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ULTIMISSIMO MINUTO, FESTA DELLA DONNA? INFANTICIDIO, NEONATO UCCISO, RIFIUTO TRA I RIFIUTI, VIOLENZA CONTRO DONNE E MINORI

Post n°3820 pubblicato il 08 Marzo 2010 da psicologiaforense

NEONATO MORTO IN UN SACCHETTO DI RIFIUTI

FESTA DELLA DONNA, ULTIMISSIMA ORA : Un neonato morto è stato trovato  all'interno di un sacchetto di plastica contenente anche rifiuti domestici.  Le indagini sono state avviate dai Carabinieri ma soltanto domani  si potrà appurare se il bambino è nato morto o vivo, e se in questo caso è stato soppresso o abbandonato ancora in vita nella pineta. Dalle condizioni in cui è stato trovato e soprattutto dallo stato dei rifiuti, si è supposto che sia stato gettato in quel punto durante la mattina o, al massimo, durante la scorsa notte. La zona in cui è stato trovato il corpo, che aveva ancora il cordone ombelicale, non è del tutto isolata: a circa sessanta metri c'è un famoso locale dove le donne, oggi, si incontrano, per festeggiare l'8 marzo con "FESTE SENZA INIBIZIONI" , sono presenti gli STRIPMEN.

 
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Commenti al Post:
servoarbitrio
servoarbitrio il 08/03/10 alle 23:38 via WEB
Il fenomeno dell' infanticidio rimane uno dei delitti che suscita nell'opinione pubblica un sempre più forte allarme sociale, soprattutto se si tiene conto del fatto che una buona percentuale di questi reati viene commessa nell'ambito del nucleo familiare, luogo dove il bambino dovrebbe invece essere maggiormente protetto. Esiste un nome per questo fenomeno: figlicidio, termine che indica, appunto, l'uccisione del figlio da parte del genitore - sia il padre, sia la madre.
(Rispondi)
 
 
bibiosa
bibiosa il 08/03/10 alle 23:47 via WEB
argomento tosto per quest'ora e per questa giornata che si sta chiudendo!
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 08/03/10 alle 23:51 via WEB
Figlicidio, quando i bambini muoiono per mano materna. Follia o disperazione estrema?
(Rispondi)
 
 
diego1930
diego1930 il 09/03/10 alle 00:01 via WEB
NON SO!
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 08/03/10 alle 23:39 via WEB
La curiosità verso il fenomeno dell'infanticidio costituisce il punto di partenza per questa tesi, l'indagine sulla possibile relazione tra una madre che uccide il proprio bambino e la patologia psichiatrica, passando per un excursus storico-culturale che attraversa condizioni normative, dati statistici e un'analisi dei mezzi a disposizione dell'assistente sociale per andare in aiuto di queste donne che vivono una situazione così tragica e di recupero tortuoso.
(Rispondi)
 
 
bibiosa
bibiosa il 08/03/10 alle 23:48 via WEB
che sguardo quel neonato!
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 08/03/10 alle 23:53 via WEB
L'ultima tragedia in ordine di tempo s è verificata solo poco tempo fa , quando una donna ha ucciso il figlio. E' solo l'ultimo di numerosi casi in cui una madre, dopo la vita, decide di dare la morte ai propri figli. L'infanticidio e l'omicidio di un bambino per mano materna, tra tutti gli efferati delitti, è quello che agli occhi della morale comune si presenta come il più inaccettabile, il più inspiegabile.
(Rispondi)
 
 
diego1930
diego1930 il 09/03/10 alle 00:02 via WEB
è un tema che fa inorridere e che è di grandissima, inimmaginabile complessità
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 08/03/10 alle 23:40 via WEB
Pare quasi un controsenso accostare la parola MADRE con quella di ASSASSINA; madre è colei che dà la vita, assassina colei che la toglie.
(Rispondi)
 
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 08/03/10 alle 23:50 via WEB
mi fai venire i brividi.
(Rispondi)
 
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 08/03/10 alle 23:54 via WEB
è spaventoso!
(Rispondi)
 
 
 
diego1930
diego1930 il 09/03/10 alle 00:04 via WEB
è sempre successo MA NESSUNO SI DOMANDA CHE COLPA RICADA SU CIASCUNO DI NOI!
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 08/03/10 alle 23:42 via WEB
L’infanticidio e il neonaticidio, non obbligatoriamente compiuti dalla madre, e non obbligatoriamente legati a patologia psichiatrica sono sempre esistiti, in tutte le culture . Un esempio è nella Sparta del 500 a.C. l’uccisione dei bimbi deformi gettandoli dal Taigeto, e del resto la stessa cosa avveniva nella Roma antica dalla Rupe Tarpea. Nell’800, in Italia, il codice Rocco considerava un’attenuante per l’infanticidio il fatto di essere stato commesso da donne nubili per la salvaguardia dell’onore. Nel nostro secolo ricordiamo la sistematica soppressione delle bambine in Cina, a seguito della legge sul controllo delle nascite. Qualche psicologo parla di “ sindrome di Medea”, riferendosi al famoso mito greco poi rielaborato da Euripide. Benché la storia di Medea sia solo un mito, vale la pena rifletterci.
(Rispondi)
 
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 08/03/10 alle 23:51 via WEB
chiaro
(Rispondi)
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 08/03/10 alle 23:56 via WEB
E' VERAMENTE UN ICUBO TERRIBILE! Originariamente, secondo il folclore romano, un incubo (dal latino incubare, "giacere sopra") era un demone di aspetto maschile che giace sui dormienti, solitamente donne, per trasmettere sogni cattivi e talvolta per avere rapporti sessuali con esse. Veniva anche associato, come nome secondario, a Fauno, insieme ad altri come Fatuus, Fatuclus e Inuus. Questi demoni erano raffigurati aventi in testa un berretto conico, che talvolta perdevano mentre follegiavano. Colui che trovava uno di questi acquistava il potere di scoprire tesori nascosti[2]. Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia ne descrive i rimedi, offerti dalla medicina popolare, per tutelarsi da incubi ricorrenti. Gli incubi continuano ad essere presenti nelle leggende medievali dove la loro figura diventa più malvagia. L'incubo sottrae energia dalla donna con cui giace per trarne nutrimento, e nella maggior parte dei casi uccide la sua vittima o la lascia in pessime condizioni di salute. Una versione femminile di questo demone è chiamata succubo. Durante la caccia alle streghe, l'ammissione di aver avuto rapporti sessuali con un demone o Satana era uno dei peccati per i quali le donne venivano uccise.
(Rispondi)
 
 
 
diego1930
diego1930 il 09/03/10 alle 00:05 via WEB
L'INCUBO CHE DIVENTA REALTA'...il peggio del peggio.
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servoarbitrio
servoarbitrio il 08/03/10 alle 23:43 via WEB
Da un punto di vista medico, si parla di infanticidio intendendo con questo termine l’uccisione del bambino al di sotto di un anno di vita, mentre il neonaticidio è l’uccisione di un bambino nelle 24 ore immediatamente successive al parto, e il figlicidio viene invece commesso al di sopra dell’anno di vita del bambino. Da un punto di vista legale invece, il codice penale italiano con infanticidio intende l’uccisione di un bambino al momento del parto o nelle ore di poco successive. Oltre questo termine di tempo l’infanticidio è assimilato all’ omicidio. È importante fare una distinzione basata sull’ età del bambino, sia da un punto di vista legale che psichiatrico, perché le motivazioni sottostanti sono profondamente diverse, e diverso è l’atteggiamento della legge.
(Rispondi)
 
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 08/03/10 alle 23:52 via WEB
grazie, molto interessante. Buonanotte
(Rispondi)
 
 
 
luigiarusso
luigiarusso il 08/03/10 alle 23:57 via WEB
Cosa si cela dietro l'agire delle Medee di oggi? Lo abbiamo chiesto alla professoressa Isabella Merzagora Betsos, professore di Criminologia presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano, autrice di Demoni del focolare, moglie e madri che uccidono. Follia, cattiveria o disperazione estrema? Dipende da molti fattori. Casi come l'ultima tragedia di Bologna, in cui si verifica l'uccisione di più figli e il suicidio della madre sono in genere ascrivibili a una condizione di malattia mentale della madre. Si tratta spesso di patologie depressive che toccano il loro eccesso più drammatico. Ma è un errore, nei casi di figlicidio, dare la malattia mentale per scontata. Si rischia di liquidare il problema con superficialità, nascondendo quelle che possono essere le cause di un male che non è solo 'personale'. La pazzia è un deus ex machina che fa spesso comodo.
(Rispondi)
 
servoarbitrio
servoarbitrio il 08/03/10 alle 23:43 via WEB
Un fatto che deve far riflettere è che il tasso di neonaticidi è andato bruscamente diminuendo dopo l’introduzione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Ciò vale a dire che l’uccisione dell’ essere piccolo e scomodo, dell’eliminazione lucida del “ problema” persiste, magari cambiando forma. I genitori che uccidono i propri figli al di fuori di questo strettissimo arco temporale vengono invece considerati omicidi e puniti con una reclusione non inferiore a 21 anni, secondo l’articolo 575 del codice penale. In pratica se il bambino viene ucciso dalla madre entro poche ore dalla nascita, essa gode delle attenuanti da parte della legge, altrimenti l’atto viene considerato omicidio a tutti gli effetti, anche se può godere delle attenuanti relative all’infermità mentale essa non è automaticamente applicata, e non è automatico il ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario.
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casadei.lisetta
casadei.lisetta il 08/03/10 alle 23:54 via WEB
sì, interessante riflessione ma ora devo a malincuore lasciarvi, per me è fin troppo tardi. Peccato, argomento estremamente interessante soprattutto grazie agli interventi che lo fanno vedere in tutte le varie sfaccettature. Sempre interessante questo blog. A domani!
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 09/03/10 alle 00:00 via WEB
Il male di vivere. Figlicidio, matricidio, uxoricidio, patricidio, parenticidio
(Rispondi)
 
diego1930
diego1930 il 09/03/10 alle 00:06 via WEB
Si riteneva che a volte gli incubi concepissero dei figli con le donne che possedevano; una delle leggende più famosa di un tale caso è quella del mago Merlino, il famoso mago della leggenda di re Artù. Sembrerebbe che in alcune regioni d'Italia, questo mito sia stato modificato sino a rendere l'Incubo protagonista di molte tradizioni locali ma anche temuto personaggio notturno tutt'oggi. Ovviamente i nomi sono stati cambiati e la sua stessa natura di demone spesso viene sostituita. In Sardegna, in tempi non troppo remoti i pastori sostenevano l'esistenza di creature notturne capaci di "disturbare" chi dorme provocando inevitabilmente incubi. A volte secondo queste credenze assumono l'aspetto di esseri muniti d'artigli quindi facilmente collegabili come aspetto a lupi o cani di proporzioni gigantesche come per l'Ammuntadore sardo (il quale capita venga raffigurato in maniere differenti e spesso discordi tra loro). Altre volte però assumono l'aspetto di folletti il cui unico scopo è custodire tesori e disturbare i dormienti (generalmente sedendosi sul loro petto impedendo una respirazione regolare) che, dopo essersi dimostrati pazienti nei loro riguardi, possono entrare in possesso di immense ricchezze. La leggenda è stata ripresa dalla scrittrice Stephenie Meyer per la sua saga di Twilight: nella saga gli Incubi sono vampiri che seducono le donne prima di ucciderle.
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AngeloQuaranta
AngeloQuaranta il 09/03/10 alle 08:37 via WEB
Senza Parole
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teneromarito
teneromarito il 09/03/10 alle 21:57 via WEB
E' allucinante!!!!
(Rispondi)
 
napokapo_2009
napokapo_2009 il 09/03/10 alle 22:04 via WEB
Non ci sono parole. Pensare, che c'è chi darebbe la propria di vita, per un figlio. Una serena notte Amica.
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terra.8
terra.8 il 10/03/10 alle 08:52 via WEB
Oltre che inorridire non mi sento di dire altro non sapendo quali oscuri meandri della mente abbiano portato a questo orrore.
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