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Post n°3837 pubblicato il 14 Marzo 2010 da psicologiaforense
Treviso. Papà disperato: «Mia moglie ha rapito mio figlio, non lo vedo da 3 anni»
![](http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2009/08/10/article-1205467-0602B373000005DC-386_468x303.jpg)
Ad agosto “Pavel” (nome di fantasia) compirà cinque anni. Suo padre non lo abbraccia da due anni, fatto salvo un fugace incontro di qualche ora più di dodici mesi fa. Poi il bimbo è sparito, irraggiungibile in Slovacchia, come la madre. E ad Andrea Cavalcanti, di suo figlio, restano un ricordo sempre più lancinante, le foto sul computer e una montagna di atti giudiziari.
La storia, come in molti altri casi, ha un esordio romantico: Andrea, trevigiano di Carbonera, conosce Anna, una ragazza slovacca. I due si sposano in Italia nel 2004 e un anno dopo nasce Pavel. “Pavi” secondo il vezzeggiativo infantile nella lingua materna. Per qualche anno la vita della giovane famiglia scorre serena, poi - e anche questo è un copione già visto - nella coppia qualcosa va in frantumi. La donna, da un giorno all’altro, torna nel paese natale, portando con sé il piccolo. E fa perdere le sue tracce: «A tutt’oggi non so dove siano, né con chi vivano».
Siamo nel febbraio del 2008: comincia una battaglia che si dipana nelle aule di giustizia d’Italia e della repubblica dell’Europa orientale. Il Tribunale di Treviso riconosce al papà l’affidamento esclusivo in via provvisoria del bambino. Mentre è in corso la causa di separazione, in Procura pende anche un procedimento, con rinvio a giudizio, per il reato di sottrazione internazionale di minore a carico della madre. Che nel frattempo presenta a sua volta una controdenuncia.
Gli avvocati del trevigiano (tre al di qua del Danubio, uno al di là) si appellano alla Convenzione dell’Aja e ottengono dalla magistratura slovacca una sentenza di rimpatrio di Pavel, oltre all’ammissione della giurisdizione italiana sul caso. Decisione confermata altre quattro volte in tutti e tre i gradi di giudizio, non ultima la Corte suprema di Bratislava, nel novembre scorso. «Sentenze definitive ed esecutive, finora mai applicate», sospira il padre. Polizia e servizi sociali aspettano direttive precise dai giudici. Nell’impasse legale, intanto, il bimbo resta oltreconfine. Anzi, nonostante molti tentativi, a Treviso da tempo non giunge più alcuna notizia di lui e della madre.
Cavalcanti scrive due lettere al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, pregandolo di intervenire in prima persona sulla questione; apre un gruppo su Facebook, raccogliendo oltre 1.400 iscritti; i giornali dell’ex repubblica socialista raccontano la vicenda. Si muovono il ministero degli Esteri e quello di Grazia e Giustizia, tramite l’ufficio minori sottratti. Lo stesso ministro Angelino Alfano in un colloquio con il suo omologo slovacco pochi giorni fa - riferiscono - avrebbe affrontato l’argomento. Ma i corridoi della diplomazia si percorrono con passo guardingo. Troppo per un genitore in angoscia: «Il tempo gioca a mio sfavore. Temo trascorrano altri due o tre anni e a quel punto il bambino rischia di venir considerato cittadino slovacco».
Andrea Cavalcanti gioca la carta estrema: mobilitare l’opinione pubblica internazionale. Per non perdere altri compleanni del suo Pavi. ****************************** FONTE: IL GAZZETTINO DI TREVISO
Commenti al Post:
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casadei.lisetta il 14/03/10 alle 09:43 via WEB
Hanno creato l'affidamento condiviso ma la piaga della sottrazione di minore non è stata sanata, anzi....
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scoglioisolato il 14/03/10 alle 14:01 via WEB
E' scritta solo sulla carta la legge sull' "affido condiviso" perchè i giudici italiani la traducono con un FALSO AFFIDO CONDIVISO. Come commento al post n. 3829 di Psyco ho riportato una sentenza di gennaio 2010 emessa dal Tribunale per i Minori di ROMA! Tale sentenza NON APPLICA l'affido condiviso che tutela il diritto dei figli a godere di una paritaria genitorialità come lo spirito della legge stabilisce.
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scoglioisolato il 14/03/10 alle 14:16 via WEB
Inoltre la sentenza suddetta favorisce la madre nel comportamento già messo in atto in precedenza di ALLONTANARE il figlio dal padre. Infatti l'azione legale era stata intrapresa dalla madre per "limitare la patria potestà del padre".
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giordana2007 il 14/03/10 alle 09:53 via WEB
Adesso poi con i matrimoni "misti" il genitore separato rapisce il figlio e se ne ritorna al suo paese di origine e si riesce a fare ben poco
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umberta8080 il 14/03/10 alle 10:00 via WEB
Rapire un figlio è la forma più diretta di alienazione genitoriale. Più diretta è più drammaticamente efficace
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scoglioisolato il 14/03/10 alle 14:21 via WEB
VERISSIMO e le forme di "rapimento" sono molteplici, anche senza cambiare paese o città..........
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lapalmieri.pp il 14/03/10 alle 10:05 via WEB
A livello internazionale esistono diversi strumenti giuridici (purtroppo non ratificati da tutti gli Stati) che consentono al genitore "vittima" della sottrazione di trovare (o quantomeno tentare) una soluzione all'illecito trasferimento del figlio. VEDI:
Convenzione Aja 25/10/1980
(versione pdf - 53KB)
Regolamento n.2201/2003 (Bruxelles II Bis)
(versione pdf - 226KB)
Convenzione Lussemburgo 25/5/1980
(versione pdf - 99KB)
Convenzione ONU 25/11/1989 (Convenzione sui Diritti del Fanciullo) (versione pdf - 129KB)
Legge 15 Gennaio 1994 n.64
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massimocoppa il 14/03/10 alle 10:34 via WEB
continuano ad accadere, queste cose tristissime
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