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PASQUA 2010, ULTIMA ORA, MORTO IL MARITO DELLA SANTA PEDIATRA, PIETRO MOLLA, MIRACOLI, MISTERO DELLA FEDE

Post n°3962 pubblicato il 03 Aprile 2010 da psicologiaforense

PASQUA 2010: È morto il marito della santa pediatra. Pietro Molla fu il compagno di vita di Gianna Beretta,  la donna che rinunciò alle cure per far nascere sua figlia

Si è spento sabato all'1.30 di notte l'ingegner Pietro Molla, 98 anni, il marito di santa Gianna Beretta Molla, la pediatra di Magenta che nel 1962 rinunciò alle cure per permettere la nascita della sua quarta figlia, Gianna Emanuela. Per questi ed altri meriti, Giovanni Paolo II nel 2004 la proclamò santa. Oggi in suo onore è nato a Mesero, il piccolo centro del Milanese dove lei aveva l'ambulatorio, il santuario della famiglia che porta il suo nome. Alla cerimonia in San Pietro nel 2004 erano presenti il marito Pietro e i tre figli, Pierluigi, Laura e Gianna Emanuela. L'altra sorella, Mariolina, era morta in tenera età. La canonizzazione di sua moglie fu uno degli ultimi eventi a cui Pietro Molla partecipò. Da anni viveva nella casa di Mesero con sua figlia Gianna.

«UN GRANDE AMORE» - Pietro e Gianna s'incontrarono nel 1954 e non si separarono più. Pietro all'epoca lavorava come dirigente alla "Saffa", la fabbrica di fiammiferi di Magenta. Nel 1955 il matrimonio. Durante il fidanzamento i due si scrivevano lunghe lettere che già lasciavano intravedere l'immensa fede di Gianna e il suo spessore spirituale. Queste lettere oggi sono pubblicate sul
sito che porta il suo nome. Uomo riservato, a chi gli chiedeva di Gianna l'ingegner Molla diceva che lei era una donna come tutte le altre, con cui condivideva l'amore per la musica classica, le escursioni in montagna, i viaggi all'estero. «Non mi sono mai accorto di vivere con una santa» aveva spesso ricordato durante le interviste che raramente concedeva.

 
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Commenti al Post:
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 03/04/10 alle 21:40 via WEB
offro questo contributo in tre diversi commenti integrativi al tuo sorprendente post (io credo che nessuno sappia che LUI è morto proprio oggi!)
(Rispondi)
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 03/04/10 alle 21:41 via WEB
Gianna Beretta nacque a Magenta (diocesi e provincia di Milano) il 4 ottobre 1922, decima dei 13 figli dei coniugi Alberto Beretta e Maria De Micheli.
(Rispondi)
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 03/04/10 alle 21:41 via WEB
Già dalla fanciullezza accoglie con piena adesione il dono della fede e l'educazione limpidamente cristiana, che riceve dagli ottimi genitori e che la portano a considerare la vita come un dono meraviglioso di Dio, ad avere fiducia nella Provvidenza, ad essere certa della necessità e dell'efficacia della preghiera. La Prima Comunione, all'età di cinque anni e mezzo, segna in Gianna un momento importante, dando inizio ad un'assidua frequenza all'Eucaristia, che diviene sostegno e luce della sua fanciullezza, adolescenza e giovinezza. In quegli anni non mancano difficoltà e sofferenze: cambiamento di scuole, salute cagionevole, trasferimenti della famiglia, malattia e morte dei genitori. Tutto questo però non produce traumi o squilibri in Gianna, data la ricchezza e profondità della sua vita spirituale, anzi ne affina la sensibilità e ne potenzia la virtù. Negli anni del liceo e dell'università è giovane dolce, volitiva, e riservata, e mentre si dedica con diligenza agli studi, traduce la sua fede in un impegno generoso di apostolato tra le giovani di Azione Cattolica e di carità verso gli anziani e i bisognosi nelle Conferenze di San Vincenzo. Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1949 all'Università di Pavia, apre nel 1950 un ambulatorio medico a Mesero (un comune del Magentino); si specializza in Pediatria nell'Università di Milano nel 1952 e predilige, tra i suoi assistiti, mamme, bambini, anziani e poveri. Mentre compie la sua opera di medico, che sente e pratica come una «missione», accresce il suo impegno generoso nell'Azione Cattolica, prodigandosi per le «giovanissime» e, al tempo stesso, esprime con gli sci e l'alpinismo la sua grande gioia di vivere e di godersi l'incanto del creato. Si interroga, pregando e facendo pregare, sulla sua vocazione che considera anch'essa un dono di Dio. Scelta la vocazione al matrimonio, l'abbraccia con tutto l'entusiasmo e s'impegna a donarsi totalmente «per formare una famiglia veramente cristiana». Si fidanza con l'ing. Pietro Molla e vive il periodo del fidanzamento
(Rispondi)
 
 
diego1930
diego1930 il 03/04/10 alle 21:44 via WEB
è vero
(Rispondi)
 
lapalmieri.pp
lapalmieri.pp il 03/04/10 alle 21:42 via WEB
......(segue) ...nella gioia e nell'amore. Ringrazia e prega il Signore. Si sposa il 24 settembre 1955 nella basilica di San Martino in Magenta ed è moglie felice. Nel novembre 1956 è mamma più che felice di Pierluigi; nel dicembre 1957, di Mariolina; nel luglio 1959, di Laura. Sa armonizzare, con semplicità ed equilibrio, i doveri di madre, di moglie, di medico, e la gran gioia di vivere. Nel settembre 1961, verso il termine del secondo mese di gravidanza, è raggiunta dalla sofferenza e dal mistero del dolore; insorge un fibroma all'utero. Prima del necessario intervento operatorio, pur sapendo il rischio che avrebbe comportato il continuare la gravidanza, supplica il chirurgo di salvare la vita che porta in grembo e si affida alla preghiera e alla Provvidenza. La vita è salva, ringrazia il Signore e trascorre i sette mesi che la separano dal parto con impareggiabile forza d'animo e con immutato impegno di madre e di medico. Trepida, teme che la creatura in seno possa nascere sofferente e chiede a Dio che ciò non avvenga. Alcuni giorni prima del parto, pur confidando sempre nella Provvidenza, è pronta a donare la sua vita per salvare quella della sua creatura: «Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete - e lo esigo - il bimbo. Salvate lui». Il mattino del 21 aprile 1962, dà alla luce Gianna Emanuela e il mattino del 28 aprile, nonostante tutti gli sforzi e le cure per salvare entrambe le vite, tra indicibili dolori, dopo aver ripetuto la preghiera «Gesù ti amo, Gesù ti amo», muore santamente. Aveva 39 anni. I suoi funerali furono una grande manifestazione unanime di commozione profonda, di fede e di preghiera. Fu sepolta nel cimitero di Mesero, mentre rapidamente si diffondeva la fama di santità per la sua vita e per il gesto di amore e di martirio che l'aveva coronata. «Meditata immolazione», così Paolo VI ha definito il gesto della beata Gianna ricordando, all'Angelus domenicale del 23 settembre 1973, «Una giovane madre della diocesi di Milano che, per dare la vita alla sua bambina sacrificava, con meditata immolazione, la propria». È evidente, nelle parole del Santo Padre, il riferimento cristologico al Calvario e all'Eucaristia. Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 24 aprile 1994, nell'Anno Internazionale della Famiglia.
(Rispondi)
 
diego1930
diego1930 il 03/04/10 alle 21:45 via WEB
descrizione storicamente ineccepibile e molto opportuna la vigilia di pasqua 2010
(Rispondi)
 
diego1930
diego1930 il 03/04/10 alle 21:47 via WEB
GIOVANNI PAOLO II COSI' DISSE: "... Dell’amore divino Gianna Beretta Molla fu semplice, ma quanto mai significativa messaggera. Pochi giorni prima del matrimonio, in una lettera al futuro marito, ebbe a scrivere: "L’amore è il sentimento più bello che il Signore ha posto nell’animo degli uomini". Sull’esempio di Cristo, che "avendo amato i suoi… li amò sino alla fine" (Gv 13,1), questa santa madre di famiglia si mantenne eroicamente fedele all’impegno assunto il giorno del matrimonio. Il sacrificio estremo che suggellò la sua vita testimonia come solo chi ha il coraggio di donarsi totalmente a Dio e ai fratelli realizzi se stesso. Possa la nostra epoca riscoprire, attraverso l’esempio di Gianna Beretta Molla, la bellezza pura, casta e feconda dell’amore coniugale, vissuto come risposta alla chiamata divina!"
(Rispondi)
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 04/04/10 alle 01:26 via WEB
Un grande saluto a Pietro che si è ora ricongiunto a Gianna, donna dall'Amore grande per la vita, soprattutto quella degli altri... :-) Un abbraccio cosmico Alf
(Rispondi)
 
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