loro puttani?
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 24/02/10 alle 01:23 via WEB
Non sono le mamme che fanno gli uomini, è la coppia fgenitoriale che li alleva e li educa. E in questa dimensione i padri rivestono ruoli e funzioni fondamentali
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 01:36 via WEB
E' proprio così. Ci ono molti studi che rivelano i danni imputabili all'assenza paterna nell'educazione dei figli e molte donne separate allontanano il padre dai figli concepiti insieme.
(Rispondi)
 
 
 
diego1930
diego1930 il 24/02/10 alle 01:49 via WEB
GIUSTO SCOGLIOISOLATO!
(Rispondi)
 
 
 
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 03:26 via WEB
è la reificazione di una delle sette piaghe d'egitto
(Rispondi)
 
diego1930
diego1930 il 24/02/10 alle 01:51 via WEB
E' UN DRAMMA PER GENITORI E FIGLI
(Rispondi)
 
 
lasuocera0
lasuocera0 il 24/02/10 alle 01:54 via WEB
sì che triste una società senza padri!
(Rispondi)
 
diego1930
diego1930 il 24/02/10 alle 01:52 via WEB
Il padre è l’assente inaccettabile. La nostalgia di un padre sconosciuto, che non ti ha iniziato alla vita, può distruggere la vita di un essere umano. Non si può raccontare di un vuoto. La più profonda, tra le funzioni paterne, è proprio quella di aprire al figlio, che è ancora nell’infanzia, “le porte di un altro mondo”, quello della vita adulta. Si può dare un nome alla solitudine, all’insoddisfazione, elencare gli atteggiamenti che si assumono, le abitudine insane per compensare un’assenza. Sono figlia a metà.
(Rispondi)
 
 
lasuocera0
lasuocera0 il 24/02/10 alle 01:55 via WEB
figli a metà, hai detto bene Diego!
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 03:06 via WEB
Il bravissimo Claudio Risè ha scritto un libro dal titolo, appunto: "IL PADRE l'assente inaccettabile"
(Rispondi)
 
 
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 03:27 via WEB
sull'assenza dei padri separati c'è una bibliografia molto vasta che parla anche delle varie sindromi di alienazione parentale
(Rispondi)
 
diego1930
diego1930 il 24/02/10 alle 01:53 via WEB
scusate ma è questo un tema che mi squarcia, ancora oggi, cicatrici che credevo rimarginate
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 02:55 via WEB
Non sei il solo, purtroppo. Oggi in Italia sono 100.000 i bambini cbe non vivono un'equiibrata bigenitorialità e cosa gravissima resta il fatto che troppe sono le madri che si macchiano di questo CRIMINE, allontanando i "loro" figli dal loro padre: di questi la stragrande maggioranza desidererebbe occuparsi della vita dei figli, MA GLI VIENE IMPEDITO
(Rispondi)
 
 
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 03:29 via WEB
è così, ma a volte non è che i padri facciano i salti mortali per fare il buon genitore, a volte usano il figlio per motivi diversi da quelli educativi e paterni
(Rispondi)
 
 
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 03:36 via WEB
Ogni regola ha le sue eccezioni.....
(Rispondi)
 
lasuocera0
lasuocera0 il 24/02/10 alle 01:57 via WEB
non scusarti, hai riportato in scena un problema così importante che hanno pensato di farci una legge ad hoc: l'affidamento condiviso del 2006 (credo)
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 02:44 via WEB
E' la legge 54/2006, hai detto bene. Peccato che ancora oggi (2010) non viene applicata dai giudici, tanto che i padri, per tutelare i loro figli, sono stati costretti a ricorere alla Class Action contro il Ministero della Giustizia e contro lo Stato presso la Corte Europea.....
(Rispondi)
 
 
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 03:32 via WEB
è un problema CULTURALE prima che psicologico quindi è difficile che una legge (fatta anche male) possa modificare i costumi, i pregiudizi(materni, gli stereotipi e quello che in Italia è stato da che mondo è mondo (i figli vanno affidati alla madre, ecc...ecc...)
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 03:34 via WEB
Caro Scoglio non è una legge disapplicata. Anzi, oggi, nel 94/96% nei tribunali civili italiani si dispone l'affido condiviso, almeno in sentenza. Che poi non venga applicato dalle parti è un altro paio di maniche
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 03:47 via WEB
Sembrerebbe così, cara Giordana, ma i Giudici scrivono "affido condiviso" ma continuano ad imporre esattamente gli stessi criteri di spartizione del vecchio "affidamento congiunto" se non addirittura di quello ""esclusivo". Infatti il relatore della legge 54/2006 ne definisce l'applicazione come "FALSO AFFIDO CONDIVISO" e si sta battendo da anni per proporre un testo modificato in modo che i giudici siano costretti ad applicare un vero AFFIDO CONDIVISO che prevede una BIGENITORISLITA' EQUILIBRATA e non finta.
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 03:38 via WEB
Se hai deciso che tuo figlio non veda l'altro genitore c'è ben poco da fare. Una voltàa sarà malato, l'altra volta impegnato a musica, danza, pattinaggio, ecc..., poi ad una festa di compleanno, poi per visita pediatrica, poi da parenti che non vedeva da un pezzo... ALLA FINE ESAURITE TUTTE LE CARTUCCE SI DIRA' CHE E' IL FIGLIO CHE NON VUOLE PIU' VEDERE IL GENITORE E CHE LA LEGGE GLIELO CONSENTE.... e qui si abbassa il sapario sulla tragedia.
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 04:05 via WEB
E' così Giordana......E' così che inizia la PAS (Sindrome di alienazione genitoriale). Ne soffre mia figlia, ed io di conseguenza....
(Rispondi)
 
 
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 13:10 via WEB
mi spiace. ma cosa bisogna fare? non si può tagliare il bambino a metà, i giorni sono quelli, gli impegni (veri!) scolastici e non anche,il bisogno del b. di stabilità, idem. Ci sono delle difficoltà insomma per quanto un genitore sia in perfetta buona fede...
(Rispondi)
 
 
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 20:20 via WEB
No Giordana, non si tratta di dividere un bambino a metà, ma solamente di dargli la possibilità di avere il sostegno di DUE genitori, non quello di uno solo. La PAS consiste nella sindrome per cui un figlio, su comportamento doloso di un genitore, non vuole nemmeno più vedere l'altro genitore. Essere negati da un figlio per il quale ti sei prodigato con tutto il cuore da quando è stato concepito ed al quale non smetterai MAI di voler bene ti procura un dolore che non si allontana un attimo da te, in ogni momento della tua vita, e che qui non sono in grado di descrivere.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 21:05 via WEB
E' un dolore che NON deriva dalla condizione in cui TU ti vieni a trovare, bada bene, ma dalla consapevolezza di TUTTO QUELLO CHE STA MANCANDO ADESSO a tuo figlio per la tua "assenza" e che NON POTRA' PIU' RIAVERE.
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 24/02/10 alle 21:44 via WEB
ti capisco, ti sono vicina e hai tutta la mia simpatia. Per motivi di lavoro mi interesso di bambini (motricità, sport, psicomotricità, animazione,ginnastica correttiva, ecc..)per cui ho ben presenti bisogni ed esigenze di un b. dai 4 ai 12 anni.E quindi ti chiedevo se tu fossi il giudice come "divideresti" il bambino tra due genitori che si sbranano? Un giorno dal padre uno dalla madre, 6 mesi con uno sei con l'altro, abitante con uno e in visita dall'altro tre pomeriggi alla settimana più sabato e domenica alternati, il giorno con uno la notte con l'altro, o come..... in concreto?
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 23:31 via WEB
Prima di tutto è bene precisare che la PAS non è conseguenza della litigiosità genitoriale ma che viene indotta da UNO dei due genitori per MOTIVI SUOI che andrebbero indagati e valutati (in genere sono la rivalsa o vendetta nei confronti dell’altro oppure meri interessi economici da perseguire). Molti giudici non conoscono o non credono nella PAS e si limitano a fondare la loro “SENTENZA” di allontanamento totale di un genitore chiedendo ai ragazzi con chi vogliono stare ed accordando perfino le loro richieste (conseguenti alla PAS da cui sono oppressi) di non vedere più uno dei due genitori. Questi giudici non si rendono conto di diventare i COMPLICI del genitore che ha indotto la PAS. Il genitore che induce la PAS commette un REATO con l’aggravante che il danno viene commesso verso il proprio figlio. In presenza di PAS o di genitori conflittuali il Giudice DEVE obbligare un percorso di mediazione familiare finalizzato a donare ai figli l’equilibrata bigenitorialità che E’ IL LORO DIRITTO PREMINENTE. Ciascun genitore, secondo le proprie capacità e possibilità, DEVE POTER contribuire agli interessi dei figli. Il genitore che si sottrae a questa finalità VA PUNITO IN TUTTI I MODI.
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scoglioisolato
scoglioisolato il 24/02/10 alle 23:38 via WEB
Come andrebbero puniti i suoi complici, siano essi giudici od assistenti sociali.
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giordana2007
giordana2007 il 25/02/10 alle 01:14 via WEB
CARISSIMO SCOGLIO tu puoi portare il cavallo all'abbeveratoio ma non costringerlo a bere. Il giudice non può inviare da specialisti (mediazione, terapia di coppia, consulenza familiare, ecc...) perchè sarebbe una specie di TSO. Ma anche se potesse pensi che il genitore malevolo, strumentalizzante, ecc.. collaborerebbe? No è come il cavallo di cui sopra se non vuol bere non c'è nulla da fare. Poi la sanzione pecuniaria e non... è un'arma a doppio taglio che "costringe" il genitore colpevole a difendersi moltiplicando le azioni per distruggere agli okki del figlio l'altro genitore e per far sì che sia proprio il b. a rifiutare il "genitore cattivo", fino ad accusarlo di abusi sessuali, di maltrattamenti, di stile di vita repugnante, promiscuo, ecc... ecc... Allora deve intervenire il giudice per i minorenni, il giudice penale, i servizi sociali, il giudice civile, i vari avvocati, consulenti, ecc... E SI VA A FINIRE DENTRO UNA MONTAGNA DI GELATINA dove ci si dibatte all'infinito senza poterne più uscire. Questo è quello che vedo con i miei piccoli allievi e ti confesso che un paio di volte, anni fa, ho avuto l'ingenuità di tentare una mediazione.... pessima idea. Del resto sono una diplomata Isef con le specializzazioni che ti ho detto ovvero quella che una volta si chiamava "maestra di ginnastica".
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giordana2007
giordana2007 il 25/02/10 alle 01:17 via WEB
quindi non ho alcuna competenza, in più non mi sono mai sposata nè ho avuto figli... capisci la mia inadeguatezza, parlo solo per sentito dire e cercando di seguire la logica.
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scoglioisolato
scoglioisolato il 25/02/10 alle 01:57 via WEB
Mi avevi chiesto come mi sarei comportato io da giudice nel caso di genitori litigiosi o inducenti la PAS. Ti ho risposto, non con la fantasia ma con gli strumenti che i giudici hanno già a disposizione se solo li volessero usare. Se si ritenesse la mediazione familiare un TSO, per cui un genitore se ne possa sottrarre, il giudice, dovendo assicurare l'interesse del minore, DEVE togliere il figlio al genitore inadempiente. Infatti, se un uomo si sottrae al test del DNA per evitare che gli venga attribuita una paternità che non desidera, il giudice DEVE giudicarlo padre naturale a tutti gli effetti.
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