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Post n°3774 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da psicologiaforense
TESTI E PRETESTI VITTORIO GASSMAN: L'UOMO CHE PARLAVA COL SILENZIO DI DIO PRIMA DI MORIRE (Roma, 29 giugno 2000), lo avevo visto commosso, recitare una preghiera del Papa; sapevo delle sue frequentazioni camaldolesi, del suo interesse per la psicanalisi che – nei miscredenti – vira sempre, in vecchiaia, verso la mistica. Magari aveva solo un po' di paura. Quel tanto di freddo che ti prende la sera, «L'invecchiare, morire, e poi?» dell'Innominato. Con un pizzico di attrazione per l'ignoto, per la nuova avventura. Chissà come sarà il Gran Salto. Ce lo chiediamo spesso tutti, e sempre più spesso ogni anno che passa. Fede, conversione: parole grosse. Quando glielo chiedevano si schermiva, forse per dissimulare il disappunto dinanzi all'indiscrezione dei giornalisti. Forse perché, come tutti, aveva paura delle affermazioni importanti e impegnative. Era un uomo colto; conosceva bene il Vangelo. Debbono averlo colpito le parole dei viandanti di Emmaus: «Resta con noi, Signore, perché si fa sera». È quel che Gli chiediamo tutti, al Signore, man mano che il tempo passa e le ombre si allungano. Convertito, magari no: e poi sarebbe stato uno scoop, e non si specula su queste cose. Soprattutto quando ci si sente sul limite. Però forse parlava con Dio, con il Suo silenzio. E questa è preghiera. © PSICOLOGIAFORENSE, RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti al Post:
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dottoresottile il 24/02/10 alle 19:53 via WEB
E' morto a 78 anni Vittorio Gassman, nella sua casa di Roma. Il suo cuore non ha retto. Una crisi cardiaca lo ha colto all'improvviso.
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deontologiaetica il 24/02/10 alle 20:13 via WEB
Abbandonarsi in Dio é un dono e, allo stesso tempo, la maggiore manifestazione della libertá dell'uomo.
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dottoresottile il 24/02/10 alle 19:55 via WEB
"La storia di una persona goffa - come disse lui stesso in una intervista un anno prima di morire - perché a questo punto tanto vale che si sappia sono fondamentalmente un goffo, una persona che si è mascherata appunto facendo l'attore. Le debolezze, le fragilità di un uomo che è sempre riuscito a nasconderle.....".
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luigiarusso il 24/02/10 alle 20:02 via WEB
HAI SCRITTO CON GRANDE SENSIBILITA' UMANA E PSICOLOGICA: "PRIMA DI MORIRE (Roma, 29 giugno 2000), lo avevo visto commosso, recitare una preghiera del Papa; sapevo delle sue frequentazioni camaldolesi, del suo interesse per la psicanalisi che – nei miscredenti – vira sempre, in vecchiaia, verso la mistica."
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deontologiaetica il 24/02/10 alle 20:14 via WEB
Chi e' Dio, se non colui che ci costringe a porci questo interrogativo?
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dottoresottile il 24/02/10 alle 19:56 via WEB
Vittorio Gassman amava le donne, quattro sono state a lungo sue compagne di vita e da tutte ha avuto un figlio. Dopo Paola nasce Vittoria, che fa il medico negli Stati Uniti, avuta da Shelly Winters; poi Alessandro, nato dal matrimonio con Juliette Maynel e infine Jacopo, figlio di Diletta D'Andrea, la sua ultima compagna di vita.
"Mattatore", come diceva di sé, facilmente scivolava nella depressione, con quel genio e quella malinconia che hanno accompagnato la sua vita e la sua carriera. Il successo arriva subito. Prima in teatro. Con Luchino Visconti recita in "Troilo e Cressida" di Shakespeare, poi si trasforma in Amleto e a dirigerlo è Luigi Squarzina.
E' l'attore di teatro del dopoguerra. Nel biennio 47-48 fonda una propria compagnia e nel 1949 con Paolo Stoppa entra in quella diretta da Luchino Visconti. Bravissimo in teatro e mediocre nel cinema. Questo è il destino del Gassman degli inizi. A ribaltare il destino fu Mario Monicelli. Fu lui a litigare coi produttori che non lo volevano e lo impose come il capo gang sbruffone e romantico de "I soliti ignoti". Era il 1958.
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luigiarusso il 24/02/10 alle 20:02 via WEB
sono passati quasi dieci anni dalla sua morte, ma sembra ancora impossibile che non ci sia più
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giordana2007 il 24/02/10 alle 21:48 via WEB
lo ricordano i suoi film, le sue opere, i suoi scritti e la sua arte che non può morire.
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dottoresottile il 24/02/10 alle 19:57 via WEB
E vince Monicelli nell'Italia del cinema e in quella del dopoguerra ormai pronta al miracolo economico: con i "Soliti Ignoti", accanto a Totò, Gassman diventa il grande Vittorio, divertente per il pubblico, affidabile per i distributori. Si traveste dei tanti tipi umani della realtà italiana. Con "I mostri" esordisce con Dino Risi che poi lo mette al volante della Lancia sport nel "Sorpasso" nel 1962, un film che divenne il simbolo dell'Italia rapace e ottimista del boom. Un altro grande successo arrivò con "L'armata Brancaleone" di Monicelli nel '66: le avventure dello sprovveduto cavaliere e il suo divertente linguaggio conquistarono le platee.
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luigiarusso il 24/02/10 alle 20:03 via WEB
DICI TU: "Magari aveva solo un po' di paura. Quel tanto di freddo che ti prende la sera, «L'invecchiare, morire, e poi?» dell'Innominato. Con un pizzico di attrazione per l'ignoto, per la nuova avventura. Chissà come sarà il Gran Salto."
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scoglioisolato il 24/02/10 alle 20:41 via WEB
Verissimo! E se il "silenzio" è anche quello materiale, ne trai un grosso aiuto. Anche se non Lo stavi cercando.
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dottoresottile il 24/02/10 alle 19:58 via WEB
Ettore Scola, Mario Monicelli e Dino Risi: sono stati i grandi amici di Gassman. Perché il cinema lo prende fino in fondo, ma lui non sacrifica il teatro. Negli anni Sessanta Parigi, Buones Aires e New York accolgono i suoi spettacoli da poliglotta. L'attore sbarca anche a Hollywood, dove gira due film con Robert Altman "Il Matrimonio" e "Quintet".
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luigiarusso il 24/02/10 alle 20:05 via WEB
ANCH'IO CREDO CHE: ".... Debbono averlo colpito le parole dei viandanti di Emmaus: «Resta con noi, Signore, perché si fa sera».
È quel che Gli chiediamo tutti, al Signore, man mano che il tempo passa e le ombre si allungano. Convertito, magari no: e poi sarebbe stato uno scoop, e non si specula su queste cose. Soprattutto quando ci si sente sul limite. Però forse parlava con Dio, con il Suo silenzio. E questa è preghiera." NON C'E' DUBBIO!
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dottoresottile il 24/02/10 alle 19:59 via WEB
L'ultimo omaggio a Vittorio Gassman è stato "Sipario", il film che Marco Risi, il figlio di Dino, hanno girato sull'attore Gassman, o almeno su quegli anni dell'Italia. Non un documentario, la storia di un uomo, di un attore.
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deontologiaetica il 24/02/10 alle 20:20 via WEB
Fu probabilmente a lungo vittima della sindrome bipolare, della quale hanno patito anche altri grandi artisti quali Charles Baudelaire, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Lord Byron, Virginia Woolf e Vincent Van Gogh. Morì per un improvviso attacco cardiaco nella sua casa di Roma.
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luigiarusso il 24/02/10 alle 20:07 via WEB
COSI' LO RTICORDANO SU WIKIPEDIA: Vittorio Gassman - vero cognome Gassmann - (Genova, 1º settembre 1922 – Roma, 29 giugno 2000) è stato un attore e regista italiano di cinema, teatro e televisione.
Genio versatile, ma con profonde radici nel mondo del teatro più "impegnato", fondatore e direttore del Teatro d’Arte Italiano Amleto di W. Shakespeare. Con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni fu anche uno dei "mostri", o "mattatori", della commedia all'italiana.[1] Soprannominato appunto "il mattatore", è considerato uno dei migliori attori italiani, ricordato per la sua estrema professionalità, versatilità e magnetismo. La sua lunga carriera da attore di teatro, cinema e televisione in Italia e all'estero comprende produzioni importanti, così come dozzine di divertissement, che gli diedero una vasta popolarità.
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Praj il 24/02/10 alle 20:19 via WEB
Quel Silenzio è la più profonda delle preghiere. Complimenti per il bel post.
Un sorriso :-)
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giordana2007 il 24/02/10 alle 21:46 via WEB
Bravo scoglio!! Mi hai tolto le parole di bocca.
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pippo_217 il 25/02/10 alle 02:28 via WEB
Più si diventa grandi, e più si diventa piccini, maggiore è l'infarinatura che acquisiamo sul saper vivere e cosa sia vivere e maggiore sarà il nostro dubbio. Le nostre maschere valgono solo per gli altri, noi le conosciamo bene non ci accontentano più, solo abitudine.
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